Autore Topic: Merchandising: negozio al centro  (Letto 83390 volte)

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Panzabianca

Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #240 : Venerdì 7 Settembre 2018, 09:51:47 »
Immagino l'urto sull'immaginario collettivo del turista che arriva e s'imbeve de Fori e de scavi. "Entriamo?" "Ma scherzi, non l'hai sentito Diaconale?"

ah ah ah ah ah ah ah ah

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Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #241 : Venerdì 7 Settembre 2018, 09:55:15 »
Il problema della Lazio è una tifoseria scadente, tirchia, frantumata, condizionabile con le buone e con le cattive dall'unico vero comunicatore dell'ambiente laziale degli ultimi trent'anni, Piscitelli alias Diabolik.
Ma questo che affermi, sembra essere una percezione soggettiva (lecita per carità, ma soggettiva) che non è confermata dai numeri.
Tu pensi sia scadente, tirchia e condizionabile eppure:

31K di media
20 K abbonati
2M con la metà dei negozi delle merde e senza punti vendita nel centro storico della città.

Questi numeri non sono distanti da qualli che invece sono l'opposto (unità coesa e spendacciona). e sono nel rapporto 1:3.

Quindi delle 2 l'una, o i numeri non sono questi, o non è vero quello che dici te nella realtà dei fatti.

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Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #242 : Venerdì 7 Settembre 2018, 10:02:31 »
Mettiamoci d'accordo, però: se l'obiettivo è quello di accrescere nell'immediato gli introiti da merchandising, non può essere al contempo quello di investire in un'attività senz'altro in perdita - il negozio centralissimo - a fronte di un ritorno "di immagine" - quindi prima o poi da trasformare necessariamente in soldi - concretizzabile nel lungo periodo. Perché nessun imprenditore aprirebbe un negozio in perdita sempiterna.

E allora l'idea che il mero negozio centralissimo, inizialmente in perdita, comporti nel lungo termine un attivo per il solo fatto di esistere, a me sembra assai poco sensata.

Chi di noi aprirebbe a proprio rischio esclusivo, cioè mettendo in conto il potenziale attivo o passivo per i prossimi dieci anni, un Lazio Style a Piazza Colonna o comunque in un punto molto visibile di Roma? Io, francamente, no. La questione è tutta qui.
è un concetto che non esiste nella realtà d'impresa.
nessuno, neanche goldman sach può preservarti dal rischio d'impresa.
anche i migliori studi e analsi a breve, medio e lungo termine, possono assicurarti con certezza quello che avverrà.

è un concetto microeconomico di base, ineludibile per chiunque.

Quindi l'assunto da cui partire è che il rischio di intraprendere un'attività del genere cè, non è eliminabile.

Di conseguenza, si tratta di capire quanto il tuo profilo di rischio è compatibile con tale investimento.

Ad oggi l'unica cosa concreta su cui puoi basarti, oltre ai flussi di passaggio dei turisti in centro, è il tuo bacino di utenza, i cui numeri sono chiari, come ho evidenziato più volte.

Se si resta a questo concetto oggettivo la discussione diventa interessante.

Zapruder

Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #243 : Venerdì 7 Settembre 2018, 10:13:40 »
Ma questo che affermi, sembra essere una percezione soggettiva (lecita per carità, ma soggettiva) che non è confermata dai numeri.
Tu pensi sia scadente, tirchia e condizionabile eppure:

31K di media
20 K abbonati
2M con la metà dei negozi delle merde e senza punti vendita nel centro storico della città.

Questi numeri non sono distanti da qualli che invece sono l'opposto (unità coesa e spendacciona). e sono nel rapporto 1:3.

Quindi delle 2 l'una, o i numeri non sono questi, o non è vero quello che dici te nella realtà dei fatti.

Abbi pazienza, valutazioni sul rapporto numerico tra tifosi e sostenitori di Lazio e Roma le faccio anche io e da più di vent'anni. In sostanza: nella semplice definizione di "tifoso" il rapporto è di circa 1 a 4, se si restringe il campione a chi esercita una fruizione abbastanza fedele (almeno un certo numero di partite allo stadio ecc.) il rapporto diventa di 2 a 3.

Io del Rapid Wien non so praticamente nulla, quando sono stato a Vienna ho fatto un giretto al Prater e al negozio del Rapid, che si trova nel centro commerciale di fronte allo stadio. Ho portato via una sciarpa e qualche altro ricordino. Ho chiesto se esistesse un negozio dell'Austria Wien, nessuno ha saputo indicarmelo. È evidente, come accaduto anche a me, che il non-tifoso capitato in città si rivolga la dove l'immaginario radicato lo guidi. A Roma, la scelta mi sembra scontata. Così come il romanista d'acqua dolce, quello che sì e no sa che Totti ha smesso di giocare, una tantum compri una maglietta/tuta/sciarpa. Nel nostro caso è molto meno facile che l'ammerecano in gita a Roma entri nel nostro negozio, così come la forte fidelizzazione del laziale (raramente trovi il laziale "simpatizzante", o sei laziale profondamente o non lo sei) restringe il campo dei potenziali clienti. A fronte di questo, il rapporto di 2 a 8 da te citato quanto a ricavi da merchandising mi sorprende, ma in positivo. Anche a fronte della nostra scarsa predisposizione a girare per Roma con indosso tute assurde e similia.

Prima di stracciarsi le vesti perché un caciottaro (tanto sempre là si arriva) non capisce quello che hanno ben chiaro gli altri 999.999 laziali, cioè che bisogna aprire di corsa un Lazio Style a Via Condotti, così chi torna a Little Rock in Arkansas dopo una vacanza a Roma resterà pregno di lazialità a vita, mi farei qualche domanda in più.
 

Zapruder

Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #244 : Venerdì 7 Settembre 2018, 10:17:13 »
è un concetto che non esiste nella realtà d'impresa.
nessuno, neanche goldman sach può preservarti dal rischio d'impresa.
anche i migliori studi e analsi a breve, medio e lungo termine, possono assicurarti con certezza quello che avverrà.

è un concetto microeconomico di base, ineludibile per chiunque.

Quindi l'assunto da cui partire è che il rischio di intraprendere un'attività del genere cè, non è eliminabile.

Di conseguenza, si tratta di capire quanto il tuo profilo di rischio è compatibile con tale investimento.

Ad oggi l'unica cosa concreta su cui puoi basarti, oltre ai flussi di passaggio dei turisti in centro, è il tuo bacino di utenza, i cui numeri sono chiari, come ho evidenziato più volte.

Se si resta a questo concetto oggettivo la discussione diventa interessante.

Belle parole. Ma il ritorno stimato a cinque e dieci anni di un negozio a Via Condotti, qual è?

Se è negativo, non ne vale la pena. Il ritorno di immagine, la brandizzazione del branding, quello che ti pare: ma alla fine tutto va tradotto in benefici per la SpA, e questi non possono che essere di carattere economico.

E ricordati che un lustro di successi cragnottiani, altro che vetrinetta a Piazza Colonna, fu spazzato via dal solo acquisto di Batistuta.

Offline Ataru

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Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #245 : Venerdì 7 Settembre 2018, 10:17:44 »

Il problema è l'estrema ristrettezza di vedute dell'imprenditore che guida la società e che non riesce a capire l'importanza dello sviluppo del brand e vedo che, imprenditori o semplici tifosi, non è il solo.
Qui abbiamo un "imprenditore" (vabbè imprenditore) che guida una SpA quotata in borsa come fosse l'impresa di pulizie di famiglia. Anacronistico.


vedo che si torna immediatamente a imporre le proprie convinzioni come dati di fatto, gridando all'incapacità e all'ottusità. rinnovo il mio invito a mantenere toni più morbidi.


Il problema della Lazio è una tifoseria scadente, tirchia, frantumata, condizionabile con le buone e con le cattive dall'unico vero comunicatore dell'ambiente laziale degli ultimi trent'anni, Piscitelli alias Diabolik.


Vedo che purtroppo l'invito a una dialettica meno aggressiva è stato prontamente recepito come un via libera al solito atteggiamento, con la riproposizione stremante dei soliti refrain, impresa di pulizie ecc., ma non avevo dubbi su questo. La tregua unilaterale è pertanto cessata. Attendo post su Kakuta, Postiga, Novaretti.
non è che per forza per forza per forza bisogna combattere il fuoco con il fuoco, e quindi mandare in vacca un topic.


invito ancora alla calma
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

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Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #246 : Venerdì 7 Settembre 2018, 10:19:08 »
Belle parole. Ma il ritorno stimato a cinque e dieci anni di un negozio a Via Condotti, qual è?

Se è negativo, non ne vale la pena. Il ritorno di immagine, la brandizzazione del branding, quello che ti pare: ma alla fine tutto va tradotto in benefici per la SpA, e questi non possono che essere di carattere economico.

E ricordati che un lustro di successi cragnottiani, altro che vetrinetta a Piazza Colonna, fu spazzato via dal solo acquisto di Batistuta.

Il carattere economico della SPA non è necessariamente il carattere economico dello store.

Offline Dissent

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Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #247 : Venerdì 7 Settembre 2018, 10:20:56 »
Abbi pazienza, valutazioni sul rapporto numerico tra tifosi e sostenitori di Lazio e Roma le faccio anche io e da più di vent'anni. In sostanza: nella semplice definizione di "tifoso" il rapporto è di circa 1 a 4, se si restringe il campione a chi esercita una fruizione abbastanza fedele (almeno un certo numero di partite allo stadio ecc.) il rapporto diventa di 2 a 3.

Io del Rapid Wien non so praticamente nulla, quando sono stato a Vienna ho fatto un giretto al Prater e al negozio del Rapid, che si trova nel centro commerciale di fronte allo stadio. Ho portato via una sciarpa e qualche altro ricordino. Ho chiesto se esistesse un negozio dell'Austria Wien, nessuno ha saputo indicarmelo. È evidente, come accaduto anche a me, che il non-tifoso capitato in città si rivolga la dove l'immaginario radicato lo guidi. A Roma, la scelta mi sembra scontata. Così come il romanista d'acqua dolce, quello che sì e no sa che Totti ha smesso di giocare, una tantum compri una maglietta/tuta/sciarpa. Nel nostro caso è molto meno facile che l'ammerecano in gita a Roma entri nel nostro negozio, così come la forte fidelizzazione del laziale (raramente trovi il laziale "simpatizzante", o sei laziale profondamente o non lo sei) restringe il campo dei potenziali clienti. A fronte di questo, il rapporto di 2 a 8 da te citato quanto a ricavi da merchandising mi sorprende, ma in positivo. Anche a fronte della nostra scarsa predisposizione a girare per Roma con indosso tute assurde e similia.

Prima di stracciarsi le vesti perché un caciottaro (tanto sempre là si arriva) non capisce quello che hanno ben chiaro gli altri 999.999 laziali, cioè che bisogna aprire di corsa un Lazio Style a Via Condotti, così chi torna a Little Rock in Arkansas dopo una vacanza a Roma resterà pregno di lazialità a vita, mi farei qualche domanda in più.
 
si ho pazienza, ma vorrei la tua risposta.

se tu affermi che il problema è la tifoseria scadente divisa tirchia e condizionabile, come spieghi che una tifoseria del genere abbia numeri non distante da quella invece che sembrerebbe l'esatto contrario?

O allora il rapporto non è 1a4 o 2a3 per loro, ma è completamente ribaltato a nostro favore (ma sarebbe una novità), oppure quella tua affermazione non si riscontra con la realtà.

Che ne dici?


Panzabianca

Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #248 : Venerdì 7 Settembre 2018, 10:23:05 »
E' molto difficile. Il tuo è un approccio razionale. Ed esso, inevitabilmente, produce da parte di molti una chiusura 'a priori', visto che costoro sono principalmente toccati dalla Lazio nelle proprie corde emotive.

Abbi pazienza, dunque. E resta sempre tollerante nei confronti di chi - legittimamente dal suo soggettivo e rispettabile punto di vista - criticherà o attaccherà i tuoi interventi, accusandoti di voler ricondurre ogni riflessione a un'unica questione, sommariamente riassumibile con l'espressione (che rendo in versione vernacolare) "è corpa der gestore, che ce condanna aaaa mediogrità".

Re melius perpensa, Ti dovevo una risposta per questo tuo post ...ma poi il pom è volato.

Ma siamo proprio sicuri che un approccio come quello del Mago, di Dissent e degli altri sia razionale?
E che quello di chi invece si oppone a questa diffidente ottica del  " te conto i soldi in tasca perché sicuramente me stai a fregà" sia approccio emotivo e sostanzialmente irrazionale?

Pensiamoci. Io credo che sia il contrario, almeno nella misura in cui il 'se fosse' (regno immaginifico nel quale i citati netter costruiscono e si fanno cocchieri di (altrui) carrozze d'oro tirate da 12 cavalli bianchi) è e sempre sarà venato da un robusto immaginario.
Non sarà mica che a volte il sano realismo del 'passo secondo la gamba' sia sempre la strategia più efficace e accorta, soprattutto, in un ambito in cui, sempre più spesso, la regola è fare i conti senza l'oste?
... e che, tutto sommato, chi si maschera da razionale contabile, dovendo far i conti, questo si, con una irrisolta emotività (da tifoso), non finisca per tirar su l'ennesima ed ancor più illusoria cortina fumogena del 'si può fare'? 

Chi è il razionale? Chi l'emotivo?



Offline Dissent

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Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #249 : Venerdì 7 Settembre 2018, 10:24:01 »
Belle parole. Ma il ritorno stimato a cinque e dieci anni di un negozio a Via Condotti, qual è?

Se è negativo, non ne vale la pena. Il ritorno di immagine, la brandizzazione del branding, quello che ti pare: ma alla fine tutto va tradotto in benefici per la SpA, e questi non possono che essere di carattere economico.

E ricordati che un lustro di successi cragnottiani, altro che vetrinetta a Piazza Colonna, fu spazzato via dal solo acquisto di Batistuta.
Ma anche qui, premesso che il rischio d'impresa non è eliminabile, perchè con ogni probabilità, come credo tu asserisci , deve essere negativo il ritorno?

Se i numeri della tifoseria sono paragonabili a quelli dei riommers, e anzi più fidelizzata (visto il rapporto numerico), come coniughi questi numeri con il fatto che ci sia un ritorno negativo?

Panzabianca

Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #250 : Venerdì 7 Settembre 2018, 10:30:11 »


Qui abbiamo un "imprenditore" (vabbè imprenditore) che guida una SpA quotata in borsa come fosse l'impresa di pulizie di famiglia. Anacronistico.



Può essere come dici tu ma, conosci qualche altro imprenditore (senza potentissima holding alle spalle), impegnato nell'azienda Calcio, il quale in Italia usi modalità gestionali diverse ed altre da quelle del Ns ?

Vogliamo parlare del guappo che guida il Napoli? Con quella tifoseria?

Offline MagoMerlino

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Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #251 : Venerdì 7 Settembre 2018, 10:35:20 »
Il problema della Lazio è una tifoseria scadente, tirchia, frantumata, condizionabile con le buone e con le cattive dall'unico vero comunicatore dell'ambiente laziale degli ultimi trent'anni, Piscitelli alias Diabolik.

Vedo che purtroppo l'invito a una dialettica meno aggressiva è stato prontamente recepito come un via libera al solito atteggiamento, con la riproposizione stremante dei soliti refrain, impresa di pulizie ecc., ma non avevo dubbi su questo. La tregua unilaterale è pertanto cessata. Attendo post su Kakuta, Postiga, Novaretti.
Esula il problema tifoseria nell'argomento negozio in centro, la tifoseria come tu la definisci in toto, non c'entra niente. Tra l'altro la tua generalizzazione è completamente priva di fondamento, per chiarire è uno slogan, che usi per denigrare.

Inoltre sulla dialettica specifico che, se tu su questo argomento in precedenza scrivi:

 Perché nessun imprenditore aprirebbe un negozio in perdita sempiterna.
E allora l'idea che il mero negozio centralissimo, inizialmente in perdita, comporti nel lungo termine un attivo per il solo fatto di esistere, a me sembra assai poco sensata.
Chi di noi aprirebbe a proprio rischio esclusivo, cioè mettendo in conto il potenziale attivo o passivo per i prossimi dieci anni, un Lazio Style a Piazza Colonna o comunque in un punto molto visibile di Roma? Io, francamente, no. La questione è tutta qui.

Io, per coerenza su quanto sostengo circa l'argomento oggetto del topic, ti devo rispondere sia sull'imprenditore e sia sulla personalizzazione che ne consegue.

Quindi se sostieni che nessun imprenditore aprirebbe un esercizio commerciale del genere in centro e anche tu personalmente, che non sei un imprenditore, non lo faresti, io ti rispondo che per prima cosa la Lazio è una SpA quotata in borsa, che investe soldi propri e non del maggiore azionista e che quindi ne l'imprenditore, ne tu che imprenditore non sei, non mettereste a rischio soldi propri.
Di conseguenza il problema potrebbe risiedere nella limitata visione che potete avere su certe dinamiche sia tu, che un imprenditore non avvezzo a gestire SpA quotate in borsa.

Se ora tu strumentalmente utilizzi la mia risposta come la riproposizione stremante dei soliti refrain, impresa di pulizie ecc., sottolineando che non avevo dubbi su questo. Significa solo che cercavi una scusa per addossare ad altri la responsabilità di quelle che sono le tue intenzioni, ovvero: La tregua unilaterale è pertanto cessata.
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Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #252 : Venerdì 7 Settembre 2018, 10:45:26 »

Vogliamo parlare del guappo che guida il Napoli? Con quella tifoseria?
Qui andiamo fuori topic, quindi ti rispondo nell'unica maniera possibile ovvero sintetizzando il mio personale pensiero, senza approfondire il discorso, altrimenti rischio l'accusa di imporre le proprie convinzioni come dati di fatto, gridando all'incapacità e all'ottusità e  la riproposizione stremante dei soliti refrain: Ma veramente vogliamo confrontare dal punto di vista della conduzione industriale, non solo della parte sportiva ed emotiva, Lotito con De Laurentis? Per piacere.....
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Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #253 : Venerdì 7 Settembre 2018, 10:52:48 »
La tregua unilaterale è pertanto cessata. 
CVD, non aspettavi altro, complimenti.

 Attendo post su Kakuta, Postiga, Novaretti.
Aneli di interloquire a slogan. Sei tu che vuoi far scendere di livello il forum.
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Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #254 : Venerdì 7 Settembre 2018, 10:55:08 »
Qui andiamo fuori topic, quindi ti rispondo nell'unica maniera possibile ovvero sintetizzando il mio personale pensiero, senza approfondire il discorso, altrimenti rischio l'accusa di imporre le proprie convinzioni come dati di fatto, gridando all'incapacità e all'ottusità e  la riproposizione stremante dei soliti refrain: Ma veramente vogliamo confrontare dal punto di vista della conduzione industriale, non solo della parte sportiva ed emotiva, Lotito con De Laurentis? Per piacere.....
durante l'ultima mia visita al capoluogo campano, in via toledo, ho visto un negozio su due vendere magliette del napoli. ne avessi vista una originale. neanche nei negozi ufficiali, che in quella zona centralissima pullulano (è ironia, negozi ufficiali del napoli non ce ne sono, c'è solo un kappa store vicino alla stazione).

edit: avevo deciso di ignorare la frecciatina, ma a questo punto mi accorgo che lo fai apposta, quindi i miei inviti li hai letti e li hai deliberatamente ignorati. ne prendo atto.
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Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #255 : Venerdì 7 Settembre 2018, 11:00:26 »
Qui andiamo fuori topic, quindi ti rispondo nell'unica maniera possibile ovvero sintetizzando il mio personale pensiero, senza approfondire il discorso, altrimenti rischio l'accusa di imporre le proprie convinzioni come dati di fatto, gridando all'incapacità e all'ottusità e  la riproposizione stremante dei soliti refrain: Ma veramente vogliamo confrontare dal punto di vista della conduzione industriale, non solo della parte sportiva ed emotiva, Lotito con De Laurentis? Per piacere.....

hai mai sentito le critiche rivolte dai tifosi del Napoli a De Laurentiis?

Offline Jim Bowie

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Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #256 : Venerdì 7 Settembre 2018, 12:36:59 »
hai mai sentito le critiche rivolte dai tifosi del Napoli a De Laurentiis?
Non credo le critiche siano per via del marketing.
Se Dela combattesse i punti vendita non ufficiali mezza Napoli sarebbe disoccupata o venderebbe i CD fasulli di  Nino d'Angelo.
Lasciamo stare fuori Napoli ed i napoletani da questo discorso.
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Offline Russotto

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« Risposta #257 : Venerdì 7 Settembre 2018, 12:38:01 »
durante l'ultima mia visita al capoluogo campano, in via toledo, ho visto un negozio su due vendere magliette del napoli. ne avessi vista una originale. neanche nei negozi ufficiali, che in quella zona centralissima pullulano (è ironia, negozi ufficiali del napoli non ce ne sono, c'è solo un kappa store vicino alla stazione).

edit: avevo deciso di ignorare la frecciatina, ma a questo punto mi accorgo che lo fai apposta, quindi i miei inviti li hai letti e li hai deliberatamente ignorati. ne prendo atto.

credo che per il Napoli Soccer sia praticamente inutile aprire degli store visto che il falso lì è praticamente ad ogni angolo come tu stesso fai notare.

Non credo le critiche siano per via del marketing.
Se Dela combattesse i punti vendita non ufficiali mezza Napoli sarebbe disoccupata o venderebbe i CD fasulli di  Nino d'Angelo.
Lasciamo stare fuori Napoli ed i napoletani da questo discorso.

ecco, mi hai anticipato.

Panzabianca

Re:Merchandising: negozio al centro
« Risposta #258 : Venerdì 7 Settembre 2018, 12:43:37 »
Non credo le critiche siano per via del marketing.
Se Dela combattesse i punti vendita non ufficiali mezza Napoli sarebbe disoccupata o venderebbe i CD fasulli di  Nino d'Angelo.
Lasciamo stare fuori Napoli ed i napoletani da questo discorso.

ok, meglio mi sento. Che si facciano i nomi degli illuminatissimi imprenditori impegnati nell'impresa calcio italiana (ripeto, senza una holding alle spalle) che, allo stato mettono in pratica metodi gestionali diversi da quelli parsimoniosi dello strappabottoni.

Offline Dissent

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« Risposta #259 : Venerdì 7 Settembre 2018, 12:51:15 »
Può essere come dici tu ma, conosci qualche altro imprenditore (senza potentissima holding alle spalle), impegnato nell'azienda Calcio, il quale in Italia usi modalità gestionali diverse ed altre da quelle del Ns ?

Vogliamo parlare del guappo che guida il Napoli? Con quella tifoseria?
è un altro argomento OT ma ti dico brevemente, perchè interessante.

Con la tifoseria del napoli che può essere la 4 in italia, il napoli è arrivato veramente al massimo. Presenza fissa in CL e secondo posto. Solo una juve megagalattica con il triplo del fatturato gli ha tolto lo scudetto. Di che vogliamo parlare? (non mi dire della serie C il fallimento etc..qui si parla di un imprenditore che ha portato il club al massimo possibile a mio avviso..oltre è fuori portata).

P.S.: l'atteggiamento razionale non può che essere quello che guarda i numeri.
di certo non lo può essere l'affermazione "non è che è meglio la politica del passo non più lungo della gamba?"....
ma non perchè di per sè non sia giusto (il passo deve essere sempre commisurato alla gamba), ma per il semplice motivo che prima dovresti misurare la gamba.

E la misura della gamba te lo danno i numeri ed il bilancio.
E quindi torniamo sempre al mio discorso.
Se segui un ragionamento distaccato basato sui numeri, difficilmente esci da questa evidenza.