Domanda secca: tornassi indietro cacceresti Petkovic?

[Baruch]

Sondaggio conoscitivo per verificare gli umori. Petko se la vedeva male in campionato, ma nelle coppe andava alla grande. Reja il contrario, ma ora siamo fuori dalle coppe e le speranze in campionato sono molto ridotte. La stagione sembra chiusa già a febbraio. Rifareste quella scelta, prima di Natale? Si tratta di una domanda sulle caratteristiche tattiche e attitudinali degli allenatori, che non prevede meta-discussioni sull'accordo con la Svizzera (che è soprattutto un grimaldello per cercare di risparmiare i soldi dell'ingaggio)

[Cialtrone]

SI!
Ma due mesi prima e prenderei Sinisa!!!

[pizzeman]

Tornando indietro lo caccerei il 27 maggio.

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[ML]

Sì.
Ma non prenderei Reja.
Lo dico adesso, mentre allora pensavo fosse una mossa che - per sei mesi - ci poteva stare.

[franz_kappa]

Indiscutibilmente sì.

[Yotanka]

Si, e forse pure un po' prima.

[ThomasDoll]

andava esonerato a novembre e sostituito con Mihajlovic.

[Zapruder]

Sì, al momento. 15 punti in 8 partite di campionato sono il frutto della frustata mentale dovuta al cambio di mano, nonché a una buona disponibilità del parco giocatori. Petkovic non li avrebbe messi insieme, visto l'andazzo, manco in 12 turni.

Rimane aperta la questione-coppe, circa la validità del cambio: poco si può imputare a un'uscita in C.I. con Naples, molto invece a quella di stasera.

Comunque, se Reja mantiene la sua media storica di 1,67 con la Lazio in 99 partite (domenica farà 100 in A con noi, speriamo di celebrare bene), la Lazio chiuderà a 57, se mantiene la media di queste prime 8 partite chiuderà a 59. Una squadra che viene da 66, 62 e 61 punti. Strutturalmente la Lazio è questa, io credo che continuare a pensare che un allenatore possa portarti in dote 10 punti in classifica sia fuorviante, nelle valutazioni.

[BobLovati]

andava esonerato a novembre e sostituito con Mihajlovic.

probabilmente era la cosa da fare

[Baruch]

Un attimo, però. La domanda secca riguarda quel momento storico, prima di Natale

[est1900]

andava esonerato a novembre e sostituito con Mihajlovic.

[ML]

se Reja mantiene la sua media storica di 1,67 con la Lazio in 99 partite (domenica farà 100 in A con noi, speriamo di celebrare bene), la Lazio chiuderà a 57, se mantiene la media di queste prime 8 partite chiuderà a 59. Una squadra che viene da 66, 62 e 61 punti. Strutturalmente la Lazio è questa, io credo che continuare a pensare che un allenatore possa portarti in dote 10 punti in classifica sia fuorviante, nelle valutazioni.

Ma infatti uno mica spera di sfancularlo per prendere la Fata Turchina, che ti porta in Champions con un tocco di bacchetta magica. Io spero di sfancularlo
1) perché se alleni un club che allo stato attuale può vincere solo coppe e tu le coppe le consideri un fastidio, evidentemente non sei l'allenatore giusto per quel club;
2) perché mi piacerebbe una gestione diversa, e per questa gestione diversa sarebbe più indicato un altro tipo di allenatore.
Reja è perfetto se l'obiettivo è fare il tuo, ossia trasformare le potenzialità economiche della società in parco giocatori e le potenzialità del parco giocatori in punti, senza mai rischiare ma anche senza mai osare.

Se ti tieni i migliori navighi sempre al tuo livello, che è il sesto posto.
Se inizi a rischiare col compra&vendi puoi arrivare dodicesimo, perché i giovani sono inaffidabili, ma a medio termine hai più chance di fare meglio del tuo sesto posto di default.
La roma è un esempio emblematico: come fatturato vale il quarto posto, cannando le campagne acquisti è arrivata settima e sesta, poi ne ha azzeccata una ed è seconda. Se si fosse limitata a tenere i migliori si sarebbe plafonata sul quarto posto...

Pensi che uno scenario del genere sia auspicabile o preferisci restare con le tue sicurezze, ossia una squadra che due volte su tre si qualifica per l'Europa League e quando le capita un buon calendario arriva in finale di Coppa Italia? (Lo domando senza alcuna malizia, eh. Voglio capire se questa "voglia di nuovo" - dopo quattro anni comunque positivi - coinvolge anche te oppure no).

[Zapruder]

Ma infatti uno mica spera di sfancularlo per prendere la Fata Turchina, che ti porta in Champions con un tocco di bacchetta magica. Io spero di sfancularlo
1) perché se alleni un club che allo stato attuale può vincere solo coppe e tu le coppe le consideri un fastidio, evidentemente non sei l'allenatore giusto per quel club;
2) perché mi piacerebbe una gestione diversa, e per questa gestione diversa sarebbe più indicato un altro tipo di allenatore.

Quando cambi allenatori su allenatori e quello "bravo" non è mai tra quelli che hai preso, occorre chiedersi se il problema non sia da qualche altra parte.

[ML]

Quando cambi allenatori su allenatori e quello "bravo" non è mai tra quelli che hai preso, occorre chiedersi se il problema non sia da qualche altra parte.

Sì ma non mi ha risposto.
Ti piacerebbe provare un altro tipo di gestione (in cui un allenatore diverso da Reja sarebbe solo la punta dell'iceberg) o ti tieni il tuo buon livello medio di questi ultimi quattro anni?

[Zapruder]

Sì ma non mi ha risposto.
Ti piacerebbe provare un altro tipo di gestione (in cui un allenatore diverso da Reja sarebbe solo la punta dell'iceberg) o ti tieni il tuo buon livello medio di questi ultimi quattro anni?

Per me non è possibile gestire una stagione puntando forte sulle coppe e tenendo in subordine il campionato.

[borgorosso]

Quando cambi allenatori su allenatori e quello "bravo" non è mai tra quelli che hai preso, occorre chiedersi se il problema non sia da qualche altra parte.

troppi giocatori che non valgono NULLA. altri ottimi, alcuni che prendono 6 SEMPRE, sia che a te serva la prestazione magistrale, sia che giochi con il fanfulla.

[ML]

Per me non è possibile gestire una stagione puntando forte sulle coppe e tenendo in subordine il campionato.

Un punto a favore di Reja, allora.

E per quanto riguarda l'idea di un calciomercato più movimentato, che per esigenza di sintesi ma non senza un po' di ribrezzo definirò "alla Sabatini"? Pensi che possa essere utile a una società come la Lazio per provare ad andare oltre i propri limiti strutturali, o pensi che andare oltre i propri limiti (rischiando al contempo di andare sotto i tuoi standard) non valga la candela?

[Zapruder]

Un punto a favore di Reja, allora.

E per quanto riguarda l'idea di un calciomercato più movimentato, che per esigenza di sintesi ma non senza un po' di ribrezzo definirò "alla Sabatini"? Pensi che possa essere utile a una società come la Lazio per provare ad andare oltre i propri limiti strutturali, o pensi che andare oltre i propri limiti (rischiando al contempo di andare sotto i tuoi standard) non valga la candela?

Caro mio, da tre anni osservo attentamente la crescita di una squadra di Pulcini e ho capito due cose fondamentali: 1) di calcio non capiamo una mazza, il più stronzo allenatore dell'ultima squadra di Pescopennataro (paese che citava sempre mio papà come paradigma di luogo "ai confini del mondo") ne sa mille volte di più del più ferrato dei tifosi; 2) quando giocano quelli bravi, le cose andranno sempre meglio di quando togli due bravi e ne metti due più scarsi.

L'unica strategia che funziona è prendere calciatori bravi. Con le possibilità di spesa per ingaggi che ha la Lazio, la media di 65/70 punti, in un arco di tempo statisticamente valido - 5 anni, diciamo - dovrebbe essere la regola. E, nello stesso arco temporale, una/due finali di Coppa Italia e forse anche una di E.L. non dovrebbero essere traguardi sorprendenti. Dal 2011 al 2013 su questo standard ci siamo stati, ora siamo in calo e con prospettive di scendere ancora, se non si centrano i prossimi acquisti. C'è da cambiare il D.S.? Lo si faccia, se i risultati non sono adeguati. Idem per l'allenatore.

[Aquilatina]

SI. In questo caso rimprovero Lotito che non esonera subito gli allenatori.

[ML]

Caro mio, da tre anni osservo attentamente la crescita di una squadra di Pulcini e ho capito due cose fondamentali: 1) di calcio non capiamo una mazza, il più stronzo allenatore dell'ultima squadra di Pescopennataro (paese che citava sempre mio papà come paradigma di luogo "ai confini del mondo") ne sa mille volte di più del più ferrato dei tifosi; 2) quando giocano quelli bravi, le cose andranno sempre meglio di quando togli due bravi e ne metti due più scarsi.

Perdonami, ma questo non c'entra nulla. O meglio, c'entra finché io dico che comprerei o farei giocare Tizio, e tu dici che compreresti o faresti giocare Caio;  Va bene, si fa per divertimento: poi vediamo chi ci ha azzeccato e ci sentiamo dei piccoli allenatori o direttori sportivi. Però in questo caso il mio discorso era molto generale. Senza entrare nel merito delle scelte (quali giocatori comprare, quali giocatori vendere, quale allenatore ingaggiare, tutte decisioni che spettano ovviamente ai professionisti del settore), mi chiedevo semplicemente se per una società che ha il sesto fatturato della Serie A e un presidente che - come tutti gli altri, ormai - di suo non mette un euro, la strada per provare ad andare oltre i propri limiti poteva essere rappresentata da una maggiore attività sul mercato, sia in entrata che in uscita. Un mercato avente l'obiettivo non solo di potenziare la squadra ma anche di fare soldi, in maniera da avere più risorse da spendere in un tempo medio-lungo. Se è meglio avere un gruppo storico di giocatori da portare avanti nel tempo, al costo dell'obsolescenza, o se invece è meglio cambiarne parecchi alla continua ricerca del Cavani o del Marquinhos da rivendere a peso d'oro.
Lo domando perché è solo dopo aver stabilito la filosofia di gestione che ha senso interrogarci sul tipo di direttore sportivo o di allenatore che fanno al caso nostro. Io ho detto che Reja non lo vorrei mai più vedere a Formello per la faccenda delle coppe, ma anche perché credo che non sarebbe adatto a gestire un tourbillon di giocatori per lo più giovani. A questa domanda tu rispondi dicendo che

L'unica strategia che funziona è prendere calciatori bravi.

E vabbe'. Talmente giusto da essere ovvio. Dopodiché il direttore sportivo che compra solo giocatori bravi non esiste. Esiste quello che ne compra (e vende) pochi e quello che ne compra (e vende) tanti; esiste quello che li preferisce stagionati e subito pronti all'uso, e quello che li preferisce acerbi ma con grandi margini di miglioramento (e di rivalutazione); esiste quello che lavora soprattutto nel nordeuropa e quello che lavora soprattutto nel sudamerica, ecc ecc. Io, che credo fermamente nell'assunto chi più spende più vince, vorrei sempre un direttore sportivo che oltre a costruire una squadra il più possibile competitiva mi faccia anche guadagnare. Non per mettermi in tasca i soldi, bensì per aumentare sempre di più la possibilità di spesa per ingaggi e di conseguenza il livello tecnico della squadra. Fino ad andare oltre il limite strutturale del club. Non sono ancora riuscito a capire se è un modello che ti convince o se invece pensi che sia troppo rischioso.