Autore Topic: Sterilità offensiva e vecchi problemi dietro: così l’Europa è mission impossible  (Letto 566 volte)

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Altro che rincorsa all’Europa, altro che 6° posto buono per confermarsi sul palcoscenico continentale anche l'anno prossimo. La Lazio stecca ancora una volta l’appuntamento da non sbagliare e si conferma fragilissima nei momenti clou della stagione, incapace di sfruttare la scia positiva degli ultimi sei risultati in campionato e dare continuità all’effetto Reja. La classifica piange (c’è da registrare anche l’aggancio del Milan a quota 32 punti), ma ciò che più fa male è la sensazione di aver gettato alle ortiche l’ennesima occasione per riscattarsi, tornare in corsa prepotentemente per un posto nobile della graduatoria e rimettere in piedi una stagione che regala l’ennesima amarezza. I biancocelesti si perdono sempre quando c’è da spiccare il volo, e nello specifico escono puntualmente umiliati a Catania. Sotto l’Etna si fregano le mani quando leggono la Lazio sul proprio calendario: demolito Petkovic con un poker senza storie la scorsa stagione, annichilito Reja ieri, e soprattutto sconfitta la Lazo per la sesta volta negli ultimi otto anni. I problemi di sterilità offensiva con il tecnico di Lucinico sono sempre i soliti, acuiti ulteriormente dalla scelta di lasciare fuori quello che fino al derby era unanimemente considerato l'uomo in più, Keita, relegato in panchina dopo la bocciatura anticipata al termine del primo tempo della stracittadina. Troppo poche tre conclusioni complessive nello specchio in casa della squadra fino a ieri ultima in classifica (di cui solo una pericolosa, quella del gol di Mauri) per sperare nella rimonta europea. Klose è un fantasma, viene servito poco e male e non riesce nemmeno più ad impensierire le retroguardie avversarie: come ricorda stamane Il Corriere dello Sport, Miro in trasferta ha segnato solo una volta (il 31 agosto 2013, a Torino contro la Juve) e lo score fino ad oggi recita cinque gol, mentre nelle ultime due stagioni a metà febbraio era già in doppia cifra. E se alle solite problematiche davanti si aggiungono le vecchie débâcle difensive - l’anomalia rejana è subire tre reti, più che farne soltanto una - ecco che il quadro è completo. Urge trovare al più presto l’assetto tattico definitivo, ma soprattutto fare un pieno di idee, altrimenti la zona Europa League resterà una chimera.

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