Autore Topic: Abbiamo bisogno di un nuovo rito sacrificale?  (Letto 3242 volte)

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Offline Ulisse

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Re:Abbiamo bisogno di un nuovo rito sacrificale?
« Risposta #20 : Lunedì 26 Luglio 2010, 16:16:03 »
Un rischio mortale da vivere come evento catartico? Non credo sia possibile nel clima odierno. Sono diverse le condizioni, rispetto a certi esempi del passato.
Quando ci furono i famosi Lazio-Vicenza e Lazio-Campobasso, il sentire comune era che sfangare quegli scogli sarebbe stata la rinascita. Era il primo anno di Calleri/Bocchi, si credeva nel futuro.
Non parliamo di Lazio-Reggina del 2000. Tutti pensavamo che lo scudetto fosse andato, ma con la gestione Cragnotti si pensava che se non fosse stato quell'anno sarebbe stato un altro.
Ricordo un Lazio-Catania, in pratica uno spareggio con i siciliani per tornare in A, in un Olimpico strapieno, sotto un sole africano a giugno, con gente sche sveniva. Era la Lazio squattrinata di Casoni, ma alle porte si annunciava l'arrivo dell'amerikano. Il ritorno in A, si pensava, avrebbe proiettato la società chinagliesca chissà verso quali vertici.
Voglio dire che certe partite erano partite svolta anche per la società, ogni volta con un tifoseria unita nella convinzione di vivere, spuntandola nell'occasione, il primo passo di un futuro migliore.
Catarsi, purificazione, viaggio nel paradiso in terra.
E' una condizione che non credo riproducibile nel contesto odierno. Una partita chiave per un risultato qualsiasi resterebbe solo una partita chiave della classifica. Sarebbe diverso solo se quella partita annunciasse l'arrivo dello sceicco Abdulqualcosa, o comunque una grande svolta societaria.

Se ho ben compreso la tua esposizione, una volta si pensava che prima o poi ci sarebbe stato un futuro migliore, ogni anno che terminava si pensava e si sperava che il successivo sarebbe stato meglio del precedente.
Questo sogno, questa speranza da qualche anno è scomparsa nella gran parte dei tifosi della Lazio, c'è stato un appiattimento, un adagiarsi sulla negatività degli ultimi campionati -malgrado i trofei vinti-, insomma inizia ogni campionato  senza l'entusiamo che c'era anche quando stavamo peggio. Questa apatia è un brutto segno, secondo me.
IL DERBY NON VA MAI PERSO.

Ci sarà sempre chi ti critica, l'unica cosa da fare è continuare ad avere fiducia, stando attento a chi darai fiducia due volte.

Non ti sforzare tanto, le cose migliori succedono quando meno te lo aspetti.

Nessun futuro è per sempre.

IL GOL DI VIERI ERA BUONO!!

jumpingjackflash

Re:Abbiamo bisogno di un nuovo rito sacrificale?
« Risposta #21 : Lunedì 26 Luglio 2010, 16:39:42 »
ta l'altro, ma le mie gonadi triturate da anni ed anni di Lazialità non sono un sacrificio più che adeguato?

Offline Fulcanelli

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Re:Abbiamo bisogno di un nuovo rito sacrificale?
« Risposta #22 : Lunedì 26 Luglio 2010, 17:15:38 »
Se ho ben compreso la tua esposizione, una volta si pensava che prima o poi ci sarebbe stato un futuro migliore, ogni anno che terminava si pensava e si sperava che il successivo sarebbe stato meglio del precedente.
Questo sogno, questa speranza da qualche anno è scomparsa nella gran parte dei tifosi della Lazio, c'è stato un appiattimento, un adagiarsi sulla negatività degli ultimi campionati -malgrado i trofei vinti-, insomma inizia ogni campionato  senza l'entusiamo che c'era anche quando stavamo peggio. Questa apatia è un brutto segno, secondo me.
Non so oggi come si vedano le cose, per questo ne discutiamo giorno dopo giorno. Ma in quelle partite che ho citato, l'idea era quella: superiamo quest'ultimo ostacolo e poi sarà vita migliore. Oggi chi ci crede di essere alla fine del tunnel? Non so se questa è la causa di disaffezione, ma di certo è una delle cause. Il tifoso ha biosgno di sperare, a mio avviso, che se non vince oggi andrà meglio alla prossima partita, al prossimo campionato, alla prossima campagna acquisti...