Autore Topic: Renzie  (Letto 72181 volte)

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Offline Ataru

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Re:Renzie
« Risposta #420 : Venerdì 20 Giugno 2014, 15:07:14 »
Ferrara non è un intellettuale.


ferrara è grasso che cola (cit)  ;D
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Giglic

Re:Renzie
« Risposta #421 : Venerdì 20 Giugno 2014, 15:11:04 »
"...Gli intellettuali devono essere specialisti del sapere e hanno l'importante compito di aiutare i propri interlocutori a "rendersi conto di fatti imbarazzanti" e, in generale, a comprendere la realtà; non devono avere "secondi fini", non dovevano cedere alla tentazione di trasformarsi in profeti o demagoghi  e non possono diventare capi politici, professione che richiede un differente specialismo...."
"La scienza come professione (1919) " - Max Weber

Io sto parlando di una cosa del genere e la storia del pensiero è piena di muratori o operai intellettuali (al volo, Erri De Luca, oppure Alberto Prunetti, che ha scritto "Amianto", un libro che tutti dovrebbero leggere)  mentre uno come Ferrara con questa accezione che io ritengo storicamente significativa e fondata non c'entra nulla.
Ferrara non è un intellettuale.

Pare sia stato trovato un addendum postumo di Weber che faceva terminare la frase con un "... però Ferrara e intelligente e può tutto"  ;D

tornando in topic: Renzi, ora che il M5S ha capito con mesi di ritardo che bisognava smascherare il bluff, comincia ad essere in difficoltà: Le parole della ministra Boschi stanno li a dimostrarlo ("parliamo ma le riforme si fanno con la tessera P2 n. 1816).
Nel frattempo, la sinistra riesce a frazionarsi con un dibattito politico compreso, credo, dallo 0,0002% degli elettori di sinistra.

Offline fish_mark

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Re:Renzie
« Risposta #422 : Venerdì 20 Giugno 2014, 15:21:29 »
"...Gli intellettuali devono essere specialisti del sapere e hanno l'importante compito di aiutare i propri interlocutori a "rendersi conto di fatti imbarazzanti" e, in generale, a comprendere la realtà; non devono avere "secondi fini", non dovevano cedere alla tentazione di trasformarsi in profeti o demagoghi  e non possono diventare capi politici, professione che richiede un differente specialismo...."
"La scienza come professione (1919) " - Max Weber

Io sto parlando di una cosa del genere e la storia del pensiero è piena di muratori o operai intellettuali (al volo, Erri De Luca, oppure Alberto Prunetti, che ha scritto "Amianto", un libro che tutti dovrebbero leggere)  mentre uno come Ferrara con questa accezione che io ritengo storicamente significativa e fondata non c'entra nulla.
Ferrara non è un intellettuale.

Ferrara ti sta sullo stomaco, questa è la sintesi, peraltro condivisibile, ma non era proprio quello che volevo dire io.
Pazienza.

Pare sia stato trovato un addendum postumo di Weber che faceva terminare la frase con un "... però Ferrara e intelligente e può tutto"  ;D

tornando in topic: Renzi, ora che il M5S ha capito con mesi di ritardo che bisognava smascherare il bluff, comincia ad essere in difficoltà: Le parole della ministra Boschi stanno li a dimostrarlo ("parliamo ma le riforme si fanno con la tessera P2 n. 1816).
Nel frattempo, la sinistra riesce a frazionarsi con un dibattito politico compreso, credo, dallo 0,0002% degli elettori di sinistra.

Sintesi: tanto rumore per nulla?
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Offline benvolio

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Re:Renzie
« Risposta #423 : Venerdì 20 Giugno 2014, 15:31:10 »
Mentre continua l'operazione riforma (dopo gli 80 euro che rilanciano l'economia ora i 730 precompilati che sgominano lo stato leviatano) Renzi tira dritto per la sua strada che è quella di fare , magari male ma fare... M5S sta arrivando al dunque delle sue contraddizioni e prima o poi la natura autoritaria e destrorsa della sua leadership dovrà scontrarsi con buona parte del movimento che (buon senso comune) avrebbe già incalzato il PD da tempo per verificarne intenzioni ed eventuale bluff.
La sinistra rischia di diventare ignobile, presa da interessi personalistici dei capetti e astrusi ragionamenti che non vanno da nessuna parte,  perché in malafede o perché incapaci di un'analisi seria della composizione sociale in Italia e in Europa.
Certo Renzi farà le riforme con FI, ma chi saprà o potrà denunciarne fino in fondo il carattere regressivo (a partire dalla legge elettorale)?

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Re:Renzie
« Risposta #424 : Venerdì 20 Giugno 2014, 15:34:11 »
Mentre continua l'operazione riforma (dopo gli 80 euro che rilanciano l'economia ora i 730 precompilati che sgominano lo stato leviatano) Renzi tira dritto per la sua strada che è quella di fare , magari male ma fare... M5S sta arrivando al dunque delle sue contraddizioni e prima o poi la natura autoritaria e destrorsa della sua leadership dovrà scontrarsi con buona parte del movimento che (buon senso comune) avrebbe già incalzato il PD da tempo per verificarne intenzioni ed eventuale bluff.
La sinistra rischia di diventare ignobile, presa da interessi personalistici dei capetti e astrusi ragionamenti che non vanno da nessuna parte,  perché in malafede o perché incapaci di un'analisi seria della composizione sociale in Italia e in Europa.
Certo Renzi farà le riforme con FI, ma chi saprà o potrà denunciarne fino in fondo il carattere regressivo (a partire dalla legge elettorale)?

Analisi interessante, ma nel finale fai una domanda su cui una risposta ci sarebbe
Non sono mancati finora coloro che hanno segnalato il "carattere regressivo" di queste riforme.
La domanda che mi sentirei di farti. Dovessi puntare qualcosa, alla domanda se queste riforme si faranno effettivamente tu risponderesti
SI oppure NO?
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Offline benvolio

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Re:Renzie
« Risposta #425 : Venerdì 20 Giugno 2014, 15:37:34 »
Ferrara ti sta sullo stomaco, questa è la sintesi, peraltro condivisibile, ma non era proprio quello che volevo dire io.
Pazienza.

Sintesi: tanto rumore per nulla?

No infatti non era quello che volevi dire tu, e cioè che Ferrara è un intellettuale, ma in base a che?
Quanto alla sintesi doppia, Ferrara sullo stomaco e tanto rumore per nulla, potremmo dire (sintesi della sintesi') che si trattava di un borborigmo digestivo del suddetto scambiato da qualcuno per argomentazione intellettuale.... tanto in Italia ormai...

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Re:Renzie
« Risposta #426 : Venerdì 20 Giugno 2014, 15:42:14 »
No infatti non era quello che volevi dire tu, e cioè che Ferrara è un intellettuale, ma in base a che?
Quanto alla sintesi doppia, Ferrara sullo stomaco e tanto rumore per nulla, potremmo dire (sintesi della sintesi') che si trattava di un borborigmo digestivo del suddetto scambiato da qualcuno per argomentazione intellettuale.... tanto in Italia ormai...

Allora, provo a ripeterlo ancora: la natura della professione di Ferrara è intellettuale ed è sicuramente un personaggio seguito, non so da chi e da quanti, ma sicuramente molto più di me e anche di te.  Non è necessario che torni su questo punto visto che abbiamo impressinoi e opionioni molto nette e distinte.

passando alla seconda sintesi, che non c'entra niente con il primo, ho provato a farti una doamnda molto precisa, che provo a riformularti.
Tu pensi che le riforme si faranno, si tradurranno in atti concreti, oppure succederà un qualcosa che le bloccherà?
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Offline benvolio

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Re:Renzie
« Risposta #427 : Venerdì 20 Giugno 2014, 15:47:35 »
Analisi interessante, ma nel finale fai una domanda su cui una risposta ci sarebbe
Non sono mancati finora coloro che hanno segnalato il "carattere regressivo" di queste riforme.
La domanda che mi sentirei di farti. Dovessi puntare qualcosa, alla domanda se queste riforme si faranno effettivamente tu risponderesti
SI oppure NO?

Mah... quelli che hanno denunciato il carattere regressivo del riformismo renziano sono o opportunisti o voci nel deserto. Sulla possibilità delle riforme io credo che tutto dipenda dall'accordo con Berlusconi e dalle contropartite (ha ricominciato con la grazia...). Renzi è legittimato dal voto delle europee e quindi porterà a casa molte cose innocue, ma di vetrina, ed la sua immagine tenderà ad apparire da riformista a rivoluzionaria. Questa forza corroborata dalla vulgata mediatica potrebbe indurre FI a votare le cose importanti per guadagnare tempo e contrattare bene per il suo azionista unico.
Nel PD il dibattito langue e tutti si sono per il momento allineati.
Si il barometro per Renzi non volge al peggio... Molto dipenderà dai conti pubblici, ovvio. Ci aspetta un altro autunno complicato, lo sappiamo. Ma se solo ora, a distanza di trent'anni, in UK si ragiona sugli effetti del pensiero neoliberista, figurarsi in Italia. Renzi sarà trapassato da tempo quando qualcuno proverà ad analizzare seriamente il portato delle sue riforme...

Giglic

Re:Renzie
« Risposta #428 : Venerdì 20 Giugno 2014, 15:49:40 »
Allora, provo a ripeterlo ancora: la natura della professione di Ferrara è intellettuale ed è sicuramente un personaggio seguito, non so da chi e da quanti, ma sicuramente molto più di me e anche di te.  Non è necessario che torni su questo punto visto che abbiamo impressinoi e opionioni molto nette e distinte.

passando alla seconda sintesi, che non c'entra niente con il primo, ho provato a farti una doamnda molto precisa, che provo a riformularti.
Tu pensi che le riforme si faranno, si tradurranno in atti concreti, oppure succederà un qualcosa che le bloccherà?

Se bastasse essere seguiti per essere intellettuali, Il Messaggero di Sant'Antonio sarebbe quello che orienta l'opinione pubblica. La natura della professione di Ferrara è quella di giornalista prezzolato. L'intellettuale non si fa pagare per i suoi pensieri. Pasolini lavorava dietro compenso, ma di sicuro non orientava i suoi pensieri in base a questo. Vediamo se così diventa più facile.

le riforme, in Italia, si sono sempre fatte solo da destra, per rispondere alla tua domanda. E' quindi probabile che Renzi le faccia.

Offline fish_mark

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Re:Renzie
« Risposta #429 : Venerdì 20 Giugno 2014, 16:42:18 »
Se bastasse essere seguiti per essere intellettuali, Il Messaggero di Sant'Antonio sarebbe quello che orienta l'opinione pubblica. La natura della professione di Ferrara è quella di giornalista prezzolato. L'intellettuale non si fa pagare per i suoi pensieri. Pasolini lavorava dietro compenso, ma di sicuro non orientava i suoi pensieri in base a questo. Vediamo se così diventa più facile.

Ma non devi insistere a spiegarmi che leggi il Fatto, a dosi industriali a giudicare dal tono. Quello l’avevo capito benissimo. Ma fa niente: viva la libertà di stampa, viva la libertà di leggere.
Sulla distinzione tra giornalista prezzolato e gli altri ti lascio nelle tue convinzioni. Ho una visione molto più laica e laida del mondo.


le riforme, in Italia, si sono sempre fatte solo da destra, per rispondere alla tua domanda. E' quindi probabile che Renzi le faccia.

Qui parliamo di riforme di sistema, per certi versi fondamentali.
La mia modesta opinione e previsione è che alla fine non succederà nulla di significativo.
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Offline MCM

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Giglic

Re:Renzie
« Risposta #431 : Lunedì 23 Giugno 2014, 06:50:37 »
Ma non devi insistere a spiegarmi che leggi il Fatto, a dosi industriali a giudicare dal tono. Quello l’avevo capito benissimo. Ma fa niente: viva la libertà di stampa, viva la libertà di leggere.
Sulla distinzione tra giornalista prezzolato e gli altri ti lascio nelle tue convinzioni. Ho una visione molto più laica e laida del mondo.


Qui parliamo di riforme di sistema, per certi versi fondamentali.
La mia modesta opinione e previsione è che alla fine non succederà nulla di significativo.

No ma ricambia pure discorso un'altra volta...

Offline AlenBoksic

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Re:Renzie
« Risposta #432 : Lunedì 23 Giugno 2014, 09:06:16 »
La sinistra rischia di diventare ignobile, presa da interessi personalistici dei capetti e astrusi ragionamenti che non vanno da nessuna parte,  perché in malafede o perché incapaci di un'analisi seria della composizione sociale in Italia e in Europa.

Bisogna assolutissimamente buttare a mare il personale politico - oltretutto di infima qualità - della ex sinistra radicale e parte del vetusto armamentario politico programmatico, poi ci sarebbe uno spazio enorme per una sinistra alternativa, visto lo sfarinamento del M5S e lo scivolamento neodemocristiano del PD.
Una sinistra che si presentasse con volti e idee nuove potrebbe tranquillamente andare in doppia cifra.
Voglio 11 Scaloni

Offline Frusta

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Re:Renzie
« Risposta #433 : Domenica 29 Giugno 2014, 09:42:18 »
La sinistra rischia di diventare ignobile, presa da interessi personalistici dei capetti e astrusi ragionamenti che non vanno da nessuna parte,  perché in malafede o perché incapaci di un'analisi seria della composizione sociale in Italia e in Europa.
Perchè, ha mai fatto altro?
Oltre ai compitini di collaborazionismo con l'est prima della caduta del muro e con gli ammerecani adesso, ovviamente, (mai che ne azzeccasse uno di intruder con cui collaborare...)
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

ThomasDoll

Re:Renzie
« Risposta #434 : Domenica 29 Giugno 2014, 11:07:05 »
Certo che dopo i primi mesi di governo Renzi è definitivo il distacco del PD dalla sinistra, da sempre previsto come deriva, ora celebrato senza rimpianti, anche dopo il passaggio Letta davvero avvilente.
Il vuoto di proposte per l'elettorato di sinistra che cosa produrrà? Eppure i bisogni "di sinistra" sono bisogni del Paese. Possibile mai che nessuno offra ipotesi di soluzioni? Aspettiamo il morto, cioè il dramma sociale?

Zapruder

Re:Renzie
« Risposta #435 : Domenica 29 Giugno 2014, 11:28:30 »
"Il matto lo riconosci subito.  È uno stupido che non conosce i trucchi. Lo stupido  la sua tesi cerca di dimostrarla, ha una logica sbilenca ma ce l'ha.  Il matto invece non si preoccupa di avere una logica, procede per cortocircuiti.  Tutto per lui dimostra tutto. Il matto ha una idea fissa, e tutto quel che trova gli va bene per confermarla.  Il matto lo riconosci dalla libertà che si prende nei confronti  del dovere di prova, dalla disponibilità  a trovare illuminazioni."

I teoremi sulla Gasoltermica, insomma.

ThomasDoll

Re:Renzie
« Risposta #436 : Domenica 29 Giugno 2014, 13:58:16 »
Comunque se il fuoco amico PD non si sbriga a farlo secco, Matteo si regala il suo ventennio. Già siamo un pezzo avanti...

Offline Er Matador

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Re:Renzie
« Risposta #437 : Martedì 15 Luglio 2014, 15:37:29 »
Confermo tutto, purtroppo: una riproposizione letterale dei pogrom antiebraici.
Ovviamente, nessuno l'ha notato: forse perché, da quando i sedicenti neonazisti hanno appoggiato l'infame golpe ai danni di Janukovyč, persino gli originali a cui si ispirano sembrano diventati momentaneamente meno antipatici.
Credo che il piano prevedesse la reazione di Mosca, con l'intenzione di attirare la Russia nella mischia: sperando, perché no, di cronicizzare il conflitto proprio alle sue frontiere.
Ancora una volta, Putin ha spiazzato tutti evitando qualsiasi mobilitazione diretta e raffreddando persino i bollori referendario-secessionisti nel Donbass.
Ha subodorato la trappola? Spera che il conflitto si ritorca contro chi l'ha scatenato? Attende che l'Ucraina si sfasci per proprio conto, senza accelerare il decorso?
Forse sta solo seguendo il modello siriano: il "niet" a un intervento militare, seguito da una paziente e strategica attesa finché l'argomento non scivola ai margini dell'attualità.
Sarà, ma da allora, passata la buriana delle "linee rosse" e dell' "arrivano i nostri", Assad appare in netta rimonta.

Così scrivevo due mesi fa, domandandomi implicitamente quale fosse la prossima mossa: ebbene, eccola

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2014/07/11/russia-putin-a-cuba-debito-condonato_ea587db7-c49c-45ff-8e80-4f701f6593f1.html

Citazione
Russia: Putin a Cuba, debito condonato
Prima tappa di un tour diplomatico strategico in America Latina
    
 (ANSA) - L'AVANA, 11 LUG - Il presidente russo, Vladimir Putin, è arrivato oggi all'Avana -prima tappa di uno strategico tour latinoamericano che lo porterà in Argentina e Brasile, per il vertice dei Brics- portando con sé il migliore dei biglietti da visita: il condono del 90% dei 26 miliardi di euro di debito che Cuba trascina dai tempi dell'Urss. A ricevere Putin, l'ex presidente Fidel Castro e il suo fratello e successore, Raul. La visita appare un chiaro segno di rilancio dei rapporti fra Mosca e l'ex alleato.

Notizia da completare con la prospettiva che il restante 10%, su un totale calcolato in 35,2 miliardi di euro, venga rinegoziato tramite formule aventi come sbocco finale investimenti russi - e quindi una loro presenza meno volatile - nell'economia dell'isola.
Come dire, con un linguaggio non proprio da analisi geopolitica: tu vieni a pisciare nel mio cortile di casa? Io faccio altrettanto nel tuo.
Col risultato di precostituirsi una pesantissima controargomentazione qualora, sul fronte ucraino e dintorni, da Washington non arrivasse nessun segnale di ragionevolezza.
Una mossa scacchistica per palati fini, e viene da pensare che Karpov e Kasparov non siano nati per caso da quelle parti.

Sarebbe bello potersi soffermare sugli spunti offerti dalla vicenda, ad esempio constatando i diversi approcci in materia.
Da una parte un golpe modello Kissinger, e la disponibilità a sprofondare l'Ucraina in un bagno di sangue dagli sviluppi imprevedibili.
Dall'altra misure costruttive: non certo disinteressate ma assai diverse, per forma e sostanza, da una strategia basata unicamente sul destabilizzare e il distruggere.
Come sarebbe stimolante estrarre dall'accanimento contro Mosca un suo connotato essenziale, vale a dire una russofobia a metà strada fra razzismo e paranoia, e chiedersi se l'Europa non ne soffra da più tempo di quanto si possa immaginare.
Purtroppo - e lo sa chi ricorda gli eventi nei primi anni '60, che segnarono la tonalità più accesa nell'allarme rosso fra le due superpotenze dell'epoca - l'aver toccato un nervo così scoperto impone riflessioni assai preoccupate e concentrate sulla più urgente attualità.

Si potrebbe obiettare che la mossa del Cremlino rappresenti una goccia nel mare, perlomeno rispetto alla sistematica politica di accerchiamento che gli Usa conducono da quasi un quarto di secolo nel suo "spazio interno esteso".
In spregio alle rassicurazioni di Bush sr a Gorbačëv - ma chi crede alla lealtà e alle promesse degli yankees un po' se la cerca, ammettiamolo -, gli americani hanno sistematicamente applicato all'ex spazio sovietico un'irruenta politica espansionista a favore della NATO.
Vale a dire di un'alleanza che, se ne fossero minimamente tenuti presenti i connotati difensivi e legati a una precisa minaccia, andava sciolta il 10 novembre 1989.
Prima hanno cavalcato il comprensibilissimo contraccolpo anticomunista e il persistere del sentimento antirusso per annettere le ex "province esterne": sul cui bisogno di protezione, a quel punto, era lecito qualche dubbio.
Per dirne una: negli anni successivi all'11 settembre, coincisi col più intensivo sfruttamento dello spauracchio islamico, movimenti di gentiluomini legati ad Al Qaeda vennero ripetutamente segnalati all'interno della Polonia. A che scopo?
Semplice: Varsavia aveva ridotto sé stessa a una base americana, utile anche per lanciare attacchi false flag qualora si fosse pianificata un'escalation in quella direzione.
Giusto per spiegare cosa implicasse l'espansione della NATO a quanti, addormentatisi quando la Prima Guerra Fredda era ancora in corso, continuano a identificarne la presenza in Europa con "la nostra sicurezza".
Tornando in tema: dopo gli Stati rimasti formalmente indipendenti anche dopo l'innalzamento della celebre Cortina di Ferro, toccò alle ex Repubbliche sovietiche.
Nel caso dei baltici, ragioni politiche (la Russia minacciò ripetutamente di invaderli) e giuridiche (la loro annessione all'URSS, sancita dal Patto Molotov-Ribbentrop, era stata riconosciuta come illegittima) rendevano ancora tollerabile quel tipo di strategia.
Fermo restando che, per chi ancora coltiva la virtù della diplomazia, si poteva raggiungere lo stesso obiettivo senza una misura volutamente urtante, quale il piantare la bandiera dell'Alleanza Atlantica proprio sull'uscio di casa dei russi.
Al di là di questo, una cosa era certa: lì ci si doveva fermare.
Invece, non paghi, i "nostri" (si fa per dire) hanno portato l'attacco sempre più vicino al cuore del nemico.
La Russia, sia nella versione depotenziata di El'cin sia in quella neosovrana di Putin, ha pazientemente tollerato provocazioni e aggressioni in serie.
Derogando a tale condotta solo quando il presidente georgiano Saak'ashvili - uno che Bush figlio aveva pubblicamente rimproverato per il suo troppo entusiastico filoamericanismo, e non è una barzelletta -, convinto che i suoi alleati-padroni intendessero seguirlo in quella sconsiderata avventura, entrò in armi nel territorio della Federazione per "liberare" l'Ossezia del Nord.
È l'unico accenno di reazione militare, perché l'altra iniziativa forte con mobilitazione di truppe - l'annessione della Crimea: nella quale tutto, dalla Storia al diritto internazionale a vent'anni di politica decisamente da "pompiere", dava ragione alla Russia - è avvenuta in maniera totalmente incruenta.

E qui emerge l'aspetto preoccupante dell'ultima tappa, quella cubana.
Da una parte, quella russa, c'è una potenza con secoli di Storia alle spalle; una complessità spesso drammatica nei rapporti coi vicini; una cultura diplomatica sufficiente per mantenere nervi saldi, anche di fronte a un attacco frontale come quello a mezzo Ucraina.
Dall'altra, quella statunitense, c'è una superpotenza con pochi secoli di Storia alle spalle.
Che ha sempre liquidato lo spazio esterno più immediato alla stregua di una piantagione di banane.
Che, nei rapporti con quell'area, non ha mai neppure considerato una maggiore complessità rispetto al più greve uso della forza, arrivando - con Obama già alla Casa Bianca, naturalmente - alla sciacallesca infamia di sbarcare in un'Haiti appena stravolta dal terremoto per prepararsi un'alternativa alla non meno infame Guantanamo.
Che, nelle proprie reazioni, si lascia spesso guidare da un isterismo aggressivo e assassino a miccia corta: figlio del coraggio, della profonda riflessività e della raffinata cultura per i quali sono apprezzati in tutto il pianeta.
Il rischio che perdano la testa, in sostanza, è spaventosamente concreto.

Offline franz_kappa

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Re:Renzie
« Risposta #438 : Martedì 15 Luglio 2014, 16:47:57 »
Comunque se il fuoco amico PD non si sbriga a farlo secco, Matteo si regala il suo ventennio. Già siamo un pezzo avanti...
Di una leadership prolungata abbiamo disperato bisogno, per come la vedo io.
Non auspico un ventennio di Renzi ma confido che il Blair de noantri resti a Palazzo Chigi sino alla fine dell'attuale e per tutta la successiva legislatura, per complessivi 8-9 anni nei quali approvare una serie di provvedimenti in grado di far cambiare il Paese.
Se in meglio o in peggio lo verificheremo a lungo termine. Ma attendiamo degli Esecutivi in grado di assumere decisioni, per Dio.
Buon viaggio, caro Piero.

Giglic

Renzie
« Risposta #439 : Martedì 15 Luglio 2014, 17:30:37 »

Di una leadership prolungata abbiamo disperato bisogno, per come la vedo io.
Non auspico un ventennio di Renzi ma confido che il Blair de noantri resti a Palazzo Chigi sino alla fine dell'attuale e per tutta la successiva legislatura, per complessivi 8-9 anni nei quali approvare una serie di provvedimenti in grado di far cambiare il Paese.
Se in meglio o in peggio lo verificheremo a lungo termine. Ma attendiamo degli Esecutivi in grado di assumere decisioni, per Dio.

Non ti offendere ma il fatto che tu dica questo dimostra che la mentalità politica italiana è intrinsecamente fascista, nel senso che preferisce far prendere decisioni ad altri piuttosto che partecipare attivamente. Lo stesso m5s, del resto, che fa della partecipazione uno slogan, ha il suo guru intoccabile.