Autore Topic: La tolleranza verso il diverso.  (Letto 10551 volte)

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Zapruder

Re:La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #20 : Martedì 28 Gennaio 2014, 09:43:19 »
Questo perche il razzismo culturale non e' razzismo.. Usare questa parola e' di effetto ma improrprio.. Una cosa e' pensare di essere superiori una cosa e' pensare che un sistema (politico culturale o di valori) sia migliore di un altro... Si chiama idealismo... Il problema sorge non nel pensiero ma nel metodo con cui si pensa di dimostrare questa superiorita': c' e' il rafionamento, l'esempio oppure la violenza e la prevaricazione

E che "ragionamento" c'è nel attaccare qualcuno perché si è innamorato di una "non ebrea"?

Chi vuole seguire certi precetti, lo faccia pure. Non pretenda di imporli a nessuno, però, né di squalificare il prossimo perché non li segue.

Offline Skorpius

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La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #21 : Martedì 28 Gennaio 2014, 10:04:13 »

E che "ragionamento" c'è nel attaccare qualcuno perché si è innamorato di una "non ebrea"?

Chi vuole seguire certi precetti, lo faccia pure. Non pretenda di imporli a nessuno, però, né di squalificare il prossimo perché non li segue.

Dove sta l'imposizione nella critica? E cmq mi pare ovvio che se vuoi far parte di una comunita' devi scegliere.
In realta' sei tu dall'esterno che vorresti imporre il tuo modo di vedere come giusto!
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Skorpius

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La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #22 : Martedì 28 Gennaio 2014, 10:07:42 »

Ho idea che tu debba rileggere con attenzione, visto che ho scritto esattamente il contrario.

Che poi la diatriba inizia perché tu ritieni corretto sindacare sul colore delle mutande delle frequentazioni della prole, io no. Fantastico, poi parli di "giudizio e arroganza".
Sai perche' sei arrogante perche io non giudico il tuo lassismo (parola volutamente esagerata) mentre tu giudichi il mio rigore. Porti il tuo esempio del comunista romanista come una bandiera di stupidita' quando invece c'e' da approfondire io questa la chiamo superficialita'. E dai del fallito ad un padre che non ha un figlio che non segue i suoi insegnamenti: io la chiamo arroganza.

La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline franz_kappa

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Re:La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #23 : Martedì 28 Gennaio 2014, 10:09:49 »
Io eviterei tutti questi fastiosi giudizi personali, Skorpius, se posso permettermi l'osservazione.
I giudizi scritti, peraltro, fanno un effetto diverso dall'essere ascoltati a voce: manca l'intonazione che accompagna la parola e questo rischia di radicalizzare il significato di certi termini.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Skorpius

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La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #24 : Martedì 28 Gennaio 2014, 10:19:04 »

Io eviterei tutti questi fastiosi giudizi personali, Skorpius, se posso permettermi l'osservazione.
I giudizi scritti, peraltro, fanno un effetto diverso dall'essere ascoltati a voce: manca l'intonazione che accompagna la parola e questo rischia di radicalizzare il significato di certi termini.

Quando liquidano il mio pensiero con: balle.. Di solito rispondo per le rime...
Specie da persone che dispensano aggettivi come: fallito, razzista ecc come se fossero normali modi di discutere
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Zapruder

Re:La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #25 : Martedì 28 Gennaio 2014, 10:19:45 »
E dai del fallito ad un padre che non ha un figlio che non segue i suoi insegnamenti: io la chiamo arroganza.

Non "insegnamenti": "ti proibisco di andare in curva nord", sic et simpliciter, non è un insegnamento, è un'imposizione senza possibilità di valutazione e di scelta. Imposizione che poi dovrà fare i conti con l'impossibilità di perpetuarla. O a mio figlio, quando sarà trentenne, potrò proibire di frequentare la curva?

Tra l'altro la tua frase che ho quotato è una forzatura artata di quanto ho scritto io, che ribadisco: se mio figlio non va in curva nord perché io gliel'ho proibito, come educatore riterrei di aver fallito. Chiaro? Non c'è scritto nulla di quanto tu abbia voluto capire.

Zapruder

Re:La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #26 : Martedì 28 Gennaio 2014, 10:22:20 »
Quando liquidano il mio pensiero con: balle.. Di solito rispondo per le rime...
Specie da persone che dispensano aggettivi come: fallito, razzista ecc come se fossero normali modi di discutere

E' il minimo, dopo aver letto questo

Nel tuo mondo diviso nettamente tra buoni e cattivi (come si nota dai giudizi trancianti e senza appello) c' e' poco spazio per chi divide in buoni e cattivi secondo parametri diversi. Tra te ed il comunista dell'esempio la differenza sta solo nel decidere chi e' buono o chi cattivo.

E chi addita il prossimo perché si fidanza con una "non ebrea" è un razzista di merda, per quanto mi riguarda. E "fallito" non te l'ha detto nessuno, non giocare con le parole.

Giglic

Re:La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #27 : Martedì 28 Gennaio 2014, 10:27:27 »
Non "insegnamenti": "ti proibisco di andare in curva nord", sic et simpliciter, non è un insegnamento, è un'imposizione senza possibilità di valutazione e di scelta. Imposizione che poi dovrà fare i conti con l'impossibilità di perpetuarla. O a mio figlio, quando sarà trentenne, potrò proibire di frequentare la curva?

Tra l'altro la tua frase che ho quotato è una forzatura artata di quanto ho scritto io, che ribadisco: se mio figlio non va in curva nord perché io gliel'ho proibito, come educatore riterrei di aver fallito. Chiaro? Non c'è scritto nulla di quanto tu abbia voluto capire.

Che qualcuno abbia voglia di fare cose "contrarie" agli insegnamenti paterni, è giusto e sacrosanto. Solo così tali insegnamenti, se giusti, possono essere rafforzati e se errati possono essere discussi (per giusti ed errati ovviamente intendo dal punto di vista personale, non in senso assoluto). Zap ha ragione quando dice che proibire serve a poco, e convincere a molto. Ma in certi casi è opportuno anche proibire, secondo me. Chi "disubbidisce" deve essere veramente convinto di fare qualcosa. Parafrasandoti, se tuo figlio va in curva nord nonostante tu glielo abbia proibito, devi essere disposto a capire tuo figlio. Se non ci va SOLO perché tu glielo hai proibito, hai fallito.

Zapruder

Re:La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #28 : Martedì 28 Gennaio 2014, 10:33:29 »
Che qualcuno abbia voglia di fare cose "contrarie" agli insegnamenti paterni, è giusto e sacrosanto. Solo così tali insegnamenti, se giusti, possono essere rafforzati e se errati possono essere discussi (per giusti ed errati ovviamente intendo dal punto di vista personale, non in senso assoluto). Zap ha ragione quando dice che proibire serve a poco, e convincere a molto. Ma in certi casi è opportuno anche proibire, secondo me. Chi "disubbidisce" deve essere veramente convinto di fare qualcosa. Parafrasandoti, se tuo figlio va in curva nord nonostante tu glielo abbia proibito, devi essere disposto a capire tuo figlio. Se non ci va SOLO perché tu glielo hai proibito, hai fallito.

Non "convincere": fornire i mezzi più ampi per capire. Vuoi leggerti il Mein Kampf? Leggilo: se, come spero, lo trovi il delirio di uno psicopatico, tanto meglio. Se ti piace, il mio compito di educatore non può spingersi al punto di impedirti che ti piaccia (parlo per me, prima che altri capiscano che si intende giudicare i metodi educativi del prossimo). Certo, io mi adopero affinché si avveri il primo scenario: e per far questo, nulla è più efficace della cultura e della conoscenza. Nulla.


Giglic

Re:La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #29 : Martedì 28 Gennaio 2014, 10:38:51 »
Non "convincere": fornire i mezzi più ampi per capire. Vuoi leggerti il Mein Kampf? Leggilo: se, come spero, lo trovi il delirio di uno psicopatico, tanto meglio. Se ti piace, il mio compito di educatore non può spingersi al punto di impedirti che ti piaccia (parlo per me, prima che altri capiscano che si intende giudicare i metodi educativi del prossimo). Certo, io mi adopero affinché si avveri il primo scenario: e per far questo, nulla è più efficace della cultura e della conoscenza. Nulla.

la parte in grassetto è da scolpire nella pietra. Secondo me tra "convincere" e "fornire i mezzi più ampi per capire" però non c'è differenza. Non adopero convincere nel senso di convertire  ;)
hai fatto l'esempio del Mein kampf: Va letto: o quantomeno bisogna sapere cosa è che di che tratta. Se non lo fai, comunque ti mancherà la forza, se non altro, di essere convinto che sia il delirio di uno psicopatico.

Offline Frusta

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Re:R: La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #30 : Martedì 28 Gennaio 2014, 11:01:04 »
Eccomi.
Certo, ecco te, ma ecco anche OGNI italiano. Ecco TUTTI gli italiani, (a volte  ;D addirittura) me compreso.

Chi vota Pinco reputa la propria capacità di discernimento, e quindi se stesso, superiore a quella di chi vota Pallino.
Ognuno dei due però ha soggettivamente ragione ed oggettivamente torto.

Perché, posto che il razzismo comunemente inteso, e cioè che una razza sia superiore ad un'altra non ha nulla di scientifico, e posto che il cervello dell'uomo sia così sofisticato da differenziare molto di più un uomo da un altro piuttosto che un alano da un chiwawa, e posto che ognuno di noi è portato, dovendo giudicare se stesso, a porre le proprie ragioni un gradino più in altro di quelle del proprio interlocutore, l'unico modo per sapere se l' "eccomi" di turno abbia ragione anche oggettivamente nel ritenersi "superiore" è la riprova dei fatti.

Un passo avanti (lo so che sono noioso e che mi ripeto, ma ncepossofàgnente) sarebbe quello di dividere laicamente (chi si dichiara idelogicamente di parte NON* è laico) le cose non fra destra e sinistra ma fra funziona/non funziona.

*Con i fascisti ci sono riuscito, ma non sono MAI riusciuto a far capire a chi si dichiara comunista che non è laico.


Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Giglic

La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #31 : Martedì 28 Gennaio 2014, 11:03:49 »
Ecorpadaasinistra (cit.)


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Offline Skorpius

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La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #32 : Martedì 28 Gennaio 2014, 11:05:09 »
Trovare una distinzione tra convincere e fornire i mezzi lo trovo un sofisma degno di sterili chicchiere... Ovviamente perche' si concepisce il convincere come coercizione e non come argomentazione,.
Nella mia vita sono stato anche convinto da altri della bonta' del loro pensiero pur partendo culturalmente ad armi pari..
Ho letto il delirio di un pazzo e non mi e' servito per capire che era un pazzo ma a capire come ha fatto a farsi seguire da cosi' tante persone pur essendo pazzo../ mi domando se i loro padri vedendo i figli andare dietro a lui come abbiano reagito come me o come zap?
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Skorpius

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La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #33 : Martedì 28 Gennaio 2014, 11:10:03 »

Certo, ecco te, ma ecco anche OGNI italiano. Ecco TUTTI gli italiani, (a volte  ;D addirittura) me compreso.

Chi vota Pinco reputa la propria capacità di discernimento, e quindi se stesso, superiore a quella di chi vota Pallino.
Ognuno dei due però ha soggettivamente ragione ed oggettivamente torto.

Perché, posto che il razzismo comunemente inteso, e cioè che una razza sia superiore ad un'altra non ha nulla di scientifico, e posto che il cervello dell'uomo sia così sofisticato da differenziare molto di più un uomo da un altro piuttosto che un alano da un chiwawa, e posto che ognuno di noi è portato, dovendo giudicare se stesso, a porre le proprie ragioni un gradino più in altro di quelle del proprio interlocutore, l'unico modo per sapere se l' "eccomi" di turno abbia ragione anche oggettivamente nel ritenersi "superiore" è la riprova dei fatti.

Un passo avanti (lo so che sono noioso e che mi ripeto, ma ncepossofàgnente) sarebbe quello di dividere laicamente (chi si dichiara idelogicamente di parte NON* è laico) le cose non fra destra e sinistra ma fra funziona/non funziona.

*Con i fascisti ci sono riuscito, ma non sono MAI riusciuto a far capire a chi si dichiara comunista che non è laico.

Dici una ovvieta', la convinzione interiore che un sistema (politco, religioso o morale) sia meglio di un altro e' il motivo per cui una persona sceglie un sistema al posto di un altro... Altrimenti tanto varrebbe tirare i dadi per dire: sono di destra o di sinistra. Quello che fa la differenza e' la profondita' della scelta, il capire le motivazioni proprie e dell'altro...
Il mio giudizio su sostenitori di berlusca varia a seconda delle motivazioni e della profondita' di comprensione della persona che sto osservando
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Zapruder

Re:La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #34 : Martedì 28 Gennaio 2014, 11:27:13 »
Trovare una distinzione tra convincere e fornire i mezzi lo trovo un sofisma degno di sterili chicchiere... Ovviamente perche' si concepisce il convincere come coercizione e non come argomentazione,.

"Convincere come coercizione" non lo hai letto da nessuna parte.

Zapruder

Re:La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #35 : Martedì 28 Gennaio 2014, 11:29:05 »
mi domando se i loro padri vedendo i figli andare dietro a lui come abbiano reagito come me o come zap?

Tu come reagiresti?

Offline BobLovati

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Re:La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #36 : Martedì 28 Gennaio 2014, 11:37:36 »
la cosa più negativa ed incontrovertibile, per troppi genitori, è che l´educazione dei figli si forma, soprattutto,  con quello che vedono fare ai genitori
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline carpelo

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Re:La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #37 : Martedì 28 Gennaio 2014, 11:41:07 »
Tolleranza verso il diverso presuppone che il diverso sia fastidioso al punto da essere più o meno tollerato.
Non è un concetto che sento mio e mi pare ne abbia parlato anche cuchillo recentemente.
Tollero chi ha brutti comportamenti ma pur sempre tollerabili, indipendentemente dal fatto che sia diverso o uguale a me (che poi appunto se andiamo a guardar bene sono/siamo tutti diversi). Non tollero chi fa qualcosa talmente grave da non essere tollerabile. Ma non ha senso dire "Io tollero i neri". E che ci sarebbe di intollerabile, ti da fastidio il colore della pelle?

Non capisco il nesso con quanto scrive Frusta: "Scagli la prima pietra chi, riferendosi agli "altri" non abbia mai pensato «Ma davvero il voto di questa gente vale quanto il mio?» ".
Cosa c'è di razzista nel ritenere la propria persona (e non la propria razza, fede religiosa, ideologia politica etc) più ( o meno) intelligente/colta/capace/... di un'altra persona?

Offline Skorpius

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La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #38 : Martedì 28 Gennaio 2014, 11:43:01 »

"Convincere come coercizione" non lo hai letto da nessuna parte.

Allora non vedo la differenza tra le due cose....

Reagirei malissimo... Ma avrei ostacoli grossissimi in quel periodo storico, in quella situazione economica a far ragionare mio figlio. E' interessante come questione perche' e' discretamente facile scegliere l'altruismo quando si vive nell'abbondanza... Quando si e' disperati e senza futuro come un tedesco degli anni trenta su quali argomenti potrei far leva? Io lo so cosa tenterei.. Tu?
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Offline Frusta

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Re:La tolleranza verso il diverso.
« Risposta #39 : Martedì 28 Gennaio 2014, 12:43:55 »
...la convinzione interiore che un sistema (politco, religioso o morale) sia meglio di un altro e' il motivo per cui una persona sceglie un sistema al posto di un altro... Altrimenti tanto varrebbe tirare i dadi...
Dici? Da quel che vedo, nella stragrande maggioranza dei casi le scelte sono condizionate dall'ambiente da cui si proviene. Soprattutto quelle religiose. Nascere musulmano nel magreb o cristiano in europa è una tirata di dadi.   
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.