Autore Topic: Football Money League Deloitte: Lazio 28esima  (Letto 1189 volte)

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Offline MCM

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Football Money League Deloitte: Lazio 28esima
« : Giovedì 23 Gennaio 2014, 12:19:52 »
Il sbrioma entra nella Money League al 19esimo posto.
Qui il report completo per chi interessato

http://www.deloitte.com/assets/Dcom-UnitedKingdom/Local%20Assets/Documents/Industries/Sports%20Business%20Group/uk-deloitte-sbg-dfml-2014.pdf

Online giamma

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Re:Football Money League Deloitte: Lazio 28esima
« Risposta #1 : Giovedì 23 Gennaio 2014, 12:56:58 »
Il sbrioma entra nella Money League al 19esimo posto.
Qui il report completo per chi interessato

http://www.deloitte.com/assets/Dcom-UnitedKingdom/Local%20Assets/Documents/Industries/Sports%20Business%20Group/uk-deloitte-sbg-dfml-2014.pdf
La sbrioma già ci stava da un po' siamo noi che finalmente ci entriamo.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Zapruder

Re:Football Money League Deloitte: Lazio 28esima
« Risposta #2 : Giovedì 23 Gennaio 2014, 13:17:34 »
Non male per una "gestione da ditta di pulizie", cui alcuni associano con vergognoso disprezzo la Nostra.

Offline franz_kappa

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Re:Football Money League Deloitte: Lazio 28esima
« Risposta #3 : Giovedì 23 Gennaio 2014, 13:32:07 »
Un'indagine approfondita sempre piacevole e interessante da scorrere velocemente con lo sguardo.

A un primissimo esame emergono numerosi spunti di approfondimento. Mi piace soffermarmi con voi, esulando un attimo dalla Lazio, sulla disaggregazione del dato dei ricavi dei club inglesi.
ManU e Arsenal realizzano, rispetto al totale del proprio fatturato, maggiori profitti da biglietti e consumi nello stadio di proprietà (rispettivamente 127,3 e 108,3 milioni di euro) rispetto ai proventi derivanti dalla cessione dei diritti televisivi (118,6 e 103,2 milioni di euro).

Chiaramente si tratta di modelli di business diversi rispetto all'Italia, di realtà non comparabili con quella della Lazio, di club con un palmares recente che rende risibile ogni forma, anche lontana, di paragone con la Lazio.

Ma ci sarebbe, in teoria, un elemento di base che accomuna i due club inglesi alla Lazio: una cospicua base di appassionati, nell'ordine di numerose decine di migliaia nella sola Roma, per tacere della regione Lazio.

Se fosse possibile - in condizioni diverse dall'attuale clima che vive l'ambiente della Lazio, con ogni evidenza - fidelizzare non meno di quattro-cinque decine di migliaia di tifosi da stadio costantemente presenti (celeberrimi sono i coefficienti di riempimento dell'Arsenal, il cui stadio da circa 60mila spettatori vede, in campionato, invenduto meno del 5% dei posti) e riuscire a drenare soldi da questo pubblico (selezionato e individuato a seguito di una strategica azione di marketing, da adottare inevitabilmente nel medio periodo), per la Lazio si aprirebbero scenari davvero interessanti, secondo me.

E questo senza alcuna necessità di un nuovo munifico patron (di origini arabe, magari) o ricapitalizzazioni milionarie a tripla cifra.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Russotto

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Re:Football Money League Deloitte: Lazio 28esima
« Risposta #4 : Giovedì 23 Gennaio 2014, 13:33:20 »
Ma il Napoli solo 10 milioni piu' di noi?

CP 4.0

Re:Football Money League Deloitte: Lazio 28esima
« Risposta #5 : Giovedì 23 Gennaio 2014, 13:53:35 »
Un'indagine approfondita sempre piacevole e interessante da scorrere velocemente con lo sguardo.

A un primissimo esame emergono numerosi spunti di approfondimento. Mi piace soffermarmi con voi, esulando un attimo dalla Lazio, sulla disaggregazione del dato dei ricavi dei club inglesi.
ManU e Arsenal realizzano, rispetto al totale del proprio fatturato, maggiori profitti da biglietti e consumi nello stadio di proprietà (rispettivamente 127,3 e 108,3 milioni di euro) rispetto ai proventi derivanti dalla cessione dei diritti televisivi (118,6 e 103,2 milioni di euro).

Chiaramente si tratta di modelli di business diversi rispetto all'Italia, di realtà non comparabili con quella della Lazio, di club con un palmares recente che rende risibile ogni forma, anche lontana, di paragone con la Lazio.

Ma ci sarebbe, in teoria, un elemento di base che accomuna i due club inglesi alla Lazio: una cospicua base di appassionati, nell'ordine di numerose decine di migliaia nella sola Roma, per tacere della regione Lazio.

Se fosse possibile - in condizioni diverse dall'attuale clima che vive l'ambiente della Lazio, con ogni evidenza - fidelizzare non meno di quattro-cinque decine di migliaia di tifosi da stadio costantemente presenti (celeberrimi sono i coefficienti di riempimento dell'Arsenal, il cui stadio da circa 60mila spettatori vede, in campionato, invenduto meno del 5% dei posti) e riuscire a drenare soldi da questo pubblico (selezionato e individuato a seguito di una strategica azione di marketing, da adottare inevitabilmente nel medio periodo), per la Lazio si aprirebbero scenari davvero interessanti, secondo me.

E questo senza alcuna necessità di un nuovo munifico patron (di origini arabe, magari) o ricapitalizzazioni milionarie a tripla cifra.

a parte che basta andare a pagina 9, cosi come alle singole per club, per notare che il problema e' Italiano e non solo della Lazio, ma il problema andare allo stadio e' stato virulentemente discusso in altro topic, prima che andasse 'oltre'.

la conclusione e' che c'e' una certa collusione di interessi tra varie 'parti', esclusa proprio la societa' che oltre l'incaxxarsi con la digos o scriversi sulle maglie puo' poco, di lasciare le cose cosi.

gli stadi catini di sfogo per quelle persone che hanno bisogno di una valvola sociale, e per le autorita' che evitano lo scontro (di ogni genere, fisico nelle strade e di interessi nella quotidianeta' del proprio mestiere).

e le persone che sarebbero gli eventuali possibili spettatori, a casa.

ThomasDoll

Re:Football Money League Deloitte: Lazio 28esima
« Risposta #6 : Giovedì 23 Gennaio 2014, 13:57:09 »
Un CP da applauso.

Offline fish_mark

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Re:Football Money League Deloitte: Lazio 28esima
« Risposta #7 : Giovedì 23 Gennaio 2014, 22:53:31 »

Se fosse possibile - in condizioni diverse dall'attuale clima che vive l'ambiente della Lazio, con ogni evidenza - fidelizzare non meno di quattro-cinque decine di migliaia di tifosi da stadio costantemente presenti (celeberrimi sono i coefficienti di riempimento dell'Arsenal, il cui stadio da circa 60mila spettatori vede, in campionato, invenduto meno del 5% dei posti) e riuscire a drenare soldi da questo pubblico (selezionato e individuato a seguito di una strategica azione di marketing, da adottare inevitabilmente nel medio periodo), per la Lazio si aprirebbero scenari davvero interessanti, secondo me.

E questo senza alcuna necessità di un nuovo munifico patron (di origini arabe, magari) o ricapitalizzazioni milionarie a tripla cifra.

Interessante idea dove si immagina una società che provi a studiare i suoi "clienti" per abitudini, frequentazioni dello stadio, estrazione sociale e quindi livelli di reddito. A sentire un rappresentante della CONI servizi, società che gestisce l'impianto, le società di calcio che usufruiscono dell'impianto non sanno neanche i conteggi di quanti effettivamente varcano i tornelli dell'Olimpico (le presenze si danno sul numero dei biglietti staccati sommati agli abbonati che si danno sempre per presenti). Questo da una dimostrazione del grado di interesse verso la propria "clientela", attività normalmente di competenza per qualunque società voglia aumentare fatturato e quindi fidelizzare i propri clienti.

a parte che basta andare a pagina 9, cosi come alle singole per club, per notare che il problema e' Italiano e non solo della Lazio, ma il problema andare allo stadio e' stato virulentemente discusso in altro topic, prima che andasse 'oltre'.

la conclusione e' che c'e' una certa collusione di interessi tra varie 'parti', esclusa proprio la societa' che oltre l'incaxxarsi con la digos o scriversi sulle maglie puo' poco, di lasciare le cose cosi.

gli stadi catini di sfogo per quelle persone che hanno bisogno di una valvola sociale, e per le autorita' che evitano lo scontro (di ogni genere, fisico nelle strade e di interessi nella quotidianeta' del proprio mestiere).

e le persone che sarebbero gli eventuali possibili spettatori, a casa.

Nella tua ricostruzione ossessionata dagli ultras del fenomeno stadio cogli soltanto un aspetto del problema: a leggere il tuo post sembra che lo stadio sia un luogo sequestrato dalla proterva violenza degli ultras.
La verità centrale del modello di business italiano è che che il calcio italiano è essenzialmetne un prodotto televisivo, tipo "Porta a Porta" o i "Pacchi". Qui si fa uno spezzatino spinto con partite che si distribuiscono nell'arco di tre o quattro giorni, mentre in altri paesi avviene il contrario (vedi Germania e Inghilterra); simili a noi gli spagnoli, ma con un modello evidentemnete da non imitare.
Ecco spiegato il perché i grandi club incassaon con lo stadio il triplo del Milan (10 volte la Lazio), mentre se sei confrontano gli incassi da diritti TV le cifre sono meno distanti.

Del resto frega assai poco ai nostri padroni del vapore, i quali hanno già portato a casa il grano suffiicente per fare investimenti, che poi si traduce principalmente nella compravendita di giocatori.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Re:Football Money League Deloitte: Lazio 28esima
« Risposta #8 : Venerdì 24 Gennaio 2014, 13:50:26 »
dimostrassi almeno che tu sappia di cosa parli, ci sarebbe pure l'interesse a discute.

invece me devo legge che il calcio spezzatino in Inghilterra non esiste, mentre in Italia e' la madre di tutti i problemi con lo stadio  ::)

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Re:Football Money League Deloitte: Lazio 28esima
« Risposta #9 : Venerdì 24 Gennaio 2014, 14:43:23 »
dimostrassi almeno che tu sappia di cosa parli, ci sarebbe pure l'interesse a discute.

invece me devo legge che il calcio spezzatino in Inghilterra non esiste, mentre in Italia e' la madre di tutti i problemi con lo stadio  ::)


E' evidente che quando leggi fish devi perdere il tuo proverbiale self control il che ti induce a una lettura affrettata e fallace.
La mia tesi è che gli orari troppo diversi incidono pesantemente sulla disponibilità del tifoso fisico a recarsi allo stadio. In un tempo ormai andato si andava allo stadio alla partite della 14,30 quando tutti - a parte qualche poliziotto o infermiere di servizio - potevano liberamente recarsi allo stadio per una partita che peraltro non veniva data in diretta (erano i tempi in cui ci si azzuffava in RAI per la partita in bassa frequenza, un privilegio per pochissimi).
Non volevo dire che lo spezzatino si fa solo in Italia, ma affermare che in altri paesi hanno modelli di business che permettono alla gente di andare allo stadio. IN questo senso, il modello ideale di programmazione oraria degli incontri mi sembra quello tedesco.


Partiamo dal programma della Bundesliga della scorsa settimana.
Anche lì viene servito lo spezzatino ma vediamo in quale salsa.
Si è parte da oggi, da venerdì 24 gennaio, con la partita serale delle 20.30 tra il Borussia Monchengraldbach e FC Bayern Munche, per poi andare ai sei incontri del sabato, cinque dei quali alle 15.30 ed uno alle 18.30 (Eintracht Hertha Berlino) e quindi completando il calendario con le altre due partite della domenica, una alle 15.30 (Werder Brema-Eintracht Braunschweig) e l’altra alle 17.30 (Amburgo-Schalke 04).
Lo schema viene ripetuto per tutto il campionato con un anticipo al venerdì, il piatto forte il sabato, e due posticipi la domenica. Soltanto una partita su 9 viene giocata alle 20.30; tutto il resto di giorno (alle 15.30 e alle 17.30). Nelle ultime 5 giornate, a partire dalla trentesima, si gioca tutti lo stesso giorno e lo stesso orario (15.30).
Per gli opportuni approfondimenti ecco il link: http://www.bundesliga.com/en/stats/matchday/.


Vediamo gli orari della prossima giornata di Premier League dove praticano uno spezzatino molto spinto.
Martedì 28 gennaio avremo avuto sei incontri, quattro alle 19.45 e due alle 20. Mercoledì 29 altri quattro incontri tutti alle 19.45.
Nella successiva giornata partiremo dai due lunch time di sabato, per poi andare ad altri cinque incontri alle 15 per concludere con altri due incontri domenica (13.30 e 16) e quindi il Monday night tra Man city e chelsea.
Si veda il seguente link http://www.premierleague.com/en-gb/matchday/matches.html?paramClubId=ALL&paramComp_100=true&view=.dateSeason



Venendo alla Liga possiamo guardare al programma della prossima giornata.
Si parte dall’anticipo di venerdì alle 21.00, poi quattro partite di sabato ripartite in diversi orari (ore 16, 18, 20 e 22 …), quindi altre quattro partite la domenica dal lunch time delle 12 per poi andare alle successive partite da disputare alle 17, alle 19 e alle 21 ed infine si chiude con il “domingo noche” di lunedì alle 22 (in fascia protetta) tra Real Sociedad e Elche, imperdibile vero?.
Per chi non si fida delle panzane di fish http://www.lfp.es/LigaBBVA/Liga_BBVA_Horarios.aspx



PS Di solito prima di lanciarmi in una affermazione mi documento.
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Offline SAV

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Re:Football Money League Deloitte: Lazio 28esima
« Risposta #10 : Venerdì 24 Gennaio 2014, 15:29:38 »
Mi pare che tu abbia confermato che tanto in Inghilterra quanto in Germania viene servito uno spezzatino molto simile a quello italiano, no?

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Re:Football Money League Deloitte: Lazio 28esima
« Risposta #11 : Venerdì 24 Gennaio 2014, 15:44:57 »
Mi pare che tu abbia confermato che tanto in Inghilterra quanto in Germania viene servito uno spezzatino molto simile a quello italiano, no?

Il nostro mi sembra molto simile a quello inglese. Quello tedesco per me sarebbe ottimo.
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Re:Football Money League Deloitte: Lazio 28esima
« Risposta #12 : Venerdì 24 Gennaio 2014, 16:41:13 »
si vede che in Italia, giocare altri giorni che i soli sabato e domenica, cosa che non capita in nessun dei tre paesi presi ad esempio, deve essere una regola e non l'eccezione che credevo.

grazie fish