www.LaLazioSiamoNoi.itLe varie incertezze sul futuro della Lazio, su tutte la permanenza di Simone Inzaghi in panchina, starebbero portando Lotito a valutare una vera e propria rivoluzione tecnica che comprenderebbe anche l'addio del direttore sportivo Igli Tare, visti gli insuccessi dell'ultima campagna acquisti. Il dirigente albanese è in carica dalla stagione 2009/10 (nel 2008/09 si è ritirato dal calcio giocato e Lotito gli ha subito sottoscritto un contratto come direttore dell'area tecnica) e si può dire ormai un caposaldo dell'organico biancoceleste. Considerando che ha ancora 2 anni di contratto e percepisce circa 2 milioni di euro netti a stagione (più bonus), il suo ciclo è finito o ha ancora qualcosa da dare alla società capitolina?
I NUMERI - Tare è in carica da 12 stagioni e nel corso della sua gestione ha acquistato 100 giocatori. Il 25% di questi si sono dimostrati top, un altro 25% ha offerto prestazioni nella media, mentre il 50% non si è dimostrato all'altezza. Nel corso del tempo il ds laziale ha dovuto sempre fare i conti con budget limitati (ha speso in totale € 343.06 mln, € 28.6 mln a stagione in media), ma è anche vero che non sempre è riuscito a recuperare i soldi attraverso le cessioni: solo in 3 occasioni su 12 è riuscito a chiudere il totale tra entrate e uscite in attivo (dati Transfermarkt). La vendita dei giocatori non è un punto di forza del dirigente biancoceleste, visto che 270 transazioni in uscita sulle 322 totali (circa l'84%) sono avvenute senza un ricavo monetario (prestiti secchi, cessioni a titolo gratuito o svincoli).
INTUITO VINCENTE - Se la gestione dei soldi in uscita è da rivedere, quella in entrata può essere sicuramente considerata un plus di Tare: attraverso il suo intuito e le sue continue ricerche è riuscito a piazzare colpi importanti spendendo, in proporzione, molto poco. Vedi gli acquisti di Hernanes, Klose, Lulic, Candreva, Biglia, Felipe Anderson, De Vrij, Milinkovic, Immobile, Luis Alberto, Leiva, Acerbi e Lazzari che hanno contribuito alla vittoria di ben sei trofei e che sono costati, nel complesso, solo 106.1 milioni di euro, per una media di 8.84 milioni a giocatore. Nel corso della sua carriera Tare ha stabilito diversi rapporti con club italiani ed esteri e questo potrebbe continuare a giovare alla Lazio per concludere nuovi affari.
ANIMO LAZIALE - L'albanese è da 12 anni un dirigente biancoceleste, ma prima di mettersi giacca e cravatta ha giocato per questi colori dal 2005 al 2008. I suoi figli sono cresciuti con la Lazio nel cuore (Etienne, il più grande, attualmente gioca nella Primavera di Menichini) e lui ormai può essere definito laziale a tutti gli effetti (in passato ha rifiutato offerte importanti per rimanere a Formello). Conosce la piazza e le sue esigenze, un eventuale sostituto dovrebbe prendere le misure con tutto (Lotito in primis), ma porterebbe anche stimoli differenti. Giugno incombe e vedremo se il tornado di cambiamenti che è pronto ad abbattersi sulla Lazio risucchierà anche il direttore sportivo.