Fattore campo

[Orazio Scala]

Ancora esistente in questo campionato appena concluso; del tutto confrontabile con quello dei campionati recenti con il pubblico sugli spalti.

Insomma, il tifoso allo stadio non conta nulla: più significativa invece l'incidenza della familiarità con l'ambiente circostante e col terreno di gioco.

[Karmilla]

Da alcuni aneddoti che mi sono stati raccontati negli anni da persone che vivono nel mondo del calcio, ma non come giocatori, il fattore campo influisce a livelli medio-bassi. In altre parole, se una squadra fa in media 1000 spettatori e si trova di fronte 20.000 spettatori avversari, è possibile che gli tremino le gambe.
Chi gioca ad alti livelli è molto più freddo. Si può far condizionare in positivo, può soffrire manifestazioni "estreme" (epiteti razzisti, i tuoi stessi tifosi che ti fischiano), ma per il resto è abituato a certi numeri e gioca la sua partita.
Ripeto: sono solo aneddoti.

[ThomasDoll]

I giocatori e gli allenatori però hanno detto che per loro fa una grande differenza.
Evidentemente una differenza che non incide sul risultato

[giamma]

I giocatori e gli allenatori però hanno detto che per loro fa una grande differenza.
Evidentemente una differenza che non incide sul risultato

Tutte scuse e guazza per i tifosi.

[Orazio Scala]

Tutte scuse e guazza per i tifosi.

Forse no, ma l'abitudine alla presenza del pubblico lo trasforma in elemento trasparente, sia per chi gioca in casa che per chi è in trasferta.

In effetti, nel girone di andata il fattore campo era quasi scomparso, per poi ricomparire in maniera netta nel ritorno. Ci si (ri)abitua anche a giocare da soli, insomma. E resta il vantaggio della familiarità con l'ambiente e col terreno di gioco.