www.gazzetta.itLa squadra di De Zerbi vince l'ultima casalinga ma resta fuori dall'Europa visto che la Roma non perdeNiente festa al Mapei Stadium.
Vittoria amara per il Sassuolo. La squadra di De Zerbi supera la Lazio per 2-0, ma vede sfumare a pochi minuti dalla fine l’illusione di finire al settimo posto e qualificarsi così alla Conference League. Il pareggio della Roma, ottenuto a La Spezia solo a cinque minuti dalla fine, vanifica il successo sulla Lazio, ma non inficia minimamente una stagione che per la formazione emiliana non può che essere giudicata molto positivamente. Anche contro la Lazio la squadra neroverde mette in mostra un calcio bello e propositivo e vince meritatamente grazie ai gol di Kyriakopoulos e Berardi e nonostante giochi con un uomo in meno nell’ultima mezzora. La Lazio chiude invece con l’ennesima sconfitta. Logica conseguenza delle tante assenze (ben sette) cui deve far fronte Inzaghi e anche dell’assenza di stimoli (i biancocelesti erano già certi di non poter andare oltre il sesto posto). La formazione romana cerca comunque di onorare l’impegno e in parte ci riesce.
DOLCE E AMARO— Il Sassuolo parte subito alla carica e chiude la Lazio nella sua metà campo sin dai primi minuti. Ci prova Djiuricic al 3’, ma Strakosha è attento. Il portiere della Lazio alza invece bandiera bianca (con qualche responsabilità) al 10’ sulla punizione toccata da Berardi e calciata dalla distanza da Kiriakopuolos. Per il greco è il primo gol in Serie A. Una gioia che verrà in parte offuscata al 15’ della ripresa dal cartellino rosso rimediato dallo stesso giocatore per doppia ammonizione. Una espulsione che poi costringerà De Zerbi a modificare l’atteggiamento tattico della sua squadra nella parte finale della gara. Per tutto il primo tempo è però la formazione emiliana a condurre le danze, anche se la Lazio dopo lo sbandamento iniziale un po’ si riorganizza. La favorisce anche il cambio che Inzaghi è costretto a fare attorno al quarto d’ora. Correa, alle prese con un problema muscolare, chiede il cambio. Al suo posto entra Fares e Inzaghi ridisegna la Lazio con un 4-4-2 che copre meglio il campo e consente ai biancocelesti di affacciarsi nella metà campo avversaria (ci prova Muriqi, ma il suo tiro finisce sull’esterno della rete).
CHIUDE BERARDI— La ripresa comincia con una Lazio più intraprendente ed un Sassuolo piuttosto guardingo. De Zerbi prova a rianimare i suoi inserendo forze fresche (dentro Traore e Caputo, fuori Djuricic e Traore), ma l’espulsione di Kyriakopuolos rovina i piani del tecnico. Che corre ai ripari togliendo Boga e inserendo Rogerio. La Lazio preme e sfiora il pareggio due volte con Muriqi ed una con Cataldi. Ma, proprio nel momento peggiore, il Sassuolo in contropiede trova il rigore che chiude i conti. Dal dischetto realizza Berardi (il rigore è decretato per fallo di Parolo su Caputo). La Lazio, stanca e in formazione rimaneggiata, a quel punto si arrende. Il Sassuolo, nonostante l’inferiorità numerica, va vicina al terzo gol due volte con Caputo (prima salva Straksoha, poi Parolo sulla linea), quindi nei minuti finali con Berardi (ancora decisivo Strakosha).
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