Autore Topic: Il "coming out" di Hitzlsperger  (Letto 5773 volte)

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malacarne

Re:Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #20 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 16:46:12 »
Pensando a Hitzlsperger, mi viene solo in mente che nella Lazio ha combinato poco.

Il resto non mi riguarda e non mi interessa.

Offline Reflexblue

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Re:il coming out di thomas hitzlsperger
« Risposta #21 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 16:57:34 »
ma coraggio de che?...ma su dai...
Coraggio è andare controcorrente. Cosa c'è di controcorrente oggi nell' omosessualità dichiarata e praticata?
E' proprio vero che si è perso il senso delle parole.

Possiamo discutere se il termine è appropriato o meno; possiamo ammettere che in alcuni ambiti (pochi e circoscritti) la diversità è sfoggiata come un vanto, un quid in più. Ma ragazzi picchiati o costretti al suicidio perché eterosessuali -e solo per questo motivo- non ne conosco.

Offline Matita

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R: Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #22 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 16:59:35 »
Cazzi suoi.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline franz_kappa

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Re:Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #23 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 17:00:09 »
Sono meno ottimista di te, le opinioni private sono spessissimo prossime a quelle medievali
Vado OT. Ho ascoltato l'intervista. All'inizio non si può che provare repulsione nei confronti del retrivo edicolante, che ammette candidamente di aver "vattuto i femmenielli", in passato, perché colpevoli di non dimostrare di essere quel che dovrebbero essere, ovvero individui che indossano i pantaloni (dunque di sesso maschile).

Poi però prosegui nella visione e comprendi che la visione del mondo (paziale, ristretta e discriminatoria) di questo individuo ha una sua terribile coerenza interna: egli riproduce il suo contestabile - in alcuni casi sino a un certo punto, arrivo a dire - sistema di valori. Un sistema di valori che è quello di un'Italia semplice e tradizionalmente conservatrice, anche e soprattutto riguardo assetti sociali e comportamenti.

E allora ti viene da concludere che la figura peggiore, in definitiva, la fa la (modesta, a mio avviso) intervistatrice. Che, con piglio da maestrina e sussieguo di chi si ritiene portatore di idealità e valori più alti e in definitiva migliori, non rivolge le sue domande all'uomo per farne emergere gli evidenti limiti di pensiero e valori ma per trasformare lo stesso in archetipo dell'omofobia.

Se la telegiornalista avesse un pizzico della professionalità dei suoi colleghi degli anni Sessanta la si potrebbe non indebitamente paragonare a quegli intervistatori di una tv in bianco e nero che rappresentavano la (spesso elementare) personalità di donne e uomini semplici dell'Italia del boom, in evoluzione da Paese agricolo in industriale. Come non pensare a quei ritratti d'antan di volti immancabilmente ripresi con gli occhi sbarrati e fissi sull'obiettivo, i cui pensieri e costumi erano raccontati con lo stile e il metodo degli etnografi più che dei giornalisti.

Ma oggi la realtà è assai diversa e anche "l'amico Vincenzo" non è certo lo spaurito oggetto dei programmi di approfondimento degli anni Sessanta. Egli è divenuto a tutti gli effetti soggetto consapevole e a un certo punto dell'intervista illustra mirabilmente di conoscere le sue prerogative. Denunciando l'avvitamento che stava conoscendo l'intervista, lamenta infatti che la stessa si stava trasformando in un ping pong tra domande e risposte di due soggetti incapaci di comunicare davvero.

Il semplice e - non lo nego - retrivo Vincenzo non ha torto: scopo della giornalista è chiaramente non quello di illustrare la realtà con stile quanto più possibile neutro ma offrire agli spettatori un 'monstrum' nei confronti del quale il giudizio (morale) è insito nelle domande, spesso retoriche, che vengono poste e riposte. E dunque definito a priori.

Ma la differenza, rispetto ad alcuni decenni fa, è sostanziale: oggi nessuno si lascia intimorire dall'occhio della telecamera. E si manifesta per quello che è, senza reticenze.
Buon viaggio, caro Piero.

Zapruder

Re:Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #24 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 17:08:09 »
Complimenti, Franz. Per evidenziare l'evoluzione del costume, alla brava intervistatrice si dovrebbero mostrare i vari Squadra Antiqualcosa degli anni '70, per esempio, in cui si scherza abbastanza pesantemente sui frosci, senza che nessuno avesse da ridire in merito.

La società cambia soprattutto in base alle proprie esigenze: ma ben venga il progresso materiale, se trascina con sé anche quello culturale. Oggi è proibito mangiare i gatti, tanto per dirne una: ho idea che una proibizione del genere, che diamo per logica e scontata, sarebbe stata invece assai poco comprensibile, in una qualsiasi città europea nel '42...

Giglic

Re:Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #25 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 17:14:01 »
Complimenti, Franz. Per evidenziare l'evoluzione del costume, alla brava intervistatrice si dovrebbero mostrare i vari Squadra Antiqualcosa degli anni '70, per esempio, in cui si scherza abbastanza pesantemente sui frosci, senza che nessuno avesse da ridire in merito.

La società cambia soprattutto in base alle proprie esigenze: ma ben venga il progresso materiale, se trascina con sé anche quello culturale. Oggi è proibito mangiare i gatti, tanto per dirne una: ho idea che una proibizione del genere, che diamo per logica e scontata, sarebbe stata invece assai poco comprensibile, in una qualsiasi città europea nel '42...

Beh, io una certa differenza tra il mangiare i gatti e l'orientamento sessuale ce la vedo...
Concordo sull'intervistatrice, ovviamente. Ma il problema non è lei (fa male il suo mestiere, non andrà molto avanti) quanto il fatto che determinate "fobie" (nome orribile: questi non hanno paura di qualcosa: questi "non accettano" un qualsiasi tipo di diversità: qui il discorso di cuchillo era interessante), lungi dall'essere solo un pensiero, portano spesso all'azione violenta quanto meno dal punto di vista psicologico.

Offline WombyZoof

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Re:Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #26 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 17:55:27 »
Pensando a Hitzlsperger, mi viene solo in mente che nella Lazio ha combinato poco.

Il resto non mi riguarda e non mi interessa.

appunto, non capisco tra l'altro cosa gli cambi a lui o ad altri il fatto di esplicitare pubblicamente i suoi gusti sessuali.

«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Boks XV

Re:Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #27 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 19:08:22 »
appunto, non capisco tra l'altro cosa gli cambi a lui o ad altri il fatto di esplicitare pubblicamente i suoi gusti sessuali.

come se Garlaschelli avesse detto pubblicamente de avecce trenta centimetri de pisello e che se scopava mezza Roma.
eh, bravo, e mo'?

Offline SAV

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Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #28 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 19:19:52 »

appunto, non capisco tra l'altro cosa gli cambi a lui o ad altri il fatto di esplicitare pubblicamente i suoi gusti sessuali.

L'outing serve ad esprimere in maniera più serena la propria sessualità, senza la necessità di doversi nascondere dai propri famigliari e amici. 
L'outing pubblico di persone celebri è invece un gesto fatto per cercare di dare a tutti i gay "nascosti" il coraggio di dichiararsi con le persone vicine.  Più persone famose nei campi più disparati (non solo l'arredatore, il parrucchiere e il ballerino di danza classica) si dichiarano gay e più l'essere omosessuale sarà considerato "normale" da tutti.

darienzo

R: Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #29 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 19:23:08 »
Il martello degli dei...

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Offline aaronwinter

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Re:Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #30 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 19:41:14 »
E' già tanto che qualcuno non abbia adombrato che fosse stato allontanato dalla Lazio per quello - teniamo d'occhio lo smisurati, magari ci fa un poema.

Pensiero postumo: a me Hitzl è stato simpatico, una simpatica meteora.
Uno che deve avere avuto una infanzia difficile per il cognome che porta. Come si fa a non volergli bene.
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Offline Sanfatucchio

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Re:Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #31 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 19:43:20 »
A me invece piace la gnocca.
 8)

Premesso ciò.
Ognuno essere umano con la "robba sua" ci fa quello che glie pare.   

Offline aaronwinter

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Re:Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #32 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 19:46:06 »
come se Garlaschelli avesse detto pubblicamente de avecce trenta centimetri de pisello e che se scopava mezza Roma.
eh, bravo, e mo'?

Magari rispondeva direttamente a questo.
http://www.repubblica.it/sport/vari/2014/01/06/news/holyfield_omosessualit_dichiarazioni-75251311/
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Offline Reflexblue

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Re:R: Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #33 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 21:17:46 »
Il martello degli dei...

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Il nostro patron, di moralità limpida e tempra vigorosa, come avrebbe risposto a questo outing?

Offline Drenai

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Re:Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #34 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 21:56:26 »
Come Cassano?  ;D
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Larry Bird

Pomata

Re:Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #35 : Mercoledì 8 Gennaio 2014, 21:58:01 »
Mejo frocio che romanista :D

Bravo Hitzl

Offline SAV

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Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #36 : Giovedì 9 Gennaio 2014, 01:17:12 »
Asrepubblica ne approfitta per tirare un po' di letame sulla Lazio...

POLEMICHE AL SUO ARRIVO ALLA LAZIO - Nel 2010, il passaggio di Hitzlsperger alla Lazio aveva fatto discutere per un'altra questione: il quotidiano tedesco 'Bild', infatti, aveva chiesto sulle proprie pagine al giocatore come riuscissea a far convivere il suo impegno contro l'estremismo di destra con la tifoseria della squadra romana, definita in parte "razzista e antisemita". "So bene che il club viene collegato a questo fenomeno - aveva risposto il calciatore -, ma io vado a Roma senza pregiudizi. Continuerò a battermi contro l'estremismo di destra e contro le discriminazioni delle minoranze. Di più non voglio dire, poiché non conosco ancora l'ambiente della Lazio". Tra i tifosi e Hitzlsperger, che comunque nella Lazio praticamente non lasciò traccia, non ci furono poi particolari problemi.

Offline aaronwinter

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Re:Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #37 : Giovedì 9 Gennaio 2014, 08:08:43 »
Alé.
CVD

Ripeto, già tanto che quegli steronzi non si siano inventati che Hitzl sua stato allontanato per conservare la purezza della razza.

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Offline AlenBoksic

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Re:Il "coming out" di Hitzlsperger
« Risposta #38 : Giovedì 9 Gennaio 2014, 09:02:40 »
Ripeto, già tanto che quegli steronzi non si siano inventati che Hitzl sua stato allontanato per conservare la purezza della razza.

Quello non possono dirlo visto è biondo e tedesco
 8)
Voglio 11 Scaloni

Offline Skorpius

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Re:il coming out di thomas hitzlsperger
« Risposta #39 : Giovedì 9 Gennaio 2014, 09:34:54 »
Possiamo discutere se il termine è appropriato o meno; possiamo ammettere che in alcuni ambiti (pochi e circoscritti) la diversità è sfoggiata come un vanto, un quid in più. Ma ragazzi picchiati o costretti al suicidio perché eterosessuali -e solo per questo motivo- non ne conosco.

Conosco la diversità come motivo per essere oggetto di scherno o di vessazioni in ambito scolastico, la diversità dalla massa vuoi che questa sia studiare più della media o non essere portato o interessato agli sport.
Per questo la domanda è superficiale, quando avremo un'istituto con una maggioranza schiacciante omosessuale sono sicurissimo che avremo anche un caso come quello che indichi.

Negli USA specie anni 70-80 un bambino nero in una scuola bianca aveva delle difficoltà, ed un bambino ispanico o bianco in una scuola nera (poteva capitare in alcuni quartieri delle grandi città) aveva le stesse identiche difficoltà
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.