Consigli per Lazio-Parma

[Breizh]

Mi troverò (più o meno casualmente) a Roma martedì prossimo in coincidenza con l'esordio della Nostra, da detentrice, in Coppa Italia.

Avrei qualche domanda da rivolgere a qualche anima paziente e pia... Io non vengo all'Olimpico da questa partita http://www.laziowiki.org/wiki/Marted%C3%AC_12_agosto_2008_-_Roma,_stadio_Olimpico_-_Lazio-Paok_Salonicco_2-0, più di cinque anni fa.

1. Le mie figlie (7 e 5 anni) premono per venire a vedere la Lazio (entità mitica che ogni tanto appare celestialmente sullo schermo di papà o nei video trionfali sull'IPad - tutti i gol del campionato scorso e il cammino di coppa, appunto). Sarei tentato di portare solamente la più grande e più "accesa"; la piccola forse l'avrei portata se la partita fosse stata nel pomeriggio. Anche il fratellone sedicenne verrà, mentre il cadetto tifa Chelsea e non gli va...
I miei dubbi riguardano l'ambiente e la visione che può avere mia figlia del calcio. Per lei, è un gioco "gioioso", in cui si segna e ci si abbraccia, in cui si cerca il bello delle traiettorie della palla e del gesto tecnico... che poi, guarda caso, è un po' come la mia percezione. Qualche reticenza a mostrarle che esiste un modo più becero e maleducato di vivere il calcio ce l'ho. Ma forse esagero un po'.
Che dite, ce la porto o no?

2. Più concretamente, come fare i biglietti, sapendo che arrivo a Roma nel primo pomeriggio e non ho la tessera del tifoso? Si possono fare online?

3. Che settore mi consigliate? Tevere o Distinti?

4. Quali orgers rischio di incontrare?

[Eagle70]

Mi troverò (più o meno casualmente) a Roma martedì prossimo in coincidenza con l'esordio della Nostra, da detentrice, in Coppa Italia.

Avrei qualche domanda da rivolgere a qualche anima paziente e pia... Io non vengo all'Olimpico da questa partita http://www.laziowiki.org/wiki/Marted%C3%AC_12_agosto_2008_-_Roma,_stadio_Olimpico_-_Lazio-Paok_Salonicco_2-0, più di cinque anni fa.

1. Le mie figlie (7 e 5 anni) premono per venire a vedere la Lazio (entità mitica che ogni tanto appare celestialmente sullo schermo di papà o nei video trionfali sull'IPad - tutti i gol del campionato scorso e il cammino di coppa, appunto). Sarei tentato di portare solamente la più grande e più "accesa"; la piccola forse l'avrei portata se la partita fosse stata nel pomeriggio. Anche il fratellone sedicenne verrà, mentre il cadetto tifa Chelsea e non gli va...
I miei dubbi riguardano l'ambiente e la visione che può avere mia figlia del calcio. Per lei, è un gioco "gioioso", in cui si segna e ci si abbraccia, in cui si cerca il bello delle traiettorie della palla e del gesto tecnico... che poi, guarda caso, è un po' come la mia percezione. Qualche reticenza a mostrarle che esiste un modo più becero e maleducato di vivere il calcio ce l'ho. Ma forse esagero un po'.
Che dite, ce la porto o no?

2. Più concretamente, come fare i biglietti, sapendo che arrivo a Roma nel primo pomeriggio e non ho la tessera del tifoso? Si possono fare online?

3. Che settore mi consigliate? Tevere o Distinti?

4. Quali orgers rischio di incontrare?

se compri un prodotto ufficiale Ss Lazio credo tu possa prendere un biglietto a un euro.
una buona occasione per unire l'utile al dilettevole no?

 “I tifosi che spenderanno almeno 30 € presso i punti vendita LazioStyle, potranno acquistare il biglietto per gli ottavi di Coppa Italia al prezzo simbolico di 1€ per un tagliando di Curva e Distinti oppure 5€ per acquisire un posto in Tribuna Tevere. Se invece si effettuerà una spesa superiore ai 50€, i biglietti acquistabili saranno due. In sostanza con 2€ due biglietti di Curva o Distinti, con 10 euro due biglietti di Tribuna Tevere"

[franz_kappa]

Mi troverò (più o meno casualmente) a Roma martedì prossimo in coincidenza con l'esordio della Nostra, da detentrice, in Coppa Italia.

Avrei qualche domanda da rivolgere a qualche anima paziente e pia...
[...]

Io non porterei neanche la figlia maggiore (la minore neanche a parlarne, giusto così), considerando che il clima allo stadio non è proprio idilliaco, che i settori aperti saranno solo la Nord e le due tribune (e quindi o paghi per una Tevere, ambiente più controllato, oppure rassegnati a portare la bambina in un settore, come i Distinti Nord, dove le dimensioni della 'giocosità' non sono proprio le più approfondite) e che - aspetto fondamentale - farà probabilmente assai freddo e la partità potrà, in caso di supplementari ed eventuali rigori, terminare attorno alla mezzanotte.

Quanto ai biglietti, non credo l'evento sia esclusivo per i possessori di tessera del tifoso. Possibile che tu possa fare il biglietto in ogni punto autorizzato alla vendita, quindi. Però mi sa che fino a quando non terminerà la promozione (ovvero il 9 gennaio) indicazioni più puntuali in merito non ne avremo. Dico avremo perché anche io conto di essere allo stadio, martedì prossimo.

Orger presenti alla partita ve ne saranno, senza dubbio. Resta da appurare se possa essere un vantaggio entrare in contatto con costoro. 

Riassumendo: vieni senza figlie e copriti bene (la zona del Foro Italico è mortalmente umida, specie nelle sere d'inverno). Sui biglietti si vedrà.

[darienzo]

Prenditi i biglietti in Via Calderini vicino lo stadio e vai tranquillo. Non so se per la bimbona ci vuole lo stato di famiglia.
L'ambiente purtroppo si va sempre più becerizzando, è un prodotto dei nostri tempi. Ti consiglio comunque la Tevere, anche per "vederla", la partita.
Io sarò assente, non so chi potrai incontrare
Inviato dal mio LG-P700 con Tapatalk 2

[Breizh]

Intanto, grazie per le risposte.

@ Franz: Non è un problema di prezzo perché per una volta ogni morte di papa che posso venire allo stadio... Quindi, effettivamente, tenderei piuttosto per la Tevere (non devo dimenticare il binocolo: l'ultima volta ho dovuto contare sulla gentilezza di un vicino di posto per sapere chi era chi...).

Quanto all'offerta, la conoscevo. Mia moglie ha fatto regali (graditissimi ) sul sito della Lazio ma non so se contano anche gli acquisti online. Ho mandato un'email per saperlo.

Fra l'altro, spostarmi dentro Roma (sarò in centro) sarà un po' difficile ma potrei passare nella mattinata di martedì al Lazio Style di Valmontone, arrivando dal Sud.

[Skorpius]

Io non porterei neanche la figlia maggiore (la minore neanche a parlarne, giusto così), considerando che il clima allo stadio non è proprio idilliaco, che i settori aperti saranno solo la Nord e le due tribune (e quindi o paghi per una Tevere, ambiente più controllato, oppure rassegnati a portare la bambina in un settore, come i Distinti Nord, dove le dimensioni della 'giocosità' non sono proprio le più approfondite) e che - aspetto fondamentale - farà probabilmente assai freddo e la partità potrà, in caso di supplementari ed eventuali rigori, terminare attorno alla mezzanotte.

Quanto ai biglietti, non credo l'evento sia esclusivo per i possessori di tessera del tifoso. Possibile che tu possa fare il biglietto in ogni punto autorizzato alla vendita, quindi. Però mi sa che fino a quando non terminerà la promozione (ovvero il 9 gennaio) indicazioni più puntuali in merito non ne avremo. Dico avremo perché anche io conto di essere allo stadio, martedì prossimo.

Orger presenti alla partita ve ne saranno, senza dubbio. Resta da appurare se possa essere un vantaggio entrare in contatto con costoro. 

Riassumendo: vieni senza figlie e copriti bene (la zona del Foro Italico è mortalmente umida, specie nelle sere d'inverno). Sui biglietti si vedrà.

Vorrei aggijngere qualche considerazione alle giuste osservazioni di Franz
concordo che questa partita non sia la più adatta perchè oltra al freddo lo stadio sarà quasi completamente vuoto ed è una immagine davvero desolante, se gli capiterà di vedere una qualsiasi altra partita di qualsiasi altra squadra con uno stadio mezzo pieno il confronto scatterà impietoso e anche questo crea affezione ed interesse nel bimbo.
Probabilmente sarebbe meglio una di campionato (se rimani a Roma abbastanza) che oltre all'ora più calda garantisce almeno la presenza degli abbonati.

Per il settore devo dire che ho portato mio figlio (5 anni) ai distinti nord e non abbiamo avuto nessun problema, a discapito della visuale ho scelto file molto alte di modo chè potesse sgranchirsi le gambe sul cornicione dietro gli ultimi posti.

Una cosa che spaventa ed impressiona molto i bambini è lo scoppio di petardi (spesso vere e proprie bombe carta) all'inizio della partita... li terrorizza

[Breizh]

Grazie, Sko' (a proposito, non è troppo grazioso il tuo nuovo avatar? ).

Starò a Roma solo due giorni. Se perdo quest'occasione le prossime saranno (con qualche "deviazione" strategica) Chievo-Lazio il 2 febbraio o Ludogorets R. - Lazio il 27 (dovrei essere da quelle parti).
Il freddo e l'umidità sono problemi relativi per dei "bretoni" come noi.

[rione 13]

Effettivamente la partita col Parma non sarà di quelle che scalderanno il cuore ma c'è da dire che il clima  cupo e parecchio rabbioso che si respira spesso all'Olimpico può anche sfuggire un pò a un bambino che non ha pietre di paragoni e che magari tende a concentrarsi più sul campo e sui vicini più prossimi di gradinata.
Quindi evitagli di stare in mezzo ai più rompicojoni che sicuramente individuerai con prontezza.
L'ideale sarebbe una bella partita ale 15 in Distinti Est.
Ma visto che non capiti a Roma ogni domenica vai di Tevere e lascia che le ammalianti geometrie Rejane in campo distraggano le bambine dai LPDM che aveva il moschetto!


Io porto mio figlio allo stadio, saltuariamente, in Distinti Ovest dall'età di tre anni e mezzo.
E ora ne ha quasi sette.
Ad oggi non riscontro conseguenze patologiche, solo benefiche: sempre più salda in lui la fede laziale e l'ostilità verso gli abusivi.

[franz_kappa]

Io porto mio figlio allo stadio, saltuariamente, in Distinti Ovest dall'età di tre anni e mezzo.
E ora ne ha quasi sette.
Ad oggi non riscontro conseguenze patologiche, solo benefiche: sempre più salda in lui la fede laziale e l'ostilità verso gli abusivi.

I bambini sono come, in senso buono, le infezioni: proliferano e non è facile debellarli.
E hanno il vantaggio, quando accompagnati nel loro percorso di vita da genitori assennati e responsabili e quando baciati dalla fortuna di crescere in ambienti sani, di non essere gravati da quelle orribili sovrastrutture che, come incrostazioni, ci ricoprono e si fanno più spesse col passar degli anni.

Dai bambini viene sempre una risposta vera, proprio perché spontanea e figlia di un cuore puro.

Ricordo, ad esempio, delle dolci bambine, sedute alcune file sopra la mia nel settore che occupo ormai ininterrottamente da un quindicennio, sconcertate, il giorno di un Lazio-inter del maggio 2010, dalle urla becere e belluine di un galantuomo laziale che inveiva furiosamente contro il portiere della Lazio, accusato di essere "un pezzo di merda" per aver parato un tiro degli avversari.
Quelle povere anime innocenti, abituate a frequentare gli spalti dell'Olimpico, non riuscivano proprio a comprendere come mai allo stadio, dove da sempre si plaude al portiere che para e al centravanti che segna, quella sera si ricoprivano di contumelie il portiere laziale che non si scansava e l'attaccante biancoceleste che non stozzava il tiro di fronte alla porta avversaria.

Beata innocenza, dico io. Beata nel senso più pieno e compiuto del termine.

[BobLovati]

portala, portala, tranquillo; sennò ci vediamo in qualche casa delle nostre TV-munite   

[Breizh]

Ci ritorno dopo praticamente due settimane ma si sa che chi non ha un bel niente da fare è sempre indaffarato.

E insomma, alla fine ci siamo andati tutti e tre, accompagnati e praticamente invitati da un trio di orgers di tutto rispetto: BobLovati, Giamma e Sanfatucchio, conosciuti o rivisti con gran piacere.

La bimba, malgrado il freddo pungente (almeno per noi che venivamo dal Sud), è voluta venire con la maglia biancoceleste ricevuta a Natale e ha messo il giubbotto che aveva portato solo al limite dell'assideramento, e questo nonostante i costanti inviti del sottoscritto.

Che dire? Penso che i ragazzi fossero emozionati, anche il grande per cui era solo la seconda volta all'Olimpico, un po' come il padre, nel momento magico in cui, salendo le scale, si è sorpresi dalla lucentezza del "prato verde" (cit. ) più in basso.

Una volta trovato posto, sono cominciate le domande: quando arriva Olympia? E se viene a posarsi vicino a noi scendiamo a riportargliela? Chi sono quelli (i giocatori che effettuavano il riscaldamento)? Chi è il più forte (risposta scontata)? Quando c'è il ritorno a Torino? (fake) E se finisce in parità? Dov'è l'arbitro? Ma è vero che zio Bob da piccolo ha mangiato carne di brontosauro? Eccetera, eccetera.

E poi, ecco Olympia, vista un po' meglio grazie al binocolo che avevo pensato a portare. Davvero uno spettacolo capace di affascinare grandi e piccini. E subito dopo l'ingresso in campo dei ventidue protagonisti ("Guarda, la maglietta come la mia!"), preceduta dall'annuncio delle formazioni ("Chi è?", "Perché fischiano?"). Provavo a mettermi nei suoi panni per immaginare come fosse davvero un rito, un momento carico di magia, di luci e colori: una festa inebriante.

Certo, c'era qualche nota stonata e non certo inattesa: i cori beceri contro la dirigenza (sui quali ho dato una spiegazione vaga), quelli ancora più disgustosi contro un avversario infortunato ("Sai, bella di papà, il mondo è pieno di idioti e uno stadio non fa eccezione")... In tutto questo si distingueva, per voce tonitruante con accento ciociaro, urla sboccate, commenti tecnici limitati a "forte" e "pippa" (il povero Keita se li è "meritati" entrambi nella stessa azione), volgarità e oscenità varie, un tipo nella fila superiore, accompagnato da moglie e figlio ancora più piccolo della mia, di tre o quattro anni. Il bimbo della partita non sembrava seguire granché ma ha partecipato attivamente e con convinzione al classico Lpdm.
Ho pensato a dirgli qualcosa ma mi sarebbe parsa una mancanza di rispetto verso chi era con me; oltretutto non mi andava proprio di mettermi a litigare davanti ai miei figli e spezzare quell'alone di magia che la partita aveva creato. Mi sono dunque limitato a invitare la piccola a concentrarsi sul terreno di gioco. Poi, alla fine del primo tempo, ci siamo spostati un po', tanto i posti vuoti non mancavano di certo.

E per fortuna non è mancato il gol a cui esultare, vero momento di sublimazione del rito.
A un certo punto la domanda di quelle che mettono in crisi ogni genitore. Una cosa quasi come il "Papà, che cos'è la politica?" che mio figlio di tre anni mi tira fuori mentre sto in coda a un semaforo. Stavolta è arrivato, nel secondo tempo, in un momento in cui Konko era il capitano, "Papà chi è il più forte in campo adesso?" Ovviamente, la piccola che conosce a memoria il video con i gol della stagione scorsa, conosce Hernanes, Klose, Candreva, Marchetti... Ma in campo non c'era nessuno di questi. Dopo qualche secondo di crisi ho risposto "Onazi, forse", mentre mi rendevo conto di sudare come davanti a una commissione d'esame.

Ultimo aneddoto: il gol del 2-1 finale. La piccola voleva andare a fare pipì da un quarto d'ora e avevo detto di aspettare. Poi, davanti alle insistenze mi sono detto che sarebbe stato meglio evitare la folla che ci sarebbe stata sicuramente nell'intervallo prima dei supplementari. Insomma, il boato è arrivato mentre l'aspettavo davanti ai bagni, il che non ci ha certo impedito di festeggiare correndo verso gli spalti come scemi a chiedere in stile fantozziano ("Chi ha fatto palo?") chi fosse l'autore del gol.

Una bella favola con lieto fine. Mi ha detto che le è piaciuto e vuole tornare a vedere la Lazio (forse Chievo-Lazio?).

Ecco, forse, a chi prende il calcio troppo sul serio, a chi sembra non poter vivere la Lazio senza essere incazzato, a chi scrive continuamente post di una tetraggine e una pesantezza mortale, a chi vive il calcio come odio e non passione...
Sì, forse certe emozioni e un certo spirito, quello con cui i bambini si accostano al calcio e al tifo, li avete dimenticati, ed è un vero peccato.

[Matita]

Ci ritorno dopo praticamente due settimane ma si sa che chi non ha un bel niente da fare è sempre indaffarato.

E insomma, alla fine ci siamo andati tutti e tre, accompagnati e praticamente invitati da un trio di orgers di tutto rispetto: BobLovati, Giamma e Sanfatucchio, conosciuti o rivisti con gran piacere.

La bimba, malgrado il freddo pungente (almeno per noi che venivamo dal Sud), è voluta venire con la maglia biancoceleste ricevuta a Natale e ha messo il giubbotto che aveva portato solo al limite dell'assideramento, e questo nonostante i costanti inviti del sottoscritto.

Che dire? Penso che i ragazzi fossero emozionati, anche il grande per cui era solo la seconda volta all'Olimpico, un po' come il padre, nel momento magico in cui, salendo le scale, si è sorpresi dalla lucentezza del "prato verde" (cit. ) più in basso.

Una volta trovato posto, sono cominciate le domande: quando arriva Olympia? E se viene a posarsi vicino a noi scendiamo a riportargliela? Chi sono quelli (i giocatori che effettuavano il riscaldamento)? Chi è il più forte (risposta scontata)? Quando c'è il ritorno a Torino? (fake) E se finisce in parità? Dov'è l'arbitro? Ma è vero che zio Bob da piccolo ha mangiato carne di brontosauro? Eccetera, eccetera.

E poi, ecco Olympia, vista un po' meglio grazie al binocolo che avevo pensato a portare. Davvero uno spettacolo capace di affascinare grandi e piccini. E subito dopo l'ingresso in campo dei ventidue protagonisti ("Guarda, la maglietta come la mia!"), preceduta dall'annuncio delle formazioni ("Chi è?", "Perché fischiano?"). Provavo a mettermi nei suoi panni per immaginare come fosse davvero un rito, un momento carico di magia, di luci e colori: una festa inebriante.

Certo, c'era qualche nota stonata e non certo inattesa: i cori beceri contro la dirigenza (sui quali ho dato una spiegazione vaga), quelli ancora più disgustosi contro un avversario infortunato ("Sai, bella di papà, il mondo è pieno di idioti e uno stadio non fa eccezione")... In tutto questo si distingueva, per voce tonitruante con accento ciociaro, urla sboccate, commenti tecnici limitati a "forte" e "pippa" (il povero Keita se li è "meritati" entrambi nella stessa azione), volgarità e oscenità varie, un tipo nella fila superiore, accompagnato da moglie e figlio ancora più piccolo della mia, di tre o quattro anni. Il bimbo della partita non sembrava seguire granché ma ha partecipato attivamente e con convinzione al classico Lpdm.
Ho pensato a dirgli qualcosa ma mi sarebbe parsa una mancanza di rispetto verso chi era con me; oltretutto non mi andava proprio di mettermi a litigare davanti ai miei figli e spezzare quell'alone di magia che la partita aveva creato. Mi sono dunque limitato a invitare la piccola a concentrarsi sul terreno di gioco. Poi, alla fine del primo tempo, ci siamo spostati un po', tanto i posti vuoti non mancavano di certo.

E per fortuna non è mancato il gol a cui esultare, vero momento di sublimazione del rito.
A un certo punto la domanda di quelle che mettono in crisi ogni genitore. Una cosa quasi come il "Papà, che cos'è la politica?" che mio figlio di tre anni mi tira fuori mentre sto in coda a un semaforo. Stavolta è arrivato, nel secondo tempo, in un momento in cui Konko era il capitano, "Papà chi è il più forte in campo adesso?" Ovviamente, la piccola che conosce a memoria il video con i gol della stagione scorsa, conosce Hernanes, Klose, Candreva, Marchetti... Ma in campo non c'era nessuno di questi. Dopo qualche secondo di crisi ho risposto "Onazi, forse", mentre mi rendevo conto di sudare come davanti a una commissione d'esame.

Ultimo aneddoto: il gol del 2-1 finale. La piccola voleva andare a fare pipì da un quarto d'ora e avevo detto di aspettare. Poi, davanti alle insistenze mi sono detto che sarebbe stato meglio evitare la folla che ci sarebbe stata sicuramente nell'intervallo prima dei supplementari. Insomma, il boato è arrivato mentre l'aspettavo davanti ai bagni, il che non ci ha certo impedito di festeggiare correndo verso gli spalti come scemi a chiedere in stile fantozziano ("Chi ha fatto palo?") chi fosse l'autore del gol.

Una bella favola con lieto fine. Mi ha detto che le è piaciuto e vuole tornare a vedere la Lazio (forse Chievo-Lazio?).

Ecco, forse, a chi prende il calcio troppo sul serio, a chi sembra non poter vivere la Lazio senza essere incazzato, a chi scrive continuamente post di una tetraggine e una pesantezza mortale, a chi vive il calcio come odio e non passione...
Sì, forse certe emozioni e un certo spirito, quello con cui i bambini si accostano al calcio e al tifo, li avete dimenticati, ed è un vero peccato.

Da stampare e attaccare a tutti i semafori di roma, nella metro sui tram e autobus.

[Clazia]

Breizh, amico caro, sei stato "karmato", sappilo! 

[Breizh]

Dimenticavo un "grazie" di cuore a Piero, Gian Maria e Armando.
Mi dispiace aver avuto poco tempo per chiacchierare un po', preso com'ero dalla mia "debuttante".
Alla prossima...

[Holly]

bellissima Breizh 

"Chi ha fatto palo?" 

[Clazia]

bella davvero Ciciolina de casa!!!

 

[The Loner]

Applauso a Breizh.
Lo meriteresti doppio, soltanto per le ultime 3 righe.

[borgorosso]

Applauso a Breizh.

bah, uno porta la figlia allo stadio con boblovati e invece di denunciarlo alla pubblica autorità lo,si applaude, strana gente i laziali 

racconto sublime. la mia cucciola ha 11 mesi: mi hai fatto immaginare il momento in cui la porterò allo stadio. magia.

[The Loner]

bah, uno porta la figlia allo stadio con boblovati e invece di denunciarlo alla pubblica autorità lo,si applaude, strana gente i laziali 

racconto sublime. la mia cucciola ha 11 mesi: mi hai fatto immaginare il momento in cui la porterò allo stadio. magia.

Applauso anche a te per la battuta. 

I miei figli avevano le maglie di Nesta e di Crespo, tanti anni fa...
Vedere le foto della figlia di Breizh mi ha fatto pensare, che non ho una foto che è una, con loro che indossano quelle maglie...
Che padre snaturato.

[chemist]

La prossima volta ci andiamo insieme Breizh....fammi sapere in anticipo quando capiti a Roma!!