Autore Topic: 60 anni di Rai  (Letto 977 volte)

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Brocchi 63

60 anni di Rai
« : Sabato 4 Gennaio 2014, 18:35:00 »
Visto ieri sera l'ennesimo bellissimo prodotto delle Teche Rai
Emozionante rivedere Calindri, Tino Scotti, Walter Chiari, Renato Rascel ect. La storia di questo Paese passa anche attraverso la Rai, attraverso i suoi sceneggiati (Pinocchio, Padre Brown su tutti, almeno per quel che ricrdo), le lezioni del Maestro Manzi, la tv dei ragazzi e le comiche al sabato di rientro da scuola.
Ancora oggi ci sono programmi che altre reti si sognano (Passaggio a Nord Est), Quark, Geo and Geo), ancora oggi, nonostante tutto, la Rai svolge una funzione educativa e sociale sconosciuta alle reti commerciali. Per non parlare delle fiction di gran lunga superiori in qualità.

Come direbbe Giacarlo Governi, viva la Rai la mamma di tutte le televisioni.

Offline Frusta

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Re:60 anni di Rai
« Risposta #1 : Sabato 4 Gennaio 2014, 21:37:04 »
Stamattina ho visto Giango in grande forma su raiuno insieme alla Wertmuller parlare di quando la tivvù era più giovane di adesso.
Bei tempi... :)
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Giglic

Re:60 anni di Rai
« Risposta #2 : Domenica 5 Gennaio 2014, 08:12:20 »
Stavo pesando di aprirlo io il topic.

Ho visto poca TV (come al solito) durante la giornata. Di certo, però, mi aspettavo in prima serata qualche cosa di più "elaborato" che non la riproposizione delle teche, per quanto ben fatta. La storia della RAI non è solo la storia di un'azienda (altrimenti sarebbe solo autocelebrazione), ma la storia dell'evoluzione culturale italiana. Farlo con un "tagli ritagli e frattaglie" mi è sembrato fortemente limitativo.

Giusto per ricordare qualcosa di questi 60 anni:

Mario Riva e il musichiere
Vittorio 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' e il telegiornale
Eco, Vattimo e Colombo tra gli autori
La domenica sportiva;
Mike Bongiorno ed il suo nuovo tipo di spettacolo
Canzonissima
Studio uno ed i primi show
Pasolini ed i suoi documentari
Il maestro Manzi
Bianca Maria Piccinino e quello con gli animali che ora non ricordo come si chiama
La Freccia nera
La TV dei ragazzi alle 5
Dorellik
Fusse che fusse la vorta bbona;
90° minuto
Domenica In
Di Nuovo tante scuse (satira in TV di quella vera...)
Il quartetto Cetra ed i suoi romanzi in musica
Lunedi film con sigla di lucio dalla;
I fumetti in TV ( ;) )
Quelli della domenica
Fracchia e Fantozzi
L'onnipresenza di Pippo Baudo
I fagioli di Raffaella carrà (dopo l'ombelico, il tuca tuca e "come è bello far l'amore da Trieste in giù": evoluzione di una soubrette...)
Serena Dandini e la TV delle ragazze
Piero Angela ed i suoi stupendi documentari (ed il figlio che prosegue su quell'ottima scia)
...

Insomma, tutto questo orgoglio limitato da solo un blob archivistico. Un po' poco.

Offline DinoRaggio

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Re:60 anni di Rai
« Risposta #3 : Domenica 5 Gennaio 2014, 08:26:55 »
Auguri a mamma RAI, anche se ultimamente sta sempre di più andando appresso alle TV commerciali, e la RAI migliore si trova sui canali di nicchia come RAI Storia o RAI 5. All'ottimo ed abbondante elenco di Cesare aggiungo Sandokan, Odeon, i cosiddetti "sceneggiati" in genere (vera opera di divulgazione della letteratura italiana e mondiale), tutte le trasmissioni di Sergio Zavoli (compresa la mitica "Processo alla tappa") e le prime trasmissioni di Santoro, prima che s'inasprisse in una sorta di Masaniello incompreso.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Er Matador

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Re:60 anni di Rai
« Risposta #4 : Lunedì 6 Gennaio 2014, 12:21:47 »
Visto ieri sera l'ennesimo bellissimo prodotto delle Teche Rai
Emozionante rivedere Calindri, Tino Scotti, Walter Chiari, Renato Rascel ect. La storia di questo Paese passa anche attraverso la Rai, attraverso i suoi sceneggiati (Pinocchio, Padre Brown su tutti, almeno per quel che ricrdo), le lezioni del Maestro Manzi, la tv dei ragazzi e le comiche al sabato di rientro da scuola.
Ancora oggi ci sono programmi che altre reti si sognano (Passaggio a Nord Est), Quark, Geo and Geo), ancora oggi, nonostante tutto, la Rai svolge una funzione educativa e sociale sconosciuta alle reti commerciali. Per non parlare delle fiction di gran lunga superiori in qualità.

Come direbbe Giacarlo Governi, viva la Rai la mamma di tutte le televisioni.
Sicuro che non sia il messaggio celebrativo per il 40°, anziché per il 60? :)
A me sembra che il concetto di servizio pubblico se ne sia andato, come la dea Astrea, da un ventennio abbondante: ucciso dal berlusconismo, prima culturale poi direttamente dirigenziale.
Sopravvivono le riserve indiane giustamente citate da DinoRaggio, e delle quali sono anch'io un affezionato utente, ma non è certo ad esse che si può delegare una strategia pedagogica di massa.
Mi limito a quotare per totale condivisione

Insomma, tutto questo orgoglio limitato da solo un blob archivistico. Un po' poco.

e parto da un'altra eccellente osservazione

i cosiddetti "sceneggiati" in genere (vera opera di divulgazione della letteratura italiana e mondiale)

per proporre un semplice confronto con le versioni "moderne": credo che lì si tocchi con mano tutta la professionalità dissolta in questi decenni.
E il bello è che, quando si citano i gloriosi sceneggiati di allora, alcuni si prendono la briga di osservare che oggi ci appaiono lenti e lontani dal nostro gusto: quanto mi piacerebbe spiegare a tu per tu a questi fenomeni come appaiono a me certe fiction.
Non è la trasposizione di un'opera letteraria, ma approfitto per citare Il segno del comando: sotto il profilo qualitativo, forse il miglior prodotto di sempre in questo settore.
Suggestioni culturali in quantità, italiano perfetto, una Roma assai poco oleografica: c'era persino il rischio di aggiungere qualcosa al proprio sapere, o di essere stimolati a farlo.

Un compleanno agrodolce, insomma: e lo sarebbe comunque ricordando che nella storia della Rai e del "come eravamo" rientra anche la censura, coi suoi esiti tra il delittuoso e il ridicolo.
Dovrei citare a tale proposito il "braghettone" Italo De Feo, ma uno che si è ritrovato come genero Emilio Fede ha già pagato abbastanza...

Chiudo con una proposta per festeggiare la ricorrenza: sopprimere, con divieto di ritrasmissione, La vita in diretta e i pacchi.
D'accordo la Tv popolare, il trash e quello che volete, ma a tutto c'è un limite.

P.S. Il 60° anniversario della Tv è anche il 90° della radio: un mezzo meno schiavo dell'audience, della pubblicità e delle conseguenti strategie no-risk per i palinsesti, e che negli ultimi anni ha riguadagnato un silenzioso ma meritatissimo consenso.
Un affettuoso augurio anche a questo storico mezzo di comunicazione, che accompagna in sottofondo tanti momenti della mia giornata.
Perché, per dirla con Eugenio Finardi, "con la radio non si smette di pensare"...