Autore Topic: La chiamata di Reja  (Letto 759 volte)

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La chiamata di Reja
« : Venerdì 3 Gennaio 2014, 14:35:05 »
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Il friulano riapre i cancelli di Formello ai tifosi per il test col Monteverde Rilancia la vecchia guardia e ammonisce: «Dobbiamo essere perfetti»

Equilibrio e normalità. Sorrisi e spensieratezza. Concentrazione e voglia di tornare a volare. La cura Reja è iniziata, ha il compito di risollevare la Lazio e riportare entusiasmo tra i tifosi, depressi e scontenti da un avvio di stagione inguardabile.

E le prime mosse sono subito vincenti, il generale ha colto nel segno, il Petko-bunker è abbattuto: riaprono i cancelli a Formello (un anno e mezzo dopo), Edy si riprende il popolo laziale, accadrà oggi pomeriggio. Alle 15 i biancocelesti affronteranno il Grifone Monteverde, test chiave in vista della sfida contro l'Inter. Schemi e tattiche saranno visibili al pubblico, si tratta di un passo importante verso i tifosi, le scuole sono ancora chiuse e molti bambini si presenteranno per ammirare da vicino i loro beniamini.

Reja è al fianco della gente, si sente uno di loro, ha bisogno di tutti per tirare fuori la Lazio dalle sabbie mobili. Importanti, anzi decisivi, diventeranno i prossimi risultati: serve a tutti i costi una partenza sprint, battere l'Inter all'Olimpico significherebbe iniziare con il piede giusto e dimenticare in parte il passato.

Per farlo non sono ammessi errori, il tecnico goriziano si affiderà alla «vecchia guardia», proverà a battere Mazzarri per la prima volta in carriera. Ledesma e Gonzalez sono di nuovo al centro del progetto, con Vladimir Petkovic spesso e volentieri venivano messi da parte, con Edy Reja la musica cambia.

I colloqui sono quotidiani, soprattutto con Hernanes: il brasiliano per i prossimi sei mesi giocherà da trequartista centrale, si muoverà alle spalle di Miro Klose, sarà più attivo sotto porta. Si è convinto a cambiare ruolo, lo ha fatto per il bene della Lazio: proverà a tornare quello dei primi anni, cercherà di alzare la media gol, per il Profeta saranno settimane decisive. Avrà una parte da coprotagonista Sergio Floccari: l'attaccante calabrese è un altro fedelissimo di Edy, salvò i biancocelesti e il tecnico dalla serie B nel 2010, diventerà la prima alternativa al panzer.

Staccati, ma si ritaglieranno comunque il loro spazio, i giovani: Keita, Felipe Anderson e Perea. Reja ha parlato anche con loro, gli ha chiesto tempo e fiducia, prima è necessario raccogliere un po' di punti per scalare la classifica. Si ripartirà dalla difesa, vero e unico punto di forza delle squadre allenate dal mister di Gorizia.

Ieri a Formello è andata in scena una doppia seduta, lavoro tattico sia la mattina che il pomeriggio, la retroguardia deve crescere e migliorare: «Guardate le distanze, parlate tra di voi. La linea deve essere perfetta».

Meticolosi e puntali, Bollini e Reja non lasciano nulla al caso: «È vero che l'Inter giocherà molto sugli esterni con Jonathan e Nagatomo - questi i consigli urlati ieri durante l'allenamento a Biava e compagni - ma dobbiamo ricordarci di proteggere sempre la nostra porta».

Troppi gol presi da cinque mesi a questa parte, la Lazio avrà un atteggiamento diverso, ne trarrà vantaggio Marchetti: il portiere rischia di perdere la Nazionale, troppo spesso in questa stagione è andato incontro a figuracce, il pressing alto e una difesa non all'altezza lo hanno penalizzato, ma ora è arrivato il momento di voltare pagina. Con Reja la squadra penserà sostanzialmente a non sbilanciarsi, attaccherà nei momenti giusti e tenterà di capitalizzare al meglio tutte le occasioni. Sarà più cinica e consapevole dei propri mezzi, pronta a dare tutto su ogni campo e contro ogni avversario.

Il piatto è servito, la banda Petkovic è un vecchio ricordo, alla Lazio è tornata la normalità. Serviva l'uomo giusto, adatto a calarsi in una situazione del genere, bravo a motivare i giocatori e a farli sentire tutti partecipi in un momento complicato. Tranquilli, non è un sogno, è semplicemente la rejaltà.

Gianluca Cherubini

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