www.ilmessaggero.itPochi fronzoli o giri di parole, subito in campo a lavorare. È ripartito così Edy Reja al suo primo giorno di Lazio. Semplicità e normalità. Chi si aspettava un discorso vecchio stampo al gruppo, è rimasto deluso. Il tecnico non vuole perdere tempo, e dopo un breve saluto ha preso a braccetto la squadra e l’ha condotta sul terreno di gioco da primo della fila, come faceva abitualmente fino a un anno e mezzo fa. Ormai, Vlado Petkovic è un lontano ricordo, anche se per il sito della società è ancora l’allenatore della Lazio, forse perché ancora non c’è stata l’ufficialità del cambio. Sotto una pioggia battente e una temperatura piuttosto rigida, Edy ha diretto l’allenamento e, per non farsi mancare nulla e probabilmente per dare l’esempio, dall’alto dei suoi 68 anni, si è messo a inanellare giri di campo come se niente fosse. Petko, tanto per evidenziare qualche differenza, non l’ha mai fatto.
TUTTI ALLA BASE
Rispetto agli anni scorsi, stavolta al rientro dalle vacanze è filato tutto liscio. Sono tornati tutti i giocatori senza nemmeno un ritardo, perfino i sudamericani che arrivavano dall’altra parte del mondo. Un aspetto che ha fatto molto piacere a Reja che problemi da questo punto di vista ne ha sempre avuti, sia quando era a Napoli che alla Lazio, soprattutto nell’ultimo periodo. Il neo allenatore sarebbe rimasto impressionato pure dalla forma fisica dei calciatori, nonostante la pausa per il Natale. Come primo giorno non poteva chiedere di meglio, non ci sono dubbi. Accanto a lui, a coordinare la seduta d’allenamento, Alberto Bollini che da ieri è passato dalla Primavera alla prima squadra, dove ha ritrovato alcuni giovani come Keita, Onazi e Cavanda.
LO PSICOLOGO
Di tempo non ce n’è molto, visto che si ritorna in campo il 6 gennaio contro l’Inter, ma in questi giorni Reja e il suo staff controlleranno lo stato di forma per cominciare a programmare ed intensificare il lavoro anche sulla preparazione. Di solito il goriziano, a questo punto della stagione, un piccolo richiamo per la condizione atletica lo faceva sempre e accadrà pure questa volta. A piccoli passi, senza pressioni. Reja ha inoltre bisogno di parlare e confrontarsi con alcuni di loro, anche con i nuovi. Uno dei primi a sottoporsi alla “cura” rejana sarà Hernanes. Il brasiliano rispetta il tecnico, ma è altrettanto vero che quando andò via dalla Lazio tirò un sospiro di sollievo. Non è nemmeno una novità che il Profeta sia uno dei pochi ad essere dispiaciuto e forse un po’ disorientato dall’addio di Petkovic. Per Reja il biancoceleste è fondamentale, ma vorrebbe riutilizzarlo come trequartista e non come mezzala, come faceva il suo predecessore. Nella prima seduta, il goriziano ha dovuto fare a meno di Gonzalez, reduce da un frattura al braccio sinistro: ieri si è tolto il gesso e vorrebbe essere a disposizione per la sfida della Befana con l’Inter. Il modulo dovrebbe essere il 4-2-3-1, con il Tata dal primo minuto, accanto a Ledesma. In difesa la coppia Biava-Dias, mentre in avanti Klose, con Candreva, Hernanes e Lulic alle sue spalle. Si riparte dalle certezze.