Autore Topic: La necessità di una nuova struttura di comando  (Letto 5879 volte)

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Pomata

Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #20 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 15:33:39 »
Insomma va tutto bene ed è tutto perfetto. :-X

Non va tutto bene, ne tutto è perfetto. Come sempre del resto, si sono vinti 2 trofei nel 2009/2010 si è ripartiti e nel 2013 si è vinto ancora.

Ora si riparte, io firmo in bianco.

Brocchi 63

Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #21 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 15:50:50 »
Er sesto incasso d'Itaiaaaa...

L'udinedimerda che ha incassi molto più bassi dei nostri, sono tre anni che ci caga in testa.
Continuiamo coi mantra mi raccomando, eh.

Pomata

Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #22 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 16:16:37 »
L'udinedimerda che ha incassi molto più bassi dei nostri, sono tre anni che ci caga in testa.
Continuiamo coi mantra mi raccomando, eh.

I mantra, li ha messi in giro chi oggi stesso si rinnega.

A casa mia si chiamano, buffoni.

Brocchi 63

Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #23 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 16:31:00 »
I mantra, li ha messi in giro chi oggi stesso si rinnega.

A casa mia si chiamano, buffoni.

Tra gli stessi, sono sicuro includerai anche la guardia rossa del Presidente che, adesso, a dicembre, s'accorge che è stata sbagliata la campagna acquisti estiva.
Per non parlare dello storcimento di nasi su Reja da parte di alcuni di loro.

Offline Cialtrone

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Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #24 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 16:39:18 »
Stai delirando Fish Mark.
Il presidente è simpatico come una visita proctologica con due dita nel culo e non solo un dito come da prassi.

Ma è  un presidente di una squadra che 6 mesi fa ha vinto una Coppa Italia e un campionato nazionale Primavera.

Come se non bastasse, sempre con la medesima "filosofia" di struttura di "comando", sempre 6 mesi fa il Patron ha vinto un campionato di Lega Pro Seconda Divisione e una Supercoppa di categoria.

6 mesi fa.

Fermo restando dunque che Lotito non è simpatico, spesso non è educato, non è un gentleman e tutto quel cazzo che vuoi, tu stai delirando pesciolino mio.

Fatto salvo il 'delirio' di mark fish, al quale va invece il diritto di esprimere la qualsivoglia opinione, perfetta.ente d'accordo con MCM

Zapruder

Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #25 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 16:39:38 »
Si potrebbe confrontare la struttura della Lazio con quella di altri club? Grazie. Mi piacerebbe sapere quante "figure" esistono, nelle società, oltre il classico trio Presidente-DS-allenatore. Esempio: chi sapremmo nominare, parlando di Fiorentina, oltre Della Valle, Pradè e Montella? Quando devono comprare qualcuno, prima danno un colpo di telefono ad Antognoni? mandano una mail a Desolati? chiedono cosa ne pensa Merlo?

Perché vorreste quello che NESSUNO, tra i club del nostro livello, fa?

Per i cugini stupidi, il dumvirato Baldini-Sabatini era così efficace che... Baldini è stato mandato via. Il Napoli non si avvale né di Juliano né di Bruscolotti.

Quanto ai nostri ex, il fatto di essere tali è tutt'altro che un motivo di fiducia sic et simpliciter.

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Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #26 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 16:44:58 »
Si potrebbe confrontare la struttura della Lazio con quella di altri club? Grazie. Mi piacerebbe sapere quante "figure" esistono, nelle società, oltre il classico trio Presidente-DS-allenatore. Esempio: chi sapremmo nominare, parlando di Fiorentina, oltre Della Valle, Pradè e Montella? Quando devono comprare qualcuno, prima danno un colpo di telefono ad Antognoni? mandano una mail a Desolati? chiedono cosa ne pensa Merlo?

Perché vorreste quello che NESSUNO, tra i club del nostro livello, fa?
Infatti un passo avanti si farebbe già licenziando Tare e assumendo un DS capace.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Pomata

Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #27 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 16:45:47 »
Tra gli stessi, sono sicuro includerai anche la guardia rossa del Presidente che, adesso, a dicembre, s'accorge che è stata sbagliata la campagna acquisti estiva.
Per non parlare dello storcimento di nasi su Reja da parte di alcuni di loro.

I tifosi devono avere pazienza (cit)

Alessandro Nesta torna a parlare di Lazio. Lo fa nel corso di una lunga intervista esclusiva rilasciata al “Corriere dello Sport” in edicola questa mattina. Tanti agli argomenti affrontati, dalla sua lunga e vincente carriera fino al suo sogno nel cassetto, quello di diventare allenatore. Inevitabile parlare di Lazio, della squadra che ha sempre tifato fin da bambino e con la quale ha vinto uno Scudetto – e non solo -  da numero 13, da Capitano.
Di seguito la parte dell’intervista dedicata a Nesta e alla Lazio:
 
 
Alessandro Nesta eroe dei due mondi, ma il primo amore, la Lazio, non si scorda mai…
«È vero. Confesso che quando ho lasciato il Milan (estate 2012; ndr), ci avevo fatto un pensierino. Mi sarebbe piaciuto terminare la mia carriera lì dove l’ avevo iniziata».
 
Perchè non è riuscito a coronare questo sogno?
«Galliani mi aveva offerto un altro anno di contratto. C’era stato qualche rumors. Mai contatti diretti… Ma ho voluto avere rispetto dei tifosi della Lazio. Loro ricordavano un calciatore diverso, che aveva dieci anni in meno. Sono abituato ad essere sempre al cento per cento e a dare il massimo».
 
Sì è pentito?
«No, è stato giusto così. Non avrei mai accetatto di fare la figura del… pensionato. Sentivo che non avevo la solita forza nelle gambe. Ho preferito un campionato minore, ma ugualmente competitivo e affascinante come la Mls».
 
Che dire di questa Lazio?
«La Lazio sta vivendo un momento particolare, bisogna avere ancora un pò di pazienza. Lotito è concentrato ancora sul bilancio. Il club dopo aver speso tanto ha accumulato altrettanti debiti».
 
È così difficile amministrare un club in queste condizioni?
«Non puoi spendere tanto e contemporaneamente rimettere a posto il bilancio. La priorità dei conti è importante. Come in tutte le aziende per mettere a posto il bilancio devi ridimensonare le spese, devi tagliare».
- See more at: http://lnx.lazialita.com/2013/12/30/nesta-avrei-voluto-finire-la-carriera-alla-lazio-ai-tifosi-dico-di-avere-pazienza/#sthash.03EcsDEB.dpuf


borgorosso

Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #28 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 19:06:10 »
non abbiamo bisogno di un'assemblea di condominio, fm. abbiamo bisogno di un ds capace di costruire una squadra.

Brocchi 63

Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #29 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 20:41:13 »
Si potrebbe confrontare la struttura della Lazio con quella di altri club? Grazie. Mi piacerebbe sapere quante "figure" esistono, nelle società, oltre il classico trio Presidente-DS-allenatore. Esempio: chi sapremmo nominare, parlando di Fiorentina, oltre Della Valle, Pradè e Montella? Quando devono comprare qualcuno, prima danno un colpo di telefono ad Antognoni? mandano una mail a Desolati? chiedono cosa ne pensa Merlo?

Perché vorreste quello che NESSUNO, tra i club del nostro livello, fa?

Per i cugini stupidi, il dumvirato Baldini-Sabatini era così efficace che... Baldini è stato mandato via. Il Napoli non si avvale né di Juliano né di Bruscolotti.

Quanto ai nostri ex, il fatto di essere tali è tutt'altro che un motivo di fiducia sic et simpliciter.
.

Ma guarda ch l'unico ex di turno è Tare, al quale, per inciso, non imputo colpe alcune, considerato il modus operandi del suo datore di lavoro, nonchè, pro tempore, padrone della Lazio.
Poi possiamo discutere, se vuoi, anche delle capacità di Pradè, di Sabatini ed anche di Tare.
Sempre se vuoi, eh.

Zapruder

Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #30 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 20:54:35 »
.

Ma guarda ch l'unico ex di turno è Tare, al quale, per inciso, non imputo colpe alcune, considerato il modus operandi del suo datore di lavoro, nonchè, pro tempore, padrone della Lazio.
Poi possiamo discutere, se vuoi, anche delle capacità di Pradè, di Sabatini ed anche di Tare.
Sempre se vuoi, eh.

Mi sembra che il tema proposto fosse: per discutere di acquisti e altro, si formi un gruppo di lavoro. Io sono contrario ai gruppi di lavoro: la qualità del prodotto crolla inevitabilmente. Basti pensare alla citata assemblea di condominio, dalla quale di solito scaturisce solo monnezza: due specialisti preparati e onesti che decidessero, senza dover passare per l'assemblea, quali lavori fare e come gestire gli impianti comuni, farebbero risparmiare a qualsiasi condominio almeno il 30% l'anno. 

Sono favorevole invece alle strutture semplici e con le persone giuste al posto giusto. La nostra Nazionale ha quasi sempre avuto UN Commissario Tecnico, o Unico: con i quali ha conseguito i migliori risultati. Le Commissioni, invece, specialmente quando ne hanno fatto parte dei non addetti ai  lavori, hanno sempre prodotto disastri.

Quanto all'operato di Tare, il giudizio è dato dai risultati tecnici, in rapporto alla capacità di spesa: ogni altra valutazione è solo rispettabilissima aria fritta.

Offline fish_mark

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Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #31 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 21:30:00 »
.
Mi sembra che il tema proposto fosse: per discutere di acquisti e altro, si formi un gruppo di lavoro. Io sono contrario ai gruppi di lavoro: la qualità del prodotto crolla inevitabilmente. Basti pensare alla citata assemblea di condominio, dalla quale di solito scaturisce solo monnezza: due specialisti preparati e onesti che decidessero, senza dover passare per l'assemblea, quali lavori fare e come gestire gli impianti comuni, farebbero risparmiare a qualsiasi condominio almeno il 30% l'anno. 

Sono favorevole invece alle strutture semplici e con le persone giuste al posto giusto. La nostra Nazionale ha quasi sempre avuto UN Commissario Tecnico, o Unico: con i quali ha conseguito i migliori risultati. Le Commissioni, invece, specialmente quando ne hanno fatto parte dei non addetti ai  lavori, hanno sempre prodotto disastri.

Quanto all'operato di Tare, il giudizio è dato dai risultati tecnici, in rapporto alla capacità di spesa: ogni altra valutazione è solo rispettabilissima aria fritta.

Ecco, grazie, un intervento totalmente in disaccordo con la mia posizione ma con il merito di trattare l’argomento.

Dunque, sei contrario ai gruppi di lavoro, anche se sei favorevole alle persone giuste al posto giusto.

In realtà, il tema del mio topic non attiene alla governance societaria, ossia di chi si occupa delle mille cose che fa la Lazio, ma soltanto di calcio, di scelta dei giocatori della squadra futura, ossia di campo.
Su questo punto di sono fatte due obiezioni assolutamente fuori tema.
Il condominio è assolutamente fuori contesto, perché è una sorta di organismo politico (il tecnico è l’amministratore che deve eseguire i provvedimenti), con poteri non equamente distribuiti tra i condomini. Dall’altra parte anche le Commissioni che gestiscono le squadre è argomento fuori tema perché qui non stiamo parlando della panchina e anche su questo va sempre ricordato che nei tempi più recenti gli allenatori hanno a disposizione uno stuolo di collaboratori perché le esigenze del professionismo più spinto lo impongono.

Siamo invece in un ambito molto diverso, siamo nell’ambito della strategia societaria attinente al calcio. Questo mio ragionamento è partito da un fenomeno che credo sia ormai acclarato prodotto dall’attuale governance tecnica della società, dove c’è il presidente e il suo DS di fatto suo fiduciario nelle questioni attinenti alla scelta e all’ingaggio dei giocatori.
A mio modo di vedere ultimamente il DS ha avuto carta bianca e le sue scelte si sono rivelata non sempre felicissime, anche se nei forum viene trattato come una specie di semi-Dio, titolare esclusivo del verbo calcistico. Siccome è fallace come ogni uomo, ritengo che la sua fama vada filtrata con gli errori in cui purtroppo è incorso recentemente, soprattutto nell’ultima estate, ben riconoscendogli ampie competenze
Sarai d’accordo con me sulla situazione della squadra che non lotterà per la salvezza, ma che avrà grossissimi problemi per riqualificarsi nelle coppe europee e questo per una società come la Lazio è un danno, non soltanto per i più blasonati come Milan o Juventus.
Quindi uno o due dt, lontano/i dall’ambito operativo potrebbero fare da consiglieri indipendenti per il presidente capaci di fornire un parere qualificato sulle scelte dei giocatori, che lavorerebbero in totale autonomia e in splendido isolamento da media o dirigenziali di qualsiasi tipo, dei veri e propri fiduciari della società. Tutto questo perché la società non può né deve dipendere né dal tecnico di turno e neanche dal DS di turno, ma deve crearsi una sua testa calcistica autonoma che concepisca e sviluppi programmi anche a lungo termine ma del tutto autonomamente.
Si tratta di modelli stranieri differenti da quelli italiani, di solito snelli, anche per le grandi società. Anche se vorrei capire, ad esempio, cosa fa un Braida nella vita, oltre ad accompagnare l’a.d. Galliani in tribuna d’onore. Difficile pensare che una società che fattura 300 milioni la gestisce tutta l’ex geometra del comune di Monza, ma nel bar dello sport la convinzione inscalfibile.

Beninteso, non ricominciate a fare il rosario dei nomi degli ultra copri radiofonici: non sto pensando né a D’Amico, né a Facco, né a Oddi, come consiglieri del Presidente. Per carità. Lasciamoli tranquilli.

So bene di scontrarmi non soltanto con le tue perplessità, ma con un modo di pensare del presidente del tutto avulso da questi indirizzi organizzativi ispirati a una distribuzione di compiti, funzionali alla sintesi finale.

Del resto nell’immaginario collettivo italiano si ha la errata percezione dei poteri di un Presidente degli Stati Uniti che si alza la mattina e ordina di bombardare la Siria, perché aveva la cristalleria sottosopra, perché lui può farlo, mica come i nostri politici sempre costretti a sottostare alle mille e sfiancanti mediazioni dei nostra politique politicienne.
Tuttavia, non sempre si ha bene in mente che alle riunioni del Consiglio di sicurezza partecipano ministri, capi di stato maggiore, consiglieri del presidente, frotte di gente ognuno dei quali dice la sua prima della decisione finale del Commander in chief, che sta lì ad ascoltare tutti, per poi decidere. Conoscere per deliberare: da queste parti si delibera pensando di conoscere.




Oddio, è mò chi è questo?
Presidè, è Alfaro, gioca in serie B uruguaiana. Che te ne pare? Lo prendiamo?
attaccate l'Uruguay!!!
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

darienzo

R: La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #32 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 21:46:18 »
Due entità tipo i precog di Minority Report

Inviato dal mio LG-P700 con Tapatalk 2


Zapruder

Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #33 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 22:27:57 »
...

Cito solo un episodio: nell'estate '98, la Lazio assunse Julio Velasco, in qualità di Direttore Generale. Persona di grande prestigio, che nella Lazio non faceva solo il "nome", ma aveva iniziato a lavorare in modo attivo (ricordo la ristrutturazione della palestra di Formello, da lui voluta, su tutto).

Poi Cragnotti, con un blitz del tutto autonomo, acquistò Vieri. Velasco non fu informato della trattativa, e immediatamente annunciò che a fine anno se ne sarebbe andato, per questo motivo. 

Non gliene fregò una mazza a nessuno. Nessuno sarebbe stato disposto a barattare l'arrivo di Vieri con una procedura gerarchicamente corretta, che quindi prevedeva che Velasco fosse almeno informato, ma che di fatto avrebbe impedito l'acquisto di mister 90 miliadi.

Le strutture "giuste" sono quelle che producono risultati. Inserire Elisabetta&Massimo nella struttura della Lazio fu un gravissimo errore: non perché sia sbagliato dare incarichi ai figli: chi avrebbe mai potuto obiettare qualcosa quando Cesare Maldini convocava Paolo in Nazionale? ma perché erano due colleonazzi.

Pomata

Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #34 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 22:37:42 »
.
Ecco, grazie, un intervento totalmente in disaccordo con la mia posizione ma con il merito di trattare l’argomento.

Dunque, sei contrario ai gruppi di lavoro, anche se sei favorevole alle persone giuste al posto giusto.

In realtà, il tema del mio topic non attiene alla governance societaria, ossia di chi si occupa delle mille cose che fa la Lazio, ma soltanto di calcio, di scelta dei giocatori della squadra futura, ossia di campo.
Su questo punto di sono fatte due obiezioni assolutamente fuori tema.
Il condominio è assolutamente fuori contesto, perché è una sorta di organismo politico (il tecnico è l’amministratore che deve eseguire i provvedimenti), con poteri non equamente distribuiti tra i condomini. Dall’altra parte anche le Commissioni che gestiscono le squadre è argomento fuori tema perché qui non stiamo parlando della panchina e anche su questo va sempre ricordato che nei tempi più recenti gli allenatori hanno a disposizione uno stuolo di collaboratori perché le esigenze del professionismo più spinto lo impongono.

Siamo invece in un ambito molto diverso, siamo nell’ambito della strategia societaria attinente al calcio. Questo mio ragionamento è partito da un fenomeno che credo sia ormai acclarato prodotto dall’attuale governance tecnica della società, dove c’è il presidente e il suo DS di fatto suo fiduciario nelle questioni attinenti alla scelta e all’ingaggio dei giocatori.
A mio modo di vedere ultimamente il DS ha avuto carta bianca e le sue scelte si sono rivelata non sempre felicissime, anche se nei forum viene trattato come una specie di semi-Dio, titolare esclusivo del verbo calcistico. Siccome è fallace come ogni uomo, ritengo che la sua fama vada filtrata con gli errori in cui purtroppo è incorso recentemente, soprattutto nell’ultima estate, ben riconoscendogli ampie competenze
Sarai d’accordo con me sulla situazione della squadra che non lotterà per la salvezza, ma che avrà grossissimi problemi per riqualificarsi nelle coppe europee e questo per una società come la Lazio è un danno, non soltanto per i più blasonati come Milan o Juventus.
Quindi uno o due dt, lontano/i dall’ambito operativo potrebbero fare da consiglieri indipendenti per il presidente capaci di fornire un parere qualificato sulle scelte dei giocatori, che lavorerebbero in totale autonomia e in splendido isolamento da media o dirigenziali di qualsiasi tipo, dei veri e propri fiduciari della società. Tutto questo perché la società non può né deve dipendere né dal tecnico di turno e neanche dal DS di turno, ma deve crearsi una sua testa calcistica autonoma che concepisca e sviluppi programmi anche a lungo termine ma del tutto autonomamente.
Si tratta di modelli stranieri differenti da quelli italiani, di solito snelli, anche per le grandi società. Anche se vorrei capire, ad esempio, cosa fa un Braida nella vita, oltre ad accompagnare l’a.d. Galliani in tribuna d’onore. Difficile pensare che una società che fattura 300 milioni la gestisce tutta l’ex geometra del comune di Monza, ma nel bar dello sport la convinzione inscalfibile.

Beninteso, non ricominciate a fare il rosario dei nomi degli ultra copri radiofonici: non sto pensando né a D’Amico, né a Facco, né a Oddi, come consiglieri del Presidente. Per carità. Lasciamoli tranquilli.

So bene di scontrarmi non soltanto con le tue perplessità, ma con un modo di pensare del presidente del tutto avulso da questi indirizzi organizzativi ispirati a una distribuzione di compiti, funzionali alla sintesi finale.

Del resto nell’immaginario collettivo italiano si ha la errata percezione dei poteri di un Presidente degli Stati Uniti che si alza la mattina e ordina di bombardare la Siria, perché aveva la cristalleria sottosopra, perché lui può farlo, mica come i nostri politici sempre costretti a sottostare alle mille e sfiancanti mediazioni dei nostra politique politicienne.
Tuttavia, non sempre si ha bene in mente che alle riunioni del Consiglio di sicurezza partecipano ministri, capi di stato maggiore, consiglieri del presidente, frotte di gente ognuno dei quali dice la sua prima della decisione finale del Commander in chief, che sta lì ad ascoltare tutti, per poi decidere. Conoscere per deliberare: da queste parti si delibera pensando di conoscere.




Oddio, è mò chi è questo?
Presidè, è Alfaro, gioca in serie B uruguaiana. Che te ne pare? Lo prendiamo?
attaccate l'Uruguay!!!


Ma guarda che se anche nel consiglio di sicurezza americano c'è qualcuno che cerca di moderare le cose, alla fine bombardano uguale.

Tu credi che si deliberi senza conoscimento, non credo, la Lazio è più solida che mai sotto tutti i punti di vista.

Offline fish_mark

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Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #35 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 22:48:59 »
Cito solo un episodio: nell'estate '98, la Lazio assunse Julio Velasco, in qualità di Direttore Generale. Persona di grande prestigio, che nella Lazio non faceva solo il "nome", ma aveva iniziato a lavorare in modo attivo (ricordo la ristrutturazione della palestra di Formello, da lui voluta, su tutto).

Poi Cragnotti, con un blitz del tutto autonomo, acquistò Vieri. Velasco non fu informato della trattativa, e immediatamente annunciò che a fine anno se ne sarebbe andato, per questo motivo. 

Non gliene fregò una mazza a nessuno. Nessuno sarebbe stato disposto a barattare l'arrivo di Vieri con una procedura gerarchicamente corretta, che quindi prevedeva che Velasco fosse almeno informato, ma che di fatto avrebbe impedito l'acquisto di mister 90 miliadi.

Le strutture "giuste" sono quelle che producono risultati. Inserire Elisabetta&Massimo nella struttura della Lazio fu un gravissimo errore: non perché sia sbagliato dare incarichi ai figli: chi avrebbe mai potuto obiettare qualcosa quando Cesare Maldini convocava Paolo in Nazionale? ma perché erano due colleonazzi.

Il caso Velasco. Personalmente, ancora devo capire le ragioni del suo ingaggio. Voglio dire, grande nome, grande esperienza come uomo di sport, ma credo di calcio ci capisse molto meno di me (non parlo di te, perché sarebbe ingeneroso nei suoi confronti). Tutti all’epoca erano entusiasti di questa idea di Cragnotti e ricordo che anche romanisti mi facevano i complimenti. Io però parlavo di uomo di calcio, di massimo consigliere del presidente.
Nell’episodio di Vieri tiri fuori un esempio estremo. Intanto, la struttura deve essere per forza di cose flessibile, nel senso che un presidente commander in chief non è che deve sempre acquisire il parere obbligatorio della struttura. Funziona così nei ministeri, per mille ragioni, anche tecniche, non in una società di calcio. Per acquistare Vieri offenderei la tua intelligenza calcistica se ti chiedessi un parere. Ricorderai una telefonata di Lotito a Reja prima dell’acquisto di Hernanes al che il tecnico goriziano gli rispose “Presidente! Me lo chiede pure?”.
Altro discorso fu il fatto che Velasco non fu informato il che non fu un bell’esempio di rispetto dei ruoli, perché non deve essere piacevole di ricevere i complimenti di Galliani per una cosa di cui non sai nulla. Bastava una telefonata con l’impegno a non dire nulla prima dell’annuncio ufficiale: non deve essere così complicato tra gente che lavora insieme. Ma dici bene tu: a nessuno gliene fregò di meno.
La questione però rimane circa la opportunità di consiglieri del presidente e sul punto ho la vaga sensazione che il reincarico di Reja, per lungo termine, possa preludere a uno sbocco abbastanza simile, vista la esperienza del goriziano nel calcio e nella Lazio, uno sbocco che molti nei forum tempo fa sognavano. 

Quanto ai figli, cosa dire so pezzi ‘e core, ma raramente riescono a essere degni di raccogliere l’eredità dei loro genitori. Nonostante sia argomento spesso citato in ordine al futuro della Lazio, nel caso specifico di questo topic è decisamente OT.
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Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #36 : Lunedì 30 Dicembre 2013, 23:13:07 »
L'udinedimerda che ha incassi molto più bassi dei nostri, sono tre anni che ci caga in testa.
Continuiamo coi mantra mi raccomando, eh.

l'udinedimerda invidia la bacheca del LR Vicenza e dell'Atalanta...

Boks XV

Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #37 : Martedì 31 Dicembre 2013, 14:10:09 »
Io sono contrario ai gruppi di lavoro: la qualità del prodotto crolla inevitabilmente. Basti pensare alla citata assemblea di condominio, dalla quale di solito scaturisce solo monnezza

tipo l'Assemblea Costituente.  :D

Brocchi 63

Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #38 : Martedì 31 Dicembre 2013, 17:22:46 »
Mi sembra che il tema proposto fosse: per discutere di acquisti e altro, si formi un gruppo di lavoro. Io sono contrario ai gruppi di lavoro: la qualità del prodotto crolla inevitabilmente. Basti pensare alla citata assemblea di condominio, dalla quale di solito scaturisce solo monnezza: due specialisti preparati e onesti che decidessero, senza dover passare per l'assemblea, quali lavori fare e come gestire gli impianti comuni, farebbero risparmiare a qualsiasi condominio almeno il 30% l'anno. 

Sono favorevole invece alle strutture semplici e con le persone giuste al posto giusto. La nostra Nazionale ha quasi sempre avuto UN Commissario Tecnico, o Unico: con i quali ha conseguito i migliori risultati. Le Commissioni, invece, specialmente quando ne hanno fatto parte dei non addetti ai  lavori, hanno sempre prodotto disastri.

Quanto all'operato di Tare, il giudizio è dato dai risultati tecnici, in rapporto alla capacità di spesa: ogni altra valutazione è solo rispettabilissima aria fritta.

D'accordo con te, e l'esempio te lo dà proprio palletta che ha mandato a svernare a Londra quel coglionazzo di pupo "gelato al cioccolato" baldini, optando per Sabatini.
Mi stupisce ad esempio che il Milan rinunci a cuor leggero ad uno come Ariedo Braida che in 28 anni ha vinto di tutto e di più. Probabilmente quel ruolo sarà coperto da Galliani, con Lady B. a fungere da vice Presidente.

Pomata

Re:La necessità di una nuova struttura di comando
« Risposta #39 : Martedì 31 Dicembre 2013, 17:27:41 »
D'accordo con te, e l'esempio te lo dà proprio palletta che ha mandato a svernare a Londra quel coglionazzo di pupo "gelato al cioccolato" baldini, optando per Sabatini.
Mi stupisce ad esempio che il Milan rinunci a cuor leggero ad uno come Ariedo Braida che in 28 anni ha vinto di tutto e di più. Probabilmente quel ruolo sarà coperto da Galliani, con Lady B. a fungere da vice Presidente.

Con i soldi del berlusca e il fascino del milan, anche Tare sarebbe un fenomeno.