Autore Topic: Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?  (Letto 1922 volte)

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Offline fish_mark

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Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« : Venerdì 27 Dicembre 2013, 15:41:41 »
Gustavo Abel Dezotti arriva nell’estate del 1988 dal Newell’s Old Boys, fresco campione argentino, assieme agli due altri due sudamericani, gli uruguaiani Ruben Sosa Ardaiz e Nelson Daniel Gutierrez.
L’attaccante argentino è chiamato a raccogliere la pesante eredità di Paolo Monelli, il protagonista della promozione in serie A, che viene a detta di molti incomprensibilmente allontanato dalla Lazio neopromossa.
L’argentino parte subito bene e segna con grande puntualità nel precampionato, tra amichevoli e le prime partite vere della Coppa Italia.
Va in goal il 9 agosto nella vittoriosa amichevole con il Real Saragozza, segnando il raddoppio al 61



Poi diventa protagonista della fase di Coppa Italia.
Segna a Pescara il goal del momentaneo vantaggio (21 agosto) in una partita che i ragazzi di Materazzi (il padre) finiranno per perdere per 2-1, quindi segna il raddoppio al Flaminio con il Campobasso (finale per 2-0)


E’ poi decisivo con una doppietta nella vittoriosa trasferta sullo Stretto quando i biancocelesti vincono per 4-3 (Martedì 30 agosto 1988), dove la Lazio con i suoi goal prima pareggia poi vaa vincere una sfida piena di emozioni.
Quindi è il match winner con i viola in casa – sempre al Flaminio, ca va sans dire -, Mercoledì 14 settembre, con  i biancocelesti che vincono per 1-0.
 E ancora fa sognare il 21 settembre in casa con l’Inter dove realizza l’iniziale e fulmineo vantaggio (finale per 1-1).

E poi arriva il campionato, che quell’anno inizia ad ottobre per dare spazio alle Olimpiadi di Seul. Tuttavia, il debutto non è dei migliori, con una squadra che esordisce bene, anzi benino, per dire la verità, con cinque pareggi nelle prime cinque gare, exploit che poi permetterà al tecnico Materazzi di conseguire il titolo di mister X, per l’attitudine, invero spiccata, a condividere “cristianamente” il punteggio con le squadre avversarie.


In questo inizio di stagione, come si è visto chiaroscurale, l’argentino di Rosario realizza un rigore con il Como in casa (Domenica 30 ottobre), ma il ragazzo sembra avvilupparsi in una regressione tecnica e tattica che gradatamente lo porteranno ai margini della squadra titolare, mentre la tifoseria comincia a manifestare la sua delusione e la stampa si concentra nell’indicare l’argentino come uno dei fallimenti più clamorosi della campagna acquisti del presidente Calleri, facendo vittima il giocatore della critica più pignola e feroce.

In effetti, per vedere nuovamente l’argentino in goal bisognerà aspettare molto, moltissimo, quasi 8 mesi, visto che Dezotti tornerà in rete soltanto il 4 giugno 1989, all’Olimpico, con il gol dell’1-0 sull’Inter ormai campione, un exploit che servirà soltanto a scatenare la violenta reazione dei nerazzurri, vera macchina schiacciasassi quell’anno, che in soli 10 minuti replicherà per tre volte tre la sfera di cuoi nel sacco del giovane e incolpevole Fiori.


il suo goal al minuto 0.50

Intanto Gustavo Abel sembra rinfrancato da questa novità, tanto che poco dopo, Domenica 18 giugno segnerà il gol decisivo per la Salvezza al 37, nella vittoriosa partita dello stadio Flaminio contro la Sampdoria di Vialli e Mancini, fresca vincitrice della Coppa Italia.



Questo finale sicuramente positivo non scalfirà il cuore della dirigenza biancoceleste, che su di lui aveva già fatto calare da tempo la scure di una sentenza inappellabile. Per lui a questo punto si apre la strada della provincia, quella dei grigiorossi della Cremonese, mentre il suo posto viene assegnato a un brasiliano di Curitiba, un atleta di Dio, tale Amarildo Souza do Amaral, meglio noto come Amarildo, grande colpitore di testa (e niente più, potremmo dire).
Gustavo Abel sembra quindi destinato all’oblio e invece si prende una bella rivincita, visto che nella classifica cannonieri del 1989-1990 arriverà sesto con 13 goal, dietro a gente come Van Basten, Baggio, Maradona, Schillaci, a un solo gol dal “tedesco” Rudi Voeller, davanti a gente come Klinsmann, Balbo e Vialli, mentre Amarildo il suo successore realizzerà soltanto 8 goal
[/youtube]

Per giunta, quando Gustavo incrocia in campionato la Lazio mette il sale sulla ferita di quanti ancora non si sono rassegnati alla sua lontananza, mentre fa ricredere gli altri che lo avevano giudicato una bella sega. Infatti, viene a segnarci a domicilio all’andata, segnando il vantaggio, poi pareggiato da Sosa (Mercoledì 6 settembre 1989, Lazio-Cremonese 1-1), quindi con lo svedese Limpar mette insieme i due goal che al ritorno ci stenderanno (Mercoledì 17 gennaio 1990, Cremonese-Lazio 2-1).

Ma non finisce qui, visto che viene convocato nella seleccion argentina che deve difendere la Coppa del Mondo durante le notti magiche di Italia 90, nella squadra dei Maradona e dei Caniggia. Avrà l’occasione di ripresentarsi all’Olimpico, titolare nella finale di Coppa del Mondo, nello stadio che soltanto un anno prima era il suo, in una partita noiosa che alla fine vede i tedeschi vincere con un rigore di Brehme, mentre Gustavo Abel va a farsi la doccia anzitempo per una espulsione nei minuti finali.



Insomma, avevi promesso molto, avevi avuto qualche problema di ambientamento (Rizzolo, ma non solo), ma poi hai fatto vedere l’ottima stoffa purtroppo da altre parti

Che fretta c’era Gustavo? Lo sappiamo io e te!



Si ringraziano gli amici di Laziowiki.org
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Eagle70

Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #1 : Venerdì 27 Dicembre 2013, 15:54:38 »
bel ritratto MF, complimenti.

ogni volta che vedo quello stadio cosi' pieno mi chiedo che fine abbiano fatto tutte quelle migliaia di persone.


Offline Fabio70rm

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Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #2 : Venerdì 27 Dicembre 2013, 16:20:41 »
C'è anche da dire che Dezotti, per far spazio a Sosa, fu spesso spostato all'esterno, lui che esordì come punta...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Giglic

Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #3 : Venerdì 27 Dicembre 2013, 16:26:47 »
Statistiche Spettatori SS Lazio:
1962-63 17.523 B
1963-64 24.979
1964-65 20.730
1965-66 21.486
1966-67 21.680
1967-68 15.586 B
1968-69 21.935 B
1969-70 34.883
1970-71 37.979
1971-72 26.132 B
1972-73 45.591
1973-74 49.833
1974-75 44.846
1975-76 40.859
1976-77 37.920
1977-78 38.786
1978-79 41.059
1979-80 31.560
1980-81 24.148 B
1981-82 21.634 B
1982-83 34.234 B
1983-84 46.908
1984-85 38.544
1985-86 25.872 B
1986-87 30.945 B
1987-88 29.790 B
1988-89 32.125
1989-90 20.022
1990-91 36.371
1991-92 39.499
1992-93 49.105
1993-94 50.149
1994-95 48.715
1995-96 46.326
1996-97 38.699
1997-98 46.058
1998-99 53.184
1999-00 51.956
2000-01 47.492
2001-02 42.684
2002-03 44.129
2003-04 49.341
2004-05 37.516
2005-06 27.872
2006-07 25.048
2007-08 21.485
2008-09 34.626
2009-10. 36.154
2010-11. 29.122
2011-12. 32.410

Io non so che fine hanno fatto quelle migliaia di persone (alla fine sono passati ben 23 anni, una generazione, praticamente). So solo che la lente della nostalgia ci fa vedere verte volte cose che non esistevano. Come si può vedere, di fronte ai successi i primi a disertare la Lazio sono stati i suoi tifosi. E questo non è vero solo dall'avvento delle pay TV (vedere l'anno post 1974 per credere).

Dezotti, parliamoci chiaro, era una pippaccia immonda che in Italia poteva giocare nella Cremonese, e che ha giocato una finale di coppa del mondo per Maradonite acuta. L'anno che venne alla Lazio fece un intero girone senza fare un gol, cosa che per molti oggi vorrebbe dire "rubare lo stipendio"

ThomasDoll

Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #4 : Venerdì 27 Dicembre 2013, 17:06:27 »
Nel prospetto illustrativo fatto dalla Lega sui dati dell'affluenza negli stadi e sugli altri parametri d'attribuzione dei diritti TV, la Lazio è la prima squadra d'Italia per pubblico di "appassionati": il 63% degli spettatori dello stadio è classificato come tale. I numeri, del resto, sono evidenti.

ThomasDoll

Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #5 : Venerdì 27 Dicembre 2013, 17:24:44 »
(dati indagine Lega maggio 2013)
(la somma dei tre parametri per ciascuna squadra dà 100)

% appassionati squadre serie A
 63,95    Lazio
 63,91    Napoli
 61,40    Pescara
 60,19    Roma
 57,83    Samp
 57,16    Siena
 56,79    Palermo
 56,40    Parma
 56,35    Genoa
 55,61    Fiorentina
 55,10    Catania
 54,92    Atalanta
 53,93    Milan
 53,25    Inter
 52,56    Udinese
 51,95    Bologna
 50,71    Torino
 49,84    Juventus
 48,87    Cagliari
 47,32    Chievo

% simpatizzanti:
 11,18    Juventus
 11,11    Milan
 11,00    Chievo
 10,64    Inter
 10,04    Atalanta
 9,94    Udinese
 9,61    Torino
 9,59    Roma
 9,26    Napoli
 9,21    Cagliari
 9,12    Fiorentina
 9,12    Siena
 9,09    Genoa
 9,07    Samp
 8,93    Parma
 8,67    Bologna
 7,45    Lazio
 7,01    Catania
 6,98    Palermo
 6,12    Pescara

% Partecipanti (interessati al calcio ma non appassionati della squadra; la distinzione tra appassionati e partecipanti la fa l'impegno di spesa per assistere alle partite di calcio)

 41,92    Cagliari
 41,68    Chievo
 39,68    Torino
 39,38    Bologna
 38,98    Juventus
 37,89    Catania
 37,50    Udinese
 36,23    Palermo
 36,11    Inter
 35,27    Fiorentina
 35,04    Atalanta
 34,96    Milan
 34,67    Parma
 34,56    Genoa
 33,72    Siena
 33,11    Samp
 32,48    Pescara
 30,22    Roma
 28,61    Lazio
 26,83    Napoli


Offline NebbiaBiancoceleste

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Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #6 : Sabato 28 Dicembre 2013, 00:37:55 »
una cosa che mi sono sempre chiesto è... perchè ci si spara certi pipponi (scuate il paragone eh...) parlando della Lazio degli anni in B, gli anni 70 (a parte il grande periodo 72 74 fu mediocrità)... i ricordi di Giordano Manfredonia ecc ecc... lo stadio pieno... ma mai si sentono discorsi simili per il periodo non d'oro, ma di PLATINO 1992 2000! Cioè, magari ci fosse ora la Lazio degli anni 90... magari ci fosse ora quel pubblico, lo stadio pieno... Ecco, secondo me la Lazio anni novanta è stata la Lazio piu' bella di sempre... eppure, ci si ricorda di piu' di altro... boh... siamo strani :)

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Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #7 : Sabato 28 Dicembre 2013, 00:57:33 »
una cosa che mi sono sempre chiesto è... perchè ci si spara certi pipponi (scuate il paragone eh...) parlando della Lazio degli anni in B, gli anni 70 (a parte il grande periodo 72 74 fu mediocrità)... i ricordi di Giordano Manfredonia ecc ecc... lo stadio pieno... ma mai si sentono discorsi simili per il periodo non d'oro, ma di PLATINO 1992 2000! Cioè, magari ci fosse ora la Lazio degli anni 90... magari ci fosse ora quel pubblico, lo stadio pieno... Ecco, secondo me la Lazio anni novanta è stata la Lazio piu' bella di sempre... eppure, ci si ricorda di piu' di altro... boh... siamo strani :)

Siamo strani forti, è vero, specie quando si cerca la migliore Lazio di sempre o nuove prospettive statistiche rassicuranti in un topic in cui si voleva parlare semplicemente e unicamente di una storia: di Gustavo Abel Dezotti.
Semo strani forti, anzicheno!
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Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #8 : Sabato 28 Dicembre 2013, 01:39:08 »
Siamo strani forti, è vero, specie quando si cerca la migliore Lazio di sempre o nuove prospettive statistiche rassicuranti in un topic in cui si voleva parlare semplicemente e unicamente di una storia: di Gustavo Abel Dezotti.
Semo strani forti, anzicheno!

ok... allora ti dirò di piu'... quando leggo il nome di Dezotti me rode il chicchero per i 2 fischi che ci ha fatto nella nebbia di cremona, guarda un po'...

darienzo

R: Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #9 : Sabato 28 Dicembre 2013, 09:30:42 »
Detto El Galgo. Il Levriero

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Offline cuchillo

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Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #10 : Sabato 28 Dicembre 2013, 10:30:35 »
Gustavo Abel fa parte di quelle storie sbagliate di Lazio.
Pagò l'esplosione di Di Canio e - perlomeno inizialmente - la vena realizzativa di Rizzolo.
Pagò anche il fatto di essere stato pagato - scusate la ripetizione - relativamente poco. E la cosa destò forti sospetti, da queste parti.
Se non vado errando, 400 milioni. Poco, se consideriamo che veniva considerato uno dei fiori all'occhiello dalla favola del "Newell's Old Boys" vincitore - per l'appunto nel 1988 - del suo primo storico scudetto.
Come mirabilmente riportato da Fish, fu protagonista di uno dei cammini di Coppa Italia più esaltanti della nostra storia. Perlomeno, in termini relativi, considerando che da matricola della massima serie, riuscimmo a vincere il "gironcino" a 4 con Fiorentina, Inter e Udinese.
Curiosa formula, quell'anno. Prima un girone a 6, poi un girone a 4. Di fatto, al posto delle amichevoli, si giocava la Coppa Italia. Ben 8 partite concentrate tra agosto e settembre. Un sogno.
Già, perché per via degli Europei tedeschi, il campionato partì tardissimo e finì tardissimo.
Si aspettava la notte per vedere i gol di Messina-Lazio 3 a 4 (il giorno prima venne a mancare la moglie di Beppe Materazzi) o per ammirare il gol di Sosa (deviato da Storgato) a Udine.

La bella favola di Abel Dezotti finì a Cesena, di fatto. Prima di campionato.
A sorpresa, Materazzi schiera i due baby Monti e Di Canio dall'inizio.
Sosa ha la sola licenza di attaccare, Dezotti e Di Canio devono "rientrare". Un tempo, per semplificare, bastava dire così.
A questo si aggiunse il gol (bello, tra l'altro) di Rizzolo - entrato in corso di gara - a Napoli.
E via col "tridentone" la domenica dopo in casa col Verona.
Rizzolo al centro, Dezotti tornante destro, Sosa tornante sinistro, Di Canio "rifinitore".
Squadra, obiettivamente, a insostenibile trazione anteriore. E infatti durò poco.
Il baby-gol di Orvieto s'inceppò presto, Di Canio giocava bene ma non segnava mai, eccezion fatta per il gol al derby, Sosa scontò un'inflessione invernale, ma neanche troppo marcata. Alla fine, il capro espiatorio di una squadra che aveva smarrito la via del gol fu proprio Dezotti, che pagò con la panchina nel girone di ritorno, fino alla gara di Pescara, dove Materazzi stravolse l'assetto tattico per l'ennesima volta (un Petkovic ante-litteram;D), presentando un Dezotti, nella sorpresa generale, con la maglia numero "8", a giostrare nella trequarti insieme a Di Canio e Muro, con Sosa unica punta.

Finì bene, però. Col gol-salvezza alla Samp. E fu giusto così, perché tra Abel e i tifosi, nonostante tutto, un feeling vero si era creato.

L'anno dopo, Lazio-Cremonese al Flaminio.
Dezotti segna (di stinco, ma comunque al volo) e non esulta. Fu una delle prime volte che vidi un giocatore non esultare per un gol alla sua ex squadra. Fui contento, proprio per l'irritualità dell'evento.
Oggi mi ci incazzo.
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Offline Drenai

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Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #11 : Sabato 28 Dicembre 2013, 10:53:16 »
dezotti pagò il fatto che materazzi, avendo una buona progressione e fama di contropiedista, lo ritenne "sacrificabile" a fare in pratica l'esterno. mentre invece era esclusivamente un centravanti, solo con caratteristiche adeguate a giocare negli spazi. sono daccordo che la illusoria "esplosione" di rizzolo, che in pratica fece giusto tre partite buone ma la nostra fame di un nuovo giordano bastò per elevarlo alla titolarità, gli complicò la vita, ma la realtà è che era difficile per una squadra senza molta qualità sostenere due punte pure piu di canio. e oggettivamente fra i tre era quello piu sacrificabile.
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ThomasDoll

Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #12 : Sabato 28 Dicembre 2013, 10:58:51 »
Va detto che con noi giocava male. Magari aveva bisogno di tempo. Nella Cremonese era la punta di diamante, per quello nella Lazio era chiuso da Sosa che era un padreterno. Probabilmente erano male assortiti, o si fece poco per metterli insieme. Sicuramente la piazza, notoriamente esigente :P, fece sentire il suo pollice verso. Vedi alla voce torna a Udine.

darienzo

R: Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #13 : Sabato 28 Dicembre 2013, 11:02:15 »
Non ricordo se Galgo e Principito erano stati già opzionati di concerto con Fascetti perchè il tecnico di Piombino disse che con loro due sulle fasce a porgere cross, Monelli avrebbe fatto 20 gol in serie a


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Offline Drenai

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Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #14 : Sabato 28 Dicembre 2013, 11:04:24 »
esatto. dezotti era un centravanti. sosa una seconda punta ma molto solista, aggiungiamoci di canio ed ecco che sostenerli per una squadra modesta come quella non era facile. finchè c'era il coraggio si è messa in mezzo l'esplosione effimera di rizzolo, una volta che si è pensato al prima non prenderle ha finito col pagare la maggior classe degli altri due giocatori offensivi. a cremona ha trovato la situazione ideale facendo da terminale principale, cosa che in una squadra piu ambiziosa comunque non avrebbe potuto fare per limiti oggettivi.
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Brocchi 63

Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #15 : Sabato 28 Dicembre 2013, 11:07:39 »
Di lui ricordo nitidamente un tiro a palombella dalla tre quarti col portiere della  pantegana fuori dai pali appena iniziato il derby di ritorno, che se poco poco entra scende giù lo stadio. All'epoca, se non erro non esistendo ancora "quelli che il calcio", gli aggiornamenti dei risultati e qualche flash di cronaca li dava Andrea Barbato su raitre, mischiando cultura e sport.
Per il resto basta ed avanza il gol alla Samp che sancì virtualmente la nostra salvezza, la domenica prima di quel famoso Ascoli-Lazio.
Di quell'anno, personalmente ricordo due trasferte; la prima a Como (Maccoppi) di cui si è abbondantemente parlato in altro topic, la seconda a Bergamo dove i tifosi della Dea ti aspettavano fuori dalla stazione e con varie scuse percepivano la parlata per innescare risse. Io per fortuna, vivendo all'epoca a Milano, arrivai a tutt'altro orario rispetto al treno dei tifosi organizzati; la figura in campo fu talmente barbina che me ne andai un quarto d'ora prima, evitando ressa, scontri e tutto quanto, che all'epoca faceva da contorno tra noi e loro.

Offline cuchillo

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Re:R: Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #16 : Sabato 28 Dicembre 2013, 11:13:39 »
Non ricordo se Galgo e Principito erano stati già opzionati di concerto con Fascetti perchè il tecnico di Piombino disse che con loro due sulle fasce a porgere cross, Monelli avrebbe fatto 20 gol in serie a


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Ricordo che Calleri, il giorno della promozione di Lazio-Taranto, disse che l'unica operazione di mercato già fatta dalla Lazio era un'opzione su Dezotti. Basta, nient'altro, perché prima bisognava capire se la Lazio sarebbe salita o meno in serie A.
Subito dopo arrivò la rottura con Fascetti, proprio per via di Monelli e della sudamericanizzazione della Lazio.
Di fatto, con Dezotti e Sosa, Monelli sarebbe automaticamente "saltato".
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

malacarne

Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #17 : Sabato 28 Dicembre 2013, 15:48:05 »
Nel 1988 mi fecero una foto in braccio a Dezotti, avevo 5 anni.

Poi mia cugina - che allora ne aveva 9 - apri' la macchina fotografica e addio foto :(

Naturalmente non sapeva che non bisognava aprirla, so' quelle minchiate che fanno i ragazzini.

(ovviamente io capii la gravità della cosa solo anni dopo. Ma la capii. E ancora non gliel'ho perdonata  ;D )

Giglic

Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #18 : Sabato 28 Dicembre 2013, 15:57:24 »
Nel 1988 mi fecero una foto in braccio a Dezotti, avevo 5 anni.

Poi mia cugina - che allora ne aveva 9 - apri' la macchina fotografica e addio foto :(

Naturalmente non sapeva che non bisognava aprirla, so' quelle minchiate che fanno i ragazzini.

(ovviamente io capii la gravità della cosa solo anni dopo. Ma la capii. E ancora non gliel'ho perdonata  ;D )

Io tua cugina fossi in te la ringrazierei, invece  ;D

Offline MagoMerlino

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Re:Che fretta c'era, Gustavo Abel Dezotti?!?
« Risposta #19 : Lunedì 13 Gennaio 2014, 09:49:35 »
Complimenti a Fish_mark, per il suo esordio da editorialista
Idea Fish_mark opinionista, un altro Fish è possibile.
http://www.laziopolis.it/come-eravamo--dezotti-lincompreso.aspx
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"