Autore Topic: Lazio, i dubbi del Lotito inquieto: il lavoro di Tare nel mirino  (Letto 374 volte)

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Lazio, i dubbi del Lotito inquieto: il lavoro di Tare nel mirino
« : Mercoledì 12 Maggio 2021, 08:06:38 »
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Il tonfo di Firenze ha creato malumore. Inutile nasconderlo. Claudio Lotito era furioso, la prestazione (non) offerta al “Franchi” dalla Lazio ha procurato delusione nel patron che nel messaggio per il proprio compleanno non ha mascherato lo stato d’animo che lo caratterizzava in quelle ore: “Vivo questo compleanno con amarezza per quanto successo ieri a Firenze”, aveva detto. Il ko fiorentino taglia praticamente fuori la squadra di Inzaghi dalla corsa Champions. Un colpo duro per le ambizioni del presidente e anche per i conti laziali. Ma andiamo con ordine. Lotito si aspettava di più dal campionato della Lazio, non è mai rimasto soddisfatto del gioco espresso, ma soprattutto è rimasto colpito in negativo dal rendimento dei nuovi acquisti che di fatto non hanno dato nulla alla causa: Muriqi, Fares, Escalante, Reina, Pereira, Hoedt e poi Musacchio. Tutti giocatori che hanno dato oggettivamente poco. L’unico titolare è stato il portiere spagnolo, gli altri si sono visti poco o nulla. E quando hanno giocato i risultati sono stati scadenti. La Lazio ha chiuso il mercato 2020 con un saldo negativo da circa 23 milioni. Lotito insomma sostiene d’aver investito, di aver mantenuto i big, rifiutando anche tanti soldi, ma non di essere stato poi corrisposto dai suoi collaboratori. Primo tra tutti Igli Tare. Rumors sostengono che tra i due ci sia stata un’accesa discussione nelle scorse ore e che il malessere di Lotito per i tanti investimenti errati degli ultimi anni sia sempre più palese.

FLOP - Vavro (10 milioni), Durmisi e Berisha (15 milioni in due), Muriqi (17,5 milioni più bonus), Fares (6,5 milioni più bonus) sono costati oltre 50 milioni e alcuni rischiano di diventare gravi fardelli per i bilanci di un club che deve fare i conti - come tutti - con le restrizioni causate dalla pandemia. Non solo. Vengono contestate anche comparse come Jony, Adekanye e tanti giovani. Si chiede, il presidente, perché un ragazzo come Raul Moro, pagato 6 milioni e con uno stipendio da giocatore di prima squadra, non venga mai impiegato tra i grandi. Lotito viene descritto arrabbiato, deluso, pronto a riprendere in mano le redini della società. Negli ultimi anni aveva delegato molto ai suoi collaboratori, a Tare, a Inzaghi, ma ora sembra che voglia tornare a incidere, anche sul mercato. Tare dal canto suo si difende, conosce il carattere di Lotito, è abituato alle sfuriate del presidente, è convinto che il progetto sia valido e possa andare avanti.

IPOTESI - Il rapporto tra i due vive di alti e bassi, è così da tempo, il barometro in questi giorni segna bassa pressione, c’è maretta, Lotito non ha proprio digerito la sconfitta di Firenze e altre prestazioni stagionali. Si aspettava di più, deve fare i conti con i bilanci, le parole dell’altro giorno su programmazione e prospettive diverse possono riferirsi anche a questo. Lotito è un presidente molto attento ai numeri, non fa mai il passo più lungo della gamba e sa che senza Champions qualche sacrificio andrà fatto. La Lazio è una società virtuosa, non ci saranno rivoluzioni, tagli pesanti, ma un big potrebbe essere sacrificato, anche per tamponare investimenti poco fruttuosi. Questo viene contestato a Tare. Difficile immaginare ribaltoni al momento. Ma Lotito vuole riprendere in mano la sua Lazio. 

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