Autore Topic: Cosa leggete ? (rubrica letteraria)  (Letto 74325 volte)

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Offline NoSurrender

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Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #140 : Martedì 19 Ottobre 2010, 19:21:10 »
Ognuno ha i suoi metodi di approvvigionamento,
ad ogni modo informo che fino a giovedì 21/10/2010 su Feltrinelli.it c'è lo sconto del 30% su tutti i titoli in catalogo.
 ;)

Grazie della segnalazione,AB,ne ho approfittato con un bell'ordine,anche di qualche libro consigliato qui.

Io ho appena finito di leggere





Non è un libro nuovo,ma lo consiglio vivamente a chi non l'avesse letto.
"No retreat, baby, no surrender"


Lazialli

Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #141 : Martedì 19 Ottobre 2010, 19:42:26 »
sto leggendo questo



e la classifica del televideo ogni notte prima di andare a dormire come citato sopra  O0

Offline Sanfatucchio

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Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #142 : Martedì 19 Ottobre 2010, 22:23:57 »

Offline Skorpius

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Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #143 : Mercoledì 20 Ottobre 2010, 15:15:01 »
Un consiglio fantasy



Fra poco l'HBO farà partire un serial su questa saga... non vedo l'ora

La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

zorba

Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #144 : Giovedì 4 Novembre 2010, 19:28:37 »
Prossimo acquisto.



Fatto.

Onestamente non so come e in che misura abbia contribuito Saverio Mastrofranco (alias Valerio Mastandrea) alla stesura di questo libro.

Seppure 'difettoso' bisogna riconoscergli notevoli capacità di scrittura (almeno per chi, come me, apprezza lo stile 'asciutto', senza fronzoli, che arriva diretto come un pugno allo stomaco e, visto il tema trattato, mi sembra definizione quanto mai opportuna).

Mi fa piacere riportare alcune righe finali del libro (un modo bello e commovente con cui gli autori rendono omaggio alla delicata forza delle donne).

Piccola nota. Per capire il senso del brano, occorre sapere che il libro (autobiografico) è di un giornalista dell'Unione Sarda che vive grazie al trapianto di fegato, donatogli da una giovane donna deceduta in un incidente stradale.

"..... Mi ero appartato per bere un pò d'acqua e mi si era parata davanti una donna, né giovane né anziana. Mi aveva guardato, mi aveva sorriso e senza fiatare aveva poggiato il palmo della mano sul mio braccio. Aveva fatto un cenno con il capo per ringraziarmi ed era andata via. Dietro di lei ce n'era un'altra, mi aveva poggiato la mano sul fianco, l'aveva lasciata pochi secondi e aveva detto: - Grazie.
Ero rimasto sospeso, senza fiato né parole. Mi ero voltato e intorno avevo altre due donne, mi avevano toccato e si erano portate le mani al cuore. Avevo tremato le loro rughe si erano distese. Serene.
Non toccavano me. Toccavano la donna che era in me, la donna che mi aveva salvato........ Anche le iscritte al corso prenatale toccano lei, non me. Perché se ha sanato me potrà sicuramente benedire anche loro. Questo si dicono negli spogliatoi quando arrivano i bambini più piccoli e io sono lì al centro della piscina di chi non sa ancora galleggiare. E sorrido mentre vedo Elena, puntuale come ogni pomeriggio, che non si vergogna più da quando anche suo zio, grande e grosso, sta a sguazzare con i più piccoli.
Sono qui. Insegno a rimanere a galla. Che è il mestiere più bello del mondo."


http://www.la7.it/invasionibarbariche/pvideo-stream?id=i346475




Giglic

Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #145 : Giovedì 4 Novembre 2010, 19:41:15 »


Molto bello...

zorba

Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #146 : Venerdì 5 Novembre 2010, 08:23:31 »
(Il Fatto Quotidiano 05.11.2010)


L’ANTICIPAZIONE

LA SAPETE QUELLA SULL’EBREO NEGRO E GAY?

Nel “Re che ride” Simone Barillari analizza le barzellette di Berlusconi: non semplici battute, ma mattoni per edificare il consenso 

(di Simone Barillari)

Esce il 10 novembre “Il re che ride”, (Marsilio, 207 pagg, 13,50 euro) un’analisi seria e al tempo stesso giocosa di vent’anni di barzellette berlusconiane utili all’uso, al consolidamento e all’affermazione del consenso. È lo stesso Berlusconi a rivelarlo: “Io non racconto barzellette e disistimo chi lo fa. Io uso delle storielle per scolpire dei concetti”. Di seguito un estratto del libro. 

Il negro.
A Rimini un vù cumprà sta cercando una pensione dove andare a dormire. Tutti però gli rispondono che sono al completo, che non hanno posto. Non c’è niente da fare. Capisce che il problema è la sua pelle nera, ma non si arrende e continua a cercare, inutilmente. Quando arriva alla fine del lungomare entra nell’ultima pensione e di fronte alla stessa identica risposta degli altri albergatori esclama: “Non è vero che siete al completo: voi siete razzisti!” E l’albergatore romagnolo risponde: “Razzisti noi? At’ se tè che tsè negher, sei tu che sei negro!” Anche questa malinconica risata razzista è risuonata probabilmente nella lunga e vittoriosa serata tedesca. In Berlusconi in concert – in questa devota stenografia dei detti e dei fatti di un messia mediatico a uso dei suoi fedeli, in questo piccolo e patinato Mein Kampf per manager, come lo definirebbero probabilmente quanti ritengono Silvio Berlusconi un moderno dittatore che ha immaginato il suo regime sotto la specie di un’azienda – si legge che il presidente raccontava la barzelletta del negro già alla fine degli anni Ottanta, per prendersi gioco, assieme ai suoi dirigenti, di Carlo De Benedetti, potente industriale dell’acciaio e influente editore, destinato a diventare il suo più duro e duraturo avversario. In quel periodo De Benedetti aveva invitato alcuni dei più ambiziosi imprenditori italiani a formare un consorzio industriale per sfruttare sinergie di produzione ed economie di scala, ma la sua proposta gli aveva attirato quasi solo diffidenze e sospetti. Commentando quel fallito tentativo di stringere un’intesa con altri imprenditori, Berlusconi paragonava De Benedetti all’ostinato negro che non si rassegna a esserlo e al suo vano peregrinare alla ricerca di qualcuno che lo accolga: non sono gli imprenditori che lo respingono, suggeriva malignamente Berlusconi, è lui che è un reietto del mercato.

La cartolina privata
Raccontando a un amico di essersi fatto disegnare un neo sul pene, un uomo spiega orgoglioso: “L’ho fatto perché così, quando mi eccito, il neo diventa un moscone”. “Io invece mi sono fatto tatuare le lettere ‘S o’ ” ribatte l’amico. “Così, quando mi eccito, compare la scritta: “Saluti da San Benedetto del Tronto”.

È detto Zotenkönig chi sghignazza sconcezze, chi non resiste alla fregola della storiella spinta, all’impellenza quasi corporale della grevità, Zotenkönig significa, più precisamente, “il re delle trivialità”, un re turpiloquiale, un re che ride oscenamente, ed è dicendo per anni le sue viete volgarità ad alti uomini di Stato stranieri che Silvio Berlusconi si è guadagnato in Germania quell’inglorioso epiteto, quella pesante corona di latta. Questa vecchia smargiassata da osteria, per esempio, questa storiella di paese su un portentoso pene e sul suo presuntuoso proprietario è stata raccontata da Berlusconi a Bill Clinton – come in un grossolano dar di gomito – nei giorni dello scandalo provocato dalla relazione del presidente americano con una giovane stagista. Stando a quanto sostiene Berlusconi, questi fondi aspri del barile dell’umorismo riescono sempre a rallegrare i presidenti e i ministri a cui li offre e gli permettono di avere con loro quella rustica confidenza che viene dal ridere tra uomini, tanto che è addirittura lui stesso, a volte, che racconta ai giornalisti questi suoi impavidi sbraghi all’etichetta per dimostrare la complicità bertoldesca che ha con i potenti. Non si può non dire con imbarazzo, però, che barzellette come questa detta a Clinton e come un’altra detta a Bush somigliano, più che a simpatici scherzi goliardici, agli invidiosi tentativi di Berlusconi di rimpicciolire i grandi della terra ricordando loro i miseri difetti che hanno, le loro deludenti debolezze di uomini e che, così facendo, questo re carnascialesco si pone per sempre non tra gli altri re del mondo, ma in mezzo alla rumorosa plebe che in ogni epoca della storia, al passaggio del re, ride sguaiatamente e grida frusti fescennini. 

Bondage. Sapete come Bossi fa l’amore con sua moglie? La Lega.

Raccontata dal presidente a una cena natalizia con gli uomini del suo partito, questa barzelletta sulle difficili relazioni tra Umberto Bossi e sua moglie appartiene al lungo filone di storielle a sfondo sessuale dedicate al fondatore della Lega Nord. E anche questa, come tutte le altre, si fa beffe della sua inalberata virilità leghista.

I Carabinieri
“Sapete quante sono le barzellette sui carabinieri? Due, tutte le altre sono storie vere”.

Forse solo gli italiani, tra tutti i popoli del mondo, hanno preso come prototipo della stupidità, nelle loro barzellette, non un popolo confinante e rivale (come fanno, per esempio, i francesi con i belgi, i tedeschi con gli austriaci e gli austriaci con gli svizzeri), ma i rappresentanti delle proprie forze dell’ordine, rivelando fatalmente, in questa singolare tradizione comica, alcuni antichi e incancellabili connotati del carattere nazionale. Le barzellette sui carabinieri sono il genere più ampio e prolifico della grande letteratura orale dell’umorismo italiano, e anche Silvio Berlusconi dimostra di avere, come ogni cultore della comicità breve, una selezionata serie di storielle dedicate agli uomini dell’Arma. La prima è questa vecchia barzelletta sulle loro barzellette: durante un pranzo in una prefettura di provincia il presidente, forse ispirato dal luogo, la racconta ad alcuni dirigenti locali di Forza Italia seduti a tavola con lui.

Offline Baruch

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Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #147 : Venerdì 5 Novembre 2010, 10:06:24 »
Io ho appena finito di leggere questi due libri



E' la storia di un accordatore di antichi Erard al tempo delle colonie inglesi in Birmania, fine 800. Sarà chiamato dall'esercito ad accordare il pianoforte di un generale nella foresta. Il lunghissimo viaggio e l'immagine di un Erard che galleggia in un fiume non potevano non attrarre Werner Herzog, che infatti pare ne stia facendo un film (speriamo). Consigliato agli appassionati del genere, finale molto poco "soddisfacente".



Questa è una testimoninza irripetibile nella letteratura mondiale. L'autore descrive nei dettagli la vita e il suicidio di un suo caro amico, avvenuti 20 anni prima, indagandone la frustrata personalità fino al letale assedio degli psicofarmaci e riportando alla fine una sua bellissima poesia in terzine. Finito di scrivere il libro, lo porta dall'editore e dopo 10 giorni si toglie la vita. Anche lui.

zorba

Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #148 : Sabato 13 Novembre 2010, 08:25:54 »
Consigli per la lettura.

(Il Fatto Quotidiano 13.11.2010)

Il libro

Gattopardi al tempo di Gomorra

(di Gianluca Di Feo)

(Pubblichiamo uno stralcio del libro-intervista all’ex pm della Dda di Napoli Raffaele Cantone)

Il broker di Gomorra interpretato sullo schermo da Toni Servillo è ancora al lavoro: si presenta tutti i giorni negli uffici delle aziende con il suo catalogo di offerte molto speciali. E trova sempre nuovi clienti, nonostante adesso – dopo il libro di Saviano e il film di Garrone – tutti sappiano. (...) Nel 2005, prima che irrompesse Gomorra di Roberto Saviano e quando Napoli ancora si cullava nell’illusione del rinascimento bassoliniano, che aveva dato sicuramente una speranza senza però riuscire a risolvere problemi secolari, sembrava che l’unico problema in città fossero i delinquentelli che il sabato sera migravano dalle periferie. Invece, a pochi chilometri da Posillipo, la faida feroce di Secondigliano scaturiva da una rete di investimenti internazionali e i casalesi nel silenzio avevano cementato un impero economico. Per Raffaele Cantone, pm della Dda partenopea fino al 2007, a Napoli “la rimozione del problema” è stata opera “di parte consistente della classe dirigente, non solo politica, ma anche professionale e imprenditoriale. La borghesia ricca e colta, che vive nelle zone bene di Napoli, continua a credere che il male sia confinato a Secondigliano e nei quartieri degradati. Non di rado si limita a sostenere che ‘fare pubblicità a certi fenomeni significa amplificarli’. Non c’è spesso nemmeno l’interesse a capire. Nei dibattiti affollati di professionisti e docenti, esponenti di una borghesia che crede nel valore della cultura, capita che si discuta pochissimo di camorra, mentre c’è attenzione su temi di politica giudiziaria come le intercettazioni e la riforma della giustizia. È come se per alcuni soggetti quello che accade fuori dal loro perimetro di benessere non avesse rilevanza: se i problemi sono lontani non esistono. Pezzi della borghesia che fingono che la camorra sia altrove non hanno poi alcuna remora a fare affari con i boss nella loro attività professionale.

Quando, nell’autunno 2005 L’espresso con la copertina “Napoli addio” denunciò la fine del sogno bassoliniano e anticipò l’ondata di malaffare esplosa subito dopo con la crisi dei rifiuti e la mattanza dei killer casalesi, la reazione della città fu compatta. Dal sindaco al governatore, dai professori agli industriali, tutti rifiutarono di prendere atto di quello che stava accadendo davanti ai loro occhi, fino al gesto del cantante Gigi D’Alessio che strappò la copertina davanti alle telecamere. È lo stesso muro di disprezzo e rimozione che a Napoli unì ceti alti e popolari nel rifiutare Gomorra.

Ed è la stessa borghesia che in quegli anni ha negato il problema e che ancora oggi ritiene che il romanzo di Saviano sia stato in fondo la causa di una pubblicità negativa per la Campania. Ma tra quelle persone convinte della loro visione a dir poco ottimistica ci sono anche i commercialisti, gli avvocati e gli architetti che nelle indagini poi vengono intercettati mentre lavorano con le società dei boss o addirittura chiedono il loro intervento per risolvere problemi quotidiani.

Adesso invece c’è un fenomeno agli antipodi, che paradossalmente porta allo stesso risultato: si mette sulla scrivania Gomorra e si ostenta il libro per mostrare un impegno antimafia che non esiste.
Gomorra ha avuto l’eccezionale merito di aprire gli occhi a tanta gente e, rispetto a prima, è cambiata anche grazie a esso la consapevolezza della gravità del fenomeno criminale. Eppure in alcuni ambienti quel libro è stato utilizzato in modo furbo e tartufesco: fingere di adottare Saviano, manifestare stima pubblica nelle interviste per sbandierare una patente antimafia; singolare, al proposito, la vicenda del calciatore Marco Borriello, fra l’altro figlio di un personaggio dei quartieri poveri ammazzato per una vicenda di usura e camorra, che in modo assolutamente spontaneo dice cosa pensa su Saviano e dà voce a un sentimento molto diffuso, poi si rende conto che questa posizione non paga, che è politically incorrect e imbastisce una vergognosa retromarcia, ma si capisce che non ne è convinto. E questo è l’atteggiamento di gran parte della società napoletana, la quale, pur sotto sotto continuando a ritenere che questo romanzo sia un disastro per la Campania, formalmente lo ha adottato e in qualche modo così simula una mobilitazione anticamorra.
È sintomatico che molti politici adesso per dimostrare di voler combattere la camorra, la prima cosa che dicono è “Io stimo Saviano”. Io penso che non serve a nulla stimare Saviano: in Campania c’è bisogno di fare qualcosa di concreto.

È la versione moderna del famoso ‘Facimme ammuina’ borbonico: una gran baldoria per occultare l’assenza di concretezza.
Quello che sta accadendo con Saviano è un meccanismo tipico della società meridionale, e di quella campana in particolare, di individuare una serie di figure a cui delegare la soluzione dei problemi: “Vabbuò tanto c’è Saviano...”, come se uno scrittore da solo potesse sconfiggere la camorra. È un paradosso che diventa l’alibi per mettersi la coscienza a posto: “Tanto c’è lui che se ne occupa”.
Questa delega, che di fatto si trasforma in una nuova rimozione della presenza criminale, è specchio dell’incapacità della borghesia campana e più in generale meridionale di guidare la riscossa della legalità: si aspetta che qualcun altro risolva i problemi. Che intanto continuano a diventare più profondi.
È uno dei freni storici allo sviluppo del Sud: l’assenza di quella borghesia illuminata che nel resto d’Italia e d’Europa ha fatto da traino allo sviluppo. Questa tradizione, che nasceva in contrasto con il latifondismo della nobiltà, nel Meridione non c’è stata: come insegna Il Gattopardo, quella borghesia è nata tentando di imitare le peggiori logiche di una aristocrazia terriera basata sulla rendita. Ancora oggi l’assenza di iniziative imprenditoriali di livello internazionale lo testimonia, ed è anche uno degli elementi che hanno concesso tanto spazio all’infiltrazione della camorra nell’economia.


I Gattopardi (RAFFAELE CANTONE CON GIANLUCA DE FEO, PAGG. 294, MONDADORI)


Raffaele Cantone (FOTO ANSA)


Offline Sanfatucchio

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Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #149 : Lunedì 15 Novembre 2010, 14:50:37 »

Offline Breizh

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Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #150 : Lunedì 15 Novembre 2010, 15:44:37 »
Finito pochi giorni fa Il sorriso di Angelica di Camilleri.
Forse il 17 porta davvero sfiga perché mi è parso uno dei meno riusciti romanzi della saga Montalbano.
E poi una domanda: ma come fa a 85 anni suonati a scrivere tre romanzi l'anno?

Ora, sto leggendo con grande piacere Canale Mussolini di Pennacchi.

Ho interrotto invece - ed è una cosa che mi succede molto di rado - la lettura di L'ultima riga delle favole di Gramellini. Già dalla copertina avevo avuto dei dubbi. Sarò io...

Offline gazzaladra

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Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #151 : Lunedì 15 Novembre 2010, 16:09:03 »
per me che sono un giallista incallito , al momento, sono un pò in crisi.
tutti i Grisham divorati )anche se l'ultimo non è un giallo ma uno spaccato di ammmmerrricca, e i Mc bain ormai introvabili ma letti a decine.

ho provato con la letteratura svedese, che sembra stia riscuotendo grosso successo, ma non mi ha entusiasmato più di tanto.

si accettano consigli. (no ai giallisti italiani ).
Non chi comincia...ma colui che persevera.

bak

Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #152 : Lunedì 15 Novembre 2010, 16:13:06 »
Se ti piace Faletti, è in arrivo un suo libro (notizia letta sul supplemento librario de "La Stampa" di ieri l'altro)

Offline Ataru

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Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #153 : Lunedì 15 Novembre 2010, 16:15:37 »
E' facile smettere di fumare se sai come farlo
Allen Carr


me sto a ammazzà da ride... ho smesso 10 anni fa
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline gazzaladra

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Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #154 : Lunedì 15 Novembre 2010, 16:17:04 »
Se ti piace Faletti, è in arrivo un suo libro (notizia letta sul supplemento librario de "La Stampa" di ieri l'altro)

no thanks!
ragiono da immaturo ma neanche mi avvicino ad un libro di Faletti, è na sorta de blocco piscologico.
 :(
Non chi comincia...ma colui che persevera.

leo

Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #155 : Lunedì 15 Novembre 2010, 16:32:52 »


Non sarà il miglior libro di Irving, ma la storia, grottesca e surreale, ti prende molto.
Acquisto azzeccato e consigliato.

Offline ammiraglio

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Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #156 : Lunedì 15 Novembre 2010, 18:36:32 »
per me che sono un giallista incallito , al momento, sono un pò in crisi.
tutti i Grisham divorati )anche se l'ultimo non è un giallo ma uno spaccato di ammmmerrricca, e i Mc bain ormai introvabili ma letti a decine.

ho provato con la letteratura svedese, che sembra stia riscuotendo grosso successo, ma non mi ha entusiasmato più di tanto.

si accettano consigli. (no ai giallisti italiani ).

ma i francesi noiristi e malinconici  tipo izzo?
oppure il versante folle di manchette?

oppure l'hardoboiled USA classico di chandler? thompson? goodis?
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

Giglic

Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #157 : Lunedì 15 Novembre 2010, 18:50:47 »
Finito ieri I Traditori di De Cataldo. Bello. Lo consiglio.
Ora sono alle prese con

Offline gazzaladra

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Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #158 : Lunedì 15 Novembre 2010, 19:39:27 »
ma i francesi noiristi e malinconici  tipo izzo?
oppure il versante folle di manchette?

oppure l'hardoboiled USA classico di chandler? thompson? goodis?
.

grazie Ammirà.
ho preso nota.
adesso controllo e ti so dire.
Non chi comincia...ma colui che persevera.

Offline rione 13

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Re:Cosa leggete ? (rubrica letteraria)
« Risposta #159 : Martedì 16 Novembre 2010, 09:38:32 »
In lettura "I terribili segreti di Maxwell Sim" di Jonathan Coe.
Vale.