Autore Topic: La Lazio e i mass media  (Letto 161176 volte)

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Offline gazzaladra

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1160 : Domenica 28 Novembre 2010, 19:06:15 »
pessimo Manifesto stavolta.

Liguori e Smargiasse tutta la vita.
Non chi comincia...ma colui che persevera.

Offline DinoRaggio

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1161 : Lunedì 6 Dicembre 2010, 20:20:03 »
Embargo mediatico e scarsa considerazione... Forse Reja aveva ragione
06.12.2010 16:56 di Marco Valerio Bava
Fonte: MarcoValerio Bava/lalaziosiamonoi.it

“Diamo fastidio lassù”, così Reja rispose alle polemiche accese dal presidente del Palermo Zamparini ormai più di un mese fa. A distanza di tanto tempo, la Lazio è ancora nelle posizioni nobili del campionato: seconda a tre punti dal Milan, che con un Ibrahimovic stratosferico sta guidando il torneo. 9 vittorie in 15 partite, miglior difesa, secondo posto solitario e lezione di calcio ai campioni d’Italia e d’Europa. Eppure questa Lazio non sembra proprio fare notizia.

Si resta sorpresi per non dire sconcertati nel notare come in una nota trasmissione della domenica sera, non si riesca a trovare spazio per parlare di una Lazio assoluta protagonista di questo torneo, ancora di più dopo la trionfale notte di venerdì. Si parla abbondantemente di tutto: Juve, Milan, Inter (ma non di chi l’ha battuta), mercato delle tre del nord e addirittura anche di un calciatore fermo da 2 mesi per aver insultato il proprio presidente. Ma non c’è spazio per una squadra bella quanto sottovalutata come la Lazio. Si restava sorpresi anche il sabato mattina nell’aprire le edizioni online dei quotidiani sportivi italiani: nessuno metteva come notizia principale la Lazio e la sua impresa. La lite di Balotelli con Boateng, il campionato di basket americano e la Juventus, queste erano argomenti evidentemente più interessanti. Oggi in un telegiornale sportivo in una nota rubrica che premia i migliori di ogni giornata di campionato, c’è stato spazio per Simplicio e non per Hernanes o Zarate per esempio. Forse Reja con la sua dichiarazione non andava poi così distante dalla verità.

La Lazio, non gode di una stampa che la incensi quando le cose vanno bene e che la sorregga quando le situazioni invece non girano nel verso giusto. La squadra biancoceleste, sembra essere colpita da un embargo mediatico a livello nazionale e non. Possibile sentire parlare di Napoli come pretendente allo scudetto, di Roma come una delle favoritissime per il titolo e non sentire nulla sulla Lazio? Questo non vuol dire che la Lazio vincerà il titolo o che è la favorita, sappiamo bene che ci sono squadre più quotate. Però siamo alla quindicesima giornata, non si parla più di un caso, come giustamente sottolineato da Allegri. L’allenatore rossonero dopo il match contro il Brescia ha dichiarato di non voler assolutamente sottovalutare una squadra che fa 30 punti in 15 partite. Ma forse Allegri conoscendo il calcio, a differenza di altri, riesce a vedere la realtà dei fatti con maggiore lucidità.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline jegue98

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1162 : Lunedì 6 Dicembre 2010, 21:44:52 »
Embargo mediatico e scarsa considerazione... Forse Reja aveva ragione
06.12.2010 16:56 di Marco Valerio Bava
Fonte: MarcoValerio Bava/lalaziosiamonoi.it

“Diamo fastidio lassù”, così Reja rispose alle polemiche accese dal presidente del Palermo Zamparini ormai più di un mese fa. A distanza di tanto tempo, la Lazio è ancora nelle posizioni nobili del campionato: seconda a tre punti dal Milan, che con un Ibrahimovic stratosferico sta guidando il torneo. 9 vittorie in 15 partite, miglior difesa, secondo posto solitario e lezione di calcio ai campioni d’Italia e d’Europa. Eppure questa Lazio non sembra proprio fare notizia.

Si resta sorpresi per non dire sconcertati nel notare come in una nota trasmissione della domenica sera, non si riesca a trovare spazio per parlare di una Lazio assoluta protagonista di questo torneo, ancora di più dopo la trionfale notte di venerdì. Si parla abbondantemente di tutto: Juve, Milan, Inter (ma non di chi l’ha battuta), mercato delle tre del nord e addirittura anche di un calciatore fermo da 2 mesi per aver insultato il proprio presidente. Ma non c’è spazio per una squadra bella quanto sottovalutata come la Lazio. Si restava sorpresi anche il sabato mattina nell’aprire le edizioni online dei quotidiani sportivi italiani: nessuno metteva come notizia principale la Lazio e la sua impresa. La lite di Balotelli con Boateng, il campionato di basket americano e la Juventus, queste erano argomenti evidentemente più interessanti. Oggi in un telegiornale sportivo in una nota rubrica che premia i migliori di ogni giornata di campionato, c’è stato spazio per Simplicio e non per Hernanes o Zarate per esempio. Forse Reja con la sua dichiarazione non andava poi così distante dalla verità.

La Lazio, non gode di una stampa che la incensi quando le cose vanno bene e che la sorregga quando le situazioni invece non girano nel verso giusto. La squadra biancoceleste, sembra essere colpita da un embargo mediatico a livello nazionale e non. Possibile sentire parlare di Napoli come pretendente allo scudetto, di Roma come una delle favoritissime per il titolo e non sentire nulla sulla Lazio? Questo non vuol dire che la Lazio vincerà il titolo o che è la favorita, sappiamo bene che ci sono squadre più quotate. Però siamo alla quindicesima giornata, non si parla più di un caso, come giustamente sottolineato da Allegri. L’allenatore rossonero dopo il match contro il Brescia ha dichiarato di non voler assolutamente sottovalutare una squadra che fa 30 punti in 15 partite. Ma forse Allegri conoscendo il calcio, a differenza di altri, riesce a vedere la realtà dei fatti con maggiore lucidità.




Caro Dino ciò non dovrebbe sorprenderci. Ti dico la verità, più il tempo passa e più mi convinco che in fondo sia meglio cosi per noi...
Never change the way you are...

zorba

Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1163 : Martedì 7 Dicembre 2010, 08:00:04 »
(Il Fatto Quotidiano 07.12.2010)

FOCOLARI INCONTRA I MARZIANI

PALLONATE

(di Pippo Russo)

Marziani a Roma. Li vede Furio Focolari, e non è dato sapere se li abbia incrociati o soltanto si fosse fermato davanti a una vetrina. Fatto sta che nell’edizione del Corriere dello Sport-Stadio in edicola il 3 dicembre (giorno di Lazio-Inter) egli ha scritto proprio di questo argomento. Nella rubrica “Secondo me”, che gli permette d’esercitarsi nel ruolo di tifoso laziale, egli ha parlato del suo incontro con un essere proveniente da un altro mondo: “Ho incontrato pochi giorni fa un mio amico alieno proveniente dal pianeta Kronos, un posto dove si vive benissimo, in una galassia lontana qualche migliaio di anni luce dalla Terra”. Un narratore geniale, non c’è che dire. E dato che ci aveva preso gusto, Furietto ha proseguito: “Lui è un grande appassionato di calcio e mi ha subito fatto una domanda che mi ha lasciato interdetto. Mi ha chiesto come mai, anche in questa stagione, una squadra importante come la Lazio si trovi costretta a lottare per non retrocedere. Gli ho dato del ‘marziano’ e gli ho spiegato con molta calma che la squadra biancoceleste è, dopo quattordici giornate di campionato, seconda soltanto al Milan di Ibrahimovic. Sapete cosa mi ha risposto a sua volta? Vi riporto la traduzione integrale della sua risposta: ‘Ma allora i marziani siete voi’”. Che meraviglia! Voi non lo comprereste un romanzo di science fiction scritto da Furio Focolari? Se ci si mette potrebbe addirittura diventare il nuovo Ron Hubbard, e fondare una nuova chiesa.. In attesa che tutto ciò si verifichi, a noi piace ricordare di un ex telecronista Rai che commentava le gare di sci. E che per la competenza mostrata pareva capitato lì per caso. Proprio come un marziano. E marziani sono anche i Toro Boys, nel senso che quando fanno sul serio sono davvero di un altro pianeta. Soprattutto c’è che, essendo un gruppo nutrito, riescono a eccellere sia in gruppo che da singoli. In questo periodo è in forma strepitosa Marco Bonetto. Il pezzo pubblicato nell’edizione di Tuttosport del 5 dicembre, dedicato alla vigilia di Torino-Siena, è da leggenda: “Non è la partita dell’eccellenza. Nella brughiera della   classifica il Toro non fa capolino: carponi, ha giocato troppo a dadi con le lumache”. Non sappiamo che sostanza Bonetto abbia assunto, di sicuro vogliamo provarla pure noi. Tanto più che il pezzo continuava a tono: “È la partita dell’ambizione. Cairo, Mezzaroma. I cognomi evocano grandi capitali, ma il vero presidente dimezzato (dai fatti) è chi possiede il nome intero. (…) Lo stillicidio di masochismi assortiti e ripetuti è un macigno che ottunde la mente e attenta alla classifica”. Nell’edizione del 3 dicembre lo stesso Bonetto ha scritto assieme a Piero Venera un articolo sul presunto interesse dell’Atletico Madrid per l’attaccante granata Rolando Bianchi. Tutto passerebbe per la cessione di Diego Forlan da parte degli spagnoli: “I conchoneros potrebbero monetizzare nel migliore dei modi, a gennaio, l’eccellente mondiale dell’attaccante uruguaiano (…)”. Per la cronaca, il soprannome esatto dei membri dell’Atletico Madrid è ‘colchoneros’, ‘materassai’. Nella versione di Bonetto-Venera, invece, diventano ‘quelli che concionano’.



OGNI MALEDETTA DOMENICA

CALCIO POLITICO

Di Canio commemora Signorelli e la Fifa assegna i Mondiali al gas e al petrolio

(di Oliviero Beha)

Chiude il Parlamento in questa settimana “bianca” o “nera” a seconda del giudizio climatico o politico, apre domani la Coppa del Mondo per club ad Abu Dhabi con l’Inter in poco spolvero ma in programma una sfilza di partite che integrano quelle dei campionati nazionali europei e delle Coppe del Vecchio continente. Incontinente, piuttosto, nella rotondologia: calcio a tutte le ore e tutti i giorni, a sostituire sembra la politica, calciomercato di deputati e senatori in attesa della “riapertura di gennaio” (ma di che, dopo la “fiducia” del 14 prossimo?), calcio che prende la strada dei gasdotti e del petrolio se si organizza il suddetto Mundialito per club nel deserto tanto per farlo comunque e per farlo in tv. Calcio che non è calcio se si gioca su un terreno come quello di sabato scorso al Bentegodi (e cambiamo almeno il nome agli stadi, come si faceva per le battaglie medievali ai paesi…) tra Chievo e Roma, ma si è   giocato “per forza” perché il resto del calendario era già strapieno. Calcio che ha paura dello sciopero della prossima settimana non per ragioni nobili o ignobili contrapposte a torti dicibili o indicibili, bensì perché non sanno più dove cioè “quando” sistemare le partite, da quante ce ne sono.

Calcio che fa parlare di politica se parla di politica direttamente, come ha fatto Paolo Di Canio domenica scorsa a Guida al Campionato, su Italia 1, commemorando a modo suo Paolo Signorelli di cui era appena stato celebrato il funerale. Ora, è tutto sbagliato, non si usa una trasmissione per questo, preciso se ce ne fosse bisogno che non ho nulla che personalmente, ideologicamente o casualmente mi leghi a Signorelli, fondatore di Ordine Nuovo e quindi non esattamente una confraternita di benefattori con colpe pesanti sulla coscienza. Signorelli di cui però rammento sì capi di imputazione a raffica ma anche tutte assoluzioni successive, dopo carcere immeritato secondo le sentenze definitive. Quindi risottolineo come Di Canio potesse e dovesse astenersi specie per la contiguità del defunto con fattacci dell’epoca. Ma doveva astenersi perché si trattava di Signorelli? Perché era in una trasmissione tv? Perché era in una “trasmissione sportiva”? Cominciamo dall’ultima ipotesi. Lo sport non c’entra con la politica? Allora dovrei chiudere bottega, dopo anni che mi sforzo di documentare a mie spese come i due versanti siano intrecciati, interdipendenti, intercomunicanti, inter-milan ecc.
ABBIAMO questo pallone perché abbiamo questa classe dirigente e viceversa, il caso del Berlusca primo tra dispari rende l’idea. Ma dalla Juventus di Agnelli all’Inter di Moratti a tutto il resto o quasi, il calcio è rotondolatrico e rotondocratico perché politicamente lo si vuole così. Quindi Di Canio doveva ricordare Signorelli, che so, a Ballarò, come poteva capitare a Granata, o alla Perina come lui ai funerali, ad avanguardisti dei postumi littori che adesso hanno cambiato idea o hanno aggiornato il loro sistema di valori ma che hanno partecipato addolorati e sinceri alle esequie di Signorelli? Granata sì, Di Canio no, per dire? E se Di Canio fosse stato amico di Signorelli, al punto di infrangere le regole della “buona comunicazione” pur di non rinunciare all’occasione di testimoniare questa amicizia? Certo, sono palesi i risvolti politici di tutto ciò, ma allora scusate gli ex fascisti o i post-fascisti, i sub fascisti o gli iperfascisti, insomma gli sdoganati della politica, del pallone o del pallone politico, vanno bene solo a condizione che rimuovano il loro passato e siano funzionali alle “magnifiche sorti e progressive” che ci aspettano forse senza Berlusconi, anche se nel frattempo il Milan dovesse vincere lo scudetto? Se Di Canio si “ravvedesse” e scoprisse il socialismo nel percorso contrario a quello di Benito andrebbe tutto bene? Che casino, non vi pare? Nel frattempo il calcio giocato manda i segnali che sappiamo, assai più fiochi di quelli che arrivano dal fuoricampo, e dagli uffici della Rotondocrazia. Certo, sembra l’anno del Milan oltre che grazie a Ibra per merito del suo allenatore: Allegri ha una fortuna e un merito indiscutibili. La fortuna è quella di essersi trovato con un’Inter sbiadita e sgonfiata dal “triplete”, successo storico che chiede un prezzo, anche se non penso che Benitez sia tecnico da poco (quindi lo terrei comunque). Il merito è che Allegri prova, cambia, “gioca” con i giocatori e il gioco come se il meccano o il cubo milanista di Rubik/Robinho potesse sempre riservare sorprese e arricchimenti. Non è tipo che si stanchi dal provare e riprovare, e la sua Accademia del “cimento” pallonaro lo rende via via più sicuro e coraggioso di un altro ottimo allenatore   come il suo predecessore, Leonardo (che Ibra, diciamocelo, non ce l’aveva). Dietro, la Lazio infuria e vola (Lotito, ha sganciato i soldini che deve alla Comunità di San Patrignano? Mi fa sapere?) e poi c’è la Juventus che fuori dall’Europa League dedicata all’Italia potrebbe rimanere in corsa fino alla fine. Specie se ha fiducia nel gruppo che ha, e che sta facendo bene senza fornire alibi ambulatoriali con gli acquisti invernali.

CHE IO RICORDI l’unico acquisto che ha cambiato il destino di una squadra a gennaio è stato quello anni ’90 del multiforme Stanic del Parma di Ancelotti, uno che sarebbe prezioso più per Berlusconi alla Camera che per il Milan in campo... Per la Roma si attendono novità sul fronte societario, per una storia infinita. Certo, il Mundialito ad Abu Dhabi, i Mondiali che la Fifa ha appena donato nel 2022 al Qatar parlano una lingua che economicamente suona dolce alle orecchie di Unicredit. Però non chiudono, e quindi gli Angelucci trattano. E a proposito del Qatar, di al Jazeera, dei Mondiali del deserto che renderanno il luogo e Doha più popolari per il pallone (o meglio quel che resta) che per le guerre del Golfo, facciamo caso a come petrolio, gas e risorse del sottosuolo permeino la sfera, là come in Russia (Mondiali 2018) come nei magnati dei club inglesi, come in alcuni tycoon nostrani, da Moratti a Garrone. Non c’entra per ora con il petrolio anche se è assai raffinato di suo il patron della Fiorentina, Della Valle, che incompreso a Firenze per la Cittadella (di Cronin) adesso punta a restaurare il Colosseo con il medesimo progetto: uno stadio all’interno ma senza pista d’atletica, e parecchi negozi o megastore nei paraggi. È un’ipotesi di valorizzazione come un’altra... Nel frattempo una supplica: ci sono due allenatori bravissimi, esperti, “anziani”, che se   parlano non dicono sciocchezze. Uno si gode il momento sì, ed è Reja, e non ha bisogno di supporto. L’altro è Ventura, sulla panchina di un Bari sempre più derelitto e bersagliato da decisioni arbitrali da far accapponare la pelle. Strano, perché mi dicono che Moggi da quattro anni sia stato messo in condizioni di non nuocere... dunque, c’è un altro Moggi? Molti altri Moggi? Oppure era tutto “normale” così come ora anche prima e dunque Moggi ha funzionato solo come gigantesco pretesto per le finte “pulizie pasquali” del 2006? Ebbene, intanto che Ventura resista. Come non ha fatto Iachini, esonerato ieri dal Brescia alla moviola. Arbitri in deliquio, forse per il freddo, forse perché timorosi per la loro carriera, forse perché ci sono domeniche (cioè nello spezzatino/”tartare” del campionato ormai settimane pressoché intiere) in cui tutto gira storto e ci basterebbe pensare che i “fischietti” sbagliano come i giocatori. Quindi non a comando... E a proposito di giocatori, lo sciopero sarebbe a giorni. Intanto, chiamare sciopero un rinvio (altrimenti la giornata dovrebbe essere annullata, non vi pare?) è assai improprio, poi è tutto assurdo, sia da parte dei calciatori in cui si mescolano sacrosante rivendicazioni e un disagio generalizzato in cui i più deboli pagano per tutti (in Serie A gongolano ancora, a scalare faticano a mettere insieme anche uno straccio di professionismo periferico), sia soprattutto da parte di Lega e club, che dovrebbero dare il buon esempio. Invece è forte il sentore di “recita collettiva”, ripeto, mentre il calcio sul piano sociale ed economico se ne sta andando a puttane. Anche qui, ogni riferimento a pallone & politica è puramente intenzionale.

Ps: stadi vuoti, ormai, sia pure relativamente. Vogliamo chiuderli del tutto?


CiPpi

Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1164 : Martedì 7 Dicembre 2010, 08:25:27 »
Embargo mediatico e scarsa considerazione... Forse Reja aveva ragione
06.12.2010 16:56 di Marco Valerio Bava
Fonte: MarcoValerio Bava/lalaziosiamonoi.it

“Diamo fastidio lassù”, così Reja rispose alle polemiche accese dal presidente del Palermo Zamparini ormai più di un mese fa. A distanza di tanto tempo, la Lazio è ancora nelle posizioni nobili del campionato: seconda a tre punti dal Milan, che con un Ibrahimovic stratosferico sta guidando il torneo. 9 vittorie in 15 partite, miglior difesa, secondo posto solitario e lezione di calcio ai campioni d’Italia e d’Europa. Eppure questa Lazio non sembra proprio fare notizia.

Si resta sorpresi per non dire sconcertati nel notare come in una nota trasmissione della domenica sera, non si riesca a trovare spazio per parlare di una Lazio assoluta protagonista di questo torneo, ancora di più dopo la trionfale notte di venerdì. Si parla abbondantemente di tutto: Juve, Milan, Inter (ma non di chi l’ha battuta), mercato delle tre del nord e addirittura anche di un calciatore fermo da 2 mesi per aver insultato il proprio presidente. Ma non c’è spazio per una squadra bella quanto sottovalutata come la Lazio. Si restava sorpresi anche il sabato mattina nell’aprire le edizioni online dei quotidiani sportivi italiani: nessuno metteva come notizia principale la Lazio e la sua impresa. La lite di Balotelli con Boateng, il campionato di basket americano e la Juventus, queste erano argomenti evidentemente più interessanti. Oggi in un telegiornale sportivo in una nota rubrica che premia i migliori di ogni giornata di campionato, c’è stato spazio per Simplicio e non per Hernanes o Zarate per esempio. Forse Reja con la sua dichiarazione non andava poi così distante dalla verità.

La Lazio, non gode di una stampa che la incensi quando le cose vanno bene e che la sorregga quando le situazioni invece non girano nel verso giusto. La squadra biancoceleste, sembra essere colpita da un embargo mediatico a livello nazionale e non. Possibile sentire parlare di Napoli come pretendente allo scudetto, di Roma come una delle favoritissime per il titolo e non sentire nulla sulla Lazio? Questo non vuol dire che la Lazio vincerà il titolo o che è la favorita, sappiamo bene che ci sono squadre più quotate. Però siamo alla quindicesima giornata, non si parla più di un caso, come giustamente sottolineato da Allegri. L’allenatore rossonero dopo il match contro il Brescia ha dichiarato di non voler assolutamente sottovalutare una squadra che fa 30 punti in 15 partite. Ma forse Allegri conoscendo il calcio, a differenza di altri, riesce a vedere la realtà dei fatti con maggiore lucidità.

facciamo un email a tutti i giornalisti che si dichiarano Laziali?

Offline robylele

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1165 : Martedì 7 Dicembre 2010, 09:07:33 »
Ma Marte non sarà al massimo a un millesimo di secondo-luce?

Comunque sono contento che Beha sia così interessato alla comunità di S. Patrignano. Lo sarà per sempre presumo, ma andrò a controllare lo stesso.

'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1166 : Martedì 7 Dicembre 2010, 09:38:52 »
Del pezzo di Beha OGNI MALEDETTA DOMENICA mi piace sottolineare i seguenti passaggi

Sullo sciopero
 Calcio che ha paura dello sciopero della prossima settimana non per ragioni nobili o ignobili contrapposte a torti dicibili o indicibili, bensì perché non sanno più dove cioè “quando” sistemare le partite, da quante ce ne sono.
Infatti questa sembra essere il vero problema difficile da risolvere, non tanto le questioni di merito in sé.

ABBIAMO questo pallone perché abbiamo questa classe dirigente e viceversa, il caso del Berlusca primo tra dispari rende l’idea. Ma dalla Juventus di Agnelli all’Inter di Moratti a tutto il resto o quasi, il calcio è rotondolatrico e rotondocratico perché politicamente lo si vuole così.
Notazione storica e sociologica sul calcio, sempre da ricordare.

Certo, sono palesi i risvolti politici di tutto ciò, ma allora scusate gli ex fascisti o i post-fascisti, i sub fascisti o gli iperfascisti, insomma gli sdoganati della politica, del pallone o del pallone politico, vanno bene solo a condizione che rimuovano il loro passato e siano funzionali alle “magnifiche sorti e progressive” che ci aspettano forse senza Berlusconi, anche se nel frattempo il Milan dovesse vincere lo scudetto?
Sul ricordo di PDC e il rapporto tra politica e il calcio.

 E a proposito di giocatori, lo sciopero sarebbe a giorni. Intanto, chiamare sciopero un rinvio (altrimenti la giornata dovrebbe essere annullata, non vi pare?) è assai improprio, poi è tutto assurdo, sia da parte dei calciatori in cui si mescolano sacrosante rivendicazioni e un disagio generalizzato in cui i più deboli pagano per tutti (in Serie A gongolano ancora, a scalare faticano a mettere insieme anche uno straccio di professionismo periferico), sia soprattutto da parte di Lega e club, che dovrebbero dare il buon esempio. Invece è forte il sentore di “recita collettiva”, ripeto, mentre il calcio sul piano sociale ed economico se ne sta andando a puttane. Anche qui, ogni riferimento a pallone & politica è puramente intenzionale.
Ancora sullo sciopero dove indica qualche problema come i calciatori più deboli, l’assenza di professionismo periferico, il comportamento di Lega e club i veri responsabili di questa situazione.

Ps: stadi vuoti, ormai, sia pure relativamente. Vogliamo chiuderli del tutto?

Domanda provocatoria, che ormai ci sta tutta. Vedere partite di cartello come Lazio-Inter con interi settori vuoti provoca un'unica reazione: una profonda e inconsolabile tristezza.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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CiPpi

Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1167 : Martedì 7 Dicembre 2010, 10:21:19 »
Ma Marte non sarà al massimo a un millesimo di secondo-luce?
...

dipende dalla posizione, da un minimo di 3 minuti luce ad un massimo di 22.

Offline Ataru

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1168 : Martedì 7 Dicembre 2010, 11:30:30 »
Ma Marte non sarà al massimo a un millesimo di secondo-luce?

Comunque sono contento che Beha sia così interessato alla comunità di S. Patrignano. Lo sarà per sempre presumo, ma andrò a controllare lo stesso.

tra i 2,5 e i 21 minuti luce, ovvero tra 55 e 401 milioni di Km, cioè tra 0,35 e 2,65 Unità astronomiche
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline robylele

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1169 : Martedì 7 Dicembre 2010, 11:44:05 »
dipende dalla posizione, da un minimo di 3 minuti luce ad un massimo di 22.

dipende dalla posizione, da un minimo di 3 minuti luce ad un massimo di 22.



Avete ragione, ho postato frettolosamente.. ;)
La Luna mi pare sia a un secondo luce, più o meno.


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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1170 : Martedì 7 Dicembre 2010, 12:36:12 »
tra i 2,5 e i 21 minuti luce, ovvero tra 55 e 401 milioni di Km, cioè tra 0,35 e 2,65 Unità astronomiche

idem, hai ragione pure tu..   :D

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Offline DinoRaggio

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« Risposta #1171 : Martedì 7 Dicembre 2010, 12:50:06 »



Caro Dino ciò non dovrebbe sorprenderci. Ti dico la verità, più il tempo passa e più mi convinco che in fondo sia meglio cosi per noi...
Ma infatti, Die'. Però, lo scorso anno non ci filava nessuno, e noi a dire che era colpa dei risultati scadenti, che se la squadra andava bene, sarebbero stati "costretti" a parlare della Lazio. Vero, fino ad un certo punto. Si parla della Lazio, quasi con fastidio, come un impiccio inevitabile da sbrigare nel più breve tempo possibile.

Poi, ti  leggi le quasi 60 pagine di ca**ate sulla Lazio contenute negli articoli riportati in questo topic, spesso scritti dai cosiddetti "Formellisti", cioè da coloro che dovrebbero sapere della Lazio più di altri, e pensi che forse sì, forse è meglio che meno ne parlano e meglio è.

Ma tanto, qui sul forum, abbiamo abbastanza materiale intellettuale di qualità sulla Nostra da farcene bastare.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1172 : Martedì 7 Dicembre 2010, 12:50:48 »
Beha é ormai illeggibile. Ma lo pagano pure pe 'ste quattro baggianate che mette in fila?

:asrm:

Offline robylele

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1173 : Martedì 7 Dicembre 2010, 12:56:48 »
Domanda provocatoria, che ormai ci sta tutta. Vedere partite di cartello come Lazio-Inter con interi settori vuoti provoca un'unica reazione: una profonda e inconsolabile tristezza.


E pensare che io ero contento per 50.000 spettatori.. E l'aquila é volata.
So che é inconsolabile la tua tristezza ma sarai contento almeno di sapere che molti di noi sono pervasi da allegrezza..

E' per questo che le domande provocatorie non dànno fastidio, anzi.

Dà più fastidio leggere che Beha é allineato con la Sensi (non si può giocare su quel campo..).

 :D



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« Risposta #1174 : Martedì 7 Dicembre 2010, 13:56:24 »
Comunque sono contento che Beha sia così interessato alla comunità di S. Patrignano. Lo sarà per sempre presumo, ma andrò a controllare lo stesso.

Vi terrò informati, controllerò che lo faccia.
Per sempre.

Nel frattempo vado a controllare se ha mai scritto nei suoi articoli di altre partite su campi impossibili.
Esclusa Perugia, sulla quale avrà sicuramente scritto.

Parlo di tutte le altre milioni e milioni di partite, pure quelle svolte col pallone arancione.

'Vista da fuori questa nuova proprieta' Usa non mi intriga affatto. Troppe percentuali, troppi discorsi, troppi fogli'.
Luciano Spalletti
15 Aprile 2011

Offline fish_mark

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1175 : Martedì 7 Dicembre 2010, 14:56:40 »

Comunque sono contento che Beha sia così interessato alla comunità di S. Patrignano. Lo sarà per sempre presumo, ma andrò a controllare lo stesso..


A leggere questo tuo post (clandestino?) è bello sapere che Beha è un antilotiano.
Chissà che gusto a vederlo in coppia con il noto anchor man in una prossima edizione di "Doel van de nacht".
Quasi quasi glielo propongo oggi via sms ...
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
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Offline Rupert

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1176 : Martedì 7 Dicembre 2010, 15:07:09 »
Meno ci filano e meglio.
Magari quando si accorgeranno che li stiamo "sodomizzando", sarà troppo tardi...
"...e gente giusta che rifiuti di esser preda
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LOTITO VATTENE!

Errare è umano, perseverare è da Lotito!

Offline disabitato

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1177 : Lunedì 13 Dicembre 2010, 21:12:23 »
up..
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Offline Ataru

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1178 : Lunedì 13 Dicembre 2010, 22:17:18 »
Episodio dubbio al­la mezzora, Grosso non trova il pallo­ne e sembra colpire all’addome Floc­cari che va giù: i protagonisti reagi­scono con fair play, ma qualche dub­bio resta.
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline disabitato

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1179 : Lunedì 13 Dicembre 2010, 23:56:12 »
e tutto tace...
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