Autore Topic: La Lazio e i mass media  (Letto 160787 volte)

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Offline Matita

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1500 : Sabato 15 Gennaio 2011, 14:15:43 »
“Non è tanto chi sei quanto quello che fai che ti qualifica” disse un giorno Rachel Dawes a Bruce Wayne. Mauro Zarate ha dimostrato di essere “da Lazio” ancor prima di sbarcare nella Capitale. “Quando lasciai il Vélez per andare all’Al-Sadd, la stampa argentina mi diceva che presto tutti si sarebbero dimenticati di me perché a nessuno importa di quello che succede in Qatar”. Fece una scelta controcorrente e poi riuscì a smentire tutti. Da allora non ha più smesso di stupire. Mauro Zarate continua a far parlare di sé e a catalizzare le attenzioni di mezzo mondo. E proprio per questo, il suo rapporto con la Lazio nel passato e nel presente a volte è stato turbolento. “Signore, non posso dirle cosa fare del suo passato, ma so che alcuni di noi hanno a cuore cosà farà del suo futuro” disse Alfred a Bruce Wayne.

L’attaccante argentino continua a guadagnarsi estimatori soprattutto tra il pubblico inglese. Le partite contro Napoli ed Inter l’hanno viste milioni di spettatori nel Regno Unito. Così “Calcio Italia”, mensile d’Oltremanica dedicato al football della Penisola, ha pensato bene di dedicare una bella copertina al “Pibe de Haedo” con un’intervista esclusiva a cura di Federico Bassahun (Perfil) ed Ignacio Fusco (Olé), che vi riportiamo qui in anteprima.

LOTITO – Zarate palesa tutta la sua difficoltà nell’adattarsi al calcio di Edy Reja, ma non menziona nemmeno lontanamente Davide Ballardini. Rivela chiaramente che alla fine dello scorso campionato non era felice e voleva andare via lontano. “Devo ammetterlo, ero pronto ad andarmene l’anno scorso. Ero davvero vicino a lasciare la Lazio perché non ero felice del modo in cui la stagione si era conclusa. Avevo avuto dei dissapori con Edy Reja, non avevo giocato tanto nella parte finale della stagione, perciò quando il mio agente mi chiese se volevo andar via, io risposi di sì”. Ed è qui che entra in gioco il “deus ex machina” che salva la situazione: “il mio procuratore (che poi, come è noto, è il fratello, Sergio Zarate, ndr) mi disse che c’era un’offerta dall’Inghilterra (dal Tottenham, ndr), ma il presidente Lotito non volle cedermi e mi chiese di rimanere. Lotito è un uomo dai saldi principi. Difende ciò che ha e lotta sempre per quello che vuole ottenere”. Parole al miele insomma per chi ha convinto Mauro a rimanere: “in quel momento Lotito mi dimostrò che ci teneva davvero a me e che mi voleva in squadra. Ho un rapporto eccezionale con lui”.

REJA – Anche il rapporto con Reja è migliorato nonostante qualche incomprensione in corso d’opera. “Due anni fa giocavamo bene ma perdevamo parecchie partite. Adesso abbiamo cambiato il nostro modo di giocare e stiamo vincendo più partite. Quest’anno siamo tatticamente più disciplinati, la nostra mentalità è cambiata: abbiamo capito che dovevamo correre di più, inseguire ogni pallone, impegnarci nella fase difensiva e finalizzare di più. Finora ha funzionato. Perciò sono felice di mettermi al servizio della squadra, di giocare dove mi chiede l’allenatore e dove è necessario che io giochi per il bene della squadra. Anche se faccio meno gol, non importa: alla fine sono contento che la squadra faccia più punti”. Ma non sempre è andato tutto per il verso giusto con Mister Reja e Mauro non lo nasconde: “il problema era che io volevo giocare nella mia posizione naturale, mentre lui voleva una squadra più difensiva. Ho giocato da ala destra e non solo visto che ho anche ricoperto dei compiti difensivi. Due anni fa avevo più libertà d’azione”.

VIVA L’INGHILTERRA – Ma la “colpa” di questa situazione per Zarate non è da imputare a Reja, bensì al calcio italiano: “in Inghilterra – prosegue Mauro – ho imparato a passare il pallone e a contrattaccare in maniera efficace. Ma in Italia il calcio è molto diverso: ci sono tanti giocatori talentuosi che però non hanno la libertà di inventare. Io ad esempio sono stato fortunato ad avere Rossi quando sono arrivato qui. Basta guardare quello che sta facendo con Pastore al Palermo. Javier ha quella libertà che gli serve, ma è una cosa molto rara da vedere in Italia”. Così sarebbe ipocrita se dicesse che non ha mai pensato di tornare in Premier League, il campionato dove tutto è possibile e dove i calciatori giocano spesso e volentieri per divertire la gente. I difensori difficilmente ti raddoppiano e ti lasciano libero di creare: il paradiso per un attaccante (anche se non tutti si sono trovati bene, leggi Boselli). Non è un mistero d’altronde che sia Manchester City che Chelsea avessero pensato proprio a lui la scorsa estate, mentre il Liverpool è partito alla carica negli ultimi tempi. Lo stesso Lotito (“che è abbastanza furbo da sapere che in inverno si fanno affari migliori che in estate” sentenzia “Calcio Italia”) al “Corriere dello Sport” rivelò che del futuro di Zarate se ne sarebbe parlato a gennaio. Per la serie, il futuro è adesso. Mauro spiega che “sicuramente mi piacerebbe giocare ancora in Inghilterra”.

IL FUTURO – Ma nel presente gioca ancora in Italia e fissa gli obiettivi con la sua Lazio: “Sappiamo di non essere l’Inter o il Milan, ma anche quando la stampa dice che potremmo vincere il campionato, noi non ci lasciamo influenzare. Ovviamente sarebbe un sogno, ma in realtà il nostro obiettivo rimane quello di arrivare tra le prime quattro”. Già il quattro, quel numero che aleggia beffardo nell’universo matematico della carriera di Zarate: i 4 gol in 6 gare (media 0,66) con l’Al-Sadd lo portarono a lasciare il Qatar e a trasferirsi in Premier League per vestire la casacca del Birmingham City. A St Andrews realizzò lo stesso numero di gol ma in 14 partite (media 0,28). I Blues retrocessero e non esercitarono il diritto di riscatto. Medie diverse, ma pur sempre 4 gol. La stessa quantità che adesso ha segnato con la maglia della Lazio in 18 partite (0,22): se dovesse realizzare la quinta marcatura, sarebbe il segnale evidente che il suo legame con la Roma biancazzurra è destinato a perdurare ancora per un po’. Il quinto elemento. Nel film, Leeloo è l’essere supremo che deve fermare la distruzione del Pianeta Terra da parte dell’oscurità. A Mauro non si chiede poi così tanto.

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1501 : Domenica 16 Gennaio 2011, 23:22:38 »
comunicazione para amigos:
gradirei che l'unica emittente che parla di Lazio per 24 su 24, invece di ironizzare su qualsiasi iniziativa della SS Lazio (per poi guarda un po' accoglierne la pubblicità), non mi prendesse per il qulo.. annunciando per il 23 la grande e inedita iniziativa editoriale "lo studio olimpico" aperto agli ascoltatori...
dato che lo stesso gruppo sono circa tre mesi che fa la stessa cosa per l'aesse.. e del resto il nome "studio olimpico" per seguire le partite delle squadre romane in trasferta denota la grande intelligienza che ispira il tutto....
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zorba

Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1502 : Lunedì 17 Gennaio 2011, 21:29:21 »
(fonte: laLaziosiamonoi.it)

Entra in "Casa Lazio" stasera alle 22,30 su Rete Oro: si parlerà dell'arrivo di Sculli


Un nuovo contenitore biancoceleste in Tv per approfondire tutte le gesta della compagine di Reja e sviscerare segreti, umori ed indiscrezioni della società più antica della Capitale. E' 'CASA LAZIO', Tutti i Lunedi su ReteOro (Sul digitale terrestre, su SKY al canale 905 e sul WEB www.reteoro.tv) dalle 22.30 alle 24.00. Conducono Marco Anselmi e il Capitano Pino Wilson con la collaborazione di Riccardo Mancini.  Argomenti del giorno saranno la vittoria al fotofinish della Lazio sulla Sampdoria, le interviste ai protagonisti, il nuovo contenitore radiofonico biancoceleste, l'arrivo di Sculli nella giornata di domani e tanto altro ancora. Il tutto condito dai vostri SMS al 3468701460 e dai commenti sul gruppo "Casa Lazio" presente su Facebook.

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1503 : Lunedì 17 Gennaio 2011, 21:44:55 »
Certi capitani, ora, sfiorano il patetico, ma il Laziale è uno che dimentica...quello che gli pare.
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Offline Andre

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1504 : Lunedì 17 Gennaio 2011, 21:46:27 »
bhò, a me non sembra che Wilson si stia comportando così male come opinionista, per quelle poche volte che l'ho sentito ...
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

zorba

Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1505 : Lunedì 17 Gennaio 2011, 21:49:01 »
Certi capitani, ora, sfiorano il patetico, ma il Laziale è uno che dimentica...quello che gli pare.

Ammazza, ancora deve iniziare il programma (che presumo sia in diretta) e già si 'stilano pagelle'........

Aspettiamo almeno di sentire ciò che verrà detto questa sera, sempre a mia modestissima opinione.  ;)

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1506 : Lunedì 17 Gennaio 2011, 21:50:50 »
Ammazza, ancora deve iniziare il programma (che presumo sia in diretta) e già si 'stilano pagelle'........

Aspettiamo almeno di sentire ciò che verrà detto questa sera, sempre a mia modestissima opinione.  ;)
Veramente il personaggio già pontifica radiofonicamente.
Non sono tifoso di una squadra, sono Laziale!

Offline Matita

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1507 : Lunedì 17 Gennaio 2011, 23:26:25 »
Ammazza, ancora deve iniziare il programma (che presumo sia in diretta) e già si 'stilano pagelle'........

Aspettiamo almeno di sentire ciò che verrà detto questa sera, sempre a mia modestissima opinione.  ;)

il programma e' iniziato da 2 mesi.

fa cagare.
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zorba

Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1508 : Martedì 18 Gennaio 2011, 07:44:05 »
il programma e' iniziato da 2 mesi.

fa cagare.

In effetti ho provato a guardarlo ma mi sono abbioccato bellamente sul divano  O0 O0 O0 O0

Da come veniva presentato sul sito LLSN, pareva una novità assoluta.......

Pardon  ;D

Offline borges

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1509 : Martedì 18 Gennaio 2011, 10:31:12 »
Giocatori Deejay, è nata Lazio Style Radio

E’ nata Lazio Style Radio, la radio ufficiale biancoceleste. Il via alle trasmissioni è stato dato ieri alle 13.14 dal presidente Lotito: «Questo è il primo esempio di radio in serie A e ne siamo molto orgogliosi» , ha det­to durante la conferenza stampa di presentazione svolta all’hotel River Chateau. L’inno “Vola un’aquila nel cielo” ha inaugurato la programma­zione, testimonial d’eccezione è sta­ta Olympia. La radio è in onda in strea­ming su internet (si può ascoltare in tutto il mondo tramite il si­to ufficiale del club) ed entro un paio di giorni lo sarà anche in FM sulla frequenza 100.7 di Vintage Vox­son Radio. Per le prime due-tre set­timane sarà protagonista solo la mu­sica, successivamente partirà il pa­linsesto completo.

IL PROGETTO -Il progetto è stato illu­strato da Stefano De Martino, il re­sponsabile della comunicazione del club. Lazio Style Radio trasmetterà tutto il giorno su internet dalle 10 al­le 19 (tra le 19 e le 10 del mattino suc­cessivo verrà mandato in onda il me­glio della giornata). Sono program­mate due edizioni al giorno di Lazio News, alla fine della mattina (dalle 12 alle 13) e al termine del pomerig­gio (dalle 18 alle 19). Su Vintage Vox­son Radio, per adesso, saranno tra­smesse queste due finestre informa­tive. I notiziari diffonderanno news sugli allenamenti e interviste ai pro­tagonisti.
Sono previste anche dieci edizioni del giornale radio, provve­derà a dare informazioni nazionali einternazionali.

LE RUBRICHE -Non ci saranno sola­mente spazi dedicati all’informazio­ne, nel palinsesto sono inserite alcu­ne rubriche: “Lazio Story” dedicata alle stelle del passato, saranno ospi­tate nel centro di produzione creato a Formello. Ci sarà “Radio Box”, è ideata per i tifosi che vorranno regi­strare messaggi vo­cali. E’ stata pensata “Lazio World”, una trasmissione di un’ora che permette­rà ai supporter sparsi nel mondo di interve­nire in diretta. I gio­catori diventeranno deejay, condurranno trasmissioni di oltre un’ora: i tifosi potranno ascoltare le “playerlist” (la prima sarà di Rocchi), saranno com­poste da 20 canzoni, i biancocelesti manderanno in onda una selezione di brani legati alla loro vita (presto sa­rà pronta anche quella di Lotito).

LA POLISPORTIVA -E’ stata annunciata un’altra iniziativa: venerdì, presso il Circolo Canottieri Lazio, verrà fir­mato un protocollo d’intesa tra il club di Lotito e tutte le altre sezioni della Polisportiva. Di settimana in setti­mana saranno ospitate a Formello per dare vita a iniziative correlate (parteciperanno anche agli eventi ra­diofonici). Dopo la rivista ufficiale e la radio, il presidente ha confermato la nascita della tv Lazio: sarà presen­tata a febbraio.

(corrieredellosport)

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1510 : Martedì 18 Gennaio 2011, 10:32:23 »
Finalmente qualcuno che si ricorda della Polisportiva  ;D

Offline MagoMerlino

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1511 : Martedì 18 Gennaio 2011, 10:41:58 »

Giocatori Deejay, è nata Lazio Style Radio

Per le prime due-tre set­timane sarà protagonista solo la mu­sica, successivamente partirà il pa­linsesto completo.

Okkio a ki ci mettete 'ne 'ste compilation kokki!
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

zorba

Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1512 : Venerdì 21 Gennaio 2011, 08:47:20 »
(Il Fatto Quotidiano 21.01.2011)

CALCIO NOIOSO

ZERO IN CONDOTTA

L’ex campionato più bello del mondo offre uno spettacolo desolante. Zoff: “Domina la tattica”

(di Luca De Carolis)

Un pallone da sbadigli, nella Serie A dove il bel gioco è un caro estinto. Il derby romano di mercoledì sera, partita di cartello degli ottavi di Coppa Italia, ha riproposto l’insipida ricetta del calcio italiano degli ultimi mesi. Pochissima manovra, squadre ammassate e falli in quantità industriale. Un piatto da trattoria malmessa, in un ristorante come l’Olimpico, per di più con la diretta televisiva a testimoniare che lo spettacolo e il gioco in bello stile sono parole che in Italia valgono come utopie da romantici. “Si gioca troppo contratti” conferma Dino Zoff, colonna dell’Italia mondiale dell’82 ed ex allenatore di Lazio, Juventus e della Nazionale. Squadre che sapevano stare in campo. 

Mister, il calcio italiano è una noia mortale: si gioca malissimo.

Le due cose vanno distinte. Non si gioca proprio così male, il livello in fondo è discreto. Il problema è che la tattica domina, e così non si vede tanto spettacolo. Le squadre sono molte contratte e aggressive, e c’è poco spazio per l’inventiva. Come prima cosa pensano a chiudere gli spazi, a controllare l’avversario.

Molti parlano di un calcio troppo elementare.

No, anzi. Il calcio italiano, a volerlo definire, è “sovrauniversitario”. C’è talmente tanta attenzione alla tattica che si spegne l’imprevedibilità. C’è molta esasperazione nella preparazione delle gare e anche nel modo di stare in campo. Si fanno tanti falli, e gli arbitri fischiano di continuo. Basta un leggero tocco al volto, e i giocatori rimangono a terra per dei minuti. Non è bello, e non aiuta a crescere.

A livello internazionale le nostre squadre soffrono molto.

Questo è vero, e il discorso dei falli secondo me incide parecchio. In campo internazionale gli arbitri fischiano decisamente di meno, non sono fiscali come in Italia. Così bisogna correre di più, stare più concentrati, e le nostre squadre ne risentono perché non sono abituate.

Il campionato è incerto, in alta classifica sono tutte molte vicine. Non le pare un livellamento verso il basso?

In effetti non c’è tanta continuità nei risultati e nel rendimento. Squadre come Roma, Lazio o Palermo hanno fatto gare bellissime e altrettante che proprio non lo erano. Vanno a sprazzi.

Ma non c’è una squadra che la diverte più delle altre?

Nessuna in particolare, devo dire. Il Napoli ha fatto delle buone cose però. Non mi dispiace neppure il Palermo.

Tanti sono intrigati dall’Udinese, che corre parecchio e per giunta gioca palla a terra, in velocità. Le piace?

È molto abile nel contropiede. Esce bene dalla sua trequarti e ha giocatori molto rapidi. 

E il Milan capolista? Pare dipendere parecchio da Ibrahimovic…

Mah, non penso. Ha un tale tasso tecnico lì davanti che può ricorrere a molte soluzioni. Se non vince una squadra così…

Allegri ha costruito un centrocampo muscolare, nel quale la fantasia non abbonda.

Non è questione di essere muscolari, è che le squadre devono avere innanzitutto equilibrio, che è la base di partenza fondamentale. Non esiste solo l’attacco, in campo servono anche ordine e le giuste distanze. E Allegri è un buon tecnico. 

Juventus e Inter?

La Juventus ha avuto qualche incidente di troppo. Un’identità di squadra ce l’ha, ma non la definirei più divertente delle altre. L’Inter sta recuperando i titolari, e i risultati si vedono. Come il Milan, ha un tasso tecnico da prima della classe.

In Serie A le difese incassano tanti gol. Si vedono errori gravi.

I difensori sono meno preparati rispetto a qualche anno fa. Forse ci si allena di meno, soprattutto nell’uno contro uno e nella difesa a uomo. Io poi sui calci d’angolo darei sempre il rigore. Invece di controllare palla e avversario, o solo la palla nelle difese a zona, i giocatori pensano unicamente a ostacolare l’avversario strattonandolo. Molti non guardano neppure verso la bandierina. Mi sembra una cosa da correggere.

Come mai c’è tanta penuria di talenti?

In parte è un fatto generazionale, che semplicemente accade; in parte dipende anche da questa globalizzazione, dal notevole aumento degli stranieri. Gli spazi per i giovani si sono ridotti parecchio negli ultimi anni, un po’ dappertutto. Ma bisogna anche essere sinceri: un italiano, se è davvero bravo, nella sua squadra gioca.

Prandelli sta ricostruendo la Nazionale, ma non è che di materiale a disposizione ne abbia tanto…

Di giocatori così bravi in giro non ce ne sono tantissimi, ma l’Italia può sempre disporre di un organico di alto livello, ne sono convinto.

Mercoledì scorso l’ha visto il derby?

Sì, una discreta gara, in linea con quelle che si giocano da noi. Ho visto una buona Lazio, forse il pareggio sarebbe stato più giusto.

Reja si è lamentato dell’atteggiamento in campo del solista Zarate…

In questo io non voglio assolutamente entrare.


zorba

Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1513 : Venerdì 21 Gennaio 2011, 18:11:27 »
Analisi onestamente sorprendente ed originale (pubblicata sul sito di Guidone).



Alla Lazio il derby della tv


I dati auditel sono clamorosi: le azioni più viste sono quelle dei biancocelesti

Perde il derby di Coppa Italia, ma vince quello della tv. La Lazio domina la classifica delle azioni più seguite dai telespettatori durante la diretta di mercoledì sera, su Raiuno, che ha fatto peraltro registrare ascolti record: la media è stata di 5.116.000 mila telespettatori, lo share del 18,7%. Per dare un’idea dell’exploit raggiunto dalla gara dell’Olimpico in termini di audience, basti pensare che Napoli-Bologna la sera prima, allo stesso orario e sullo stesso canale, era stata seguita da 2.845.000 persone (10,14% lo share).
Inserendo i dati di ascolto “minuto per minuto” in uno dei suoi software e incrociandoli con le immagini della gara, Vidierre, società leader in Europa nel monitoraggio sui media, ha estrapolato i momenti clou del derby, quelli che hanno catturato il maggior numero di collegamenti televisivi. “E’ curioso che le azioni più seguite siano state tutte di matrice biancoceleste, anche se notoriamente i tifosi della Roma sono numericamente superiori – sottolinea Antonio Rota, amministratore delegato di Vidierre – Ma la nostra analisi dice questo: quando la Lazio si rendeva pericolosa, i patiti dello zapping erano più propensi a fermarsi”.

 La classifica vede il podio interamente occupato da azioni della squadra di Reja. Il frammento più visto della partita è stato proprio il minuto finale, terzo di recupero della ripresa, quando la Lazio ha tentato l’ultimo affondo: colpo di testa di Biava finito alto. In quel momento, davanti al televisore c’erano 5.815.977 persone, tra cui 2 milioni di donne (il 34%) a dimostrazione della crescita del pubblico “rosa” nel calcio. L’azione della Lazio conclusa con la serpentina di Zarate e l’assist sbagliato da Gonzales per lo stesso argentino, in chiusura di primo tempo, ha conquistato la seconda piazza con 5.736.581 contatti. Terza posizione per il calcio di rigore trasformato da Hernanes, che al 56’ minuto ha tenuto incollati su Raiuno 5.264.813 telespettatori. Duecentocinquantamila più di quelli che avevano seguito il precedente penalty di Borriello (5.016.432) e cinquecentomila in più di quelli che venti minuti più tardi hanno visto in diretta il gol-vittoria di Simplicio (4.716.364).

 
Classifica delle azioni più viste in diretta tv nel derby (fonte Vidierre)
 
1)     Il colpo di testa di Biava (alto) all’ultimo minuto (5.815.977 telespettatori)
2)     La serpentina di Zarate alla fine del primo tempo (5.736.581)
3)     Il calcio di rigore di Hernanes (5.264.813)
4)     Il calcio di rigore di Borriello (5.016.432)
5)     Il gol di Simplicio (4.716.364).
 
Media spettatori: 5.116.000
Share: 18,7%

Offline borges

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1514 : Venerdì 21 Gennaio 2011, 18:27:19 »
L'agguato al pullmann della Lazio, il ferimento di Maurizio Manzini: una vergogna senza fine, un silenzio intollerabile
Pubblicato da Mister X (Xavier Iacobelli) Ven, 21/01/2011 - 12:16

  1 Maggio 1983: Quando un agguato al pullman dell'Inter costò caro alla Juventus... A Roma invece tutto tace20.01.2011 16:34 di Marco Valerio Bava   articolo letto 6210 volte Fonte: [...].it

La Lazio è una società, lo sappiamo tutti, che non ha mai goduto di una stampa amica. Anche oggi, faceva un po’ effetto aprire i quotidiani sportivi e non, e trovare la notizia dell’agguato al pullman biancoceleste solo dopo aver sfogliato pagine e pagine. Parliamo di un agguato in piena regola, un’azione sciagurata che poteva costare carissimo al team manager Maurizio Manzini, un pezzo di storia vivente della Lazio. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo, se il vetro non avesse tenuto e fosse crollato, si poteva davvero arrivare alla tragedia. Ma tutto questo non fa notizia. La Roma non subirà nessuna conseguenza, i tifosi della Roma nessuna limitazione. Chissà se a parti invertite ci sarebbe stato un tale silenzio riguardo l’accaduto. Pensare poi che oggi c’era chi nell’etere romanista ironizzava su quanto avvenuto rattrista, per non dire altro. C’è un precedente però molto simile. Un precedente che risale al 1 Maggio del 1983. Siamo al tredicesimo turno di ritorno della stagione 1982-1983, l’Inter va a far visita alla Juventus a Torino.Mentre il pullman nerazzurro si avvicina allo stadio della Vecchia Signora, un tifoso juventino scaglia un mattone contro il bus dell’Inter, ferendo il calciatore Marini. La partita,arbitrata dal signor Barbaresco, si gioca e finisce 3-3, le reti sono di Altobelli, Oriali e Muller per l’Inter, una doppietta di Platini e Bettega sancirono la rimonta per la Juve. Nulla di strano, o meglio nulla di diverso da quanto accaduto ieri, all'apparenza. No invece, la cosa cambia eccome, perché il giudice sportivo punisce severamente la Juventus infliggendole la sconfitta per 0-2 a tavolino, proprio per quel mattone che aveva colpito l’interista Marini. Una punizione esemplare, per un gesto sconsiderato. Una punizione che servì per dissuadere altre follie simili. Ma Roma è una città particolare, dove stampa e opinione sono troppo spesso a tinte giallorosse per tentare di ammettere che l’episodio di ieri meriterebbe una condanna esemplare, affinché la prossima volta non si debba commentare qualcosa di ancora più grave.

Altri episodi sgradevoli, sono avvenuti durante il minuto di silenzio per commemorare il militare Italiano caduto in Afghanistan: un gruppo di circa cento persone assiepate in tribuna Monte Mario ha intonato il coro "Lazio M***a". Mentre ancora più grave, uno sparuto gruppo in curva sud, sempre durante il minuto di silenzio, si è distinto per aver cantato le prime strofe del becero coro inneggiante al 28 ottobre, data in cui morì il nostro Vincenzo Paparelli.

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1515 : Venerdì 21 Gennaio 2011, 18:29:49 »
Lazio World?....Ci sono altri Laziali oltre i confini? Strano! Da come ci considerano i media Nazionali sembriamo una squadretta da serie T-------

...Bene bene.....
Non chiedere alla Lazio cosa puo' fare per te. Pensa a cosa puoi fare tu per la Lazio.

Offline Eaglebirdiepar

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1516 : Sabato 22 Gennaio 2011, 16:28:50 »
L'agguato al pullmann della Lazio, il ferimento di Maurizio Manzini: una vergogna senza fine, un silenzio intollerabile
Pubblicato da Mister X (Xavier Iacobelli) Ven, 21/01/2011 - 12:16

  1 Maggio 1983: Quando un agguato al pullman dell'Inter costò caro alla Juventus... A Roma invece tutto tace20.01.2011 16:34 di Marco Valerio Bava   articolo letto 6210 volte Fonte: [...].it

La Lazio è una società, lo sappiamo tutti, che non ha mai goduto di una stampa amica. Anche oggi, faceva un po’ effetto aprire i quotidiani sportivi e non, e trovare la notizia dell’agguato al pullman biancoceleste solo dopo aver sfogliato pagine e pagine. Parliamo di un agguato in piena regola, un’azione sciagurata che poteva costare carissimo al team manager Maurizio Manzini, un pezzo di storia vivente della Lazio. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo, se il vetro non avesse tenuto e fosse crollato, si poteva davvero arrivare alla tragedia. Ma tutto questo non fa notizia. La Roma non subirà nessuna conseguenza, i tifosi della Roma nessuna limitazione. Chissà se a parti invertite ci sarebbe stato un tale silenzio riguardo l’accaduto. Pensare poi che oggi c’era chi nell’etere romanista ironizzava su quanto avvenuto rattrista, per non dire altro. C’è un precedente però molto simile. Un precedente che risale al 1 Maggio del 1983. Siamo al tredicesimo turno di ritorno della stagione 1982-1983, l’Inter va a far visita alla Juventus a Torino.Mentre il pullman nerazzurro si avvicina allo stadio della Vecchia Signora, un tifoso juventino scaglia un mattone contro il bus dell’Inter, ferendo il calciatore Marini. La partita,arbitrata dal signor Barbaresco, si gioca e finisce 3-3, le reti sono di Altobelli, Oriali e Muller per l’Inter, una doppietta di Platini e Bettega sancirono la rimonta per la Juve. Nulla di strano, o meglio nulla di diverso da quanto accaduto ieri, all'apparenza. No invece, la cosa cambia eccome, perché il giudice sportivo punisce severamente la Juventus infliggendole la sconfitta per 0-2 a tavolino, proprio per quel mattone che aveva colpito l’interista Marini. Una punizione esemplare, per un gesto sconsiderato. Una punizione che servì per dissuadere altre follie simili. Ma Roma è una città particolare, dove stampa e opinione sono troppo spesso a tinte giallorosse per tentare di ammettere che l’episodio di ieri meriterebbe una condanna esemplare, affinché la prossima volta non si debba commentare qualcosa di ancora più grave.

Altri episodi sgradevoli, sono avvenuti durante il minuto di silenzio per commemorare il militare Italiano caduto in Afghanistan: un gruppo di circa cento persone assiepate in tribuna Monte Mario ha intonato il coro "Lazio M***a". Mentre ancora più grave, uno sparuto gruppo in curva sud, sempre durante il minuto di silenzio, si è distinto per aver cantato le prime strofe del becero coro inneggiante al 28 ottobre, data in cui morì il nostro Vincenzo Paparelli.

Scusa Borges, potrei avere la fonte, magari in privato? Ho visto che l'hai oscurata. Grazie!

Offline Matita

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1517 : Sabato 22 Gennaio 2011, 17:10:09 »
llsn

Lotito tuona su Zarate.


 :o

Ho sentito l'intervista , e mi e' sembrato tutt'altro.

Ha detto :" ve fate troppi film".

Pijatevelanderculo avrei aggiunto.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline borges

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1518 : Sabato 22 Gennaio 2011, 17:27:49 »
llsn

Lotito tuona su Zarate.


 :o

Ho sentito l'intervista , e mi e' sembrato tutt'altro.

Ha detto :" ve fate troppi film".

Pijatevelanderculo avrei aggiunto.

Lotito dovrebbe provare pure questa di risposta:"c'avete più problemi voi con le vostre mogli o fidanzate che noi nello spogliatoio..."
me sembra che i colleghi giornalisti l'abbiano apprezzata.....
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

Offline Matita

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Re:La Lazio e i mass media
« Risposta #1519 : Sabato 22 Gennaio 2011, 17:30:03 »
Sulla societa delle merde :" Nulla mi aspettavo e nulla e' stato". A proposito di Manzini.


Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

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