Autore Topic: Un milione di tifosi senza squadra  (Letto 4134 volte)

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bak

Un milione di tifosi senza squadra
« : Venerdì 16 Luglio 2010, 08:23:36 »
Un milione di italiani resta senza pallone
Mancano i soldi, già 17 club non iscritti in Lega Pro. Escluse città come Rimini, Mantova e Perugia

GUGLIELMO BUCCHERI

Questione di soldi che non ci sono, storie di stadi inadeguati e non omologati, ma anche di documenti compilati male e fuori tempo massimo. E, poi, fidejussioni dubbie e voglia di chiudere con un mondo che, a certe latitudini, è un gioco al massacro. Il calcio italiano si spacca, urla, minaccia serrate e perde pezzi. I numeri: 17 club sono già fuori gioco, niente iscrizione ai rispettivi campionati e ripartenza (in alcuni casi) dai dilettanti. Il pallone non rotola più per un milione di italiani perché la somma delle piazze «fallite» si traduce in qualcosa di inimmaginabile solo poco tempo fa. Prima e Seconda Divisione, ovvero ex C1 ed ex C2.

È là che si sta consumando il dramma sportivo con qualche eccezione (vedi l’Ancona in B) un gradino più in su. L’ultima volta che il nostro movimento fu messo a dura prova era l’estate del 2005 quando 14 società, Torino compreso, furono messe alla porta. Oggi, il Consiglio federale della Figc segnerà un primato mai visto perché, alla fine, potrebbero essere venti o ventuno i club estromessi dai rispettivi campionati. Il presidente di categoria, Mario Macalli, ha sempre parlato di «una crisi non inaspettata, lo denuncio da tempo. La A che dice di mantenere il sistema, a noi non dà un euro» e, intanto, pensa alla geografia dei gironi che sarà un vero e proprio rompicapo. Chi esce, verrà sostituito, ma per l’ultima volta: fra dodici mesi, infatti, entrerà in vigore lo stop ai ripescaggi che trasformerà la Lega Pro anche nella sua composizione numerica.

In Italia, i club professionistici sono 132, record poco invidiabile: in Inghilterra si tocca quota 92, in Germania 56, in Spagna 42 e in Francia 40. Il n.1 della Federcalcio, Giancarlo Abete, aveva messo in agenda la rivoluzione tanto attesa, la svolta che portasse anche il calcio italiano a una drastica riduzione di società, ma i buoni propositi sono naufragati davanti ai veti incrociati nel governo del pallone. Ora si fanno i conti: gli esclusi sono illustri, la passione subisce un contraccolpo. E, sebbene aperti, anche i ripescaggi traballano. Per ottenere il via libera al salto di categoria a tavolino, al di là della posizione di merito in classifica, occorrerà una fidejussione di 200 mila euro per il passaggio alla Seconda Divisione, il doppio per lo sbarco d’ufficio in Prima Divisione, cifre che mettono paura agli imprenditori potenzialmente interessati.

Urla e minacce, parole grosse e ripicche, mentre la Lega Pro brucia. Rimini, Mantova e Perugia spariscono perché nessuno si è fatto avanti per prendere in mano società con il fiato corto, stessa sorte per Gallipoli (solo un anno fa si gridava al miracolo della piccolissima città sullo Jonio in B), Monopoli, Scafatese, Pescina e Itala San Marco, club che non hanno nemmeno presentato la documentazione per il via libera al campionato. Poi, Arezzo, Alghero, Olbia, Legnano, Manfredonia, Cassino, Potenza, Pro Vasto e Marcianise. Una lista che, oggi, si allungherà. Tra le squadre a rischio anche la storica Pro Vercelli. Potrebbe essere cancellata dalla Seconda Divisione perché - dicono al club piemontese - «nella documentazione inviata a Covisoc e Lega mancavano i contributi degli ultimi stipendi pagati».
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Offline ammiraglio

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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #1 : Venerdì 16 Luglio 2010, 10:44:58 »
è il solito discorso: le lega pro andrebbe prganizzata per bacini di utenza e senza retrocessioni.
allucinante che ci siano poi club con duecento spettatori a partita per mancanza di big.
una bestemmia vedere il pisa nascosto non so dove.
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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #2 : Venerdì 16 Luglio 2010, 10:52:27 »
il pisa nascosto non so dove.

Nel bottino  :D

È neopromosso i seconda, ma sperano in un ripescaggio, anche se è molto complesso.
Di entrambi le divisioni credo sia l'unica piazza al centronord che supererebbe ampiamente la media dei 5mila paganti in caso di campionato di vertice
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Offline giamma

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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #3 : Venerdì 16 Luglio 2010, 10:57:50 »
Oggi è saltato anche l'Ancona.
Buona notizia per il Verona che lo sostituirà in serie B.
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Offline SAV

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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #4 : Venerdì 16 Luglio 2010, 11:11:42 »
Oggi è saltato anche l'Ancona.
Buona notizia per il Verona che lo sostituirà in serie B.

Non dovrebbe sostituirlo la Triestina?

Offline Eagles71

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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #5 : Venerdì 16 Luglio 2010, 11:14:03 »
Oggi è saltato anche l'Ancona.
Buona notizia per il Verona che lo sostituirà in serie B.

la Triestina viene ripescata!
Forza Alabardati
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline giamma

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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #6 : Venerdì 16 Luglio 2010, 11:27:46 »
Non è più automatico, il Verona dovrebbe avere più numeri e la Triestina potrebbe avere anche problemini economici.
In ogni caso sono tutte e due squadre amiche.
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Offline AlenBoksic

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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #7 : Venerdì 16 Luglio 2010, 11:33:35 »
In ogni caso sono tutte e due squadre amiche.


Per la serie dagli amici mi guardi Dio...
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TD

Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #8 : Venerdì 16 Luglio 2010, 11:40:44 »
Un dramma.

bak

Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #9 : Venerdì 16 Luglio 2010, 11:52:13 »
Non è più automatico, il Verona dovrebbe avere più numeri e la Triestina potrebbe avere anche problemini economici.
In ogni caso sono tutte e due squadre amiche.

Pare che con i tifosi dell'Hellas ci siano stati problemi, per via dello strisciante, crescente razzi-leghismo dei butei. Tant'è che aspettavano una delegazione della nord a Pescara, non presentatasi.

Offline franz_kappa

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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #10 : Venerdì 16 Luglio 2010, 12:53:05 »
In ogni caso sono tutte e due squadre amiche.
Non certo amici miei. ;)
Buon viaggio, caro Piero.

Offline giamma

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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #11 : Venerdì 16 Luglio 2010, 13:56:27 »
Non certo amici miei. ;)
Neanche miei, se per questo, ma la tradizione pare che così voglia.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline lollapalooza

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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #12 : Venerdì 16 Luglio 2010, 14:36:40 »
Mi spiace per il Pescina; Birindelli, César e Choutos non sono bastati, retrocessione e adieu.

:(



bak

Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #13 : Venerdì 16 Luglio 2010, 16:52:06 »
In una ultim'ora, Macalli parla di Ancona e 20 squadre di LegaPro escluse.
Farovvi sapere eventuali aggiornamenti.

bak

Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #14 : Venerdì 16 Luglio 2010, 18:10:32 »
ROMA, 16 luglio - «Ventuno squadre (l'Ancona in Serie B e 20 in Lega Pro) sono uscite dal sistema, è un tributo di sangue, ma anche una situazione che noi denunciamo da almeno due o tre anni. Previsioni? Il prossimo anno sarà anche peggio». Questo l'amaro commento del presidente della Lega Pro, Mario Macalli, al termine del Consiglio Federale svoltosi nella sede della Figc a via Allegri. Macalli ha poi aggiunto che «anche quelle squadre che si sono riuscite ad iscrivere, non so se in futuro avranno un euro. È una situazione inaccettabile, per questo il consiglio federale mi ha concesso la delega da subito per la riforma dei campionati. Non ci metterò molto a presentare delle proposte».

MARASMA SERIE B - Il presidente della Lega Pro ha sottolineato anche che «con gli stessi parametri utilizzati per noi, in serie B almeno 15 squadre non potrebbero iscriversi a nessun campionato. Purtroppo oggi sono state escluse anche due società che hanno presentato fidejussioni tarocche: non è un bel segnale. Per noi è una brutta serata perchè ci sentiamo impotenti».

LE SQUADRE - Come anticipato dal presidente della Lego Pro, Mario Macalli, sono l'Ancona, in serie B, il Figline in Prima divisione e Potenza, Legnano, Pro Vercelli e Sangiustese in seconda, le sei società che oggi il Consiglio Federale, dopo il parere della Covisoc e esaminati i ricorsi, ha deciso di escludere dai campionati professionistici. A queste si aggiungono i 15 club (quindi 21 in totale ) già bocciati (8 non iscritti e 7 che non hanno presentato ricorso a prima boacciatura della Covisoc). Prima divisione (ex serie C- 1): Arezzo, Marcianise, Rimini, Mantova, Gallipoli, Perugia. Seconda divisione: Manfredonia, Olbia, Cassino, Pro Vasto, Alghero, Itala San Marco, Monopoli, Pescina, Scafatese.

LE ALTRE - Oltre alle 21 squadre non ammesse ai campionati professionistici, il Consiglio Federale, dopo aver esaminato i risultati delle verifiche e degli accertamenti svolti da Covisoc, Commissione criteri infrastrutturali e Commissione criteri sportivi, ha comunicato anche la lista delle società che hanno ricevuto invece la concessione delle licenze nazionali per la stagione 2010-2011. Sono l'Ascoli e il Portogruaro in serie B, Cavese, Cremonese, Foggia, Gubbio, Salernitana, Spal, Triestina e Viareggio per la prima divisione della Lega Pro, Chieti, Crociati Noceto, Fondi, Gavorrano, Milazzo, Montichiari, Paganese, Prato, Rodengo, Sangiovannese e Villacidrese per la seconda divisione.

corsport.it

Offline lollapalooza

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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #15 : Venerdì 16 Luglio 2010, 18:29:21 »
Addio pure al Perugia.

:(

Citazione
Purtroppo oggi sono state escluse anche due società che hanno presentato fidejussioni tarocche: non è un bel segnale.

 :-X



Offline Andre

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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #16 : Venerdì 16 Luglio 2010, 23:51:07 »
diceva Mario Facco che il Perugia ha provato a tutti i costi a salire in Serie B, tanto che in un campionato della squadra titolare 7/11 provenivano dalla serie B ... han fallito 2-3 anni l'obiettivo ed inevitabilmente è saltato il banco ...

(Wilson-Facco, il giorno dello sciopero dei giornalisti, fecero la trasmissione soli soletti ... equilibrati, pochi sbraghi a parte un paio di Wilson, una trasmissione quasi perfetta da far ascoltare all'ormai insopportabile La Penna, che in queste mattine ha abbondantemente superato Buzzanca non dico nella pedanteria ma quantomeno nella stucchevolezza di un sarcasmo fine a se stesso e quindi deleterio per la trasmissione)
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline ammiraglio

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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #17 : Sabato 17 Luglio 2010, 11:54:30 »
Mi spiace per il Pescina; Birindelli, César e Choutos non sono bastati, retrocessione e adieu.

:(

prevedibile, direi.
ecco perchè degrè, quadri, artipoli rifiutarono il trasferimento, col  rischio poi di non percepire lo stipendio.
che schiocchezza che rischiava di commettere la lazio ...


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Offline Er Matador

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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #18 : Domenica 18 Luglio 2010, 02:57:57 »
è il solito discorso: le lega pro andrebbe prganizzata per bacini di utenza e senza retrocessioni.
allucinante che ci siano poi club con duecento spettatori a partita per mancanza di big.
una bestemmia vedere il pisa nascosto non so dove.

Forse sono io indietro coi tempi, ma passasse questa filosofia - non priva di fondamenti razionali sul piano amministrativo, lo ammetto - smetterei di seguire la terza serie.
Nulla è lontano dalla nostra cultura sportiva quanto il modello NBA, o sue atroci e più probabili caricature, senza retrocessioni.
Nulla è più antisportivo e antimeritocratico del concetto di bacino d'utenza, perfetto per trasformare in cimiteri di elefanti tornei le cui gerarchie andrebbero scritte unicamente dalla capacità di fare calcio.
Nulla è più dannoso per lo sport, concettualmente erede di una tradizione cavalleresca e medievale, della dilagante idea di spettacolo, il cui retroterra culturale è costituito tutt'al più dal circo.
Anche perché il problema è del tutto indipendente dall'affluenza di pubblico e dai conseguenti ricavi, la cui incidenza sui bilanci delle società è da anni percentualmente irrisoria: altrimenti risulterebbe difficile spiegare i disastri di Pisa, Avellino e altre o i perenni stenti di piazze come Treviso o Rimini dove - allargando un attimo il discorso - non manca neppure una classe imprenditoriale in loco.
Da quest'ultima considerazione si può partire per la domanda decisiva: perché nessun miliardario del posto investe un centesimo nel calcio? Anche senza fornire una risposta precisa ci si trova indirizzati verso il vero problema, che è di carattere amministrativo.
Lasciamo da parte per un attimo i due pesi e due misure denunciati a ragione da Macalli, con l'accanimento verso l'unica categoria in grado di darsi una regolata: budegt tipo, limitazione della quota di bilancio da destinare agli ingaggi, numero obbligatorio di giovani italiani da schierare fra campo e panchina.
Il tutto mentre al piano superiore si continuavano e si continuano a sprecare soldi che non ci sono più, senza mai pagare dazio.
Un'analisi di massima conferma che la Prima Divisione, oltre ad aver espresso il miglior gioco fra le categorie professionistiche - soprattutto nel girone B -, non è affatto il campionato malato di cui si vorrebbe parlare.
Il numero di mancate iscrizioni è limitato, e coinvolge in gran parte società provenienti - magari ad un anno di distanza, come il Rimini - dalla categoria inferiore; fra gli altri casi, spicca quello del Marcianise le cui sfortune sono legate quasi esclusivamente alla questione stadio.
Nel primo caso pesa la pessima ammortizzazione del salto di categoria all'indietro, che sta rendendo quasi automatico lo sprofondamento nelle categorie inferiori per chi abbandona la B.
Nel secondo un problema organizzativo troppo più complesso: e qui vengono al pettine anni di incuria e miopia amministrativa nella gestione sia degli impianti, dove si è fermi a decenni fa, sia dell'ordine pubblico, che ha reso obbligatorie misure tragicamente ridicole per una partita di calcio rendendo inadeguati stadi altrimenti dignitosi o imponendo, in alternativa, costi di ristrutturazione insostenibili.
Nulla, in ogni caso, che possa essere ricondotto a colpe della Prima Divisione e dei suoi club, peraltro valutati con un rigore sconosciuto ad alti livelli.
Diverso il discorso per la Seconda Divisione, dove l'ecatombe porta a galla una lacerante ed ormai esplosa contraddizione: quella fra costi di gestione comunque alti e una realtà tecnica neppure confrontabile a quanto espresso dalla categoria immediatamente superiore.
In parole povere: che senso ha quel campionato, sintesi dei problemi di un torneo professionistico e dei limiti di uno dilettantistico?
Lo dico con la morte nel cuore per i tanti ricordi di sportivo legati alla vecchia C2, ma l'intervento non è più rinviabile: si approfitti delle tante defezioni per ricreare un'unica C - magari a tre gironi -, pensionando un campionato cui il tempo e l'evoluzione finanziaria di questo sport hanno tolto il motivo della propria esistenza.

Offline ammiraglio

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Re:Un milione di tifosi senza squadra
« Risposta #19 : Lunedì 19 Luglio 2010, 12:53:48 »
ciao matador,

bell'intervento il tuo.
l'anomalia italiana è enorme: abbiamo troppi club professionistici e in tal senso mi sembra che le ns idee coincidano.
partendo dalla b anche quest'anno ad es. il modena ha tremato (motivo per cui bergodi è arrivato solo pochi  giorni fa).
già in prima divisione qualcosa non funziona.
resto dell'opinione che il calcio soprattutto per piazze che fanno ducento spettatori a partita vada ricondotto ai discorsi relativi al divertimento e allo sfoggio di giovani.
in definitiva club dalle grandi tradizioni  sprofondano (perugia, pisa, etc.), quelli che subentrano non hanno spina dorsale.
tutto ciò mi porta a pensare che la formula vada rivoluzionata: ragioniamo allora per bacini di utenza.

la serie a venti squadre.
la serie b a due gironi da 18 squadre l'uno e non più a 22 squadre con girone unico e con i playoff.
la lega pro a con due gironi da 18 squadre l'uno e senza retrocessioni.

cancellazione totale della seconda divisione che attualmente prevede 3 gironi danteschi con balletti di iscrizione vergognosi.
i club che vogliono ambire alla lega pro devono portare un piano industriale stra certificato (stadio, numero abbonati e investimenti firmato) per potersi sostiture ad un club già presente.
si crea un circolo virtuoso di meritocrazia economica e il calcio non può prescindere dai bilanci per la certezza della regolarità sportiva.
chi offre garanzie quindi accede alla lega pro, chi  ci sta dentro, ma è in retrovia dal punto di vista economico cade tra i dilettanti.
la lega pro quindi darebbe garanzie di stabilità del sistema nel medio termine. la stabilità consentirebbe quindi lo sprigionarsi di inziative tecniche soprattutto sui giovani.

così facendo si arriverebbe ad un calcio professionistico più misurato, composto di 20 più 18 più 18 più 18 più 18 squadre.
totale: 92 squadre.
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