www.LaLazioSiamoNoi.itLa notizia dell'ufficialità della Superlega ha scatenato un vero e proprio prevedibile terremoto mediatico. Nei principali paesi europei le reazioni delle federazioni sono state principalmente di opposizione e di condanna verso la creazione del super torneo tra i top club continentali. Come riporta la rassegna stampa di Radiosei, la DFB, (federazione calcistica tedesca), ha con un comunicato dichiarato di appoggiare l'Uefa per opporre contromisure al progetto: “Non dobbiamo permettere che gli interessi di alcuni top club ottengano l'abolizione di strutture collaudate”. Ieri in giornata aveva ribadito l'opposizione tedesca alla Superlega anche il CEO del Borussia Dortmund, Watzke, ribadendo come anche il Bayern Monaco si fosse respinto all'idea di farne parte, e successivamente anche il Lipsia.
FRANCIA – L'Equipe aveva ieri sbattuto in prima pagina i due schieramenti, pro e contro la Super Lega, e dopo le parole di condanna da parte di Macron, sul come un progetto simile mini i principi cardine di meritocrazia sportiva, in Francia sono cresciuti i primi sospetti sul fatto che due club francesi possano prendere parte al torneo con continuità, (prima e seconda classificata). La proprietà qatariota del Psg ha definito al momento “irrispettoso” il progetto Superlega, ma potrebbero forse pesare nei giudizi i Mondiali Fifa che si disputeranno nel paese asiatico il prossimo anno.
INGHILTERRA – Nel paese dove la Premier League ha rilanciato un campionato, con miliardi di diritti tv destinati ai club che ne fanno parte le reazioni della politica, dei club e dei tifosi, sono state tutte indirizzate a condannare il progetto. Boris Johnson che si è detto pronto ad aiutare la Uefa a contrastare la Superlega, il Leeds ieri sera impegnato con il Liverpool, ha fatto scendere in campo i calciatori con la maglia con scritto “Il calcio è dei tifosi”, e i tifosi stessi dei Reds hanno già fatto sapere di abbandonare la Kop, storico settore del tifo più caldo, in caso in cui la Superlega venisse davvero disputata.
SPAGNA – Anche nel paese iberico le reazioni non sono mancate. Il presidente della Liga Tebas ha annunciato per giovedì un incontro tra i club del campionato spagnolo pronti a battagliare contro la decisione presa, sostenendo che il calcio in Spagna rappresenti l'1.4 % del PIL del paese, e che l'esclusione di Real, Barcellona e Atletico che prenderebbero parte alla Superlega possa costare caro a tutta l'economia spagnola. Il ministro della Cultura e dello Sport Uribes, ha già allacciato i contatti con i 3 top club, con la Uefa e con le federazioni spagnole: l'intento è trovare un accordo con il dialogo tra le parti: “Un cambiamento del genere, ha dichiarato Uribes, può avvenire solo attraverso il dialogo, minacce e scontri frontali non portano a nulla di buono per il nostro calcio “.
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