Autore Topic: stagione 41-42  (Letto 3490 volte)

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Offline rione 13

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stagione 41-42
« : Lunedì 25 Novembre 2013, 08:45:39 »
Se non ricordo male, Amedeo Amedei (rip)  rilasciò un'intervista in cui ammetteva che nel 41-42 la reoma vinse un campionato farsa per le note vicende legate alla guerra.

Si ha testimonianza di quest'intervento da qualche parte?
grazie

Pomata

Re:stagione 41-42
« Risposta #1 : Lunedì 25 Novembre 2013, 14:21:00 »
Io sapevo che molti giocatori delle altre squadre erano stati inviati al fronte. Si denominò lo scudetto di Mussolini.

Offline Drenai

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Re:stagione 41-42
« Risposta #2 : Lunedì 25 Novembre 2013, 14:22:17 »
io ho sempre trovato singolare che la roma arrivò NONA sia l'anno prima che quello dopo...
"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird

Giglic

Re:stagione 41-42
« Risposta #3 : Lunedì 25 Novembre 2013, 14:44:47 »
Io sapevo che molti giocatori delle altre squadre erano stati inviati al fronte. Si denominò lo scudetto di Mussolini.

Fesserie. Quello scudetto - giocato in condizioni difficili, vista la guerra, fu regolare. La Roma era l'unica ad aver preservato il modulo, invece del sistema cui tutti ambivano. Si infilò tra la fine del binomio Ambrosiana-Bologna e l'inizio della stagione del Grande Torino (Mazzola e Loik, quell'anno, giocavano nel Venezia). Che a Mussolini facesse comodo la Roma che vinceva era vero fino ad un certo punto, di certo se ne appropriò (Al Duce il calcio non piaceva, lo usava come veicolo di consenso). Ma a maggior ragione avrebbe dovuto far vincere i fusi sia prima sia soprattutto dopo nel 1943...

Pomata

Re:stagione 41-42
« Risposta #4 : Lunedì 25 Novembre 2013, 16:38:12 »
Fesserie. Quello scudetto - giocato in condizioni difficili, vista la guerra, fu regolare. La Roma era l'unica ad aver preservato il modulo, invece del sistema cui tutti ambivano. Si infilò tra la fine del binomio Ambrosiana-Bologna e l'inizio della stagione del Grande Torino (Mazzola e Loik, quell'anno, giocavano nel Venezia). Che a Mussolini facesse comodo la Roma che vinceva era vero fino ad un certo punto, di certo se ne appropriò (Al Duce il calcio non piaceva, lo usava come veicolo di consenso). Ma a maggior ragione avrebbe dovuto far vincere i fusi sia prima sia soprattutto dopo nel 1943...

La mia è la versione ufficiale o meglio fatta passare come ufficiale da mio padre :D


Offline rione 13

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Re:stagione 41-42
« Risposta #5 : Lunedì 25 Novembre 2013, 19:20:28 »
NOI AL FRONTE, LORO A GIOCA’ A PALLONE

Premessa: io, Rodolfo Bada, Romano de nascita, Laziale per Grazia Divina, non ce l’ho con la Roma. Visto che spesso nei miei articoli tratto della loro storia, il sospetto sarebbe legittimo. La verità è che non sopporto la comunicazione intorno alla Roma, chi ne racconta la storia. O peggio ancora chi la nasconde. Mi spiego meglio. E’ capitato più volte che durante “We Love Lazio”, il programma radiofonico che conducevo con il dott. Prece, venissi insultato da quelli che si professavano “daa Rioma” perché riconoscevo alla Roma un solo scudetto, quello vinto meritatamente nell’83 ma non quelli del ’42, vinto mentre l’Italia era in guerra, e quello successivo del 2001. Quello del 1942 mi è tornato in mente vedendola cerimonia che si è svolta il 9 gennaio scorso all’Altare della Patria dove è stata deposta una corona d’alloro al sacello del Milite Ignoto per celebrare i 111 anni della S.S.Lazio e per ricordare i 42 atleti della Polisportiva morti durante la guerra. Tra questi le medaglie d’oro al valore militare Scalia e Friggeri, Chiesa, De Mori, De Rinaldis, Gaggiotti, Alberto Canalini, Kusterman, Rivalta, Mengarini, Marsili, Ausenda, Nazzari, Gaslini, Levi (II), Leonardo e Mario Di Napoli. Contemporaneamente il pensiero è andato a quei fortunati che, mentre gli altri rischiavano al fronte, erano tornati per giocare per la A.S.Roma.

[...]

Ecco come andarono realmente le cose. 1939, l’Italia entra in guerra e un milione di italiani sono costretti ad indossare la divisa e partire  per i vari fronti. Tra questi naturalmente anche i calciatori di Serie A, (una delle poche cose buone del regime era il fatto che sotto questo aspetto non faceva sconti a nessuno). Il campionato ’41-’42 non si sarebbe dovuto disputare causa conflitto, ma un deciso intervento di alcuni alti “papaveri2 del regime fece cambiare idea alla Federazione.

Il torneo iniziò con due mesi di ritardo, (26 ottobre, ndr).

Napoli, Modena e Livorno furono le società più colpite, ben sette i titolari richiamati alle armi. Inevitabilmente ne pagarono le conseguenze, serie B per le prime due, mentre il Livorno si salvò all’ultima giornata. Lazio e Roma, come tutte le altre squadre della Serie A, fecero la loro parte con 5 atleti inviati al fronte.

Con una differenza: quelli della Roma dopo pochi mesi tornarono a casa. Il presidente della Roma Bazzini l’11 settembre inviò una lettera al Consigliere Federale Monzeglio con la richiesta di intercedere con il Duce per far rientrare i 5 giocatori chiamati alle armi al fine di rendere più competitiva la squadra che rappresentava la capitale (?!). In quei giorni le incursioni della Raf sul nostro Paese non si contavano, Torino, Porto Marghera, Genova, Savona, Milano, Livorno, Varese, Monza, Cagliari, Trapani, Palermo, Merano, Verona, Alessandria, Pavia, Brindisi, Vercelli, Taranto, Crotone, Catania, La Spezia, Messina, Licata, Siracusa, Reggio Calabria, Catanzaro, Marsala, Augusta, Ragusa, Comiso, Pescara, Venezia, Bologna, Vado e Novi Ligure, Pisa, Modena, Trieste, Bari e soprattutto Napoli subivano quasi quotidianamente pesanti bombardamenti, la gente aveva paura. Un lusso che il regime non si poteva permettere.

E il calcio diventò l’oppio del popolo.

La supplica della Roma fu accolta e i 5 titolari il 26 ottobre, prima di campionato, furono tra i protagonisti del 5 a 1 inflitto al Napoli privo invece dei sette titolari impegnati al fronte.

I giallorossi furono l’unica società ad avere a disposizione l’intera rosa dei titolari, le altre 15 partecipanti al torneo non ebbero questa “fortuna”.

A quelli che non vorranno dar credito a quanto letto fino ad ora cito l’onestà di Amedeo Amadei. Intervenendo in una puntata del programma di Rai 3 “Sfide” nel raccontare dello scudetto del ’42 ammise che il ritorno dalle armi dei 5 compagni fu determinante per la vittoria dello scudetto. Oggi quando la racconto non c’è un romanista che crede a questa storia.

“Te la sei inventata perché stai a rosicà”.

Questo articolo di Rodolfo Bada mi sembra fosse anche corredato da documenti dell'epoca che confermavano il trattamento di favore riservato dal regime alla roma. Peccato non ritrovare il filmato di sfide con l'intervista di Amedei. Almeno io su youtube non ci sono riuscito.

Pomata

Re:stagione 41-42
« Risposta #6 : Lunedì 25 Novembre 2013, 19:30:36 »
NOI AL FRONTE, LORO A GIOCA’ A PALLONE

Premessa: io, Rodolfo Bada, Romano de nascita, Laziale per Grazia Divina, non ce l’ho con la Roma. Visto che spesso nei miei articoli tratto della loro storia, il sospetto sarebbe legittimo. La verità è che non sopporto la comunicazione intorno alla Roma, chi ne racconta la storia. O peggio ancora chi la nasconde. Mi spiego meglio. E’ capitato più volte che durante “We Love Lazio”, il programma radiofonico che conducevo con il dott. Prece, venissi insultato da quelli che si professavano “daa Rioma” perché riconoscevo alla Roma un solo scudetto, quello vinto meritatamente nell’83 ma non quelli del ’42, vinto mentre l’Italia era in guerra, e quello successivo del 2001. Quello del 1942 mi è tornato in mente vedendola cerimonia che si è svolta il 9 gennaio scorso all’Altare della Patria dove è stata deposta una corona d’alloro al sacello del Milite Ignoto per celebrare i 111 anni della S.S.Lazio e per ricordare i 42 atleti della Polisportiva morti durante la guerra. Tra questi le medaglie d’oro al valore militare Scalia e Friggeri, Chiesa, De Mori, De Rinaldis, Gaggiotti, Alberto Canalini, Kusterman, Rivalta, Mengarini, Marsili, Ausenda, Nazzari, Gaslini, Levi (II), Leonardo e Mario Di Napoli. Contemporaneamente il pensiero è andato a quei fortunati che, mentre gli altri rischiavano al fronte, erano tornati per giocare per la A.S.Roma.

[...]

Ecco come andarono realmente le cose. 1939, l’Italia entra in guerra e un milione di italiani sono costretti ad indossare la divisa e partire  per i vari fronti. Tra questi naturalmente anche i calciatori di Serie A, (una delle poche cose buone del regime era il fatto che sotto questo aspetto non faceva sconti a nessuno). Il campionato ’41-’42 non si sarebbe dovuto disputare causa conflitto, ma un deciso intervento di alcuni alti “papaveri2 del regime fece cambiare idea alla Federazione.

Il torneo iniziò con due mesi di ritardo, (26 ottobre, ndr).

Napoli, Modena e Livorno furono le società più colpite, ben sette i titolari richiamati alle armi. Inevitabilmente ne pagarono le conseguenze, serie B per le prime due, mentre il Livorno si salvò all’ultima giornata. Lazio e Roma, come tutte le altre squadre della Serie A, fecero la loro parte con 5 atleti inviati al fronte.

Con una differenza: quelli della Roma dopo pochi mesi tornarono a casa. Il presidente della Roma Bazzini l’11 settembre inviò una lettera al Consigliere Federale Monzeglio con la richiesta di intercedere con il Duce per far rientrare i 5 giocatori chiamati alle armi al fine di rendere più competitiva la squadra che rappresentava la capitale (?!). In quei giorni le incursioni della Raf sul nostro Paese non si contavano, Torino, Porto Marghera, Genova, Savona, Milano, Livorno, Varese, Monza, Cagliari, Trapani, Palermo, Merano, Verona, Alessandria, Pavia, Brindisi, Vercelli, Taranto, Crotone, Catania, La Spezia, Messina, Licata, Siracusa, Reggio Calabria, Catanzaro, Marsala, Augusta, Ragusa, Comiso, Pescara, Venezia, Bologna, Vado e Novi Ligure, Pisa, Modena, Trieste, Bari e soprattutto Napoli subivano quasi quotidianamente pesanti bombardamenti, la gente aveva paura. Un lusso che il regime non si poteva permettere.

E il calcio diventò l’oppio del popolo.

La supplica della Roma fu accolta e i 5 titolari il 26 ottobre, prima di campionato, furono tra i protagonisti del 5 a 1 inflitto al Napoli privo invece dei sette titolari impegnati al fronte.

I giallorossi furono l’unica società ad avere a disposizione l’intera rosa dei titolari, le altre 15 partecipanti al torneo non ebbero questa “fortuna”.

A quelli che non vorranno dar credito a quanto letto fino ad ora cito l’onestà di Amedeo Amadei. Intervenendo in una puntata del programma di Rai 3 “Sfide” nel raccontare dello scudetto del ’42 ammise che il ritorno dalle armi dei 5 compagni fu determinante per la vittoria dello scudetto. Oggi quando la racconto non c’è un romanista che crede a questa storia.

“Te la sei inventata perché stai a rosicà”.

Questo articolo di Rodolfo Bada mi sembra fosse anche corredato da documenti dell'epoca che confermavano il trattamento di favore riservato dal regime alla roma. Peccato non ritrovare il filmato di sfide con l'intervista di Amedei. Almeno io su youtube non ci sono riuscito.

A Gì, se le cose nun le sai, salle ;D

E che mi padre me diceva bugie? :D

Zapruder

Re:stagione 41-42
« Risposta #7 : Lunedì 25 Novembre 2013, 20:51:55 »
Una leggenda, quella dei "calciatori inviati al fronte", piuttosto radicata: ma totalmente falsa.

Il massimo favore concesso all'asroma fu quello di assegnare a caserme romane i sette bersaglieri che i pressofusi avevano in rosa.

Giglic

Re:stagione 41-42
« Risposta #8 : Lunedì 25 Novembre 2013, 21:13:37 »
Una leggenda, quella dei "calciatori inviati al fronte", piuttosto radicata: ma totalmente falsa.

Il massimo favore concesso all'asroma fu quello di assegnare a caserme romane i sette bersaglieri che i pressofusi avevano in rosa.

Grazie  :) (Ho scritto modulo invece di metodo: spero il lettore perdonerà: ero di fretta)

Pomata

Re:stagione 41-42
« Risposta #9 : Lunedì 25 Novembre 2013, 21:37:49 »
Una leggenda, quella dei "calciatori inviati al fronte", piuttosto radicata: ma totalmente falsa.

Il massimo favore concesso all'asroma fu quello di assegnare a caserme romane i sette bersaglieri che i pressofusi avevano in rosa.

Te pare poco? Quelli correvano :D

Offline giamma

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Re:stagione 41-42
« Risposta #10 : Mercoledì 27 Novembre 2013, 10:17:50 »
Leggenda o verità conta poco, le statistiche che tanto piacciono a Zapruder raccontano:
'40-'41  chiude a due punti dalla penultima
'41-'42  Vince lo scudo con 10/11 del campionato precedente (l'innesto non ricordo chi fosse ma comunque non fa parte del Pantheon riommico)
'42-'43  chiude a 4 punti dalla penultima con 11/11 dell'anno prima (peggior prestazioni di sempre di una scudettata)
notare che all'epoca le retrocessioni erano solo 2
In più c'è il documento postato da Borges in cui un dirigente riommico chiede di risparmiare i propri calciatori.
Nel '83 vincono essenzialmente per mancanza di avversari, c'è solo la Juve, il Torino ha imboccato la strada verso ila B e il fallimento, l'Inter di uno stanco e malato Fraizzoli (che l'anno dopo mollerà) è poca cosa (e ha dovuto rinunciare a Falcao per una telefonata dall'alto), gli effetti del calcio scommesse si fanno ancora sentire e Milan, Lazio e Bologna sono in B, in questa voragine s'infilerà anche il Verona che vincerà nel '85.
Nel 2001 vincono per mezzo di un cambio di regolamento in corsa che li avvantaggia, il vantaggio è notevole e nei fatti solo per loro.
Dal 2006 rischiano di vincere un paio di scudetti per la stessa situazione dei primi '80, questa volta per nostra fortuna l'unico avversario è l'Inter e il divo Giulio ormai conta poco o nulla.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline lollapalooza

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Re:stagione 41-42
« Risposta #11 : Mercoledì 27 Novembre 2013, 11:10:01 »
Anni fa mi salvai da un qualche sito tre documenti relativi a 'sta faccenda.
Ve li sottopongo, sperando che qualcuno ne attesti la veridicità:

Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.


So' veri o so' fregnacce?



Giglic

Re:stagione 41-42
« Risposta #12 : Mercoledì 27 Novembre 2013, 11:18:03 »
Sembrano veri, ma attestano quello che ha detto Zap, alla fine.

Pomata

Re:stagione 41-42
« Risposta #13 : Mercoledì 27 Novembre 2013, 11:58:26 »
Anni fa mi salvai da un qualche sito tre documenti relativi a 'sta faccenda.
Ve li sottopongo, sperando che qualcuno ne attesti la veridicità:

Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.


So' veri o so' fregnacce?

Lo scudetto de Mussolini...

Zapruder

Re:stagione 41-42
« Risposta #14 : Mercoledì 27 Novembre 2013, 12:17:55 »
Sembrano veri, ma attestano quello che ha detto Zap, alla fine.

Avevo già scritto che il massimo favore concesso fu quello di mandare i bersaglieri a Roma. Non conoscevo quel documento, ma attesta esattamente quello che sapevo sulla faccenda.

Chi vuole, può consultare assieme a me i tabellini dal 39/40 al 40/43, per verificare quali siano i calciatori "spariti" e quali di loro siano stati inviati "al fronte".

Vi anticipo che non ne troverete nemmeno uno. Ad eccezione di chi partì volontario per il fronte russo, tra cui lo stesso Monzeglio.

Lo scudetto del '42 non fu festeggiato in alcun modo, ad eccezione di qualche foto ricordo della squadra allo stadio. La sera della vittoria a Roma vigeva il coprifuoco e la situazione generale non era certo adatta a strombazzamenti e simili. Qualcuno ha raccontato di grande tristezza, perché si era vinto un tanto desiderato scudetto nel momento peggiore, e non riusciva a provare sincera gioia.

Ho sempre enfatizzato, nel mio piccolissimo, le porcherie della storia romanista, e qualcuna ne ho scovata e pubblicizzata io stesso. Figurarsi se non ho cercato riscontri sulla faccenda dello "scudetto del duce". Ma non ne ho trovati, né corrispondono a verità alcune leggende urbane ("tutti i calciatori al fronte" ecc. ecc.). L'amico di casa Mussolini, Monzeglio, che faceva il direttore tecnico di quella Roma, se ne andò a metà campionato, volontario sul fronte russo.

Offline lollapalooza

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Re:stagione 41-42
« Risposta #15 : Mercoledì 27 Novembre 2013, 12:27:06 »
Quindi non "scudetto di Mussolini".

Ma nemmeno "campionato regolare", me pare.




Offline BobLovati

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Re:stagione 41-42
« Risposta #16 : Mercoledì 27 Novembre 2013, 12:53:37 »
mi sembra che, nonostante i distinguo sui quali non ho dubbi, il fatto che la trigoriese avesse 5 titolari e gli altri no sia stato già un bel vantaggio.
Ancora più importante il fatto che l´anno dopo siano arrivati ( come 2 anni prima ) al penultimo posto   :P

Il racconto di mio padre ( socio vitalizio di essi), classe 1920 e con 3 anni di guerra in  Jugoslavia alle spalle, senza mezzi di sussistenza alimentari e di sopravvivenza, era leggermente diverso ma, allo stesso tempo, rafforza quanto sostenuto dalla regolarità dell´anno scudettato.

Sembra, dico sembra, che nel secondo semestre del 1943 ( non ho idea su quale fosse la data ) ci fu un  ordine di invio al fronte per tutti i calciatori, senza distinzioni; la cosa sorprese soprattutto gli oriundi ( credo loro ne avessero più d´uno ) che, davanti alla pericolosa partecipazione ad una guerra non loro, preferirono imbarcarsi frettolosamente da Napoli verso il Sud America.

Ripeto, sono cose che non ho maniera di confermare, visto che il mio papà non c´è più, ma sapere se davvero gli oriundi c´erano per lo scudo e non più l´anno seguente sarebbe già un bell´indizio, no ??     
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline lollapalooza

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Re:stagione 41-42
« Risposta #17 : Mercoledì 27 Novembre 2013, 12:57:42 »
mi sembra che, nonostante i distinguo sui quali non ho dubbi, il fatto che la trigorioese avesse 5 titolari e gli altri no sia stato già un bel vantaggio.

2 titolari, per la precisione: Donati e Cappellini, 47 presenze in due.
Per gli altri, 13 presenze in tre.
Almeno a dar retta a Wikipedia.

:occhiolino:



Offline BobLovati

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Re:stagione 41-42
« Risposta #18 : Mercoledì 27 Novembre 2013, 13:00:12 »
2 titolari, per la precisione: Donati e Cappellini, 47 presenze in due.
Per gli altri, 13 presenze in tre.
Almeno a dar retta a Wikipedia.

:occhiolino:

sembra assurdo lo so; ma fra Zap e wiSkipedia preferisco il 1º   :o
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Zapruder

Re:stagione 41-42
« Risposta #19 : Mercoledì 27 Novembre 2013, 13:05:46 »
mi sembra che, nonostante i distinguo sui quali non ho dubbi, il fatto che la trigorioese avesse 5 titolari e gli altri no sia stato già un bel vantaggio.
Ancora più importante il fatto che l´anno dopo siano arrivati ( come 2 anni prima ) al penultimo posto   :P

Il racconto di mio padre ( socio vitalizio di essi ), classe 1920 e con 3 anni di guerra in  Jugoslavia alle spalle, senza mezzi di sussistenza alimentari e di sopravvivenza, era leggermente diverso ma, allo stesso tempo, rafforza quanto sostenuto dalla regolarità dell´anno scudettato.

Sembra, dico sembra, che nel 1943 ( non ho idea su quale fosse la data ) ci fu un  ordine di invio al fronte per tutti i calciatori, senza distinzioni; la cosa sorprese soprattutto gli oriundi ( credo loro ne avessero più d´uno ) che, davanti alla partecipazione alla guerra preferirono imbarcarsi frettolosamente da Napoli verso iol Sud America.

Ripeto, sono cose che non ho maniera di confermare, visto che il mio papà non c´è più, ma sapere se davvero gli oriundi c´erano per lo scudo e non più l´anno seguente sarebbe già un bell´indizio, no ??     

Non è vero che loro avessero 5 titolari e gli altri no. Non ci sono defezioni importanti, nelle rose nel periodo 40/43. Ognuno si tutelava come poteva, puoi verificare come Bologna, Inter, Fiorentina, la stessa Lazio, godessero di ottime protezioni ad alto livello.

L'Italia fu l'unico paese europeo in cui non fu fermato il campionato di calcio, assieme alla Svizzera e all'Austria (il territorio di quest'ultima rimase fuori dalle vicende belliche): figurarsi se la propaganda, che rifiutò persino ai feriti in Albania di rientrare a curarsi in Italia per non demoralizzare la popolazione, si sognasse di disturbare minimamente il campionato di calcio. Ancora nel '44 e nel '45 vanno avanti campionati di guerra ufficiosi, che permettevano ai calciatori di rimediare qualcosa da mettere sotto i denti e di evitare chiamate alle armi a vario titolo.

L'episodio cui ti riferisci riguarda la guerra in Abissinia: temendo (immotivatamente: nessuno si sarebbe sognato di disturbarli) di essere chiamati al fronte, molti oriundi lasciarono l'Italia in fretta e furia. I primi furono i romanisti Guaita, Scopelli e Stagnaro, che nella notte tra l'1 e il 2 gennaio 1935 scapparono da Roma e si diressero verso la Francia. Furono rintracciati quando erano a Ventimiglia o, secondo altre versioni, a Mentone. I fratelli Fantoni invece attesero la fine del campionato, ma la faccenda fu lo stesso considerata un grave tradimento: quando nel '38 l'Italia doveva incontrare il Brasile, i verdeoro (allora ancora bianchi) volevano sostituire l'infortunato (forse) Leonidas proprio con Fantoni III, nel frattempo ridiventato Nigigho: il presidente FIGC Vaccaro protestò con la Fifa, perché considerava la presenza di Niginho contro l'Italia una grave offesa, e la Fifa ordinò al Brasile di escludere il giocatore dalla partita.