Autore Topic: Superlega  (Letto 22046 volte)

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geddy

Re:Superlega
« Risposta #300 : Giovedì 22 Aprile 2021, 12:41:24 »
Un'assenza rumorosissima. Amici juventini, interisti e riommici erano naturalmente a favore.
Siamo un paese da umido, più facile da ammazzatora.

Fossero stati tutti come noi, oggi già si sarebbe giocato il secondo turno di super lega.

D'altronde, se ci pensiamo, siamo stati tra i primi a diffondere l'idea che uno de Catantsaro possa tifà riomma o uno de Caltanissetta, juve.
La de-territorializzazione alla base di questa iniziativa qui nel paese dei cachi è in  corso da almeno 50 anni.
La mortificazione della cultura dei luoghi e dei campanili ogni giorno di più vittima di una continua colonizzazione.
I catanzarese che tifano Juve sono territoriali, nella definizione di Agnelli c'e' una categoria che  a noi risulta incomprensibile. Il tifoso del giocatore è dell'evento. Assomiglia, poco, al disprezzatissimo tifoso da mondiali.

geddy

Re:Superlega
« Risposta #301 : Giovedì 22 Aprile 2021, 12:43:35 »
Il problema sembra che a noi territoriali hanno spremuto pure i noccioli, forse non gli serviamo piu'. Non a giustificare debiti per miliardi almeno.

Gasco luis veron

Re:Superlega
« Risposta #302 : Giovedì 22 Aprile 2021, 12:48:04 »
Non e' questione di benaltrismo, sto circo l'ha creato l'uefa e la fifa, lo animano gli Agnelli, I Perez etc etc

Io, so' solo che l' anno in cui la Juve era in serie, B no  mi pare chr la gente abbia smesso di seguire il calcio.

Idem, quando anche il Milan tan5i anni fa' si trovava in serie, B.

Chr poi il Milan negli ultimi anni non ha vinto niente in confronto a noi e solo per partito oreso viene considerata una delle 12 squadre.

Ma chi sono i 12 apostoli che portano la verita'?

Piu' probabile l' assonanza con i 12 ladroni.


Panzabianca

Re:Superlega
« Risposta #303 : Giovedì 22 Aprile 2021, 13:01:30 »
I catanzarese che tifano Juve sono territoriali, nella definizione di Agnelli c'e' una categoria che  a noi risulta incomprensibile. Il tifoso del giocatore è dell'evento. Assomiglia, poco, al disprezzatissimo tifoso da mondiali.

Ma infatti la Juve questo genere di operazioni lo ha sempre fatto: acquista Causio e la Puglia diventa feudo.
E lo faceva 50 anni fa...

Offline Karmilla

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Re:Superlega
« Risposta #304 : Giovedì 22 Aprile 2021, 13:14:48 »

D'altronde, se ci pensiamo, siamo stati tra i primi a diffondere l'idea che uno de Catantsaro possa tifà riomma o uno de Caltanissetta, juve.
La de-territorializzazione alla base di questa iniziativa qui nel paese dei cachi è in  corso da almeno 50 anni.
La mortificazione della cultura dei luoghi e dei campanili ogni giorno di più vittima di una continua colonizzazione.

Va be' Panza, sai di dove sono e sai che cosa tifo.

Rispetto la territorialità e l'idea che il club sia radicato in una città (senza tifosi romani radicati non ci sarebbe la Lazio che amo) però chiedere a me di esprimersi contro i tifosi "extraterritoriali" è come chiedere a Sasha Grey di discettare sulla santità del matrimonio.
Citazione da: franz_kappa
Karmilla non è donna di cultura, ahinoi ;-)

Panzabianca

Re:Superlega
« Risposta #305 : Giovedì 22 Aprile 2021, 13:33:54 »
Va be' Panza, sai di dove sono e sai che cosa tifo.

Rispetto la territorialità e l'idea che il club sia radicato in una città (senza tifosi romani radicati non ci sarebbe la Lazio che amo) però chiedere a me di esprimersi contro i tifosi "extraterritoriali" è come chiedere a Sasha Grey di discettare sulla santità del matrimonio.

No, perché, almeno nell'ambito del tifo Laziale (come può essere per quello fiorentino, atalantino o napoletano) tu saresti l'eccezione.
Io del tifo ho una concezione di pura appartenenza. Vivere a Roma e tifare Inter, Milan o Juve per me è incomprensibile.

Offline lazio_alè

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Re:Superlega
« Risposta #306 : Giovedì 22 Aprile 2021, 13:39:06 »
Va be' Panza, sai di dove sono e sai che cosa tifo.

Rispetto la territorialità e l'idea che il club sia radicato in una città (senza tifosi romani radicati non ci sarebbe la Lazio che amo) però chiedere a me di esprimersi contro i tifosi "extraterritoriali" è come chiedere a Sasha Grey di discettare sulla santità del matrimonio.

Sasha Grey non so ma tu hai un'aggravante! :D
" Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, e che male c'è in questo?
 Anzi è piuttosto confortante se ci pensi ... "

“Il mano di Bastos” is the new “er go’ de Turone” (Cit.TD)

Gasco luis veron

Re:Superlega
« Risposta #307 : Giovedì 22 Aprile 2021, 13:55:29 »
Ragazzi seriamente: a me pare scandalosa la reazione a tarallucci e vino del calcio italiano e di Gravina nei confronti di cio' che esiste anche se ancora non e' in vigore per varie problematiche.

Gravina ha detto che non ci saranno provvedimenti in quanto si e' trattato solo di idee menree Perez dice chiaramente non solo che ci sono dei contratti firmati ma anche delle penali poiche' se non si rispettano i contratti scattano le penali.

E Gravona dice che non ci sono gli estremi per prendere provvedi.enti perche' sono state solo idee?

E poi aggiunge che Agnelli dovra' apiegare bene qual' era e qual' e' ancora (cpme dice Perez), l' idea e lo scopo della Superlega.

E' vero che anche in Inghilterra non e' che abbiano fatto chissa' che ma societa' come il Liverpool si sono scusate pubblicamentecon i tifosi in maniera netta.

Cosa che non e' successa qui' dove anzi fanno finta di non sapere (P.Maldini ad esempio),o, proprio se ne' strafottono come Agnelli.

Le parole di Perez sono poco interpretabili: si parla di contratti e di eventuali penali a chi non rispettera' i contratti.

La Superlega e' solo sospesa prima di iniziare: stanno studiando solo il modo tecnico per aggirare i regolamenti e renderla fattibili.

E lo stesso Perez dice che la Juve cosi' come il.Milan non si sono affatto ritirate: stanno solo studiando una nuova formula che verra' presentata piu' in la' (ecco, perche' non scattano le penali ai club in quanto non si sono realmente ritirati).

Le parole di Boniek (tutt' ora un dirigente), sono state chiarissime.

Solo Gravina fa' fonta di nulla e cerca di abbozzare invece di andarci duro.

Ricordo che a differenza dell' Italia la Superlega PER ORA e' saltata grazie all' opposizione dei vertici del calcio inglese che ha di fatto costretto al momentaneo ritiro dei suoi 6 club.

La SUPERLEGA non e' saltata per l' opposizione ed una presa di posizione forte del calcio italiano: Gravinavuole chiarimenti da Agnelli ma ha detto che i rapporti rimarranno intatti.

E Gravina dice anche che non vi e' nessun provvedimento da prendere perche' non esiste nulka: era solo un idea.

Secondo me Gravina dovrebbe dimettersi subito: per il bene del calcio italiano perche' o, non ha capito come stanno le cose o, fa' finta di non capire.

Che poi neanche servirebbero delle sanzioni: basterebbe da oggi pretendere che questi club rispettino le regole come tutti gli altri.

Hanno i buffi?.
Nercato bloccato e cessione dei loro calciatori per risanare i debiti magari spalmando i loro debiti (questo, si per non farle fallire).

Ma i debiti devono pagarli: invece, continuera' tutto come prima.

Le parole di Perez parlano chiaro: le parole di Gravina dimostrano che il calcio italiano nella sua istituzione  non vuole o, non ha la forza per opporsi (a differenza di quello inglese ad esempio).

PEREZ

"Ci hanno voluto uccidere, come se avessimo tirato una bomba atomica. In vita mia non avevo mai visto tanta aggressività. Aggressività di gente che non vuole perdere i propri privilegi".

PROGETTO IN PAUSA - "La Superlega non è morta. Dicono che la Juventus se n’è andata, e non è così. Dicono che il Milan se n’è andato, e non è così. Anche gli inglesi sono ancora dentro, come il Barça. Siamo ancora tutti dentro perché per uscire bisogna pagare una penale. Abbiamo deciso di prenderci una pausa per cercare di spiegare un progetto al quale abbiamo lavorato per tre anni. E che forse abbiamo illustrato male. Ma non ce ne hanno dato il tempo, ci hanno attaccato con un’aggressività incredibile".




"Ci hanno voluto uccidere, come se avessimo tirato una bomba atomica. In vita mia non avevo mai visto tanta aggressività. Aggressività di gente che non vuole perdere i propri privilegi".

PROGETTO IN PAUSA - "La Superlega non è morta. Dicono che la Juventus se n’è andata, e non è così. Dicono che il Milan se n’è andato, e non è così. Anche gli inglesi sono ancora dentro, come il Barça. Siamo ancora tutti dentro perché per uscire bisogna pagare una penale. Abbiamo deciso di prenderci una pausa per cercare di spiegare un progetto al quale abbiamo lavorato per tre anni.
E che forse abbiamo illustrato male. Ma non ce ne hanno dato il tempo, ci hanno attaccato con un’aggressività incredibile".

Cioe' questi da 3 anni lavoravano a questa stronzata e lo stesso Agnelli andava a discutere i diritti economici del calcio italiano?

Altro che conflitti di interesse: gli estremi per le sanzioni ci sarebbero eccome visto che hanno firmato dei contratti.

E se non si vuol sanzionare nessuno per un fatto sociale riguardante i tifosi bisogna iniziare a chiedere a queste societa' di pagare i buffi anche attraverso dei sacrifici economici e un ridimensionamento tecnico.

Cosi' si partirebbe tutti alla pari: per 3 anni ora abbiamo le prove che queste societa' hanno barato.


Offline disabitato

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Re:Superlega
« Risposta #308 : Giovedì 22 Aprile 2021, 14:02:16 »
Pensasse a inserire delle norme che non permettono l'iscrizione al campionato/la qualificazione alle coppe per quelle squadre senza bilanci in regola.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

ThomasDoll

Re:Superlega
« Risposta #309 : Giovedì 22 Aprile 2021, 14:05:30 »
Non e' questione di benaltrismo, sto circo l'ha creato l'uefa e la fifa, lo animano gli Agnelli, I Perez etc etc

L'UEFA e la FIFA sono il movimento.
Il sottostante sono le Federazioni a cui si affiliano le Juventus.
Se le Juventus si vogliono sostituire a chi gestisce il movimento non si può parlare di guerra tra mafie, ma di qualcuno che vuole creare un altro calcio che risponda a regole particolari. Cioè gli interessi di 15 membri fondatori che mettono in piedi un Barnum che tutti gli anni invita, secondo modalità da stabilire, 5 ospiti.
Il tutto per rubare la torta della Champions League, visto che messi insieme hanno quasi 8 miliardi di euro di debiti fatti in massima parte per deliranti operazioni di mercato, tipo ingaggiare Cristiano Ronaldo per 30 milioni l'anno più cartellino, cedendo in giro per finanziarsi gente come Coman a chi, con i bilanci a posto, poi ci vince CL e mondiale per club. Utilizzando per giunta i Perisic in prestito da quegli altri incapaci che non pagano gli stipendi e non prendono le previste penalizzazioni.
Semplificando, vogliono far pagare al movimento la loro cattiva gestione.
La Fiat lo faceva quando aveva i magazzini pieni di macchine che non valevano un cazzo: ho sbagliato modello, la Duna non si vende, lo stato si accolli la CIG.
Niente di nuovo, no?

Offline lazio_alè

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Re:Superlega
« Risposta #310 : Giovedì 22 Aprile 2021, 14:07:42 »
Gasco, ti dico la mia:
il campionato in corso va finito così com'è. Inutile alzare la buriana ORA.
eventuali penalizzazioni (non so quanto legali) non sono al momento all'ordine del giorno
così come pure espulsioni o altro, pena alterare una classifica che andrebbe totalmente riscritta
e non lo puoi fare a 7/8 gg dal termine;
un conto è fallisce il Trapani in lega PRO ad inizio stagione e hai tutto il tempo
di programmare pause e riscrivere una breve classifica in base alle partite giocate;
un altro conto son 3 squadre (e de che tinta!) a fine campionato!
Se si vuol mantenere un certo aplomb fino a fine stagione mi starebbe anche bene
ma dal minuto successivo al fischio finale PRETENDEREI, se non si vuole perdere totalmente la faccia,
un FPF o Salary Cup o quel che volete IMPOSTO A TUTTI, NESSUNO ESCLUSO,
da subito bloccando il mercato in entrata ed imponendo il raggiungimento
di obiettivi di bilancio ragionevoli PRIMA dell'iscrizione al prossimo campionato, pena la non iscrizione.
Questo e SOLO QUESTO potrebbe servire a riprendere un minimo di credibilità da parte delle Leghe Nazionali
e dell' UEFA/FIFA a livello europeo e mondiale.
Qualunque altra soluzione non farebbe che confermare che dalla parte del Calcio
(inteso nei suoi piu' profondi valori sportivi etc.) non c'è proprio NESSUNO
e tutta 'sta storia sarebbe solo uno scontro tra "famiglie e mandamenti".
" Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, e che male c'è in questo?
 Anzi è piuttosto confortante se ci pensi ... "

“Il mano di Bastos” is the new “er go’ de Turone” (Cit.TD)

ThomasDoll

Re:Superlega
« Risposta #311 : Giovedì 22 Aprile 2021, 14:08:48 »
Se Ceferin mantiene la parola l'anno prossimo qualcuno paga pegno.

Offline lazio_alè

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Re:Superlega
« Risposta #312 : Giovedì 22 Aprile 2021, 14:11:23 »
Se Ceferin mantiene la parola l'anno prossimo qualcuno paga pegno.

Sto giro potrebbe anche succedere davvero, visto che oltre al tentativo della SL
c'è come aggravante  il "fattaccio" personale fra lui e monociglio, parenti acquisiti o quasi.
" Se perdi la finale di Coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, e che male c'è in questo?
 Anzi è piuttosto confortante se ci pensi ... "

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Orazio Scala

Re:Superlega
« Risposta #313 : Giovedì 22 Aprile 2021, 14:54:29 »
Come ha spiegato spesso l'ottimo FranzKappa, non contano i debiti, ma il flusso di cassa.

Con un club di calcio puoi anche rimetterci, tanto il guadagno sta da qualche altra parte. Vetrina, riciclaggio, vantaggi fiscali.

Puoi rimetterci perché il fallimento della Juventus è una cosa impensabile. Lo è stato anche quello della Lazio tanto da essere stato evitato, figuriamoci se si manda per aria un top club. E, anche dovesse accadere, il nuovo edificio sarebbe identico al primo, in termini di percezione da parte del "cliente". Che gli frega ai fiorentini se non hanno potuto conservare nemmeno il nome della vecchia società? I titoli non glieli ha tolti nessuno, un anno in C2 è passato presto. Una società rifondata è uguale a quella fallita, in termini di potenziali ricavi. E la bad company ce la becchiamo tutti noi, che i 22 milioni di IRPEF di Cecchi Gori non li abbiamo visti più.

Si evita, appunto, il fallimento, se i costi sociali sono superiori al danno erariale. Attenzione, i costi sociali non si valutano in termini di ricaduta diretta sul popolo, ma di possibili ricadute sul piano del consenso. Cazzi miei first, questo è un principio che va tenuto sempre sotto gli occhi quando si cerca di capire chi fa cosa e perché lo fa. Ovvero si evita il fallimento quando è possibile recuperare parte del credito, se parliamo di privati. Come è stato forse anche per la Lazio.

Ci si può rimettere, dicevo, se i ricavi sono alti. E per un ManchesterUnited l'unico modo per mantenere alti i ricavi è quello di competere ai massimi livelli: il brand va difeso, pena appunto il crollo dei ricavi. Ma per competere devi spendere più di quanto ricavi, il mercato in questo senso è spaventosamente drogato. Nessuno, in un'ottica di sana gestione, pagherebbe 30 milioni l'anno a Cristiano Ronaldo: ma siccome c'è qualcuno che lo fa, tutta la piramide degli ingaggi si sposta verso l'alto, e ogni nuovo "investimento" la sposta ancora di più, e via via all'infinito. E crescono i debiti e con essi la scommessa su futuri ricavi congrui, in una giostra folle che alimenta se stessa.

Poi d'improvviso qualcosa o qualcuno spezza la spirale e la giostra salta in aria. Stavolta è stato il COVID a stroncare i ricavi e quindi la possibilità di continuare il gioco. Ridimensionare la giostra? E come, con contratti sanguinosi già firmati per i prossimi 4-5 anni? Come, se alcuni creditori potrebbero pensare sia il momento di esigere il loro, prima che sia troppo tardi?

E quindi la soluzione è una sola: trovare il modo, ancora una volta, di aumentare i ricavi. Ma di certo quei soldi in più non sarebbero stati utilizzati per coprire i debiti, che è l'uso che sembra più sensato ma invece è quello che nessuno può permettersi, perché lo metterebbe fuori dalla competizione ai massimi livelli. A meno che non siano tutti d'accordo! ma il dilemma del prigioniero lo conosciamo tutti e il timore di essere fregati guiderà tutti verso la soluzione meno peggiore, non verso la migliore.

Ci vorrebbe una vera, vera rivoluzione. Obbligare i club a non spendere più del 60% dei ricavi certificati, per esempio, e non da entità viscide come Deloitte&Stocazzo o Moody's  o chi vi pare, ma dallo stesso organismo centrale che fissa le regole. Ma questo significa spazzare via tutto il mondo finanziario, compresa la sua parte più puzzolente, dal pallone: impossibile e irrealistico, allo stato attuale.

Offline fish_mark

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Re:Superlega
« Risposta #314 : Giovedì 22 Aprile 2021, 16:39:42 »
 Che gli frega ai fiorentini se non hanno potuto conservare nemmeno il nome della vecchia società? I titoli non glieli ha tolti nessuno, un anno in C2 è passato presto.

Ci si può rimettere, dicevo, se i ricavi sono alti. E per un ManchesterUnited l'unico modo per mantenere alti i ricavi è quello di competere ai massimi livelli: il brand va difeso, pena appunto il crollo dei ricavi. Ma per competere devi spendere più di quanto ricavi, il mercato in questo senso è spaventosamente drogato. Nessuno, in un'ottica di sana gestione, pagherebbe 30 milioni l'anno a Cristiano Ronaldo: ma siccome c'è qualcuno che lo fa, tutta la piramide degli ingaggi si sposta verso l'alto, e ogni nuovo "investimento" la sposta ancora di più, e via via all'infinito. E crescono i debiti e con essi la scommessa su futuri ricavi congrui, in una giostra folle che alimenta se stessa.


Considerazioni in gran parte condivisibili ma sulla parte in grassetto vale la pena di ricordare che sui forum affermare una cosa del genere sulla Lazio - che sfiorò il fallimento alla vigilia dell'arrivo di Lotito - significava esporsi a minacce, insulti e rivendicazioni di un orgoglio che riposa sul fatto che siamo nati, anche come ragione sociale, il 9 gennaio del 1900, ormai più di 121 anni fa. quindi  conta l'idea non tanto una sovrastruttura giuridica.

Per il resto, ricordiamo tutti che i controlli sui bilanci ci sono e sono anche molto penetranti sia a livello nazionale che a livello internazionale. Ma poi all'atto pratico, ossia quando emergono vere e proprie difficoltà su certe società - quelle di maggior richiamo ovviamente -  allora scattano i meccanismi di tutela e di aggiramento dei vincoli che portano a difendere operazioni e pratiche che in altri settori avrebbero sanzioni più pronte e anche più severe. Sappiamo tutti della XXXX aiutata a iscriversi al campionato in numerose occasioni, gli aiuti di cui abbiamo goduto anche noi (ah noi no ...), i finanziamenti dei soci di PSG e City presentati come sponsorizzazione (di 200 milioni di euro mica bruscolini).

Così va il mondo, quello del calcio per la precisione, che non è uno sport popolare, anche perché non nacque nei ghetti operai di Manchester o Liverpool, ma all'interno delle Università della alta borghesia e nobiltà inglese di metà 800, quella che guidava e gestiva un impero. Il numero di 11 giocatori deriva proprio dalle aule universitarie e i campi verdi dal fatto che in Inghilterra è piuttosto diffuso. Se fosse nato a Roma ci sarebbero stati i campi di pozzolana, ovvio.

Hai detto bene tu. Il costo sociale se superiore al danno erariale.  Sta tutto lì il nocciolo del problema e questo sfata anche il mito della giustizia che si applica con la giusta e inevitabile severità quando la legge è violata. In realtà, in certi casi può nascere una questione politica e cioè quando si investe l'interesse generale del movimento e un calcio italiano senza le grandi che sono seguite dal 70% dei tifosi di calcio è poca cosa, vale molto meno, da tutti i punti di vista, prima di tutto quello tecnico.
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Orazio Scala

Re:Superlega
« Risposta #315 : Giovedì 22 Aprile 2021, 17:37:52 »
Considerazioni in gran parte condivisibili ma sulla parte in grassetto vale la pena di ricordare che sui forum affermare una cosa del genere sulla Lazio - che sfiorò il fallimento alla vigilia dell'arrivo di Lotito - significava esporsi a minacce, insulti e rivendicazioni di un orgoglio che riposa sul fatto che siamo nati, anche come ragione sociale, il 9 gennaio del 1900, ormai più di 121 anni fa. quindi  conta l'idea non tanto una sovrastruttura giuridica.

Ho fatto l'esempio della Fiorentina, non della Lazio.

E a suo tempo ho spiegato la nostra unicità in questo senso, compreso il fatto che un fallimento sarebbe stata la fine per noi.

Offline fish_mark

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Re:Superlega
« Risposta #316 : Giovedì 22 Aprile 2021, 17:49:13 »
Ho fatto l'esempio della Fiorentina, non della Lazio.

E a suo tempo ho spiegato la nostra unicità in questo senso, compreso il fatto che un fallimento sarebbe stata la fine per noi.

Quello che vale per la Fiorentina non può valere per la Lazio. Essendo tifoso della Lazio sono d'accordo.

Quanto alla eventuale fine per noi derivante da un fallimento sono cose che già si sentirono all'epoca di Bocchi e Calleri: A.D. 1986. Rischiammo la C, ripartimmo in B con -9, poi fummo costretti a fine campionato agli spareggi per evitare la C. Eppure stavamo sempre lì, tipo 30 mila a Napoli a vedere le partite dello spareggio per evitare la C (Taranto e Campobasso, pressappoco City e Dortmund).

 Che poi la storia recente ha visto un paio di eccezioni. La Florentia e il Napoli Soccer.
Ma anche qui come giustamente dici non vale per la Lazio.

 
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geddy

Re:Superlega
« Risposta #317 : Giovedì 22 Aprile 2021, 18:17:50 »
Quello che vale per la Fiorentina non può valere per la Lazio. Essendo tifoso della Lazio sono d'accordo.

Quanto alla eventuale fine per noi derivante da un fallimento sono cose che già si sentirono all'epoca di Bocchi e Calleri: A.D. 1986. Rischiammo la C, ripartimmo in B con -9, poi fummo costretti a fine campionato agli spareggi per evitare la C. Eppure stavamo sempre lì, tipo 30 mila a Napoli a vedere le partite dello spareggio per evitare la C (Taranto e Campobasso, pressappoco City e Dortmund).

 Che poi la storia recente ha visto un paio di eccezioni. La Florentia e il Napoli Soccer.
Ma anche qui come giustamente dici non vale per la Lazio.
MI sembra che la circostanza che Firenze è Napoli non avevano un altra squadra di pari livello come concittadini qualcosa pesi, ripartire dalla C e con un altra denominazione forse ci sarebbe riuscito nel 1986,forse. Dubito qualcuno se ne sarebbe fatto carico nel post Cragnotti.

geddy

Re:Superlega
« Risposta #318 : Giovedì 22 Aprile 2021, 18:24:53 »
L'UEFA e la FIFA sono il movimento.
Il sottostante sono le Federazioni a cui si affiliano le Juventus.
Se le Juventus si vogliono sostituire a chi gestisce il movimento non si può parlare di guerra tra mafie, ma di qualcuno che vuole creare un altro calcio che risponda a regole particolari. Cioè gli interessi di 15 membri fondatori che mettono in piedi un Barnum che tutti gli anni invita, secondo modalità da stabilire, 5 ospiti.
Il tutto per rubare la torta della Champions League, visto che messi insieme hanno quasi 8 miliardi di euro di debiti fatti in massima parte per deliranti operazioni di mercato, tipo ingaggiare Cristiano Ronaldo per 30 milioni l'anno più cartellino, cedendo in giro per finanziarsi gente come Coman a chi, con i bilanci a posto, poi ci vince CL e mondiale per club. Utilizzando per giunta i Perisic in prestito da quegli altri incapaci che non pagano gli stipendi e non prendono le previste penalizzazioni.
Semplificando, vogliono far pagare al movimento la loro cattiva gestione.
La Fiat lo faceva quando aveva i magazzini pieni di macchine che non valevano un cazzo: ho sbagliato modello, la Duna non si vende, lo stato si accolli la CIG.
Niente di nuovo, no?
No, appunto. Ora infatti il problema deve risolverlo, a loro, l'uefa. E la Fifa.

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Re:Superlega
« Risposta #319 : Giovedì 22 Aprile 2021, 21:01:24 »
Porto alla lettura di questo topic un pezzo che ho trovato oggi su Il Foglio e precisamente su Euporn il lato sexy dell'Europa, rubrica settimanale del quotidiano già diretto da Ferrara Giuliano.

Nell'articolo intitolato "le 48 ore del blitz contro la superlega. La guerra del calcio europeo ha usato un format che conosciamo bene, quello del "Popolo contro elite. E l'esito che non è quel che sembra" getta una luce un po' diversa della questione, un approccio più maturo che comunque è alla portata di tutti.
Dopo aver passato in rassegna di quanto accaduto in Europa e riferito che Johnson si è buttato sulla questione a peso morto, spinto più dai suoi consiglieri che per sua convinzione, ci si imbatte in una vecchia conoscenza di questo forum allorché compare un certo Simon Kuper, editorialista del Financial Times, esperto tra le tante sue cose anche di sport.
Nel paragrafo "l'attacco americano" si legge che "I giornali inglesi sono anche stati i più agguerriti nei confronti dell'attacco americano ma il continente è stato un terreno molto fertile. SImon Kuper spiega questo sentimento anti americano in termini culturali: chi in veste nello sport in America fa soldi. E' un business, lo sport. In Europa molti proprietari di club anche forti non hanno mai fatto grandi soldi con lo sport, sono diverse le ragioni che li hanno portati ad avere una squadra. Questa è una differenza culturale enorme, e quindi se la Superlega diventa l'espressione di una logica americana, allora l'istinto è quella di rifiutarla. IL calcio  europeo è ancorato alla geografia e alla storia, ed è per questo  che l'elemento nazionale e la sua deriva nazionalista è stato così potente. L'unità europea contro la Superlega questo popolo contro la nuova elite ha poco di comunitario e molto di locale e non è un caso che il nazionalismo più ammaestrato che c'è in Europa cioè quello inglese sia stato il più potente.
Kuper dice che forse ci siamo trovati di fronte alla più grande rivolta popolare contro il neoliberismo mai sperimentata di recente. il progetto  Superlega è estremamente elitario è come costruire un palazzo stupendo in cui praticamente non entra nessuno,  e come abbiamo visto anche in politica negli ultimi dieci anni, c' stata un'associazione tra elite e noeliberismo e naturalmente con il profitto.  quindi se la Superlega si costruirsce su un presupposto di profitto arriva il rifiuto del popolo perché il calcio è comunità storia familiare un riferimento che non cambia m ai. quando si dice identità si intende questo. se poi a questo sentimento così forte si unisce il concetto di profitto in una cultura europea in cui il denaro è sempre visto con sospetto come dimostra la polemica continua con Big Pharma quando si discute della fermezza europea sui vaccino ecco che il risultato è inevitabile: tuti contro. in nome di cosa? Di un'altra forma di oligarchia quella che esiste già ma che ormai è status quo.

altro punto significati è si lege con Pierre Maturana direttore del magazine sportivo più cool di Francia, So Foot. pur essendo ostile all'idea della Supelega Maturana non ci sta a far passare Ceferin, il boss della Uefa per il buon samaritano che ha salvato il calcio dai ricchi cattivoni. Vedendo quello che volevano fare i dodici club all'origine della Superlega ci siamo detti un po' tutti che il male minore era la permanenza della UEFA. Tuttavia, ciò che mi infastidisce e dà un gusto amaro alla vittoria del momento è che ora ci ritroviamo costretti a tifare per lei ma allo stesso tempo ne siamo strumentalizzati. i tifosi non sono sciocchi. sappiamo bene che la nuova Champions league assomiglierà molto a una Superlega con posti riservati a una certa classe di squadre e a chi ha un ranking UEFA più alto. e come per incanto, la UEFA ha trovato in due tre giorni un investitore privato che mette sul tavolo più di 4 miliardi di euro. siamo di fronte a un'oligarchia che risponde a un'altra oligarchia. La superlega è stata criticata perché dietro aveva JP Morgan, ma la UEFA che chiama un investitore britannico per mettere diversi miliardi sul tavolo non è da meno. siamo nello stesso genere di calcio: il football business. Dietro il no del PSG alla Superlega e la retorica del calcio è di tutti del patron qatariota Nasser al Khelaifi c'è un'altra dose di ipocrisia, secondo il direttore di So Foot: Diciamo che la loro è una posizione facile. quando sei il PSG e puoi permetterti di acquistare giocatori a duecento milioni di euro, pagando loro uno stipendio di quaranta milioni all'ano è più facile indignarsi. se il pSG avesse avuto problemi di soldi non sono così sicuro che la posizione sulla Superlega sarebbe stata la stessa. definirli dunque i grandi salvatori del calcio europeo mi sembra un po' troppo.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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