Autore Topic: 20 Novembre 2013  (Letto 604 volte)

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Offline Matita

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20 Novembre 2013
« : Mercoledì 20 Novembre 2013, 08:03:59 »

Tutti pazzi per Onazi (Il Tempo)

Dall’Olimpico al Craven Cottage come se nulla fosse. Dalla Lazio alla Nigeria, Eddy Onazi è partito alla conquista del mondo. Titolare inamovibile per Vladimir Petkovic, perno insostituibile per Stephen Keshi: «Migliora giorno dopo giorno – ha sottolineato il commissario tecnico della nazionale africana dopo il pareggio nell’amichevole contro l’Italia – ha personalità, chiede in continuazione palla e aiuta i compagni in difficoltà. Diventerà fortissimo».
Un’investitura in piena regola. Ventuno anni ancora da compiere (lo farà nel giorno di Natale), ma una maturità fisica e tattica difficile da trovare in un ragazzo della sua età. La Lazio lo acquistò nell’estate del 2011 dal club nigeriano My People Academy, insieme al connazionale Emmanuel. Ragazzi suggeriti dalla vecchia conoscenza del calcio italiano Taribo West, fortemente voluti dal direttore sportivo Igli Tare e aiutati nell’inserimento dal tecnico della Primavera Alberto Bollini.
Per il predestinato Onazi, per la verità, l’inserimento è stato abbastanza facile e rapido. Ventotto presenze e due gol nella scorsa stagione, quando è stato titolare inamovibile nella cavalcata europea della Lazio (undici partite giocate su dodici); quindici presenze (su diciassette gare ufficiali della Lazio) e un gol nei primi tre mesi della stagione attuale, nella quale Onazi è diventato un giocatore insostituibile scavalcando l’ex titolare Alvaro Gonzalez nelle gerarchie del centrocampo.
Una crescita rapida che non è sfuggita alla società. Appena dodici mesi fa, prima della partenza del giovane nigeriano per la Coppa d’Africa poi conquistata nella finale del 10 febbraio, il presidente Lotito rinnovò il contratto di Onazi: il nuovo accordo scade nel 2016 e il 20enne di Lagos percepisce circa 160 mila euro a stagione. Una cifra certo non eccessiva, considerata l’esplosione definitiva del nigeriano ora appetito da mezza Europa.
Qualche esempio? Negli ultimi giorni è emerso l’interessamento della Fiorentina (smentito a livello ufficiale dalla dirigenza viola), in Germania Wolfsburg ed Herta Berlino stanno seguendo con attenzione Onazi, mentre in Turchia, o meglio al Galatasaray, c’è Roberto Mancini, un grande estimatore del giovane nigeriano. Squadre importanti e opportunità attraenti per il centrocampista della Lazio. Che però ha un sogno mai nascosto e ribadito ancora una volta al sito express.com.uk: «Mi piacerebbe giocare in Premier League. Il Liverpool mi segue? È un grandissimo club, sarebbe un’opportunità attraente per qualsiasi giocatore. Mi piacerebbe giocare per i Reds».
Un sogno confermato dalla scelta fatta in estate da Onazi, che ha lasciato Kevin Fioranelli per affidarsi al britannico Jonathan Barnett, numero uno dell’agenzia Stellar Football e già procuratore del fenomeno Bale e di altre stelle della Premier. Per portare via il nigeriano da Formello, però, serve una maxi-offerta. Ma per il futuro c’è tempo: ora Onazi pensa solo alla Lazio e al Mondiale conquistato con la Nigeria. (Daniele Palizzotto)


Nuova Lazio, hai un mese per evitare la bocciatura (Gazzetta dello Sport ed. Roma)

Cinque personaggi in cerca d’autore. Sono gli acquisti della Lazio, arrivati la scorsa estate tra grandi attese e grandi speranze e ancora fermi al palo. Se la stagione finisse oggi sarebbero da etichettare come altrettanti flop, ma per fortuna loro e della Lazio la stagione è ancora lunga, anche se ne è già andato un terzo di campionato. Tra un mese, al prossimo pit stop stagionale (la sosta di Natale), sarà possibile tracciare un bilancio più attendibile e, soprattutto, sarà possibile trarre le prime conseguenze. Con possibili ripercussioni sul mercato di gennaio. Perché la società potrebbe decidere di assicurarsi nuove risorse laddove quelle acquisite in estate dovessero continuare a rivelarsi inadeguate.
Media insufficiente
Fino ad ora lo sono state senza ombra di dubbio. Con una eccezione: Berisha. Che nell’unica occasione in cui è stato impiegato (il match di Europa League con l’Apollon Limassol) ha dimostrato di poter essere un buon investimento. Cosa che, almeno per il momento, non si può dire degli altri. Per Vinicius il giudizio va sospeso, visto che non è mai stato impiegato. In realtà, però, il suo mancato utilizzo è comunque una bocciatura. Petkovic non lo ha fatto giocare perché non lo ritiene ancora pronto, a livello tattico, per il calcio italiano. Hanno invece giocato, senza però mai convincere fino in fondo, i vari Biglia, Anderson, Novaretti e Perea. Eloquenti, in senso negativo, le rispettive medie voto. Biglia è quello che ce l’ha più alta (5,79), comunque inferiore alla sufficienza. Subito dopo c’è Perea con una media di 5,67, quindi Novaretti con 5,50, all’ultimo posto Anderson con 5,38. Certo, i numeri non dicono tutto, vanno interpretati. Biglia, per esempio, aveva cominciato male, ma poi ha saputo riprendersi. E’ ancora lontano da un rendimento di qualità e continuità, ma ha dato segnali di risveglio. Anche su Perea si può essere indulgenti. E’ vero, avrebbe potuto fare di più, ma ha come attenuante l’inesperienza che gli deriva dalla giovane età. Aveva cominciato bene, segnato pure un gol (a Bergamo con l’Atalanta), poi si è un po’ perso per strada.
Mese decisivo
Poche invece le attenuanti per Novaretti e Anderson. Il centrale argentino ha quasi sempre deluso, incappando spesso in errori decisivi. I mezzi fisici non gli mancano, l’adattamento al calcio europeo si è però rivelato molto più duro del previsto. Anderson doveva essere il crac, l’acquisto in grado di spostare gli equilibri, ma finora le sue qualità si sono solo intuite. La lunga rieducazione dall’infortunio avrà sicuramente influito sullo scarso rendimento avuto finora. Ma qualcosa di più Anderson doveva fare. Per lui come per gli altri il prossimo mese sarà decisivo. Da domenica in poi la Lazio è attesa da un nuovo ciclo di ferro: sette partite in trenta giorni (cinque di campionato e due di Europa League). Un’occasione ghiotta e forse irripetibile per dimostrare di essere da Lazio. (stefano cieri)

Da Musacchio a Quagliarella, Lotito sceglie (Corriere dello Sport)

La difesa – Piace l’argentino, in corsa c’è anche il baby Hinteregger
Chi? E quando? Il mercato della Lazio ruota attorno a queste due domande. Ad oggi non sono previste nuove rivoluzioni, i soldoni sganciati da Lotito in estate non permettono manovre dispendiose e azzardate. L’idea di base è rintracciare un difensore, arriverà se il recupero di Biava non darà garanzie e se Dias anticiperà la sua partenza (è in scadenza a giugno). Ma la società, analizzando la crisi del gol (4 reti degli attaccanti rispetto alle 16 segnate in campionato), potrebbe decidere di acquistare un bomber in più. Il rush finale del 2013 chiarirà le mosse.
LA DIFESA – In difesa è pronosticabile un acquisto. Si seguono vari giovani, l’ultimo balzato agli occhi del diesse Tare è l’argentino Musacchio del Villarreal. Ha il passaporto italiano, può essere tesserato da comunitario. E’ nato un giallo ed è sorto un ostacolo rispetto alle prime indiscrezioni: gli spagnoli vantano un accordo col giocatore sino al 2017, lo ha svelato il suo manager Lombilla. I siti specializzati continuano a segnalare il contratto in scadenza a giugno così come tutte le fonti che hanno legato il nome del giocatore a Fiorentina e Napoli. Musacchio è uno dei migliori difensori della Liga, è cresciuto molto nelle ultime stagioni, prenderlo a scadenza o anticipando il suo arrivo di sei mesi (pagando una cifra inferiore rispetto al suo valore) sarebbe stato un affare. Il nome del centrale argentino va tenuto sotto osservazione, ha 23 anni, è forte fisicamente, sa farsi valere di testa, è veloce, ha tecnica.
GLI ALTRI – Ci sono varie candidature e non sono tutte, altre ne spunteranno nelle prossime settimane, altre potrebbero rimanere nascoste e andranno svelate. In Austria hanno segnalato l’interesse della Lazio per il baby Hinteregger, è baby solo sulla carta. Ha 21 anni, è alto 1,84, milita nel Red Bull Salisburgo, ha un contratto lungo, è datato 2018. I media austriaci hanno associato il suo nome al club biancoceleste spiegando che il difensore è seguito anche da Manchester United e Arsenal, viene citata anche la Juventus. Hinteregger ha esordito in Champions, presto debutterà nella Nazionale maggiore. E’ valutato circa 3 milioni di euro, non ha un costo elevato. E’ mancino, ma sa occupare anche la zona destra della difesa. Due vecchi profili in più, vecchi perché conosciuti. Nell’Anderlecht c’è sempre Cheikhou Kouyatè, il centrale senegalese. Ha passaporto francese, ha compiuto 23 anni. Il club belga ha rischiato di perderlo a parametro zero, il difensore avrebbe sottoscritto un contratto sino al 2016. In Francia milita Bakary Konè, centrale del Lione con doppia nazionalità (Burkina Faso e Francia). In estate si parlò anche di lui, è un nome rimasto sul taccuino del diesse Tare. Ci sarebbe una pista italiana, porta a Cagliari: in scadenza c’è Lorenzo Ariaudo. Il Cagliari non lo fa giocare, il difensore vorrebbe rescindere. I rapporti tra Lotito e Cellino sono migliorati, ma vederli trattare uno di fronte all’altro è un’altra cosa. Forse è troppo.
L’attacco Il bianconero può partire a gennaio, Djordjevic per luglio
E’ rebus attacco. Comprare o non comprare? Questo è il dilemma. Tare ha messo nel mirino Filip Djordjevic del Nantes per luglio, ha lanciato il primo assalto. Ad ottobre il diesse era stato chiaro: «Non arriverà nessun’altra punta» . E’ passato più di un mese dal giorno in cui rilasciò quelle dichiarazioni, fanno fede, ma la classifica non è migliorata e gli attaccanti hanno segnato col contagocce (4 reti su 16 totali in A). La possibilità di acquistare un bomber in più potrebbe essere al vaglio dei dirigenti. L’effettivo arrivo di un attaccante però è legato a vari fattori: la ripartenza in campionato, il modulo utilizzato (si giocherà solo con un centravanti di ruolo?), la disponibilità economica e la soluzione del caso Floccari (è in scadenza, ma punta a liberarsi a giugno). Il fatto che la Lazio stia lavorando per assicurarsi Djordjevic fa pensare, il club vorrebbe intervenire in avanti solo nella prossima stagione. Si spera nella riesplosione di Klose, è auspicata la consacrazione di Perea, è recente l’exploit di Keita. Non ci sono posti liberi, ma è bene tenere gli occhi aperti.
QUAGLIARELLA – Si riparte dall’ultimo giorno di mercato, dall’affare Quagliarella. Lotito aveva in pugno lo juventino, aveva dato l’addio a Yilmaz e al suo procuratore, s’era concentrato sulla pista bianconera. Nelle ultime ore di compravendita s’era scatenato il derby con la Roma. Lotito, poche ore dopo il gong, svelò una telefonata con Sabatini, il suo ex diesse: «Gli ho detto “mi hai fatto un dispetto?” Quagliarella avrebbe preferito venire alla Lazio perché avrebbe avuto maggiori possibilità di giocare. Avevo chiuso per 6 milioni con la Juve. Ma Sabatini non ha dato Borriello al Genoa e Gilardino è rimasto dov’era» , fu questo il racconto del presidente. Quagliarella è in scadenza nel 2015, è rimasto in bilico pur segnando, pur salvando la Juve in varie occasioni. Ma Conte non lo lascerà partire facilmente, darebbe il via libera alla cessione solo in caso di arrivo di un attaccante più forte. La Juve, tra l’altro, ha iniziato a contattare i giocatori col contratto sino al 2015, presto incontrerà Bozzo, il manager del bomber. Quagliarella viene preso in considerazione perché a settembre fu ad un passo, sarebbe logico tornare sulle tracce.
PAZZINI – Dalla Juve al Milan, da Quagliarella a Pazzini. Il nome del rossonero è stato legato a Marchetti, la Lazio non ha intenzione di cedere il portiere a gennaio. Pazzini può essere un’idea immediata, è reduce da problemi fisici, andrebbe valutata la sua affidabilità. Non guadagna poco, punterebbe a migliorare la sua condizione economica. E il Milan non lo molla dicendo sì ad una semplice richiesta, in estate ha speso soldoni per acquistare Matri, sul piede di partenza ci sarebbe l’ex juventino. L’elenco dei bomber prevede altri profili: è stato proposto Pellè del Feyenoord, in Olanda c’è Matavz (Psv Eindhoven), in Brasile gioca Barcos (Gremio), è un argentino (sarebbe tesserabile a luglio). In Portogallo s’è messo in evidenza Montero, è un colombiano, ma lo Sporting Lisbona vuole riscattarlo (è in prestito sino a giugno). (Daniele Rindone)
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Offline Matita

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Re:20 Novembre 2013
« Risposta #1 : Mercoledì 20 Novembre 2013, 08:05:28 »
La Lazio sorride, contro la Sampdoria c’è Lulic. Ma il «fedelissimo» di Petkovic sarà costretto a giocare in difesa (Corriere della Sera ed. Roma)

Gli ultimi controlli, ieri nella clinica Paideia, hanno dato esito positivo: già contro la Sampdoria di Sinisa Mihajlovic, domenica prossima, Lulic può tornare a correre dopo il mese di stop causa lesione muscolare alla coscia sinistra. La questione è: in quale ruolo? Perché tutta la fascia sinistra è roba sua, e questo è uno dei motivi per cui il tecnico Conte e la Juventus proveranno a gennaio l’ennesimo assalto.
Certo, dipendesse da Senad il ruolo sarebbe offensivo, terzo sinistro nel tridente d’attacco. Però ha appena fatto irruzione il fenomeno Keita e probabilmente Petkovic dirotterà in difesa il suo «fedelissimo» (così lo ha definito alla tv svizzera), lì può essere più funzionale al 4-3-3 della Lazio. E così può anche aiutare il tecnico stesso, sempre più pressato dai suoi giocatori che gli chiedono di essere schierati nel ruolo preferito.
È la moda del momento e a lanciarla è stato Hernanes. L’unico ad oggi a non aver risposto «obbedisco» al proprio allenatore, questione che ha lasciato qualche strascico e che sarà uno dei temi centrali dell’incontro con la società per il rinnovo, tra un paio di settimane. Per esigenze di Nazionale e per convinzione personale il brasiliano ha detto di no alla proposta di giocare un po’ più avanzato per far ripartire un attacco inceppato, e «Petko» ha potuto solo rassegnarsi. Con gli altri (i vari Biglia, Ederson, Konko), invece, il dialogo è aperto. Il rientro di Lulic, ad esempio, può portare l’allenatore ad ascoltare la richiesta di Radu, ora perfettamente ristabilitosi dopo il problema al piede.
Il romeno vorrebbe giocare centrale, lì dove potrebbe ottenere la consacrazione internazionale che da esterno non è arrivata. Il che darebbe anche alla Lazio una sicurezza in più in un reparto ancora troppo fragile con Cana (che aveva chiesto di fare il mediano), Ciani o l’incerto Novaretti. Petkovic sta riflettendo, è uno spunto tattico valido e anche un modo per dare soddisfazione a Radu che, nella partita decisiva per la panchina, non ha esitato davanti alla prospettiva di un pomeriggio a denti stretti.
Ma la fila è lunga e non sempre il tecnico riesce a esaudire i desideri col rischio di essere boicottato. E se Pereirinha, precettato terzino anche se voleva giocare a centrocampo, in difesa ha trovato la sua dimensione, il desiderio di Felipe Anderson sembra al momento inconciliabile con le esigenze della squadra: «Sono un centrocampista, voglio giocare nel mezzo con la libertà di svariare», ha detto il brasiliano. O una cosa o l’altra, però. Petkovic lo ha sempre posizionato in avanti per liberarne la fantasia e ha sempre raccolto poco. Non si può accontentare tutti. (Andrea Arzilli)

Marchetti, il Milan per consolazione (Il Messaggero)

Chissà quante volte se lo ripeterà ancora, Marchetti: «Sei l’ultimo, sei solo, il portiere non può sbagliare». Quell’indecisione con l’Armenia rischia di strappargli di nuovo l’Italia. C’aveva messo anni per riprendersela, ora De Santis vuole sfilargli i guantoni in Brasile. Un altro incubo azzurro, nascosto in un sogno rossonero: il Milan fa sul serio, ricomincia il pressing sull’erede di Abbiati. Una scalata però accaparrarsi a gennaio Marchetti: Lotito non lo molla per meno di 15 milioni, lo ha già detto anche in latino a Galliani.
MILAN IN PRESSING
In realtà, gli ammiccamenti durano da mesi, ci sono stati contatti e occhiolini amorosi. Marchetti è legato a Roma sino al 2016, vorrebbe un ritocco dell’ingaggio. Non solo Galliani, anche Lotito è pronto a garantirlo: «Ma non ci sono in agenda incontri per il rinnovo», precisa l’agente Bozzo. Della serie: Federico va blindato. È rinato a Roma, dopo le catene di Cagliari, ma a 30 anni pretende garanzie. Non solo economiche. Vuole lottare per obiettivi importanti, chiede più protezione alla sua porta. Quel faccia a faccia a muso duro sotto la Curva è l’ultimo scatto di chi il 26 maggio ballava e danzava coi tifosi, ubriaco di felicità. Qualcosa è cambiato, s’è incrinato. C’eravamo tanto amati. E c’ameremo? «Federico sta bene a Roma», assicura il procuratore Bozzo. Eppure se Lotito accettasse, a gennaio o a giugno, Marchetti scapperebbe di corsa a Milanello. Già in estate aveva origliato l’interesse rossonero, insieme a quello di Juve, Barcellona, City e Monaco. Riecco la gloria a portata di guantone.
ONAZI VUOLE IL LIVERPOOL
Il Diavolo non molla Marchetti, la Lazio gli venderà la sua anima per 15 milioni. E chiede gli stessi per il nuovo che avanza. Avvisate la Fiorentina e le pretendenti in Bundesliga e Premier. Avvisato Onazi, che si sbilancia: «Mi piacerebbe giocare nel Liverpool, un grandissimo club, affascinante per qualsiasi giocatore». E’ diventato grande, Eddy, in questo 2013 da sogno. Gennaio: vittoria della Coppa d’Africa. Maggio: al cielo la Coppa Italia nel derby eterno. Giugno: partecipazione alla Confederations. Sedici novembre 2013: qualificazione a Brasile 2014. Onazi l’indispensabile, ha spodestato il Tata Gonzalez alla Lazio: 30 presenze fra campionato e Europa da febbraio a oggi. (Alberto Abbate)


Petkovic: «Qui sto bene». Ma la Svizzera lo tenta (Il Messaggero)

La sua seconda stagione alla Lazio non è cominciata come aveva sperato, ma adesso Vlado Petko ha l’occasione di rifarsi. Da qui alla prossima sosta di Natale, il Dottore, così lo chiamano in patria, ha la possibilità di curare la sua squadra, tentando di risalire in classifica. «Sono sicuro che ci riprenderemo, stiamo lavorando bene e presto si vedranno pure i risultati», l’ottimismo del tecnico di Sarajevo. Che due sere fa è stato ospite di RSI, un’importante emittente elvetica, alla quale si è aperto come mai aveva fatto da quando è nella capitale. Petko ha ricordato il suo arrivo a Roma e i tanti dubbi che c’erano attorno a lui e al suo staff: «Stare alla Lazio è certamente l’avventura più importante da quando sono allenatore. Due anni fa arrivai in punta di piedi, nessuno mi conosceva, i giornalisti mi davano qualche settimana di vita. Ma con il lavoro sono riuscito a far ricredere tutti, ho cambiato le aspettative iniziali. Certo qui a Roma si parla sempre di calcio, dicendo spesso cose non vere, come quella voce sulle mie dimissioni, una bugia grossa perché chi mi conosce bene sa che sono un combattente».
ADDIO A GIUGNO?
Un avvio strepitoso, con un girone d’andata da record, un po’ meno quello di ritorno, anche se la passata stagione è terminata con il successo in Coppa Italia. Un trionfo che ha fatto salire a dismisura le quotazioni dell’allenatore, anche perché non è da tutti vincere un trofeo al primo anno in Italia e da perfetto sconosciuto. A fine stagione potrebbe salutare la capitale per diventare il commissario tecnico della Svizzera e lui non conferma, ma nemmeno smentisce: «Essere accostato alla guida di una nazionale così importante fa davvero piacere, ma ora sono concentrato alla Lazio e voglio fare bene, poi si vedrà». Parole di circostanza che suonano come un addio. (Daniele Magliocchetti)

Keita titolare a Genova. Biava ritorna nel gruppo (Il Messaggero)

Biava torna in gruppo e Keita accelera il passo. Arrivano buone notizie da Formello, visto che ieri per la prima volta dopo mesi si è rivisto il difensore centrale. Una bella sorpresa perché Biava, fermo a causa di un frattura, ha mostrato progressi, tanto che ha cominciato a lavorare con la squadra, per poi effettuare un lavoro differenziato. Conferme per Lulic e Dias. Entrambi hanno svolto l’intero allenamento e per domenica contro la Sampdoria saranno di nuovo a disposizione di Petkovic. Per quanto riguarda la formazione il tecnico attende il ritorno dei nazionali, ma non ci saranno sorprese per quanto riguarda il reparto offensivo che sarà guidato da Perea, con Keita ad assisterlo insieme a Candreva ed Hernanes. (D.M.)

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Offline zorba

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Re:20 Novembre 2013
« Risposta #2 : Mercoledì 20 Novembre 2013, 08:10:03 »
(...)
Keita titolare a Genova
(...)

E avrei voluto vedere...

 O0 O0 O0 O0

(!!!atitaM eizarG)

Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

ThomasDoll

Re:20 Novembre 2013
« Risposta #3 : Mercoledì 20 Novembre 2013, 08:11:15 »
Onazi migliora a vista d'occhio, di partita in partita. Singolare che se ne attribuisca il merito a Tare e a Bollini e non a Petkovic, calcolando com'era nelle prime apparizioni e com'è oggi, dopo qualche decina di partite giocate. Eppure Petko ci ha rimesso l'Europa League per fidarsi al 100% di lui: alla lunga sta avendo ragione, se poi tra un paio d'anni Onazi diventa un bonifico da 40 milioni sarà apoteosi.

(quanto agli scopritori del piccoletto non trascurerei la nostra NoSurrender, dal primo giorno fervente sostenitrice)

Offline Fabio70rm

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Re:20 Novembre 2013
« Risposta #4 : Mercoledì 20 Novembre 2013, 08:25:18 »
Tutti i nostri migliori, Onazi è l'ultimo esempio, tutti vogliono andare in Inghilterra...mah...

Ma rimanere da noi no eh?
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline DinoRaggio

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Re:20 Novembre 2013
« Risposta #5 : Mercoledì 20 Novembre 2013, 08:48:16 »
Niente baby, in difesa ci serve un punto fermo (come affidabilità, dico  ;D ).

Ringraziamenti a Matita, non si potrebbe avere la rassegna stampa quando sono in treno verso le 7 di mattina?  :P
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline disabitato

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20 Novembre 2013
« Risposta #6 : Mercoledì 20 Novembre 2013, 11:11:45 »
Mi sono perso l'arrivo di qualche cavaliere dell'apocalisse?
Una rassegna da brividi.. Sempre i solito abbate ed arzilli..

Grazie comunque a matita.


Digitato da aifon 3GS usando topa talk
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Offline Matita

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R: 20 Novembre 2013
« Risposta #7 : Mercoledì 20 Novembre 2013, 12:45:29 »
Nel frattempo la Gazzetta declassa Marchetti da secondo a quarto portiere per i Mondiali.
De Sanctis automaticamente vice Buffon scavalca pure Sirigu.
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Offline Baruch

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Re:20 Novembre 2013
« Risposta #8 : Mercoledì 20 Novembre 2013, 12:53:36 »
Magari Quagliarella, ma Conte non l'ha fatto partire ad agosto figuriamoci ora

Offline Breizh

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Re:R: 20 Novembre 2013
« Risposta #9 : Mercoledì 20 Novembre 2013, 13:07:28 »
Nel frattempo la Gazzetta declassa Marchetti da secondo a quarto portiere per i Mondiali.
De Sanctis automaticamente vice Buffon scavalca pure Sirigu.
Va be', Matita.
Ma tu lo sai che tanto Marchetti non andrà in Brasile ma al Milan per consolarsi; e poi, Onazi andrà al Liverpool, Hernanes boh, Keita sarà allettato dalle sirene di squadre più blasonate...
Niente di nuovo, no? ;)

Offline Matita

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Re:R: 20 Novembre 2013
« Risposta #10 : Mercoledì 20 Novembre 2013, 14:27:50 »
Va be', Matita.
Ma tu lo sai che tanto Marchetti non andrà in Brasile ma al Milan per consolarsi; e poi, Onazi andrà al Liverpool, Hernanes boh, Keita sarà allettato dalle sirene di squadre più blasonate...
Niente di nuovo, no? ;)

Certo . E' che a certe bassezze l'abitudine non ce la faccio mai.

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Offline borges

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Re:R: 20 Novembre 2013
« Risposta #11 : Mercoledì 20 Novembre 2013, 14:28:56 »
Certo . E' che a certe bassezze l'abitudine non ce la faccio mai.

io da mo che scavo.....
Alla Sensi consiglio un Aulin (S.Siviglia)
Bisogna rinunciare al consenso per la legalità (C. Lotito)
è il calcio pulito, baby (centurio)

Offline cartesio

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Re:20 Novembre 2013
« Risposta #12 : Giovedì 21 Novembre 2013, 09:57:47 »
Tutti pazzi per Onazzi (Il Tempo)

Le rime, che diamine!
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.