Autore Topic: JFK, piccolo glossario  (Letto 4584 volte)

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Zapruder

JFK, piccolo glossario
« : Martedì 19 Novembre 2013, 10:34:13 »
Altgens, James - Fotografo professionista, autore di due celebri scatti in b/n durante l'attentato. Il primo inquadra, tra l'altro, l'ingresso del TSBD, l'edificio da cui sparò Oswald: nell'androne si può notare una persona che somiglia a Oswald e che quindi secondo le teorie complottiste dimostra l'estraneità dell'ex marine all'attentato. Si tratta, in realtà, di un altro impiegato del TSBD, Billy Lovelady, come ampiamente dimostrato. L'altro scatto inquadra l'agente del servizio segreto Clint Hill, nell'atto di salire sulla vettura presidenziale.

Babushka Lady - Una spettatrice del corteo, mai identificata, così soprannominata perché indossa un vistoso foulard. In una fotografia appare mentre, a sua volta, sembra filmare o fotografare il corteo.

Bouvier, Jacqueline - La moglie di JFK, seduta accanto a lui nella vettura al momento dell'attentato e rimasta illesa. Il suo vistoso completo rosa, indossato quel giorno, diverrà tragicamente celebre.

Connally, John - Il governatore del Texas, seduto nella vettura di fronte a JFK. Il secondo proiettile, dopo aver colpito Kennedy alla schiena ed essere uscito dalla gola, lo colpisce a sua volta nella scapola, esce dal capezzolo dopo aver fratturato una costola, attraversa il polso e termina la sua corsa nella coscia. Connally spiegherà di aver sentito "un pugno nella schiena", e non si renderà conto di essere ferito al polso finché non giungerà in ospedale, tenendo ancora in mano il suo fedele Stetson. Alcuni autori complottisti sottolineano l'impossibilità della presunta traiettoria del secondo proiettile, ma le loro ricostruzioni si basano su errori grossolani: i sedili su cui siedono Kennedy e Connally, per esempio, sono ad altezze diverse. Esaminando il film di Zapruder, Connally affermò a lungo di "non essere ancora stato colpito" quando è evidente che Kennedy sia già ferito: questa testimonianza smentisce, com'è ovvio, la ricostruzione delle due commissioni che hanno indagato sull'omicidio. Solo dopo l'acquisizione di alcune evidenze - il vistoso e innaturale spostamento in avanti della sua schiena, su tutti - Connally ammetterà che fosse "probabile" la ricostruzione ufficiale.

Dallas, Texas - La città in cui John Kennedy fu ucciso, il 22 novembre 1963.

Eisenhower - Il predecessore di Kennedy alla Casa Bianca.

Fence - La staccionata in cima alla Grassy Knoll, la collinetta sulla destra del corteo. Nonostante le ipotesi più disparate, nessuno ha mai potuto dimostrare la presenza di attentatori, o di chiunque, dietro di essa al momento della sparatoria.

Ferrie, David - Uno dei presunti "attori" nell'attentato, secondo Jim Garrison. In realtà, del tutto estraneo. Durante la sparatoria era nella redazione di un quotidiano, è stato accertato senza dubbi. Nel film di Oliver Stone lo interpreta un sontuoso Joe Pesci, anche se la fedeltà storica del suo personaggio lascia molto a desiderare.

Garrison, Jim - Il procuratore distrettuale di New Orleans, che riaprì il caso qualche anno dopo l'attentato, dopo un colloquio con un senatore, nel film di Oliver Stone rappresentato da un cameo di Walter Matthau. Ipotizzò che la preparazione dell'attentato fosse avvenuta a New Orleans nell'estate precedente, giustificando così la propria competenza territoriale in merito. Indagando sulle frequentazioni di Oswald, costruì uno scenario del tutto soggettivo, che vedeva un businessman di New Orleans, Clay Shaw (in JFK uno splendido Tommy Lee Jones), quale organizzatore materiale dell'attentato, a sua volta ideato da militari, politici, servizi segreti ai massimi livelli. Uno scenario che prevedeva il coinvolgimento di centinaia di persone e un'organizzazione capillare di ogni singolo gesto individuale. In JFK è impersonato da Kevin Costner, che gli conferisce un'aura di cavaliere senza macchia e senza paura, profondamente democratico e benvoluto. In realtà, fu ossessionato dall'attentato, cui attribuiva un apporto decisivo degli "omosessuali", in quanto tali: questo atteggiamento omofobo gli comportò anche delle deplorazioni ufficiali, perfino nella Louisiana degli anni '60. Compare personalmente in JFK, prestando ironicamente il volto a Earl Warren.

Grassy Knoll - La montagnola erbosa sulla destra del corteo. Molti testimoni asserirono di aver sentito gli spari provenire da questa.

Hill, Jean - The Lady In Red, la signora in rosso che si vede, nel film di Zapruder, alla sinistra della limousine negli ultimi attimi della sparatoria. Intervistata da un quotidiano di Dallas, qualche ora dopo l'attentato, riferì di non aver notato nulla di particolare e che potesse fornire elementi importanti alle indagini. Nel tempo cambiò la sua versione dei fatti, più volte: disse di aver notato un cagnolino nella limousine, tra Kennedy e Jackie; di aver salutato, ricambiata, il Presidente; di aver attraversato Elm Street, la strada su cui era transitato il corteo, subito dopo la sparatoria per correre verso la collinetta e cercare gli attentatori: tutte affermazioni ampiamente smentite da prove e documenti. Infine racconterà di aver chiaramente visto un individuo armato dietro la staccionata, sopra la collinetta. Vestiva sempre di rosso e sul biglietto da visita compariva la scritta Jean Hill - the closest witness. Al momento dell'attentato era con la sua amica Mary Moorman, che scattò una celebre Polaroid, esaminata più volte, anche alla luce dell'aggiornamento tecnico, per individuare un eventuale "tiratore sulla collinetta": nulla da fare.

HSCA - Negli anni '70, sotto la pressione dell'opinione pubblica, il Governo americano decise di istituire una nuova commissione che riesaminasse gli omicidi di Kennedy e Martin Luther King. La commissione riesaminò tutti i documenti, le prove, le testimonianze. Alla fine, giunse alle medesime conclusioni della Commissione Warren: Oswald aveva sparato tre colpi contro il corteo, uccidendo il Presidente e ferendo John Connally. Al termine dei lavori, uno dei membri della commissione insistette perché nelle conclusioni si scrivesse che c'era stato un "quarto sparo" di un secondo attentatore, del quale non esisteva alcuna evidenza se non la registrazione audio del Dictabelt di un poliziotto motociclista, nella quale si distinguevano quattro impulsi che si ipotizzava riconducibili agli spari. Ricerche successive, però, dimostrarono come la registrazione fosse successiva, di almeno un minuto, all'attentato., e che quindi gli impulsi non fossero in alcun modo riconducibili a disturbi introdotti dagli spari.

Johnson, Lyndon - Il vicepresidente, che dopo la morte di Kennedy giura quale presidente sull'aereo in partenza dall'aeroporto di Love Field, immortalato in una celeberrima fotografia. Descritto da Oliver Stone come un ottuso guerrafondaio, addirittura coinvolto nell'organizzazione dell'attentato, fu in realtà un progressista: sotto la sua presidenza gli USA compirono enormi passi in avanti, sulla strada dei diritti umani e dell'uguaglianza tra cittadini. Fu rieletto nel 1964.

Mannlicher Carcano - L'arma usata da Oswald per uccidere Kennedy. Era una carabina, versione più corta del Moschetto 1891, introdotta nel 1938, detta appunto 91/38, in dotazione all'Esercito italiano nella II guerra mondiale. Negli USA ne erano disponibili moltissimi esemplari, che venivano normalmente rivenduti per pochi dollari tramite inserzioni. Lo squattrinato Oswald ne acquistò uno e con quello si esercitava al poligono e si faceva orgogliosamente fotografare. Usava munizioni calibro 6,5, blindate ed era un'arma dal tiro molto stabile: queste caratteristiche permettevano di evitare il capovolgimento dell'ogiva, quando questa penetrava nei corpi, e la sua deformazione o frantumazione, che provocavano ferite devastanti: per questo motivo era considerata un'arma "umanitaria", termine che si prestò a parecchi equivoci. In realtà era un ottimo fucile da guerra, pur se non eccezionale quanto a precisione e penalizzato dalla carica manuale. Oswald sparò tre cartucce, una quarta rimase nell'arma. Anche in questo caso i complottisti ebbero di che sbizzarrirsi: sui fondelli dei bossoli apparivano codici diversi: una semplice ricerca presso la Western Cartridge permise di stabilire che due lotti diversi di cartucce erano stati mescolati in un unico grande contenitore, prima di essere impacchettati.

Nix, Orville - Autore di un altro celebre film dell'attentato, in controcampo rispetto a quello di Zapruder. Fu sempre convinto del fatto che gli spari provenissero dalla collinetta e non dal TSBD.

Oswald, Lee Harwey - L'uccisore di John Kennedy. Un passato nebuloso, ex marine, probabile spia in Unione Sovietica, strani collegamenti coi servizi segreti. Un fallito, sostanzialmente. Trovò un impiego al TSBD e il passaggio del corteo presidenziale sotto quel palazzo, noto da tempo, gli fornì l'occasione per il suo momento di celebrità. La mattina dell'attentato, fu accompagnato al lavoro in automobile da un collega: entrò in auto con dei lunghi e sottili involti di carta marrone: alla domanda su cosa contenessero, rispose "curtain rods", bastoni per tende. Era il fucile smontato, in realtà. Si apposto alla finestra del sesto piano, sull'angolo dell'edificio, nascosto da alcuni scatoloni: al passaggio del corteo sparò tre volte, nell'arco di 8-9 secondi: il primo sparo fu probabilmente deviato da un albero di quercia e colpì, di rimbalzo, James Tague, uno spettatore che stazionava in prossimità del sottopasso ferroviario: il secondo centrò Kennedy alla schiena, uscì dalla gola e colpì Connally, il terzo colpì Kennedy alla testa, causandone la morte. Due testimoni, affacciati alla finestra al piano sottostante, udirono chiaramente il rumore dei bossoli che cadevano a terra.

Ruby, Jack - Al secolo Jakob Rubinstein, era un proprietario di night club, personaggio maleodorante del sottobosco cittadino di Dallas, con qualche protezione e molti contatti con la malavita. Rimase sconvolto dall'attentato; due giorno dopo si trovava di fronte alla stazione di Polizia in cui era momentaneamente detenuto Oswald, in un ufficio postale. Notò del trambusto e chiese cosa stesse accadendo, venne così a sapere che si stava per effettuare il trasferimento di Oswald. Riuscì a entrare nel sotterraneo, si trovò di fronte Oswald e gli sparò, uccidendolo.

Stemmon Freeway Sign - Il cartello stradale che, sfortunatamente, copre la limousine, nel film di Zapruder, negli attimi precedenti il secondo sparo.

Stone, Oliver - Il regista di JFK - un caso ancora aperto, film del 1991 basato su alcuni teoremi complottisti, in particolare sul lavoro di Jim Marrs. Il film è stupendo, la storia che racconta è ampiamente basata su teoremi indimostrati e su testimonianze e fatti rivelatisi falsi o inventati.   

Tague, James - Il "terzo ferito" nell'attentato: il primo proiettile, con ogni probabilità, centrò la struttura del sottopasso, e Tague fu colpito alla guancia da una scheggia di cemento, o del proiettile stesso.

Three Tramps - I "tre vagabondi" dei quali non esisterebbe "verbale di arresto" e sui quali i complottisti fantasticarono parecchio. Un ricercatore indipendente si attivò, rintracciò i verbali di arresto, si mise sulle tracce dei tre e intervistò i due ancora viventi e la figlia di quello deceduto: erano tre vagabondi, e niente altro. Bastava chiedere.

TSBD - L'edificio di mattoni rossi dal quale Oswald compì l'attentato.

Umbrella Man - E' visibile alla destra del cartello stradale, con un ombrello nero aperto, durante il passaggio della limousine, nel film di Zapruder. Questo strano atteggiamento, unito a quello dei momenti successivi all'attentato - viene fotografato mentre ne sta tranquillamente seduto, sul marciapiede a destra di Elm Street, assieme a un altro individuo completamente vestito di nero, divenuto a sua volta The Dark Completed Man - dà adito a molti sospetti. In realtà, l'ombrello appare spiegabile con il fatto che la mattina, a Dallas, era piovuto: rintracciato, the Umbrella Man spiegherà di aver aperto l'ombrello in segno di protesta per la "mancata concessione di una copertura in occasione dello sbarco di Cuba": non convince molto, ma non si riesce a trovare nella storia personale di questo signore il benché minimo elemento che possa avvalorare l'ipotesi di una sua partecipazione a un supposto complotto.

Warren Commission - La commissione governativa che indagò sull'omicidio. Produsse una relazione (Report) in 26 volumi, più uno riassuntivo. L'unica copia tradotta in italiano è disponibile presso una biblioteca di Milano. Gli indizi di colpevolezza nei confronti di Oswald erano così netti che il lavoro risulta poco approfondito verso altri possibili scenari: tuttavia, le conclusioni della commissione sono dettagliate e scarsamente attaccabili. I primi scenari complottisti, peraltro, vennero alimentati proprio dalla pubblicazione del lavoro della commissione: appare strano che un'operazione di "cover-up", di cui il Report dovrebbe essere l'attore principale, contenga testimonianze ed elementi che non concordino con il quadro da rappresentare, no? 

Willis, Rosemary - La bambina, allora 12enne, che corre sulla sinistra del corteo, in mezzo alla folla, visibile nel film di Zapruder. Si ferma al momento del primo sparo, come lei stessa testimonierà: questo elemento aiuterà, assieme ad altri, a ricostruire con molta attendibilità i tempi della sparatoria. Ad eccezione delle testimonianze agli organi investigativi, la Willis ha sempre rifiutato qualsiasi richiesta di parlare dell'attentato.

Zapruder, Abraham - Un dressmaker, un sarto, di Dallas. Grande sostenitore di Kennedy, uscì dal suo ufficio assieme alla sua segretaria Marylin Sitzman, per assistere al corteo. Mentre aspettavano il passaggio di Kennedy, la Sitzman propose a Zapruder di riprendere il corteo: tornarono in ufficio e presero la Bell&Howell, la cinepresa a colori, di Zapruder. La cinepresa funzionava a due velocità, 24 o 18 fotogrammi al secondo, ed era settata su quest'ultima (si accertò poi che la velocità effettiva fosse di 18,3 fotogrammi). Dopo una prova di qualche secondo Zapruder, appostato su una piazzola di cemento, riprende il corteo dal momento in cui la limousine di Kennedy ha già svoltato su Elm Street, e riesce a continuare anche durante la sparatoria, nonostante gli evidenti sobbalzi (jiggles) provocatigli dagli spari. Cosciente di aver realizzato un documento eccezionale, porta a sviluppare la pellicola: dello sviluppo gliene vengono consegnate tre copie: una la tiene per sé, un'altra la consegna agli organismi inquirenti, una terza la vende a Time-Life per 5.000 dollari. Il "film di Zapruder" è il più celebre documento amatoriale della storia. La sua attenta analisi non lascia molti dubbi sull'effettivo svolgersi dei fatti, nonostante i vari autori complottisti abbiano cercato nel filmato fantasiosi elementi a sostegno delle più disparate tesi.

Giglic

Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #1 : Martedì 19 Novembre 2013, 10:39:45 »

Zapruder, Abraham - Un dressmaker, un sarto, di Dallas. Grande sostenitore di Kennedy, uscì dal suo ufficio assieme alla sua segretaria Marylin Sitzman, per assistere al corteo. Mentre aspettavano il passaggio di Kennedy, la Sitzman propose a Zapruder di riprendere il corteo: tornarono in ufficio e presero la Bell&Howell, la cinepresa a colori, di Zapruder. La cinepresa funzionava a due velocità, 24 o 18 fotogrammi al secondo, ed era settata su quest'ultima (si accertò poi che la velocità effettiva fosse di 18,3 fotogrammi). Dopo una prova di qualche secondo Zapruder, appostato su una piazzola di cemento, riprende il corteo dal momento in cui la limousine di Kennedy ha già svoltato su Elm Street, e riesce a continuare anche durante la sparatoria, nonostante gli evidenti sobbalzi (jiggles) provocatigli dagli spari. Cosciente di aver realizzato un documento eccezionale, porta a sviluppare la pellicola: dello sviluppo gliene vengono consegnate tre copie: una la tiene per sé, un'altra la consegna agli organismi inquirenti, una terza la vende a Time-Life per 5.000 dollari. Il "film di Zapruder" è il più celebre documento amatoriale della storia. La sua attenta analisi non lascia molti dubbi sull'effettivo svolgersi dei fatti, nonostante i vari autori complottisti abbiano cercato nel filmato fantasiosi elementi a sostegno delle più disparate tesi.

Questo è conflitto di interessi  ;D

Sulla ricostruzione: completamente d'accordo con te. Umilmente, non ritengo Kennedy neanche uno dei migliori presidenti USA. E' più importante quello che ha rappresentato che quello (poco) che ha fatto. La mente politica della famiglia era Bob... il suo discorso sul significato reale del PIL andrebbe mandato a memoria come il Sabato del Villaggio.

Zapruder

Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #2 : Martedì 19 Novembre 2013, 10:45:42 »
Bob era l'unico bianco che poté parlare coi "neri" il giorno dell'assassinio di Martin Luther King, Giglic, senza essere fatto a pezzi.

Offline NoSurrender

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Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #3 : Martedì 19 Novembre 2013, 19:26:55 »
Grazie, Rob, davvero interessante  :)
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Offline cuchillo

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Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #4 : Martedì 19 Novembre 2013, 19:36:52 »
Letto tutto d'un fiato, da appassionato della vicenda. Anzi, delle vicende.
Forse nel glossario mancano Lee Bowers (nel film di Stone interpretato dal giovane Pruitt Taylor Vince) e 
Bill Broussard, l'assistente-contro di Garrison. L'unico, di fatto, che non crede al complotto e non lo manda a dire.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline giamma

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Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #5 : Martedì 19 Novembre 2013, 19:40:42 »
......................La sua attenta analisi non lascia molti dubbi sull'effettivo svolgersi dei fatti, nonostante i vari autori complottisti abbiano cercato nel filmato fantasiosi elementi a sostegno delle più disparate tesi.
Meno male, per via dell'avatar temevo fossi l'ennesimo complottista. :-*
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Zapruder

Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #6 : Martedì 19 Novembre 2013, 21:29:15 »
Letto tutto d'un fiato, da appassionato della vicenda. Anzi, delle vicende.
Forse nel glossario mancano Lee Bowers (nel film di Stone interpretato dal giovane Pruitt Taylor Vince) e 
Bill Broussard, l'assistente-contro di Garrison. L'unico, di fatto, che non crede al complotto e non lo manda a dire.

Ti ringrazio, carissimo, confesso di averlo scritto immaginandoti intento alla lettura, pensando "piacerà a cuchillo?".  :)
Naturalmente, si potrebbe scrivere a volontà sulla vicenda, ho voluto gettarci sopra un piccolo colpo d'occhio.

Broussard, di quel team, alla fine è forse quello meno emotivamente coinvolto, per questo dubita parecchio della ricostruzione di Garrison. Non so se corrisponda a verità il suo abboccamento con l'FBI, mi pare di ricordare di sì. La testimonianza di Lee Bowers (che era nel palazzo degli uffici ferroviari con vista sulla staccionata, e disse di aver notato "qualcosa di indefinito") è assai inquietante, tuttavia anche questa fu resa nota al mondo proprio dalla commissione Warren. Morì in uno "strano" incidente stradale, non molti anni dopo l'attentato.

Offline cuchillo

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Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #7 : Martedì 19 Novembre 2013, 22:19:50 »
Mi è piaciuto moltissimo.

Circa Broussard, ricordiamo che nella pellicola di Stone è l'attore diventato famoso in Italia grazie a "Henry pioggia di sangue". Ogni volta che lo vedo mi fa pensare a...Henry uccide la gente, ma è quasi un buono, di poche parole, conta i fatti...

Ricordo che nella biblioteca dove studiavo ai tempi del Liceo ("Biblioteca Pietra Papa", zona Oderisi da Gubbio) del tutto casualmente vidi che nel settore di storia contemporanea c'era un tomo di 600 pagine sul rapporto Warren.
Ovviamente, lo lessi tutto.
Mi colpì il fatto di averlo visto, ripeto, del tutto casualmente, proprio nel periodo in cui mi ero fomentato sulla vicenda...
Lo avevo cercato in altre biblioteche romane più prestigiose e non avevo trovato nulla. Lì manco lo andai a cercare nell'archivio, convinto che non ci fosse nulla, e lo trovai per caso...

Passai anni meravigliosi dentro quella biblioteca.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Zapruder

Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #8 : Martedì 19 Novembre 2013, 22:28:32 »
Non ti sarà sfuggito chi è che impersona Bill Newman, uno degli spettatori più famosi del corteo... Quello che nel film descrive l'attentato dicendo (e mimando con la mano) "l'orecchio è volato via"... Grande anche Donald Sutherland, nella parte di "mister X", un merge tra le figure di Richard Case Nagell, un militare, e Leroy Fletcher Prouty, ex capo delle "operazioni speciali". Altro personaggio inventato, nel film, é Willy o'Keefe (Kevin Bacon), creato mettendo insieme le figure di vari testimoni che collaborarono con Garrison. Di Tomas Milian s'è già detto. C'è pure Guy Bannister, futuro Papa Giovanni XXIII...

Offline cuchillo

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Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #9 : Martedì 19 Novembre 2013, 22:57:44 »
Ovvio, "Gomer Pyle" (Palla di lardo)... :)

Vorrei citare anche il grande e sfortunato John Candy nel ruolo di Dean Andrews Jr., l'avvocato corpulento per la cui somiglianza, però, avrei visto meglio John Goodman o, ancora meglio, George Wendt.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

geddy

Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #10 : Mercoledì 20 Novembre 2013, 08:49:49 »
Hai preso lo speciale di Oggi da collezione Zap?
Che ne dici?

Offline DinoRaggio

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Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #11 : Mercoledì 20 Novembre 2013, 08:57:37 »
A me incuriosice la figura di Ruby. Un personaggio con pochi scrupoli che improvvisamente s'indigna per l'attentato a Kennedy e diventa "giustiziere" dell'assassino del presidente. Non mi quadra proprio.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Giglic

Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #12 : Mercoledì 20 Novembre 2013, 09:01:58 »
A me incuriosice la figura di Ruby.

Ma chi ti credi di essere?  ;D  :P

Offline Andre

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Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #13 : Giovedì 21 Novembre 2013, 13:59:06 »
Pubblichiamo l'intervista inedita di Giovanni Minoli al regista Oliver Stone andata in onda ieri su Radio 24 all'interno dello "Speciale JFk" trasmesso nell'ambito del programma Mix24 - La Storia.

---------------

Allora Stone, cosa ne pensa della nostra ricostruzione?
Mi sembra molto buona, mi sembra che metta in luce le prove principali, sia forensi sia balistiche, mi trova d'accordo direi almeno all'85%.

Perché la commissione Warren ha mentito in maniera così evidente?
In quel momento Oswald doveva essere l'assassino. Subito dopo che Oswald è stato ucciso il Nyt ha fatto un titolo a tutta pagina: Ucciso l'assassino di Kennedy. Non il presunto assassino. Hanno condannato Oswald nella coscienza collettiva senza neanche processarlo.

Nel suo film c'è un agente della Cia che parla anche delle elezioni truccate in italia nel 1948. È un elemento di fantasia o è basata su qualche dato?
No, no, assolutamente no. Quel personaggio si basa sul colonnello Fletcher Prouty, capo delle operazioni speciali del Pentagono dal 1960 al 1964, un ufficiale di collegamento con la CIA. È stato lui a raccontarmi quella storia, nei minimi dettagli, perché lui stesso era stato coinvolto. Ma in America è una storia di dominio pubblico, è risaputo che la Cia aveva paura che i comunisti prendessero il sopravvento in Italia subito dopo la guerra, e che ha investito un sacco di soldi per comprare le elezioni. In America è risaputo, non so se in italia sia altrettanto noto.

Un critico ha detto che lei si sente un po' il "Savonarola" dei nostri tempi, il fustigatore dei costumi e dell'ipocrisia dei governanti. Lei si riconosce in questo ruolo?
Il problema del mio paese è un problema comune a molti altri Paesi forse anche l'Italia: il problema del popolo contro lo Stato. Nel mio paese lo Stato ha tradito la Costituzione, ha ucciso Kennedy, ha occultato le prove e continua a farlo. Lo ha fatto in almeno altre 5 o 6 occasioni: nel caso di Nixon, nel caso dei bombardamenti segreti in Laos e Cambogia, e poi in Iran, in Nicaragua con i Contras... gli ostaggi in Iran, in almeno cinque casi. L'omicidio di Kennedy è stato uno spartiacque, solo oggi cominciamo ad avvertire le conseguenze di quell'evento

Il pubblico americano è pronto o no per conoscere definitivamente la verità su Kennedy? Soprattutto riusciremo mai a sapere la verità su Dallas?
No, no perché non c'è nulla di scritto che provi la cospirazione, ma il pubblico americano lo sa, inconsciamente sa che è stata tutta una menzogna. Il 68% degli americani crede che a uccidere Kennedy sia stato il governo. Ma questo non riguarda più solo Kennedy. Questo riguarda il nostro futuro, le generazioni del domani. Come faremo a riprendere in mano il controllo della democrazia? Come faremo a far sì che il governo sveli i suoi segreti? Come? Dobbiamo eleggere un nuovo presidente che apra gli archivi, una nuova legislatura che sia aperta ed onesta, dobbiamo fare grandi cambiamenti. E per farli dobbiamo fare in modo che i giovani si sveglino e vadano a votare. Come lei sa in America i giovani non vanno a votare, sono apatici, disillusi da tutti gli scandali che ci sono stati. Dopo Kennedy è stato ucciso Martin Luther King, Bob Kennedy e poi c'è stato il Vietnam... è stata una mostruosità, un incubo.
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline Holly

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Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #14 : Giovedì 21 Novembre 2013, 14:57:10 »
tutto davvero interessante, confesso di sapere poco e niente dell'intera la vicenda, tranne i fatti-chiave

ieri sera mi ero ripromessa di vedere JFK di Stone su Rai4, ma la durata della pellicola mi ha fatto desistere  :o

tuttavia noto che al glossario zapruderiano, tra la "U" di Umbrella Man e la "W" di Warren Commission, manca la "V" di 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', al nostro stimato collega orger non sarà sfuggito l'evento - destinato a sconvolgere tutta la letteratura kennediana - che avrà luogo domani sera all'Auditorium Parco della Musica; egli, ne sono certa, sarà in prima fila con una cassetta di pomodori andati a male ......

per chi volesse partecipare: http://www.auditorium.com/eventi/5629515



 :P


Boks XV

Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #15 : Giovedì 21 Novembre 2013, 15:30:31 »
brava Holly.
è evidente che il nostro Zapruder sarà in prima fila, con tanto di copie di "Forse Dio è malato. Diario di un viaggio africano", "Quando cade l'acrobata, entrano i clown" ma, soprattutto, di "E se noi domani. L'Italia e la sinistra che vorrei" da autografare.

Offline cartesio

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Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #16 : Giovedì 21 Novembre 2013, 22:18:26 »
 un tomo di 600 pagine sul rapporto Warren.
Ovviamente, lo lessi tutto.

Anch'io.
Recentemente ho letto American Tabloid, di James Ellroy.
Molto più avvincente, visto che è un romanzo e non la relazione di una commissione d'inchiesta.
Anche molto interessante, chissà quanto vicino al vero.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline Matita

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R: JFK, piccolo glossario
« Risposta #17 : Giovedì 21 Novembre 2013, 22:35:52 »
Avevo una puntata di Mixer dell 88 registrata ,che guardavo a ruota.
Era lo speciale dei 25 anni.

Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline disabitato

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Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #18 : Giovedì 28 Novembre 2013, 14:31:04 »
tutto davvero interessante, confesso di sapere poco e niente dell'intera la vicenda, tranne i fatti-chiave

ieri sera mi ero ripromessa di vedere JFK di Stone su Rai4, ma la durata della pellicola mi ha fatto desistere  :o

tuttavia noto che al glossario zapruderiano, tra la "U" di Umbrella Man e la "W" di Warren Commission, manca la "V" di 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)', al nostro stimato collega orger non sarà sfuggito l'evento - destinato a sconvolgere tutta la letteratura kennediana - che avrà luogo domani sera all'Auditorium Parco della Musica; egli, ne sono certa, sarà in prima fila con una cassetta di pomodori andati a male ......

per chi volesse partecipare: http://www.auditorium.com/eventi/5629515



 :P

Praticamente è stato come assassinarlo nuovamente. Sventroni, oltre a tormentare i vivi, non ha pietà nemmeno dei morti?
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Zapruder

Re:JFK, piccolo glossario
« Risposta #19 : Giovedì 28 Novembre 2013, 14:39:43 »
Probabilmente si identifica molto con JFK. Propongo di farlo sfilare spesso su vetture scoperte.