Autore Topic: Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai  (Letto 6480 volte)

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Offline DinoRaggio

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Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #40 : Giovedì 15 Luglio 2010, 21:48:17 »
alfredo pigna, tortora,  barendson, valenti.   non scherziamo proprio su questo.

altro stile altra classe altri tempi.  è la cultura del paese che dall'80 in poi per effetto del "bello della diretta", del "ognuno si  esprime come gli pare, è più vero e spontaneo", "la meritocrazia è fascista" , ha sdoganato volgarità e dilettantismo.
D'accordissimo. Per me (mio modesto parere, da distratto telespettatore, peraltro), il punto di svolta fu la trasmissione di TMC durante Italia '90. I Mondiali erano una cosa troppo seria per lasciarli ai tifosi (semicit.), così fu messa un'ex cantante di scarso successo, con cosce in bella vista ad attirare anche chi di calcio sapeva poco o nulla. TMC che fu la prima, almeno a livello nazionale, ad avere il commentatore tecnico (il compianto Bulgarelli) affiancato al telecronista (Caputi). La presenza della ragazza scosciata sullo sgabello ebbe molto successo, e fu copiata dall'emittente di stato in una successiva edizione dei Mondiali (o erano gli Europei?) quando ad ella fu affiancata una formosa sarda bionda a formare la più classica delle coppie femminili, coppia intesa ad attirare ed intrattenere ulteriormente il pubblico della tifoseria calcistica (notoriamente, secondo la TV pubblica, solo maschile) in attesa della partita e facendo passare in secondo (Terzo? Quarto?) piano il mero commento calcistico.

Dopo, la situazione non poteva che peggiorare, visto che lo show prevaleva ormai sul dibattito tecnico, e gli altri programmi (e le altre reti) si adeguavano, a cominciare da Pressing e Controcampo, in cui non si invitavano più giornalisti o addetti ai lavori a commentare la giornata calcistica, ma tifosi, manifestamente presentati come tali dal presentatore, o presentatrice, come nel caso di "Quelli che il calcio" post-Fazio. Ed anche quei giornalisti, che dovevano imparzialmente commentare le partite, tradivano la loro parzialità. Mi ricordo una famosa cazziata di Mancini allenatore interista contro Franco Ordine del "Giornale". E via via fino ad arrivare al commento calcistico come fastidioso contorno del piatto forte costituito da ballerine, pseudogiornalisti che ammiccano fra di loro con la comune appartenenza ad una tifoseria (quasi semore quella della squadra voluta dal Partito Nazionale fascista nel 1927) e che, come già ampiamento detto, si sono introdotti in quasi ogni ganglio dell'informazione calcistica (e non) della TV italiana, e che con il loro modo approssimativo di parlare di calcio, hanno orami contaminato anche trasmissioni storiche della TV italiana.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

bak

Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #41 : Giovedì 15 Luglio 2010, 22:03:18 »
 La presenza della ragazza scosciata sullo sgabello ebbe molto successo, e fu copiata dall'emittente di stato in una successiva edizione dei Mondiali (o erano gli Europei?) 

mondiali 1994. Nota a margine, Bulgarelli era veramente il migliore tra i commentatori: competente, pacato e con una simpatia per la Lazio.

TD

Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #42 : Giovedì 15 Luglio 2010, 23:36:21 »
Bulgarelli competente, garbato, simpatico. Forse perché era un campione.
Il miglior commentatore che abbia mai ascoltato, però, è Fabio Capello.

Offline giamma

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Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #43 : Venerdì 16 Luglio 2010, 00:09:24 »
Bulgarelli competente, garbato, simpatico. Forse perché era un campione.
Il miglior commentatore che abbia mai ascoltato, però, è Fabio Capello.
D'accordo, ma non dimenticherei Fascetti.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline AlenBoksic

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Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #44 : Venerdì 16 Luglio 2010, 09:01:04 »
mondiali 1994. Nota a margine, Bulgarelli era veramente il migliore tra i commentatori: competente, pacato e con una simpatia per la Lazio.

Faccio notare che in quella edizione, e in quella successiva, i mondiali si vedevano in chiaro anche su TMC,
dove tra gli altri c'era Galeone al commento  :'(
Voglio 11 Scaloni

RobCouto

Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #45 : Venerdì 16 Luglio 2010, 09:13:12 »
...

La svolta in negativo è stata rappresentata anche, soprattutto, dal calcio in TV. Il pubblico cui proporre la visione della partita s'è moltiplicato per 100, rispetto a quando la vedevi solo allo stadio: così, dovendo interessare la gran parte della popolazione e non più quella fetta "specializzata" che andava allo stadio la domenica, il "calciatore" ha dovuto, necessariamente, diventare "personaggio", alla stregua di un Pippo Baudo o di una Sofia Loren: provate a chiedere a cento persone che stanno guardando aaaaamaggica in tv cosa stia accadendo in campo, sì e no cinque sapranno rispondervi: il resto è lì perché c'è il marito di Ilary. Nasce così il calcio-Ventura, quello di quante volte il fesso si taglia le unghie o di cosa fa Ambrosini al mare.

bak

Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #46 : Sabato 17 Luglio 2010, 10:36:03 »
Questi telecronisti che parlano sempre
La media generale del possesso parola dei telecronisti italiani si aggira intorno al 95%.

Il possesso parola. Sottoposto ad analisi testuale un campione di partite dei recenti Mondiali (Sky e Rai), è risultato che la media generale del possesso parola dei telecronisti italiani si aggira intorno al 95%. Che, tradotto in parole povere, significa che non stanno mai zitti. Non abbiamo dati altrettanto sicuri sul resto del mondo (è probabile che tutti si comportino alla stessa maniera),ma il rilievo è estremamente significativo: i telecronisti sono rimasti alla radio; bisognerebbe avvertirli che nel frattempo è stata inventata la tv, persino l’HD.

Suppongo che la ragione di questo forsennato possesso parola (che, espressivamente significa rinunciare al fondamentale apporto dei rumori ambientali, e pazienza se in Sudafrica c’erano le vuvuzelas!) sia di origine psicologica. Il telecronista ha paura che la partita gli sfugga di mano, e quindi parla, parla, parla. Pure in apnea. La seconda voce è come se avesse rinunciato al commento squisitamente tecnico per fare da spalla alla prima voce (una decina di interventi a tempo sarebbe più che sufficiente). Entrambi, parlando a getto continuo, s’impossessano della partita, s’illudono che i giocatori siano figure immaginarie, create dalla loro fervida e ciarliera fantasia, e gli spettatori bambini cui raccontare una favola.

I telecronisti non conoscono il sex appeal del silenzio, una conquista eloquente di grandissimo valore. Il silenzio parla. Il silenzio conquista. Il silenzio affascina. I nostri telecronisti sono come alcuni personaggi di un romanzo di Natalia Ginzburg: «Parlano così per ingannare il silenzio. Parlano così perché non sanno più come parlare». Dopo l’esperienza sudafricana, i nostri telecronisti (tutti, indiscriminatamente) dovrebbero frequentare un corso di recupero del silenzio: com’è noto, non vince chi mantiene il possesso parola per più tempo, ma chi fa gol. Il silenzio non è assenza, il silenzio scuote le reti.


Aldo Grasso
17 luglio 2010

CiPpi

Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #47 : Sabato 17 Luglio 2010, 11:55:44 »
... Non abbiamo dati altrettanto sicuri sul resto del mondo (è probabile che tutti si comportino alla stessa maniera),...

in Inghilterra direi non vadino oltre il 70%, in vari momenti si limitano a dire il nome del giocatore in possesso di palla.

e qualche volta neanche quello.

ma e' vero anche che se la partita non e' granche, parlano di tutt'altro (sempre inerente al calcio)

Offline BobLovati

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Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #48 : Sabato 17 Luglio 2010, 12:19:19 »
in Inghilterra direi non vadino oltre il 70%, in vari momenti si limitano a dire il nome del giocatore in possesso di palla.

e qualche volta neanche quello.

ma e' vero anche che se la partita non e' granche, parlano di tutt'altro (sempre inerente al calcio)

vadinoo ??? ma che sei annato a ripetizzzzione d´itagliano da titty; sarvognuno ???     :o
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline BobLovati

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Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #49 : Sabato 17 Luglio 2010, 12:23:10 »
Dopo aver scudisciato adeguatamente l´uomo-rebus ( CiPpi - ´zzodenikke  :-X ), vorrei dare la mia opinione.

A me Bartoletti, fin quando è stato da Fazio, per esempio, piaceva moltissimo; per dire che uno può essere bravo quanto si vuole, ma se vicino cià una vippettara che fa la sarta ( con V, mi raccomando ), il mitico U.Righetti, Mazzocchi, Dossena & Co., è difficile poi, anche volendo, mettersi a dire cose intelligenti.
Per cui non si tratta di scusarlo, ma, forse, di capire un po´ l´ambiente in cui si trovava ...

Come si diceva una volta a scuola : DA RIVEDERE !   
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CiPpi

Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #50 : Sabato 17 Luglio 2010, 12:59:18 »
vadinoo ??? ma che sei annato a ripetizzzzione d´itagliano da titty; sarvognuno ???     :o

http://wim.it/index.htm?path=/letteratura/giuseppe_gioachino_belli/tutti_i_sonetti_romaneschi_volume_1.txt&page=18

Le scôle

Sai cuant’è mmejjo a llavorà llumini (1)
e a ffrabbicà le cannéle de segó, (2)
o annà a le quarant’ore (3) a ffà cquadrini
co le diasille e ccor devoto prego;

che de mette li fijji a li latini
e a bbiastimà ccor paternostro grego,
tra cquella frega (4) de Scisceroncini (5)
indove in cammio d’io c’è scritto Diego? (6)

Causa de sti vorponi ggesuiti
che sfotteno e ss’inzogneno la notte
come potecce fà ttutti aruditi.

Pe li mi’ fijji a sti fratacci fessi
è ddègheta, (7) e sse vadino a ffà fotte
loro e cquer Papa che cce l’ha arimessi.

Roma, 18 novembre 1832 - Der medemo G.G.Belli

(1) Lumini per la notte. (2) Candele di sevo. (3) La periodica esposizione della eucaristia per le chiese di Roma per tutto il corso dell’anno; chiamata dalle Quarant’ore. I ciechi sogliono assidersi in due ale fuori dalle porte del tempio, invitando i fedeli a soccorrerli, in contracambio di diesille e di devoti preghi, che offrono loro per suffragio delle anime del purgatorio. (4) Moltitudine. (5) Ciceroncino è chiamato per le scuole il libro delle selectae di M. Tullio. (6) Un chierico, interrogato dal sagristano come si svolgesse in latino il pronome io, rispose ius, ii. – Sagris: Di’ ego. – Chierico: Ah! è vero: Diego, Diegonis. (7) È nulla, è pensiero fallito, ecc.


 :P

jumpingjackflash

Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #51 : Sabato 17 Luglio 2010, 13:03:06 »
http://wim.it/index.htm?path=/letteratura/giuseppe_gioachino_belli/tutti_i_sonetti_romaneschi_volume_1.txt&page=18

Le scôle

Sai cuant’è mmejjo a llavorà llumini (1)
e a ffrabbicà le cannéle de segó, (2)
o annà a le quarant’ore (3) a ffà cquadrini
co le diasille e ccor devoto prego;

che de mette li fijji a li latini
e a bbiastimà ccor paternostro grego,
tra cquella frega (4) de Scisceroncini (5)
indove in cammio d’io c’è scritto Diego? (6)

Causa de sti vorponi ggesuiti
che sfotteno e ss’inzogneno la notte
come potecce fà ttutti aruditi.

Pe li mi’ fijji a sti fratacci fessi
è ddègheta, (7) e sse vadino a ffà fotte
loro e cquer Papa che cce l’ha arimessi.

Roma, 18 novembre 1832 - Der medemo G.G.Belli

(1) Lumini per la notte. (2) Candele di sevo. (3) La periodica esposizione della eucaristia per le chiese di Roma per tutto il corso dell’anno; chiamata dalle Quarant’ore. I ciechi sogliono assidersi in due ale fuori dalle porte del tempio, invitando i fedeli a soccorrerli, in contracambio di diesille e di devoti preghi, che offrono loro per suffragio delle anime del purgatorio. (4) Moltitudine. (5) Ciceroncino è chiamato per le scuole il libro delle selectae di M. Tullio. (6) Un chierico, interrogato dal sagristano come si svolgesse in latino il pronome io, rispose ius, ii. – Sagris: Di’ ego. – Chierico: Ah! è vero: Diego, Diegonis. (7) È nulla, è pensiero fallito, ecc.


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ankora ke ant'anavai?
G.G.BELLICAPELLI
Torbella 2010

Offline Er Matador

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Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #52 : Sabato 17 Luglio 2010, 15:52:13 »
Il possesso parola. Sottoposto ad analisi testuale un campione di partite dei recenti Mondiali (Sky e Rai), è risultato che la media generale del possesso parola dei telecronisti italiani si aggira intorno al 95%. Che, tradotto in parole povere, significa che non stanno mai zitti. Non abbiamo dati altrettanto sicuri sul resto del mondo (è probabile che tutti si comportino alla stessa maniera)
Posso esprimere qualche dubbio sulla serietà documentale di questo quotatissimo signore?
Nel mio piccolo - coi mezzi attualmente a disposizione basta quello -, fra satellite e streaming ha all'attivo un discreto numero di telecronache in lingue per me quasi sempre incomprensibili, ma se un telecronista sta parlando o meno riesco ancora a capirlo. :)
Ebbene, qualche anno fa, con l'espressione "all'estero" avremmo inteso principalmente l'Europa Nord-Occidentale: e lì ci saremmo accorti che il telecronista cercava di essere meno invadente, limitandosi ai nomi dei giocatori per lunghi tratti della partita.
I silenzi venivano riempiti con aneddoti o notazioni aggiuntive che l'occhio dello spettatore, a differenza della più immediata realtà tecnica, non poteva cogliere: per il resto si sottintendeva che la rimessa dal fondo non richiedesse ulteriori descrizioni rispetto a quanto documentato a video.
Facevano eccezione gli spagnoli non tanto per il tono più arrembante quanto per la faziosità dei commenti, mentre in Francia si aveva l'impressione che ciascun telecronista privilegiasse uno stile proprio, senza una scuola altrettanto riconoscibile cui fare riferimento.
Oggi "all'estero" si riferisce al mondo intero: e qui sembra che nei Paesi emergenti sul piano tecnico, ma con una passione diffusa per il calcio, i commentatori cerchino di accorciare il divario con le realtà pallonare più consolidate mutuandone il peggio in maniera parossistica.
Enfasi fuori controllo, eccesso d'ordinanza, tono palesemente in bilico fra lo sguaiato e lo strozzato: questo offre troppo spesso il panorama mondiale, e solo i leggendari commentatori sudamericani coi loro interminabili "gooooooooooooooooooooooooool" hanno l'attenuante della tradizione, che li rende perlomeno pittoreschi.
Di più: nel loro contesto è invalsa la concezione che vuole il commentatore non come freddo e puntuale cronista, ma come fuoco d'artificio verbale funzionale al contorno emotivo e spettacolare.
Può non piacere, ma ha almeno una sua identità, che è ormai il discrimine fra telecronisti autentici e generici imbonitori: chi ha ancora una scuola alle spalle mantiene un qualche decoro e una deontologia professionale; chi l'ha dimenticata - come i nostri - o non l'ha mai avuta degenera in maniera inerziale verso l'interpretazione circense del ruolo.
Va detto che anche nelle varie Germania, Inghilterra, Olanda ecc. l'impressione è di un aumento della presenza in voce dei commentatori: una consolazione per noi?
Sì e no. Da un lato si ha la sensazione che anche per loro sia iniziata una strada poco promettente. Dall'altra subentra la netta percezione che il divario stia aumentando: e il confronto coi colleghi della Tv elvetica, giusto per rimanere in ambito italofono, è roba da fingersi bulgari (con tutto il rispetto per la Bulgaria, s'intende) pur di non essere riconosciuti come connazionali di Mazzocchi e compagnia cantante.
Motivi? Riassumibili con un'equazione: il telecronista moderno sta a Carosio, Ameri e gli altri come totty sta a un calciatore.
Il resto è già spiegato in maniera ottimale nei post precedenti, cui aggiungo quanto scrissi già in un altro post: seguite l'evoluzione (interessata) di Caressa dagli esordi alle sue attuali performance. Lì c'è davvero tutto.

TD

Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #53 : Sabato 17 Luglio 2010, 16:24:22 »
Motivi? Riassumibili con un'equazione: il telecronista moderno sta a Carosio, Ameri e gli altri come totty sta a un calciatore.

mirabile sintesi.

Offline aquilafelyx

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Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #54 : Lunedì 19 Luglio 2010, 09:06:26 »
il declino dei commentatori del Calcio:

"Dalla Poesia all'Osteria !!" :)
M'illumino di Lulic

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Offline Ulisse

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Re:Il triste declino di Bartoletti e della (AS)Rai
« Risposta #55 : Martedì 30 Novembre 2010, 11:27:51 »
Avete mai ascoltato Agostinelli ex Lazio fare il commento tecnico su mediaset? Urla come un forsennato, anche se i suoi commenti, secondo me sono competenti.
D'accordissimo con chi ha scritto che Capello era er mejo. ;)
IL DERBY NON VA MAI PERSO.

Ci sarà sempre chi ti critica, l'unica cosa da fare è continuare ad avere fiducia, stando attento a chi darai fiducia due volte.

Non ti sforzare tanto, le cose migliori succedono quando meno te lo aspetti.

Nessun futuro è per sempre.

IL GOL DI VIERI ERA BUONO!!