Autore Topic: Il tavolino di Lotito  (Letto 6755 volte)

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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #20 : Domenica 10 Novembre 2013, 23:19:07 »
Segno di un Paese che si sta sempre di più sudamericanizzando.
Fatemi capire una cosa: le minacce per cosa erano? Per la trasferta vietata? Trasferta vietata anche ai tesserati?

Pensa Fish che io, da ex-ultras, inorridisco quando leggo di delegazioni di tifosi che entrano a formello (ad esempio) e ottengono confronti con squadra e mister. Non scordiamoci che per una voce infondata fu sospeso anche un derby.
Delegazioni di cosa? Eletti da chi? Con quali diritti?

Comunque stiamo perpetrando nell'equivoco di assimilare eventi come quello di oggi al calcio, quando in realtà hanno una loro precisa collocazione nel codice penale. Vi anticipo già che ci saranno sanzioni sportive, ma nulla di penale.

riserva del diritto di ammissione da parte della società.

Già c'è da anni.
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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #21 : Domenica 10 Novembre 2013, 23:49:42 »
Un po' di rassegna stampa

da llsn.

"Non ero sul posto  -  commenta il presidente della Lazio, nonché patron della Salernitana Claudio Lotito  -  ma i fatti si commentano da soli. Non conosco i motivi e le problematiche a monte della scelta della Nocerina, quindi non posso esprimere giudizi in merito. Posso dire solo che per quanto mi riguarda ho chiesto che venisse disputata questa partita, proprio per evitare che le società diventassero ostaggio di atteggiamenti che non hanno niente a che vedere con il calcio. Il mio modo di pensare e di essere lo conoscono tutti, non mi faccio intimidire da nessuno e l'ho dimostrato da tempo in modo concreto. Credo però che chi è preposto, conoscendo le situazioni endemiche del territorio, dovrebbe porre dei rimedi preventivi".

LOTITO: "CON UNA DIVISIONE VERTICALE DEI GIRONI IL PROBLEMA NON SI SAREBBE POSTO"  -  Il presidente del club campano si riferisce in particolare alla composizione dei gironi, un problema che effettivamente era stato sollevato dallo stesso Lotito in estate, quando in Lega Pro era stato deciso di dividere i gironi secondo la logica del blocco tra Nord e Sud: "Noi come società prendemmo una posizione chiara nel momento della stesura dei gironi. Oggi si sta amplificando il problema che sollevai all'epoca, che non si deve risolvere snaturando i campionati e mandando a giocare le squadre fuori sede. Perché questo significherebbe mortificare le passioni dei tifosi locali che seguono con trasporto le vicende della propria squadra del cuore. La sicurezza non deve essere dettata solo dall'intervento delle forze dell'ordine, che oggi sapientemente hanno saputo governare la situazione, ma evitando che si possano verificare certi episodi. Basta vedere la composizione dei gironi per dare una risposta a tutte queste considerazioni che si fanno oggi "ex post". Sono situazioni illogiche, perché non c'è una netta composizione territoriale. Non dovevano proprio disputarsi in alcun posto e in alcuna maniera quelli che sono degli "pseudo" derby a rischio, non solo dal punto di vista della sicurezza, ma anche della competitività intesa calcisticamente e di tensione agonistica impropria. Se due squadre fossero state mandate a giocare al Nord  -  seguendo una divisione verticale e non orizzontale per la composizione dei gironi  -  non sarebbe stato un problema e lo testimonia il fatto che nel girone del Sud sono state mandate delle squadre come Pisa, Viareggio, Pontedera e Grosseto che con il Meridione non hanno niente a che vedere. Stiamo raccogliendo i frutti di ciò che è stato scelto in modo non responsabile".

"ORMAI IL DADO È TRATTO, DOBBIAMO FARE I CONTI CON L'INSIPIENZA DI QUALCUNO"  -  Adesso che si è creato un precedente pericoloso, è necessario agire tempestivamente: "Adesso dobbiamo solo cercare di evitare che ci siano ulteriori riflessi di ciò che è successo oggi. Noi come Salernitana abbiamo messo in atto tutta una serie di azioni volte a prevenire e reprimere certi fenomeni attraverso una serie di azioni preventive, di moralizzazione ed educazione dei giovani. E anche attraverso azioni, come quella di oggi di concerto con la questura e la prefettura, per reprimere ogni fenomeno che potesse sfociare in atteggiamenti non legali e violenti. Più di questo non possiamo fare. Ma la soluzione non può essere spostare la sede della partita perché a quel punto la rabbia si sfoga nella città. Il dado è tratto ormai e dobbiamo fare i conti con l'insipienza di qualcuno che hanno dato vita a una situazione che poteva essere evitata".



sempre da llsn.

Macalli duro su Lotito: "Pensi a fare il suo mestiere!"

Non si placa l'ira del presidente della Lega Pro Mario Macalli in seguito ai fatti avvenuti questo pomeriggio allo stadio Arechi e che stanno avendo risonanza a livello nazionale. I gironi li ha compilati la Lega Pro, ma il presidente ne ha davvero per tutti: "Andate a protestare con chi deve garantire l'ordine pubblico o contro chi vieta le trasferte ai possessori della tessera del tifoso, il mestiere della Lega Pro è quello di fare calcio e noi lo sappiamo fare bene. A mio parere la partita andava disputata a porte chiuse e fuori regione, abbiamo coinvolto scuole e brave persone in questi mesi, ma è stato tutto inutile. Ora sappiamo benissimo quello che dobbiamo fare, non passi il messaggio che siamo ostaggio degli ultras o di questi delinquenti che non hanno nulla a che vedere con lo sport". Parole durissime nei confronti di De Luca e Lotito: "Il vostro presidente ha fatto delle dichiarazioni molto gravi, voleva venir a fare la villeggiatura nel girone settentrionale ed anche voi dovreste vergognarvi dinanzi a queste situazioni. Non nego che abbiamo chiesto la collaborazione del sindaco, è stato sordo al nostro richiamo. La partita non doveva essere giocata a Salerno, la prossima volta deciderò io dove dovrà disputarsi un derby perchè la Lega Pro si costituirà parte civile e chiederemo di poter agire per farci rimborsare gli enormi danni che ci hanno causato". Parole di fuoco anche verso la Nocerina: "Denunceremo anche chi ha commesso un illecito clamoroso, non spetta a me punirli e certo il Daspo non risolve il problema. Abbiamo visto tutti che i calciatori ospiti cadevano a terra quasi come se fossero svenuti, ci hanno arrecato un danno d'immagine vergognoso alla Lega Pro ed andremo a fondo a questa questione. Non si può andare avanti così, anche l'allenatore della Nocerina ha sbagliato ad effettuare quelle tre sostituzioni in un minuto e mezzo". Macalli punta ancora il dito contro Lotito e si esprime con toni durissimi: "Con me si fila dritto, bisogna rispettare le regole, cosa che probabilmente non è abituato a fare. Il presidente sono io e si fa quello che dico io, Lotito deve pensare a fare il suo mestiere ed a vincere i campionati sul campo e rispettando le leggi stabilite da noi, stop!". Infine gli ospiti in studio chiedono a Macalli cosa accadrà nei prossimi derby ed anche in questo caso il presidente della Lega Pro punta il dito contro qualcuno: "L'ordine pubblico deve garantirlo il Questore, chiediamoci come sia possibile che 200 persone abbiano circondato il pullman della Nocerina. Noi ci limitiamo a fare i gironi ed i calendari, tutto il resto non è di nostra competenza: per quanto ci riguarda, le gare non si dovevano giocare con il pubblico sugli spalti".
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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #22 : Lunedì 11 Novembre 2013, 00:12:36 »
Adolf Macalli, direi..
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Offline Er Matador

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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #23 : Lunedì 11 Novembre 2013, 01:23:05 »
Macalli dimentica che in alcune stagioni, e sempre sotto la sua gestione, la composizione dei gironi aveva incluso fra i suoi criteri portanti proprio l'obiettivo di evitare i derby più caldi.
Se a suo dire non era possibile disputare certi incontri in condizioni normali, quindi con regolare presenza del pubblico, perché non risolvere il problema alla radice proseguendo con quel tipo di politica?
Curiosa, poi, una contraddizione: la Lega Pro da lui rappresentata si astiene in maniera pilatesca dalla gestione dell'ordine pubblico, ma pretende di decidere in merito alla presenza dei tifosi sugli spalti.
Lotito, per arroganza e mancanza di stile, sarà anche il peggior avvocato di sé stesso: ma dargli torto nel merito, su questioni organizzative, non è semplice.

Offline Eagles71

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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #24 : Lunedì 11 Novembre 2013, 08:45:32 »
stavolta Lotito non c'entra niente però...
vergogna tutta italiota...
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #25 : Lunedì 11 Novembre 2013, 08:50:18 »
Infatti non capisco Macalli che si scaglia contro Lotito..
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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #26 : Lunedì 11 Novembre 2013, 08:55:32 »
Infatti non capisco Macalli che si scaglia contro Lotito..

Forse perché quando è a portata di mano è il bersaglio più facile su cui trovare chi si accoda?

E male che va la cosa finisce li.

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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #27 : Lunedì 11 Novembre 2013, 11:10:00 »
Per continuare sulla strada della prudenza, risorsa utile per approfondire e quindi capire i termini della vicenda, va ricordato che la protesta dei tifosi della Nocerina è partita dal divieto di recarsi a Salerno, nonostante l'acquisizione della c.d. tessera del tifoso, strumento ormai ritenuto indispensabile per il buon tifoso da trasferta, salvo le "indiscutibili" decisioni delle autorità.
Che per l'appunto sono state messe in discussione in questa maniera, plateale e tutto sommato non violenta.

Infatti, nel comunicato disponibile sul sito degl ultras della nocerina www.forzanocerina.it, si legge, tra l'altro che
"MAI COME QUESTA VOLTA GLI ULTRAS NON SIEDONO AL BANCO DEGLI IMPUTATI PERCHE’ QUESTO POSTO STAVOLTA SPETTA DI DIRITTO AL QUESTORE ED AL PREFETTO E A TUTTI COLORO CHE HANNO COSI PESSIMAMENTE GESTITO QUESTA VICENDA,FACENDO QUESTO CLAMOROSO AUTOGOL, VIETANDO SOLTANTO AGLI OSPITI QUALCOSA CHE CI ERA GARANTITA DALLA TESSERA DEL TIFOSO. E’ NOSTRA INTENZIONE PERCIO’ CHE EMERGA SOLTANTO LA VERITA’, PERCHE’ E’ UNA VERITA’ CHE DAREBBE SOLTANTO ONORE ALLA NOSTRA VOGLIA DI DIFENDERE IL NOME DELLA NOSTRA CITTA’, E CHE DAREBBE SOLTANTO ONORE AI NOSTRI UNDICI MOLOSSI CHE NON HANNO AGITO COSI’ PER PAURA , MA HANNO AGITO COSI PER DIMOSTRARE CHE LA VERA FARSA ERA NON AVERE IL SOSTEGNO DEL PROPRIO PUBBLICO’ ALLE SPALLE."
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Offline Er Matador

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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #28 : Lunedì 11 Novembre 2013, 14:26:55 »
Che per l'appunto sono state messe in discussione in questa maniera, plateale e tutto sommato non violenta.
[...]
I NOSTRI UNDICI MOLOSSI [...] NON HANNO AGITO COSI’ PER PAURA"
Come no. Anche i commercianti siciliani che non denunciano le estorsioni, mica lo fanno per paura: è solo il retaggio arabo-islamico della giustizia di cadì...
Vedi, f_m, sono fra quelli che tutto sommato apprezzano le tue provocazioni per come animano la discussione: ma stavolta, fra i tuoi interventi e quelli dei delinquenti di Nocera Inferiore, si tocca un livello di farneticazione da volantino delle BR.
Se accetti un consiglio, lascia perdere questa sterile e sgradevole polemica.

Offline Andre

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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #29 : Martedì 12 Novembre 2013, 07:37:22 »
la non violenza

«Ti taglio la capa che è, ‘na minaccia?». Già. Ti spaventi quando qualcuno ti aggredisce sbraitando che ti mozza la testa se scendi in campo contro la Salernitana? 
 
«Solo se sei un ragazzo. Un professionista vero non si farebbe condizionare. Però capirebbe il messaggio» E qual è - quale doveva essere - il messaggio? «Rispettate la nocerinità. È una questione di maglia, dunque d’onore». L’onore. La maglia. La nocerinità. Il senso di appartenenza a una comunità in cui il pallone e la politica camminano da sempre fianco a fianco. Meno di cinquantamila persone, seimila e cinquecento delle quali in possesso della tessera del tifoso (e dunque identificati o identificabili in ogni stadio nostrano). La percentuale più alta del Paese. Il calcio è consenso. Una colla che lega ogni cosa. Un matrimonio antico. Nella buona e nella cattiva sorte. 
 
Italia, ventunesimo secolo, lunedì, prima periferia di Nocera. Vento. Pioggia. Casoni scrostati che si arrampicano sui cavalcavia. Cani che abbaiano in lontananza. Seduto a un tavolino del Caffè Pucciarelli, Pino Alfano, consigliere comunale con la delega allo Sport («di fatto sono l’assessore da un sacco di anni»), un passato da indipendente con simpatie per il Pd e ora vicino al sindaco di destra Manlio Torquato, si stringe nel giubbotto di pelle marrone. Ha le spalle larghe di chi si dedica alle arti marziali - «mi difendo ancora» - i modi spicci dei poliziotti di frontiera messicani. E’ un ultrà. Forse il più noto. Uno dei fondatori del gruppo «Estranei alla massa», nato nel 1992, amici del Toro e del Bologna. «Ero giovane. Avevo la testa calda e facevo a cazzotti. 
 
Viso a viso. Senza coltelli. A mani nude. Le ho prese e le ho date. Ma adesso no. Mai avuto un Daspo - il provvedimento che impedisce l’accesso agli stadi per fatti violenti - e non voglio cominciare ora». Non vuole. Ma anche lui domenica mattina era lì. Al residence Mercato San Severino, ritiro e alloggio dei giocatori della Nocerina. Mancavano tre ore al derby con la Salernitana quando è arrivato con altri centocinquanta ultrà. 
 
Eccitati. Gridavano: «Onorateci», con l’orgoglio retorico di chi è convinto che ogni cosa presto sarà inondata di splendore. E tutto sarà chiaro. O brucerà. Quando i giocatori sono usciti in strada quelli, gli ultrà, hanno cominciato a diventare aggressivi. Li hanno schiacciati sul pullman. «Onorateci, onorateci, onorateci». Un incubo. Ma che cosa volevano dire? Volevano dire che per ragioni di ordine pubblico ai tifosi della Nocerina era stato impedito l’accesso allo stadio di Salerno. Un derby atteso 27 anni. Una rivalità, quasi tribale. E i tifosi costretti a restare fuori. Un insulto. Intollerabile. «Se noi non possiamo venire, voi non dovete giocare». I calciatori sono sbiancati. Molti di loro hanno appena vent’anni. Qualcuno anche meno. Tremavano. I filmati della polizia mostrano le minacce con chiarezza. Uomini con spalle da scaricatore di porto e la testa rasata che alzano le mani. Le mettono al collo di questi atleti-bambini da mille euro al mese che sotto l’onda d’urto sembrano cadetti rammolliti a bordo di un sottomarino. Una cosa più grande di loro. «Se mettete piede in campo siete morti. Lo Stato ci offende impedendoci di essere presenti e voi dovete stare dalla nostra parte. Ci dicevano cose così», racconta un atleta-bambino arrivato dal Nord. «Sono qui in prestito. Non voglio guai. Se il mio nome esce sono rovinato. Me la sono fatta sotto. Picchiavano i pugni sul pullman. C’erano esplosioni. 
 
Fumogeni. Troppo per me». Troppo per chiunque, anche se nei verbali della polizia nessuno ha raccontato delle minacce di morte. Arrivato negli spogliatoi il ragazzo del Nord si è messo d’accordo con i compagni. «La impediamo noi la gara». Tre sostituzioni in cinquanta secondi. Poi cinque infortuni simulati. Fine partita. Fine di ogni cosa. Eppure Pino Alfano nega che ci siano state pressioni. «Abbiamo solo detto: non c’è festa senza musica. E noi tifosi siamo la musica». Tutto qui? «Tutto qui. Se qualcuno è andato oltre io non lo so». Lui no. Ma il questore di Salerno, Antonio De Iesu sì. «Una parte della tifoseria è malata. E’ gente che esorcizza la mediocrità del proprio essere con comportamenti di questo tipo», dice annunciando 20 Daspo. 
 
In questo intreccio insano il sindaco di Nocera si schiera dalla parte degli ultrà e della squadra. «La loro è stata una forma non cruenta di disobbedienza civile», dichiara senza vergogna. Lasciando capire che la città si sente discriminata. Proprio come raccontano nei bar. «A Salerno hanno ospitato i tifosi del Napoli. E persino del Verona. Rivalità pericolose. Perché noi no?». Sindaco, tifosi, giocatori, società, bar. Tutti assieme in questo conflitto surreale. E come se non bastasse nei discorsi della città che aspetta il derby con la Paganese (quello più sentito) torna in ballo la politica. Il sindaco Pd di Salerno, De Luca, che amerebbe fare dispetti al patron della Nocerina, Giovanni Citarella, costruttore edile vicino a Edmondo Cirielli, bandiera locale del Pdl. Favole? Di sicuro lo specchio di un mondo che ha lasciato una parte di sé nella preistoria. 
 
Davanti alla sede della Nocerina il direttore sportivo Pavarese, racconta che oggi la squadra tornerà in campo. A porte chiuse. Come le bocche. «Ma una cosa la voglio dire: è facile parlare quando non si è parte in causa. Io l’ho visto lo choc negli occhi dei ragazzi. Voi no». Fa un freddo cane. E’ tutto sbagliato. I modi, il senso, la misura, mentre tra un lembo della notte e l’altro rimbalza l’epigrafe angosciante del consigliere-ultrà Pino Alfano. «Ti taglio la capa che è, ‘na minaccia?». 
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

CP 4.0

Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #30 : Martedì 12 Novembre 2013, 08:56:11 »
...

Chi l'ha scritto sto pezzo? Brecth?

Offline Andre

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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #31 : Martedì 12 Novembre 2013, 10:58:52 »
ho dimenticato di inserire la fonte, chiedo venia

Andrea Malaguti per La Stampa
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

CP 4.0

Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #32 : Martedì 12 Novembre 2013, 11:05:28 »
Chi l'ha scritto sto pezzo? Brecth?

il mio riferimento a Brecth era dovuto semplicemente al fatto che l'articolo sembra 'giornalismo dell'assurdo' ;)



Beckett, caxxo, Beckett

darienzo

R: Il tavolino di Lotito
« Risposta #33 : Martedì 12 Novembre 2013, 11:14:24 »
Perchè "molossi"?

Inviato dal mio LG-P700 con Tapatalk 2


Offline Andre

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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #34 : Martedì 12 Novembre 2013, 11:34:37 »
il mio riferimento a Brecth era dovuto semplicemente al fatto che l'articolo sembra 'giornalismo dell'assurdo' ;)



Beckett, caxxo, Beckett

sì avevo intuito, scusa se son stato "asciutto", oggi é giornata caotica
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline fish_mark

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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #35 : Martedì 12 Novembre 2013, 11:48:22 »
Come no. Anche i commercianti siciliani che non denunciano le estorsioni, mica lo fanno per paura: è solo il retaggio arabo-islamico della giustizia di cadì...
Vedi, f_m, sono fra quelli che tutto sommato apprezzano le tue provocazioni per come animano la discussione: ma stavolta, fra i tuoi interventi e quelli dei delinquenti di Nocera Inferiore, si tocca un livello di farneticazione da volantino delle BR.
Se accetti un consiglio, lascia perdere questa sterile e sgradevole polemica.

Accetto il consiglio ma la questione è molto più complessa di quanto vogliamo io e te.

Da tutta la vicenda sta emergendo in maniera clamorosa come l'apparato di polizia - inteso anche come strumenti giuridici utilizzati - che presiede alle manifestazioni sportive e in particolare calcistiche sia il principale responsabile di quanto accaduto domenica.

Si è fatto spesso il parallelo con il derby del 2004, ma a mio modo di vedere in maniera sbagliata. Lì ci fu una manifestazione di potenza da parte delel curve - in una operazione di larghe intese ante litteram - che fu poi fallimentare (potenza per cosa?), mentre qui c'è stata una specie di rivendicazione sindacale da parte degli ultras, che in quanto discriminati, hanno inteso fare pressione verso la propria squadra. Sarebbe stato più dignitoso per la Nocerina non scendere in campo invece di inscenare questo teatro dell'assurdo.

La questione su cui gran parte dei giornali e dei commentatori stanno ben alla larga è soltanto una: il DASPO e la TDT servono effettivamente a qualcosa? Nell'Italia del 2013 ha ancora un senso questo tipo di calcio dove si vedono soprattutto poliziotti ed elicotteri? Perché insistere nella criminalizzazione degli ultras - che non sono le giovani marmotte va sempre ricordato - quando basterebbe abbassare il volume dei decibel per avere una situazione diversa?

Una cosa soltanto: io non son un ultras e non lo sono mai stato.
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Offline lollapalooza

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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #36 : Martedì 12 Novembre 2013, 12:27:44 »
...mentre qui c'è stata una specie di rivendicazione sindacale da parte degli ultras, che in quanto discriminati, hanno inteso fare pressione verso la propria squadra.

Io mi chiedo se ogni tanto ti rileggi.

Minacciare i propri giocatori, fra i quali parecchi ragazzini, sarebbe una "specie rivendicazione sindacale"?



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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #37 : Martedì 12 Novembre 2013, 12:33:53 »

da dinamopress.it

Alcune domande su Salernitana-Nocerina


 di ZeroPregi   


Volevo scrivere qualcosa di un po’ più complesso per aggiungere due spunti sulla farsa di Salernitana-Nocerina visto che nessuno si è chiesto perché si è arrivati a questo punto. E ho cercato un punto di vista che uscisse dalla diatriba ultrasviolenti sì o ultrasviolenti no.[...] Non conosco la realtà di Nocera in maniera così articolata da poter sostenere una posizione o denunciare chissà cosa. Ma la storia di Salerno rimane un paradigma, al di là di tutto.

Il circo mediatico sportivo si è accodato all’indignazione di facciata, chiedendo pene esemplari, provvedimenti, altre leggi, senza assumersi uno straccio di responsabilità, senza riconoscere il fatto che anche loro sono parte e attori della grande farsa chiamata calcio.

Ora chiedono a gran voce l’intervento dello Stato e denunciano l’assenza dello Stato, stesso. Miopi, come sempre, e a volte disonesti, nel non riconoscere che lo Stato in questo caso c’entra eccome così come chi gestisce il calcio: che si tratti di quello ricchissimo della Serie A o di quello povero della Lega Pro.

Ecco alcune domande a cui prima o poi qualcuno dovrebbe dare risposta:

- Perché quando sono stati formulati i gironi di Lega Pro non si è deciso di dividere Salernitana e Nocerina, come qualche dirigente aveva chiesto?

- Perché nonostante la tessera del tifoso è stato impedito ai tifosi nocerini di andare in trasferta? Ma la TdT non doveva essere lo strumento che avrebbe dovuto normalizzare il tifo e garantire ai tifosi “buoni” il diritto di assistere a ogni evento?

- Perché la decisione di poter consentire una trasferta o no, viene sistematicamente lasciata in mano a questori/prefetti, che soprattutto in piazza più piccole, spesso e volentieri, rifiutano il permesso?

- Quando i tifosi ieri hanno parlato con dirigenti e calciatori, fuori dall’albergo, sicuri non fossero presenti anche agenti in borghese di polizia o digos? Sarebbe piuttosto strano.

- Perché, nonostante si parlasse da settimane di questa partita, si è deciso tutto all’ultimo momento senza coinvolgere i diretti interessati, tifosi, dirigenze, etc etc?

- Perché nessuno racconta che ieri anche i tifosi della Salernitana hanno protestato contro la mancata presenza dei tifosi avversari?

- Perché nonostante le squadre fallite o gli scandali legati alle scommesse, chi dirige il calcio di Lega Pro non viene mai rimosso?

Ora si riparte con il can-can degli ultras che tengono in ostaggio le società di calcio, che ricattano, fanno business etc etc. Nessuno si interroga sul perché la situazione continua a precipitare. Nessuno pone il dubbio: che siano state fatte delle scelte sbagliate anche e soprattutto in materia di ordine pubblico?

A cosa serve la tessera del tifoso? A cosa serve schedare tutti i tifosi presenti allo stadio, se poi si decide sistematicamente di chiudere interi settori per alcuni cori razzisti fatti soltanto da una parte residua del settore stesso? Ma perché io, da anti-razzista quale sono, devo essere punito, perché in un settore di 12 mila persone, si alzano cori che io non condivido e che rifiuto? Perché si pretende che negli stadi non vengano usate espressioni che sistematicamente ritroviamo nel linguaggio politico e/o giornalistico, senza conseguenze? Cosa hanno fatto società di calcio o lega calcio per sensibilizzare i tifosi da stadio e non riguardo alcuni temi? Escluso lavarsi la coscienza entrando in campo con la solita t-shirt “no al razzismo”.

Il calcio non è vittima degli ultras, che comunque hanno le loro responsabilità. Il calcio è vittima di se stesso, di quel carrozzone fatto di interessi e business, di scommesse e pay-tv, di scellerate leggi repressive che hanno finito di svuotare gli stadi, inasprito il clima anche dove fenomeni di “violenza” non c’erano ma anche degli ultras stessi che spesso hanno dimenticato di essere tifosi per sostituirsi ai capipopolo o piccoli imprenditori del tifo. Si naviga a vista, almeno finché le cose non accadono in diretta Tv e finché Sky e Mediaset continuano a elargire milioni di euro l’anno. A quel punto eccolo il corto-circuito, beffardo e triste, come le scene viste ieri di calciatori che si accasciavano dopo pochi secondi mimando infortuni gravissimi. Serviva un segnale, certo. Serviva far saltare il banco dell’ipocrisia ma sarebbe stato meglio farlo in una maniera intelligente.

A quelli che chiedono “dov’è lo Stato” rispondo dicendo che lo Stato no non c’è.

Perché uno Stato che non riesce a garantire che 500 tifosi di una squadra, tutti regolarmente in possesso della tessera del tifoso, il diritto di assistere a un derby, è uno Stato fantoccio. Ma questo già lo sapevamo.

A quelli che chiedono “il modello inglese” ricordo che in UK nessuna trasferta viene impedita ai tifosi ospiti, che non esistono TdT o biglietti nominativi. E che nonostante la rivalità o i precedenti, nessuno si sognerebbe di far giocare a porte chiuse un Millwall-West Ham.

Ci rivediamo alla prossima indignazione.
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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #38 : Martedì 12 Novembre 2013, 12:34:45 »
Io mi chiedo se ogni tanto ti rileggi.

Minacciare i propri giocatori, fra i quali parecchi ragazzini, sarebbe una "specie rivendicazione sindacale"?

Io ti chiedo perché, nonostante la tdt, è stato impedito anche a vecchi e bambini di andare a Salerno a vedere quella benedetta partita.
Ecco perché parlo di rivendicazione sindacale.
Se hai tempo leggiti il post di sopra.
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Offline Drenai

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Re:Il tavolino di Lotito
« Risposta #39 : Martedì 12 Novembre 2013, 12:45:05 »
a mark, ma chissenefrega del perchè.
la tdt è una cazzata, i provvedimenti delle prefetture sono spesso ad minchiam. lo sappiamo tutti. è un mondo ingiusto. daltronde non potevi decidere chi far entrare e chi no ad personam. sulla base di che? dell'età? sarebbe stata un'ingiustizia anche peggiore.

ma questo che c'entra col fulcro del problema? anche se i possessori della tdt fossero vittime di un'ingiustizia, devono prendersela in saccoccia e basta. casomai prendersela con chi va a minacciare decapitazioni non certo giustificarli. perchè senza di loro vecchi e bambini la partita se la potrebbero vedere tranquillamente, anzi la tdt non esisterebbe proprio.

siamo in mano a degli inetti, vero. ma voler negare che la fonte del problema è la deriva del tifo vuol dire continuare a volere il male del calcio.

anche la lazio ha avuto curva chiusa e stadio chiuso. in barba ai diritti acquisiti di migliaia di persone tranquillissime che avevano pure pagato in anticipo. e con cio? in che modo questa "ingiustizia" nel generalizzare le punizioni inflitte, riabilita chi le ha provocate?
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