Autore Topic: i grandi dualismi  (Letto 13827 volte)

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Offline The Loner

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #80 : Sabato 16 Novembre 2013, 11:17:40 »
L'unico difetto di Sca é che scrive poco, pochissimo.
Per questo ammetto di aver sofferto, non poco, scoprendolo non-moseriano... :D
Avrei scommesso il contrario.
Non sono daccordo però sul parallelo Moser-asroma e...quell'altro.
Per me è esattamente il contrario. Ma non mi riferisco al seguito, ai tifosi dell'uno o dell'altro rapportati ai Tifosi Nostri e dei luridi.
Io il confronto lo faccio proprio con la persona.
Moser era schietto, diretto, sincero. La Lazio.
Quell'altro era infido, subdolo, succhiaruote, falso (il tutto ovviamente rimanendo in ambito sportivo). La as.
Tutto qua.
E poi Moser è stato fondato prima... ;D

Offline BobLovati

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #81 : Sabato 16 Novembre 2013, 12:48:20 »

Ciclismo
Coppi-Bartali:..................... ero ancora troppo piccolino quando stava finendo il "duello"; per Bartali non avevo simpatia, avendo lui il tipico problema del tifoso lazialunto " tutto da rifare ". Per Coppi, invece, la simpatia era intaccata dai suoi avvenimenti personali, che facevano pensare ad un ragazzino che non fosse da ammirare. Strano, ma si era alla fine degli anni ´50  :(

Moser-Saronni:...................Moser più faticatore, eroico,bravissimo a cronometro al " Baracchi "; Saronni, per me troppo fichetto; oltretutto la morte di Simpson sul Ventoux e le troppe voci sul doping, mi avevano già allontanato dal ciclismo  >:(

Bugno-Chiappucci:..............Bugno lo preferivo ma, oramai, da semplice spettatore, non appassionato   :(

Motociclismo
Agostini-Pasolini..................il paragone regge non molto; Paso arrivò molto dopo e con mezzi non assolutamente competitivi col Mino; Ago era un po´il Senna delle 2 ruote, Paso il Villeneuve, se mi passate il paragone.
Il dualismo di Paso fu infinito con Jarno Saarinen insieme al quale, sulla pista di Monza, il 20 maggio 1973 è volato in cielo.

Tennis
Borg-MacEnroe:...................McEnroe, anche se, mi ha fatto sempre incavolare che i fichetti tennistici, che avevavno sempre disprezzato la volgarità del pallone, perdonassero al Mc cose che in un campo di calcio non avrebbe potuto mai fare.

Panatta-Pietrangeli:..............Pietrangeli, senza dubbio ammesso che si possano confrontare
Panatta-Barazzutti:...............Panatta senza dubbio, confronto improponibile

Basket
quando la NBA è apparsa avevo già abbandonato il basket; ma il ricordo dei Bradley - Schmidt - Bryant - Morse - Meneghin - Marzorati & Co. è sempre vivo   

Calcio
Rivera-Mazzola: ...................più o meno nessuno dei due; GiggggiRRiva vinceva di 4-5 lunghezze

Zoff-Albertosi:......................sicuramente Zoff; Albertosi ancora sta cercando la palla del 4-1 di Carlos Alberto
 
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline The Loner

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #82 : Sabato 16 Novembre 2013, 14:24:47 »
I dualismi che più ho sentito erano Borg-McEnroe e Moser-Saronni: ero tifosissimo, all'epoca, dell'immenso Supermac e dell'elegante capitano della Del Tongo. Da bambino, preferivo Albertosi a Zoff, oggi sarei senz'altro per il Monumento, a prescindere dai suoi anni laziali.

Anche io, indicando la mia preferenza per Albertosi, mi riferivo agli anni in cui giocavano, primi '70, e si contendevano la maglia Numero 1 della nazionale.
Il calcioscommesse prima, l'arrivo di Dino alla Lazio poi, mi hanno fatto rivedere le mie simpatie. Ma questo successe appunto più tardi.

Offline DinoRaggio

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R: i grandi dualismi
« Risposta #83 : Sabato 16 Novembre 2013, 16:02:05 »
Pure Senna-Prost, dualismo niente male.

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E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline BobLovati

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Re:R: i grandi dualismi
« Risposta #84 : Sabato 16 Novembre 2013, 16:55:08 »
Pure Senna-Prost, dualismo niente male.

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si, ma Senna-Prost 5 gol ad 1
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Offline cartesio

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #85 : Venerdì 22 Novembre 2013, 14:15:26 »
Ciclismo
Coppi-Bartali:.....................

Mio padre era coppiana, mia madre bartaliana.

Mio padre era laziale, mia madre romanista.

Io sono laziale, e se fossi stato presente quando correva Coppi, sarei sicuramente stato coppiano.

Gimondi - Motta

Gimondi.
A quel tempo non ero ben informato. Molti anni dopo lessi qualcosa su quella rivalità, e la vidi da un punto di vista molto diverso.

Pietrangeli - Panatta

Pietrangeli, ca va sans dir.

Edberg - Becker

Edberg, un gentiluomo ed un fighter, come la classificò Gianni Clerici.
Alla faccia di coloro che scambiano l'educazione per debolezza.
Becker era un tedescoatto.

Federer - Nadal

Federer.
Lo stile contro la forza (non è che Federer sia una mozzarella, per carità).
Ma molta ammirazione per Nadal, che non ha solo muscoli e corsa, ha anche una mostruosa capacità di soffrire ed è stato capace di migliorarsi molto negli anni.

e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline cartesio

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #86 : Venerdì 22 Novembre 2013, 15:27:55 »
Graf - Seles

Seles.
La Seles giocava un tennis impossibile, con entrambi i colpi a due mani.
Per due anni ha dominato il tennis femminile, fino a quando le hanno fatto perdere un Wimbledon costringendola a non gridare durante il gioco. Per un'atleta abituata da sempre a controllare la respirazione ed i colpi in quel modo, era un po' come per noi correre a bocca chiusa.
Nonostante questo arrivò in finale, dove perse con la Graf.
Poi un tifoso tedesco la fece fuori (psicologicamente) con una coltellata, quando lei aveva ancora 20 anni.
Due anni di pausa, poi recuperò, senza tornare ai livelli pre-aggressione.

Berruti - Ottolina


Berruti, ma vale per lui quel che ho scritto su Gimondi.
e ffforza lazzzio

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Offline DinoRaggio

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Re:R: i grandi dualismi
« Risposta #87 : Venerdì 22 Novembre 2013, 16:20:23 »
si, ma Senna-Prost 5 gol ad 1
Prost era un osso duro da rodere, eh :)

Piuttosto la prematura morte di Ayrton ci ha impedito di vedere un dualismo con i controfiocchi, mentre brillava la stella brasiliana, stava nascendo l'astro Michael Schumacher, che proprio nel tragico 1994 vinse il suo primo titolo mondiale.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline BobLovati

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #88 : Venerdì 22 Novembre 2013, 17:40:55 »
Ayrton, oltre alle mano, aveva anche un´auto al momento ancora migliore della Benetton di Schumi. credo
Laziale, Ducatista e fiumarolo

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Offline cuchillo

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #89 : Mercoledì 27 Novembre 2013, 14:43:09 »
Nel (breve) periodo in cui ho seguito l'atletica, piacendomi molto il salto in alto, mi appassionai al duello tra Patrik Sjöberg e Javier Sotomayor.
Il duello, tuttavia, non è durato molto, nel senso che lo svedese diede il meglio di sé nella seconda metà anni '80 mentre il cubano esplose dopo. Ma si sono comunque incrociati per un po'.
Io tifavo per lo svedese e ci rimasi malissimo per il record che il cubano gli strappò e che dura fino a oggi: 2,45 conquistato nel 1993.
Patrik aveva fatto 2,42 nel 1987, anno della medaglia d'oro ai Mondiali di Roma (anche se il record lo fece in patria, a Stoccolma).
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline salasso

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #90 : Mercoledì 27 Novembre 2013, 16:29:53 »
vorrei aggiungere nel tennis
borg macenroe  mac

agassi sampras   agassi
federer nadal federer
nadal diokovic  diokovic

serenona shaparova   serenona

ciclismo anche
motta gimondi   gimondi
il lupo non potrà mai volare
all'altezza dell'aquila