Autore Topic: i grandi dualismi  (Letto 13852 volte)

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Offline DinoRaggio

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #20 : Domenica 10 Novembre 2013, 19:10:26 »
Pantani mi pare fosse un "gregario" di Chiappucci, poi in una tappa dolomitica di non no quale Giro (1994?) andò in fuga disinteressandosi degli "ordini di scuderia" indispettendo alquanto Chiappucci.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

ThomasDoll

Re:i grandi dualismi
« Risposta #21 : Domenica 10 Novembre 2013, 20:23:04 »
Moser-Saronni non c'è match: Checco è finito in mano a Conconi che aveva già quasi smesso, ma quello che aveva fatto prima ce lo siamo dimenticato? Saronni è durato molto meno, poi gli acchittavano i Giri con 30" di abbuono per la vittoria, in più era antipatico come la merda.
Coppi-Bartali, prima di entrare nel merito era Coppi, ma approfondendo il personaggio più Bartali.
Zoff-Albertosi non si pone proprio, Mazzola e Rivera per me pari erano e io preferivo Riva, Claudio Sala a Causio, Coe a Ovett, Borg per me era un mito e non volevo perdesse ma con gli occhi di oggi preferirei MacEnroe, come forse preferirei il coraggioso Steve Ovett al nobile Seb. Bugno-Chiappucci? entrambi. Della palla a balzello non me ne frega niente, Girardelli-Zurbriggen nessuno dei due.

Zapruder

Re:i grandi dualismi
« Risposta #22 : Domenica 10 Novembre 2013, 20:54:14 »
Moser-Saronni non c'è match: Checco è finito in mano a Conconi che aveva già quasi smesso, ma quello che aveva fatto prima ce lo siamo dimenticato?

Appunto, fino a quando non cominciò con la mescita dei globuli, il trentino aveva vinto parecchio meno del Beppe. Moser è l'asroma, Saronni la Lazio.  :)

ThomasDoll

Re:i grandi dualismi
« Risposta #23 : Domenica 10 Novembre 2013, 21:13:32 »
Col cavolo, L'aesse la Roubaix se la sogna la notte, Checco ne ha vinte tre di seguito. E il mondiale, e la Sanremo e i record nell'inseguimento...

Offline benvolio

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #24 : Lunedì 11 Novembre 2013, 00:34:04 »
La tappa del tour di cui parlate, Chiappucci la vinse al Sestriere, Bugno, Indurain e Vona non lo raggiunsero e Bugno ando' in crisi poi seguito da Indurain, sicche' fu Vona il ciociaro (come si defini' all'arrivo) ad arrivare secondo.
Per la boxe vogliamo lasciare fuori il dualismo M.Ali'- J. Frazier con fantastico, drammatico thrilla in Manila? (un match cruento e incredibile).
Nel ciclismo un grande dualismo e' quello Gimondi-Merckx con l'italiano sistematicamente battuto ma anche capace di prendersi il mondiale del Montjuic del '74.
ci sarebbe stato anche il dualismo Hinault/Fignon se la salute avesse assistito il parigino che invece salto' i suoi anni migliori perseguitato dai tendini e nell'89 perse il famoso toru degli 8 secondi dal succhiaruote Lemond.

Giglic

Re:i grandi dualismi
« Risposta #25 : Lunedì 11 Novembre 2013, 06:44:05 »
La tappa del tour di cui parlate, Chiappucci la vinse al Sestriere, Bugno, Indurain e Vona non lo raggiunsero e Bugno ando' in crisi poi seguito da Indurain, sicche' fu Vona il ciociaro (come si defini' all'arrivo) ad arrivare secondo.
Per la boxe vogliamo lasciare fuori il dualismo M.Ali'- J. Frazier con fantastico, drammatico thrilla in Manila? (un match cruento e incredibile).
Nel ciclismo un grande dualismo e' quello Gimondi-Merckx con l'italiano sistematicamente battuto ma anche capace di prendersi il mondiale del Montjuic del '74.
ci sarebbe stato anche il dualismo Hinault/Fignon se la salute avesse assistito il parigino che invece salto' i suoi anni migliori perseguitato dai tendini e nell'89 perse il famoso toru degli 8 secondi dal succhiaruote Lemond.

Bravo benv! Vona il ciociaro (che poi ciociaro tanto non era, anche se ci si definiva... è del paese di mia nonna, Sezze Romano, se non vado errato) arrivò secondo.
Sulla Boxe Alì Frazier non può essere un dualismo perché alì non è stato solo un pugile. Purtroppo per Frazier.
Su Gimondi Merckx ci avevo pensato... ma li più che un dualismo fu la sfida di Felice: con un mostro del genere in gruppo vincere 4 giri, un tour ed un mondiale (oltre ad altro che ora non ricordo) ha dell'incredibile. Tra Hinault e Fignon non può esserci gara, dai... Forse tra Fignon e Lemond...

Offline benvolio

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #26 : Lunedì 11 Novembre 2013, 09:03:30 »
Su Fignon sarebbe necessario andare OT: diciamo che e' un border line ributtato fuori dalla sfera dei fuoriclasse solo dalla jella. Fu comunque capace di vincere due tour ed un giri piu' due Sanremo e una Freccia Vallone e soprattutto incrino' il mito del tasso bretone, Hinault, nell'84 quando stravinse il Tour alla maniera dei grandissimi ed attaccando sempre anche in maglia gialla.
Tornando ai dualismi, nella boxe metterei sicuramente Benvenuti-Griffith coi tre memorabili incontri al Madison e gli italiani che si mettevano alla radio alle due di notte. Poi aprirei il capitolo atletica col dualismo incrociato fra i mezzofondisti britannici Cram-Coe-Ovett. In particolare va ricordato il leggendario "certamen di Cambridge" corso da Coe e Cramm nei corteli dell'ateneo per rievocare i fasti del film Momenti di Gloria.

darienzo

R: i grandi dualismi
« Risposta #27 : Lunedì 11 Novembre 2013, 09:18:20 »
Vona di Ripi, il paese dei miei antenati

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Offline benvolio

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #28 : Lunedì 11 Novembre 2013, 09:23:37 »
A. De Zan "Allora Vona, tu sei laziale, giusto?"
F. Vona " Laziale e specificatamente ciociaro".
Un dialogo stupendo che prosegui' col racconto della sua carriera. Un corridore tosto che in salita non mollava facilmente.

darienzo

R: i grandi dualismi
« Risposta #29 : Lunedì 11 Novembre 2013, 09:29:05 »
Lo incontrai una volta mentre si allenava nei pressi dell'Abbazia di Trisulti (posto magnifico). Persona schiettamente genuina come una fetta di buon pane bruscato con l'olio

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Offline The Loner

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #30 : Lunedì 11 Novembre 2013, 10:25:39 »
Appunto, fino a quando non cominciò con la mescita dei globuli, il trentino aveva vinto parecchio meno del Beppe. Moser è l'asroma, Saronni la Lazio.  :)

Mi dispiace, ma qui non ci siamo.
Dopo quella storia del ricambio del sangue, Moser ha vinto "solo" una Sanremo, il Giro e i 2 record dell'ora, più altre gare minori.
Tutto il resto lo ha vinto prima, le 3 Roubaix, i giri di Lombardia (credo un paio), il mondiale, Freccia Vallona, ecc.

Offline benvolio

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #31 : Lunedì 11 Novembre 2013, 10:32:40 »
Ecco The Loner, mi piace questo approccio. Moser era un grandissimo passista, un uomo classiche e dal fondo eccezionale. Ma non era un uomo da Giri, in salita non andava proprio anche se in discesa era un missile.
Il Giro che Saronni vinse era stato disegnato per lui e quello che vinse nel 1984 sarebbe dovuto essere di Fignon, fu uno scippo variamente articolato.
Moser era Roubaix, eccezionale nel trittico, roba da ciclismo leggenda. Il record dell'ora e il Giro non mi convincono.

ThomasDoll

Re:i grandi dualismi
« Risposta #32 : Lunedì 11 Novembre 2013, 13:41:45 »
ma infatti, Moser era un cavallo di razza, Saronni era lo Zarate della bici.

Offline Drenai

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #33 : Lunedì 11 Novembre 2013, 13:45:14 »
volevo intervenire a proposito di magic e bird, ma vedo che frank73 l'ha fatto per me.
quello è stato il dualismo per eccellenza. ha travalicato il campo anzi ha proprio contrapposto due americhe. e ha portato alla rinascita dell'nba che dopo il merger era ai minimi storici.

colgo l'occasione per tornare a consigliare caldamente a chiunque capisca l'inglese (l'ho gia fatto, non ricordo se qui o su LN) di procurarsi, si scarica facilmente, il meraviglioso documentario HBO sui due, sulla rivalità e sull'amicizia, si chiama "The Magic and the Bird". anche se non ve ne frega niente del basket o dell'nba, va visto assolutamente.

"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird

Offline benvolio

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #34 : Lunedì 11 Novembre 2013, 13:49:27 »
Pancrazio tu provochi...Saronni lo Zarate... mo' t'arriva Zapruder...

ThomasDoll

Re:i grandi dualismi
« Risposta #35 : Lunedì 11 Novembre 2013, 13:53:19 »
Stessa parabola sportiva. Poi Zapruder non è tutto st'esperto, negli anni '70 faceva le elementari...

Offline benvolio

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #36 : Lunedì 11 Novembre 2013, 13:58:39 »
Si guarda che titira fuori l'episodio dei gavettoni di piscio fatti dai tifosi di Battaglin a Saronni sulle Tre Cime nell'81....;). Lui studia mica e' come noi che va a memoria...;)
Magari Zarate avesse fatto meta' del Saronni...:(

Offline Drenai

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Re:i grandi dualismi
« Risposta #37 : Lunedì 11 Novembre 2013, 14:01:13 »
colgo l'occasione per tornare a consigliare caldamente a chiunque capisca l'inglese (l'ho gia fatto, non ricordo se qui o su LN) di procurarsi, si scarica facilmente, il meraviglioso documentario HBO sui due, sulla rivalità e sull'amicizia, si chiama "The Magic and the Bird". anche se non ve ne frega niente del basket o dell'nba, va visto assolutamente.

mi autocito, e con questo chiudo l'OT, solo perchè ho appena visto che è disponibile intero e in HD anche su youtube:

"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird

Zapruder

Re:i grandi dualismi
« Risposta #38 : Lunedì 11 Novembre 2013, 14:03:40 »
Mi dispiace, ma qui non ci siamo.
Dopo quella storia del ricambio del sangue, Moser ha vinto "solo" una Sanremo, il Giro e i 2 record dell'ora, più altre gare minori.
Tutto il resto lo ha vinto prima, le 3 Roubaix, i giri di Lombardia (credo un paio), il mondiale, Freccia Vallona, ecc.

Manco una grande corsa a tappe, però.

 
ma infatti, Moser era un cavallo di razza, Saronni era lo Zarate della bici.

Beppe era un tale signore che quando scendeva dalla bici poteva pure mettere una giacca e recarsi a una riunione del Rotary, senza manco bisogno di pettinarsi. Moser al traguardo pareva sempre un reduce di El Alamein.

Non calco la mano su Conconi, qualcuno l'apripista all'incremento artificiale dell'ematocrito doveva pur farlo. Certo, è inevitabile pesare quel finale di carriera rispetto a quanto sappiamo su quelle pratiche, ancorché legali all'epoca. Per parte mia, il fatto che un 32enne da tempo in declino ricominciasse ad andare come un treno, fu bastante per smorzare la mia passione per il ciclismo. Forse fu anche una "scusa" con me stesso, non lo so, visto che i miei miti (McEnroe, Saronni, Mennea) non erano più in scena, però alcuni personaggi diedero ai miei occhi dei colpi tremendi, al loro mondo.

ThomasDoll

Re:i grandi dualismi
« Risposta #39 : Lunedì 11 Novembre 2013, 14:04:14 »
Battaglin era un grande, e i suoi tifosi (tra cui il sottoscritto) avevano ragione. Saronni era un Beccia coi capelli.

Va detto che Conconi veniva spacciato come una specie di genio, all'epoca, e che le imprese di Moser erano vendute come oro colato, la variante biciclettona dei trionfi podistici dello stesso periodo, tra autoemotrasfusioni e medaglie d'oro, o degli integratori di Spagna 82.