Autore Topic: Macumba #1  (Letto 11898 volte)

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Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Macumba #1
« Risposta #40 : Lunedì 2 Marzo 2015, 22:02:12 »
Sento dire che la Juve non li vuole umiliare, si limita a controllare senza affondare.
Non sono tifoso di una squadra, sono Laziale!

Pomata

Re:Macumba #1
« Risposta #41 : Lunedì 2 Marzo 2015, 22:23:16 »
Augh! ;D

Pomata

Re:Macumba #1
« Risposta #42 : Lunedì 2 Marzo 2015, 22:38:54 »
Pareggio di carattere della merda

Offline WombyZoof

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Re:Macumba #1
« Risposta #43 : Lunedì 2 Marzo 2015, 22:47:24 »
ah pomà...
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Pomata

Re:Macumba #1
« Risposta #44 : Lunedì 2 Marzo 2015, 22:54:14 »
Hanno rischiato de sculà pure questa che già era stata sculata...

Stanno -10

LEVAMOJE ER 3º POSTO!

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Macumba #1
« Risposta #45 : Lunedì 2 Marzo 2015, 22:54:28 »
Purtroppo hanno guadagnato un punto sul Napoli, e ne hanno persi solo 2 sulla Lazio.
Non sono tifoso di una squadra, sono Laziale!

Offline WombyZoof

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Re:Macumba #1
« Risposta #46 : Lunedì 2 Marzo 2015, 23:02:26 »
Purtroppo hanno guadagnato un punto sul Napoli, e ne hanno persi solo 2 sulla Lazio.
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline Davide

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Re:Macumba #1
« Risposta #47 : Lunedì 2 Marzo 2015, 23:03:31 »
Partita chiaramente truccata e decisa a tavolino

roma merda


ThomasDoll

Re:Macumba #1
« Risposta #48 : Lunedì 2 Marzo 2015, 23:04:27 »
Sagacissima tattica di Garcia: si sono finti morti mettendo in campo tozzy e dagnelino, giocando i nove per un'ora. Poi, rimasti in dieci ma effettivi, hanno guadagnato un uomo togliendoli e gettandosi all'attacco, con la Juve che riteneva di aver già vinto. N'antro po' e je fanno lo scherzo cinese ;)

Io fossi in loro rinnoverei in coppya tozzy e de rossy fino al 2022

Pomata

Re:Macumba #1
« Risposta #49 : Lunedì 2 Marzo 2015, 23:19:15 »
Hanno giocato bene quando hanno tirato fuori i coglioni... ;D ;D ;D

Offline Ataru

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Re:Macumba #1
« Risposta #50 : Lunedì 2 Marzo 2015, 23:40:24 »
Ma del fatto che dovevano stare in 9 dal 20' del primo tempo ne parlerà mai qualcuno
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline disabitato

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Re:Macumba #1
« Risposta #51 : Lunedì 2 Marzo 2015, 23:58:24 »
Dobbiamo ringraziare lo scimmione che il nove ci ha giocato fin dall'inizio.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Zapruder

Re:Macumba #1
« Risposta #52 : Martedì 3 Marzo 2015, 00:17:14 »
La sensazione, nettissima, è che abbiano affrontato la partita come un passo difficile verso il mantenimento del secondo posto, invece che come un assalto al primo a cui, francamente, soltanto i soliti lazialetti complessati del tifo al contrario spacciatori di Imodium ormai credevano. Solo verso la fine del primo tempo si è vista un po' di pressione, più in omaggio alle esigenze di copione, e una conseguenza del rinculare di una Juventus non certo al massimo, che frutto di autentica convinzione.

Incassato l'inevitabile gol, sono caduti gli steccati mentali - attacco e rischio di perdere o mi accontento del pari? - e hanno avuto una reazione, a quel punto dovuta visto che il risultato non autorizzava più calcoli. Ma se con un uomo in meno sono riusciti a rimontare, cosa poteva avvenire in una partita impostata realmente all'assalto? Accorciare a 6 punti significava tenere ancora abbondantemente in vita il campionato, con 13 turni ancora da giocare e con le motivazioni che una vittoria sulla Juventus avrebbe scatenato. Né un punto in meno, avessero perso, sarebbe apparso così tragicamente pesante, sull'attuale classifica.

Che è successo, allora?

E' il caso di riandare alla classifica pre-derby, incontro collocato (ci metto le palle sul fuoco che è così) di proposito alla penultima giornata immaginando uno "scudetto in faccia" alla Lazio, così come lo scorso anno il derby fu invece programmato il prima possibile: entrambe le scelte, figlie di quel trauma loro inflitto il 26 maggio di due anni fa. La classifica pre-derby, dicevo, che li vedeva a un punto dalla Juventus, che in serata avrebbe affrontato il Napoli fuori casa: due semplici conti, a bocce ancora ferme (ah, quei maledetti novanta minuti che distruggono sempre il loro mondo da Real Madrid virtuale), e inevitabile sorpasso. Ma loro la Lazio la soffrono, nei derby abbiamo sempre fatto più di quanto le rispettive classifiche prevedessero, e da quel 26 maggio la soffrono ancor di più. E si trascinano in campo, da più di vent'anni, un calciatore che gioca per se stesso, e che arrivato a undici gol nella stracittadina - questo celebrano, dimenticando quanti gliene ha fatti perdere - ha pensato bene di "firmare" un match... pareggiato, chiudendolo di fatto lì. Andava bene così. Per un semplice fatto: l'idea di perdere, anche solo una volta, dopo quel trauma siderurgico sul cranio, era insopportabile: vedere la "corsa scudetto" stroncata da una sconfitta con la Lazio sarebbe stato un dramma peggiore di quello vissuto con la Coppa Italia. Meglio il pari, allora, che lanciarsi all'assalto in quella mezz'ora finale, come avrebbe fatto QUALSIASI SQUADRA, cercando di vincere la partita.

Succede poi che la Juventus a Napoli vince di prepotenza, e tutto sommato i punti sarebbero ancora soltanto tre, con uno scontro diretto non lontanissimo. Ma ormai il quadro mentale è stato segnato irrimediabilmente: vorrei ma non posso, anzi potrei ma tutto sommato ho evitato un'altra terribile umiliazione dalla Lazio, e questo è molto più importante che vincere uno scudetto. Il resto è storia: altri sei pareggi e una sola vittoria, la stessa andatura da otto partite dell'Empoli e del Cesena (!). Una squadra che tiene in campo una salma, legittimata dalla doppietta nel derby (e qualche romanista aveva paventato un effetto del genere, ma per fortuna di esemplari intelligenti ne hanno molto pochi) ma ormai un peso per la squadra, ammesso sia mai stato un valore aggiunto. Uno scudetto molto più facile da vincere rispetto allo scorso anno: buttato perché riuscirebbero ad arrivare secondi pure se fanno un solitario a carte, è nella loro anima crogiolarsi nel dolore della sconfitta e nell'avvilito ohimé: buttato quando erano (ma era la solita illusione) abbondantemente in corsa perché il complesso di inferiorità nei confronti della Lazio li ha mandati in tilt, autoconvinti com'erano che quel risultato disastroso fosse una vittoria con tanto di iconografia da tramandare ai posteri, iconografia che poi origina da un tizio che si fotografa da solo e non riesce manco a prendersi la faccia per intero.

La "fondamentale" della Coppa in Faccia risuonò maestosa quel 26 maggio, e la sua eco fece tre volte il giro del mondo, colpendoli in pieno viso come una tranvata.

Ma le "armoniche" fanno ancora danni terribili.

borgorosso

Re:Macumba #1
« Risposta #53 : Martedì 3 Marzo 2015, 01:27:05 »
Quadro di lettura interessante.
Vorrei aggiungere che se avessi vinto il derby staremmo a -2


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ThomasDoll

Re:Macumba #1
« Risposta #54 : Martedì 3 Marzo 2015, 01:28:39 »
Quadro di lettura interessante.
Vorrei aggiungere che se avessi vinto il derby staremmo a -2


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tacci de Radu

Giglic

Re:Macumba #1
« Risposta #55 : Martedì 3 Marzo 2015, 06:01:55 »

Offline Er Matador

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Re:Macumba #1
« Risposta #56 : Martedì 3 Marzo 2015, 06:09:17 »
tacci de Radu
E del tuo avatar... ;)
Poco da aggiungere all'esaustiva interpretazione di Zapruder.
Sottolineo nuovamente solo la ripetizione del canovaccio tipo del derby - primo tempo per loro tragico, reazione di nervi nella ripresa, ma senza andare oltre il pareggio e rischiando ancora - nelle gare successive.
Un elemento che, descrivendo una vera e propria coazione a ripetere, conferma come il derby abbia rappresentato un vero trauma, non solo uno snodo sfavorevole sul piano tecnico.
La gara di stasera apre crepe sempre più profonde nei rapporti interni, essendosi dimostrata come totalmente deleteria la presenza in campo dei due capitoni, e certifica l'involuzione di Gervinho post-Coppa d'Africa.
Che sia una questione di clima, di festeggiamenti, del sentirsi strano a trigoria con una coppa in mano, l'ivoriano non ha piazzato neppure uno scatto di pochi metri: e, via lui, la loro fase offensiva non esiste più.
Questo, perlomeno, se si interpreta quanto accaduto in campo come l'andamento di una partita vera: perché la sensazione che sia invece accaduto questo

Partita chiaramente truccata e decisa a tavolino

è difficile da scacciare.
Sempre a proposito di spaccature nel loro ambiente, prende sempre più corpo la sensazione che il ranocchione sia stato baciato - dalla Brienza? - trasformandolo non in un principe, a meno che non si intenda quello di Frattocchie, ma in un Luis Enrique.
Inviso ai senatori, avvitatosi in idee tattiche involute e antipratiche, legato a un gruppo di pretoriani a lui affini per provenienza e cultura calcistica, che finivano per costituire una squadra nella squadra: questo il ritrattino del tecnico asturiano e della sua inevitabile disfatta nelle cloache della Capitale.
Che Garcia ne stia ripercorrendo le orme, aggiungendoci in proprio un crescente deficit di signorilità, è confermato dalle interviste nel dopo gara.
Quella del tecnico a RaiSport dove, a una domanda del tutto congrua e posta in maniera educata ("col senno di oggi ripeterebbe: vinceremo lo scudetto?", più o meno), ha risposto con arroganza rimandando alla propria conferenza stampa nel giorno prima.
Neppure si trattasse di un discorso presidenziale a reti unificate, tant'è che persino un Varriale si è sentito in dovere di ricordargli come quel fondamentale pronunciamento non fosse stato ascoltato dall'intera umanità: indice di come il franco-andaluso abbia perso completamente la testa, credendosi Napoleone o giù di lì.
L'altra dichiarazione da tenere presente è quella di Seydou Keita, di gran lunga il migliore dei loro, a fine partita: il ritratto della delusione per come la squadra aveva affrontato l'assalto al primo posto, nel quale lui credeva e i suoi stessi compagni, evidentemente, molto meno.
Per uno abituato a vincere, o almeno con le premesse per farlo, risvegliarsi in quel di trigoria non dev'essere agevole.
A margine segnalo che davanti ai microfoni sono transitati prima il centrocampista maliano, ormai in Italia da quasi un anno, poi Gervinho e Tévez, entrambi alla seconda stagione nel campionato nazionale.
Ebbene, nessuno dei tre si è dimostrato tuttora in grado di formulare una frase di senso compiuto nella nostra lingua: situazione abituale per chi va a monetizzare in tornei come quelli di Grecia, Qatar e Cina, non certo da noi.
L'irrilevanza di un Paese, non solo nel calcio, passa anche per questi dettagli.

P.S. Si diceva dello stretto legame fra S. Keita e il tecnico.
Se quest'ultimo se ne dovesse andare, facendo venir meno l'unica motivazione della sua presenza a trigoria, turiamoci il naso e facciamoci un pensierino: questo ha la testa, per capirci, di un Sensini.

Giglic

Re:Macumba #1
« Risposta #57 : Martedì 3 Marzo 2015, 06:57:11 »
La sensazione, nettissima, è che abbiano affrontato la partita come un passo difficile verso il mantenimento del secondo posto, invece che come un assalto al primo a cui, francamente, soltanto i soliti lazialetti complessati del tifo al contrario spacciatori di Imodium ormai credevano. Solo verso la fine del primo tempo si è vista un po' di pressione, più in omaggio alle esigenze di copione, e una conseguenza del rinculare di una Juventus non certo al massimo, che frutto di autentica convinzione.

Incassato l'inevitabile gol, sono caduti gli steccati mentali - attacco e rischio di perdere o mi accontento del pari? - e hanno avuto una reazione, a quel punto dovuta visto che il risultato non autorizzava più calcoli. Ma se con un uomo in meno sono riusciti a rimontare, cosa poteva avvenire in una partita impostata realmente all'assalto? Accorciare a 6 punti significava tenere ancora abbondantemente in vita il campionato, con 13 turni ancora da giocare e con le motivazioni che una vittoria sulla Juventus avrebbe scatenato. Né un punto in meno, avessero perso, sarebbe apparso così tragicamente pesante, sull'attuale classifica.

Che è successo, allora?

E' il caso di riandare alla classifica pre-derby, incontro collocato (ci metto le palle sul fuoco che è così) di proposito alla penultima giornata immaginando uno "scudetto in faccia" alla Lazio, così come lo scorso anno il derby fu invece programmato il prima possibile: entrambe le scelte, figlie di quel trauma loro inflitto il 26 maggio di due anni fa. La classifica pre-derby, dicevo, che li vedeva a un punto dalla Juventus, che in serata avrebbe affrontato il Napoli fuori casa: due semplici conti, a bocce ancora ferme (ah, quei maledetti novanta minuti che distruggono sempre il loro mondo da Real Madrid virtuale), e inevitabile sorpasso. Ma loro la Lazio la soffrono, nei derby abbiamo sempre fatto più di quanto le rispettive classifiche prevedessero, e da quel 26 maggio la soffrono ancor di più. E si trascinano in campo, da più di vent'anni, un calciatore che gioca per se stesso, e che arrivato a undici gol nella stracittadina - questo celebrano, dimenticando quanti gliene ha fatti perdere - ha pensato bene di "firmare" un match... pareggiato, chiudendolo di fatto lì. Andava bene così. Per un semplice fatto: l'idea di perdere, anche solo una volta, dopo quel trauma siderurgico sul cranio, era insopportabile: vedere la "corsa scudetto" stroncata da una sconfitta con la Lazio sarebbe stato un dramma peggiore di quello vissuto con la Coppa Italia. Meglio il pari, allora, che lanciarsi all'assalto in quella mezz'ora finale, come avrebbe fatto QUALSIASI SQUADRA, cercando di vincere la partita.

Succede poi che la Juventus a Napoli vince di prepotenza, e tutto sommato i punti sarebbero ancora soltanto tre, con uno scontro diretto non lontanissimo. Ma ormai il quadro mentale è stato segnato irrimediabilmente: vorrei ma non posso, anzi potrei ma tutto sommato ho evitato un'altra terribile umiliazione dalla Lazio, e questo è molto più importante che vincere uno scudetto. Il resto è storia: altri sei pareggi e una sola vittoria, la stessa andatura da otto partite dell'Empoli e del Cesena (!). Una squadra che tiene in campo una salma, legittimata dalla doppietta nel derby (e qualche romanista aveva paventato un effetto del genere, ma per fortuna di esemplari intelligenti ne hanno molto pochi) ma ormai un peso per la squadra, ammesso sia mai stato un valore aggiunto. Uno scudetto molto più facile da vincere rispetto allo scorso anno: buttato perché riuscirebbero ad arrivare secondi pure se fanno un solitario a carte, è nella loro anima crogiolarsi nel dolore della sconfitta e nell'avvilito ohimé: buttato quando erano (ma era la solita illusione) abbondantemente in corsa perché il complesso di inferiorità nei confronti della Lazio li ha mandati in tilt, autoconvinti com'erano che quel risultato disastroso fosse una vittoria con tanto di iconografia da tramandare ai posteri, iconografia che poi origina da un tizio che si fotografa da solo e non riesce manco a prendersi la faccia per intero.

La "fondamentale" della Coppa in Faccia risuonò maestosa quel 26 maggio, e la sua eco fece tre volte il giro del mondo, colpendoli in pieno viso come una tranvata.

Ma le "armoniche" fanno ancora danni terribili.

Tutto verissimo. Secondo me con un'aggravante, visto che queste cose succedevano loro anche senza il 26 maggio (ergodeturone...): che hanno nel DNA l'"alibi": cercano perennemente scuse. Un collega riomico dei peggiori (di quelli che neanche ammettono di essere tifosi ma che vogliono "ragionare" di calcio) mi disse a settembre "Chissà cosa si inventeranno per non farci vincere quest'anno" (La mia risposto fu "Nulla. questa frase mi convince che lo fate da soli il patatrac"). Sono una tifoseria che considera il campo un'appendice ai solipsismi ed ai retropensieri di cui l'hanno convinta (ovviamente non con queste parole, l'italiano che usano è infinitamente più incerto). Solo con la squadra di Liedholm questa cosa non è successa, ed infatti è stata la migliore aesse di sempre.

Offline zorba

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Re:Macumba #1
« Risposta #58 : Martedì 3 Marzo 2015, 07:07:20 »

http://m.youtube.com/watch?v=uSHNUJdV930
Sent from Sardinia using my launeddasphone
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Offline Davide

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Re:Macumba #1
« Risposta #59 : Martedì 3 Marzo 2015, 08:20:31 »
La cosa agghiacciante è che in teoria queste squadre sono il meglio del calcio italiano.....mamma mia....

roma merda