Tutti uniti per la Lazio... bellissimo articolo di Sandro di Loreto.

[pariolo 10]

L’ambiente romano vuole la Roma al primo posto e la Lazio relegata ad un ruolo di secondo piano. E’ questo l’ordine che in città piace alla comunicazione, alle istituzioni, alle imprese, al mondo economico  e tutte queste componenti lavorano in questa direzione. La Lazio forte rappresenta un disturbo, una pietra nella scarpa che dà fastidio nel cammino della costruzione di una città giallorossa. Stare lontano ti toglie molto del vivere la Lazio, ma in cambio ti dà una maggiore lucidità nel vedere le cose. E ciò che vedo ora con più chiarezza è il disegno, il progetto per fare di Roma la città della Roma. Lo scorso anno il girone d’andata della Lazio è stato da lotta per lo scudetto, ma l’ambiente romano non ha cercato in tutti i modi di accompagnarla in questo sogno, non ha fatto gruppo compatto per far credere che l’impossibile fosse possibile. Piuttosto ha spesso invocato una Roma più forte, incitando la proprietà americana a fare di più, a costruire una squadra Migliore. L’ambiente romano alimenta ad arte le nostre incertezze e indebolisce le nostre certezze. Ho spesso attaccato il mondo laziale per pessimismo ed esagerato senso critico, ma ora mi rendo conto che è difficile credere quando tutto intorno si muove per non farti credere. Oggi, con la Roma al primo posto, ogni cosa è leggenda. Non ci sono dubbi, non c’è meraviglia. Si deve trovare l’anti-Roma perché è la Roma la squadra da battere. Non ci si chiede se durerà, se ci sarà una flessione. Tutti accompagnano questo percorso, tutti raccontano di credere, tutti vogliono la Roma campione! Ci si affanna a trovare motivi per alimentare il mito per costruire l’evento (persino Udinese-Roma è stata presentata nel ricordo di quando era lo scontro Zico-Falcao). Per caso avete letto da qualche parte per la presentazione di Lazio-Juventus l’enfatico titolo “Quando era Mancini-Zidane” oppure “Quando Chinaglia batteva la Vecchia Signora”? Le nostre vittorie passano leggere come un soffio di vento, le nostre imprese non sono mai vestite di leggenda. Tutto è sapientemente relegato nell’alveo della normalità. Lotito ha i suoi difetti e le sue colpe, ma non può essere il capro espiatorio di tutto. Questa stato di cose è sempre esistito e perfino nell’era Cragnotti era evidente, ma noi e Cragnotti stesso, accecati e inebriati dalle vittorie non ne abbiamo preso coscienza. Ricordate come tutto l’ambiente romano spingeva Franco Sensi a fare una grande Roma? Dov’è ora questo ambiente? Dove sta la pressione al presidente Lotito per fare una grande Lazio forte quanto e più della Roma? Questa pressione non c’è perché tranne noi laziali nessuno la vuole. Ed allora dovremmo cominciare a capire, tutti noi, dal presidente all’ultimo tifoso, che il nemico è dall’altra parte, che, fuori dal nostro mondo, siamo considerati la seconda squadra della capitale. Dobbiamo trovare la compattezza necessaria per affrontare una durissima battaglia mediatica e culturale. Solo capendo questo troveremo la strada giusta per cambiare le cose e prenderci il posto che ci spetta: la prima squadra di Roma!

 

 

Sandro Di Loreto
- See more at: http://lnx.lazialita.com/2013/10/30/per-lambiente-romano-siamo-la-seconda-squadra-della-capitale-per-crescere-dobbiamo-partire-da-qui/#sthash.QyaDgBxw.dpuf

[ML]

ciò che vedo ora con più chiarezza è il disegno, il progetto per fare di Roma la città della Roma

E ce sei dovuto anna' fino in Brasile pe' capillo? 
Comunque i giornali non vincono gli scudetti.
I giornali gli raccontano cazzate OGNI anno, e però di scudetti ne hanno vinti solo tre.
Se la Lazio di Reja/Petkovic non ha vinto lo scudetto e la roma di Garcia lo vincerà, non sarà certo per i titoloni o per i sondaggi su Totti migliore di tutti i tempi.

[cuchillo]

Appunto.
Ancora si pensa che i giornali e gli spalti determinino qualcosa.
Le squadre forti vincono gli scudetti, le altre razzolano nel cortile.
L'"ambiente" non esiste: è solo un alibi per giustificare i fallimenti del campo.
Preferisco un centravanti forte a 80.000 invasati allo stadio ogni domenica o a 28 pagine al giorno sul Corriere dello Sport che creino pressione su Lotito (sai quanto cazzo gliene frega a lui...)

[giamma]

L’ambiente romano vuole la Roma al primo posto e la Lazio relegata ad un ruolo di secondo piano. E’ questo l’ordine che in città piace alla comunicazione, alle istituzioni, alle imprese, al mondo economico  e tutte queste componenti lavorano in questa direzione. La Lazio forte rappresenta un disturbo, una pietra nella scarpa che dà fastidio nel cammino della costruzione di una città giallorossa. Stare lontano ti toglie molto del vivere la Lazio, ma in cambio ti dà una maggiore lucidità nel vedere le cose. E ciò che vedo ora con più chiarezza è il disegno, il progetto per fare di Roma la città della Roma. Lo scorso anno il girone d’andata della Lazio è stato da lotta per lo scudetto, ma l’ambiente romano non ha cercato in tutti i modi di accompagnarla in questo sogno, non ha fatto gruppo compatto per far credere che l’impossibile fosse possibile. Piuttosto ha spesso invocato una Roma più forte, incitando la proprietà americana a fare di più, a costruire una squadra Migliore. L’ambiente romano alimenta ad arte le nostre incertezze e indebolisce le nostre certezze. Ho spesso attaccato il mondo laziale per pessimismo ed esagerato senso critico, ma ora mi rendo conto che è difficile credere quando tutto intorno si muove per non farti credere. Oggi, con la Roma al primo posto, ogni cosa è leggenda. Non ci sono dubbi, non c’è meraviglia. Si deve trovare l’anti-Roma perché è la Roma la squadra da battere. Non ci si chiede se durerà, se ci sarà una flessione. Tutti accompagnano questo percorso, tutti raccontano di credere, tutti vogliono la Roma campione! Ci si affanna a trovare motivi per alimentare il mito per costruire l’evento (persino Udinese-Roma è stata presentata nel ricordo di quando era lo scontro Zico-Falcao). Per caso avete letto da qualche parte per la presentazione di Lazio-Juventus l’enfatico titolo “Quando era Mancini-Zidane” oppure “Quando Chinaglia batteva la Vecchia Signora”? Le nostre vittorie passano leggere come un soffio di vento, le nostre imprese non sono mai vestite di leggenda. Tutto è sapientemente relegato nell’alveo della normalità. Lotito ha i suoi difetti e le sue colpe, ma non può essere il capro espiatorio di tutto. Questa stato di cose è sempre esistito e perfino nell’era Cragnotti era evidente, ma noi e Cragnotti stesso, accecati e inebriati dalle vittorie non ne abbiamo preso coscienza. Ricordate come tutto l’ambiente romano spingeva Franco Sensi a fare una grande Roma? Dov’è ora questo ambiente? Dove sta la pressione al presidente Lotito per fare una grande Lazio forte quanto e più della Roma? Questa pressione non c’è perché tranne noi laziali nessuno la vuole. Ed allora dovremmo cominciare a capire, tutti noi, dal presidente all’ultimo tifoso, che il nemico è dall’altra parte, che, fuori dal nostro mondo, siamo considerati la seconda squadra della capitale. Dobbiamo trovare la compattezza necessaria per affrontare una durissima battaglia mediatica e culturale. Solo capendo questo troveremo la strada giusta per cambiare le cose e prenderci il posto che ci spetta: la prima squadra di Roma!

 

 

Sandro Di Loreto
- See more at: http://lnx.lazialita.com/2013/10/30/per-lambiente-romano-siamo-la-seconda-squadra-della-capitale-per-crescere-dobbiamo-partire-da-qui/#sthash.QyaDgBxw.dpuf

Non ti posso applaudire perché non fai parte del forum, iscriviti e lo avrai.

        Comunque grazie !!!!
 

[Matita]

S'è svejato.

[Boks XV]

E ce sei dovuto anna' fino in Brasile pe' capillo? 
Comunque i giornali non vincono gli scudetti.
I giornali gli raccontano cazzate OGNI anno, e però di scudetti ne hanno vinti solo tre.
Se la Lazio di Reja/Petkovic non ha vinto lo scudetto e la roma di Garcia lo vincerà, non sarà certo per i titoloni o per i sondaggi su Totti migliore di tutti i tempi.

Appunto.
Ancora si pensa che i giornali e gli spalti determinino qualcosa.
Le squadre forti vincono gli scudetti, le altre razzolano nel cortile.
L'"ambiente" non esiste: è solo un alibi per giustificare i fallimenti del campo.
Preferisco un centravanti forte a 80.000 invasati allo stadio ogni domenica o a 28 pagine al giorno sul Corriere dello Sport che creino pressione su Lotito (sai quanto cazzo gliene frega a lui...)

tutto vero ciò che dite ma la roma forte, di Sensi e di oggi, nasce sulla spinta, anche esterna, dei nostri trionfi.
se la roma vince lo scudetto e Lotito fa la solita campagna acquisti da carciofaro beh, se non ci stanno un par de mila persone che vanno a sradicare villa S.Sebastiano mattone per mattone significa che la Lazio in questa città ha chiuso.
e io, ahimè, non ho grossi dubbi in tal senso.

[ML]

Appunto.
Ancora si pensa che i giornali e gli spalti determinino qualcosa.
Le squadre forti vincono gli scudetti, le altre razzolano nel cortile.
L'"ambiente" non esiste: è solo un alibi per giustificare i fallimenti del campo.

In linea di massima sono d'accordo ma una distinzione tra giornali e spalti la farei.
I giornali possono influenzare la politica: se i giornali iniziano a scrivere che rubi prima o poi un arbitro zelante di dimostrare il contrario lo trovi; se i giornali ti dipingono come squadra simpatica qualche tifoso in più lo raccatti; se vuoi costruire uno stadio e hai dalla tua i giornali stai un pezzo avanti. Poi certo, se uno pensa che i giornali possano raddrizzare i piedi di Cavanda e Gonzalez è fuori strada.
Gli spalti al limite possono determinare un po' di più: sia nella singola partita (cito ad exemplum la finale di Coppa Italia 1998, vinta da noi spettatori non meno che dalla squadra), sia nel modo di affrontare una stagione. Continuo a ritenere molto simili e non casuali le partenze della roma 2000-2001 e 2013-2014: nel primo caso ci fu la ferocissima contestazione dopo l'eliminazione in Coppa Italia per mano dell'Atalanta, ad agosto, che si sommava allo scudetto appena vinto dalla Lazio, e quest'anno c'è stata la ferocissima contestazione post 26 maggio reiterata al raduno ("bentornati merde") e nei primi giorni di ritiro. Sostenere che una simile pressione dell'ambiente non abbia influenzato i giocatori è complicato. Tuttavia si è sempre trattato di una pressione spontanea, figlia di eventi reali, e non indotta dallo stucchevole populismo mediatico in base al quale i tifosi (della Lazio, della roma, del Milan, dell'Inter, della Juve, del Napoli, meritano sempre di più, per definizione).
A me dispiace che i tifosi della Lazio non abbiano realmente fame, al di là delle tante chiacchiere. Probabilmente non basterebbe a trasformare le squadre messe insieme da Lotito in squadre da scudetto, ma un po' aiuterebbe. Forse potrebbe tornare sotto forma di rabbia nel caso dell'innomibabile infausto evento. Sicuramente non tornerebbe a se i giornali iniziassero a leccarci il culo tipo la roma.

tutto vero ciò che dite ma la roma forte, di Sensi e di oggi, nasce sulla spinta, anche esterna, dei nostri trionfi.
se la roma vince lo scudetto e Lotito fa la solita campagna acquisti da carciofaro beh, se non ci stanno un par de mila persone che vanno a sradicare villa S.Sebastiano mattone per mattone significa che la Lazio in questa città ha chiuso.
e io, ahimè, non ho grossi dubbi in tal senso.

Ho scritto prima di leggere il tuo post, ma vale anche come risposta a questo.

[Boks XV]

certo ML, io mi riferisco a noi tifosi.
se i cani vincono, "noi" mettiamo la testa sotto il cuscino e speriamo che passi il prima possibile.
dovremmo invece alza' un po' il "livello di scontro".
ma credo che in tal senso ormai siamo svuotati.
spero, in tutti i sensi, di essere smentito.

[CP 4.0]

...

tutto ui il punto cuchi

...il progetto per fare di Roma la città della Roma. ...

non che gli fanno vincere gli scudetti con gli articoli o gli portano ottantamila tifosi allo stadio che li fanno vincere.

e' il fatto che appena possibile si fa passare l'aesse cone squadra della citta', tanto che quando radu canto' 'offese la citta'.

mentre la Lazio sono i cugini i campagna. l'altri. il sasso nella scarpa che da fastidio e gli ricorda che la loro e' solo un illusione.

ce ne vorrebbero un po' piu' di questi articoli. in ritardo da lontano, ma meglio di niente.

certo ML, io mi riferisco a noi tifosi.
se i cani vincono, "noi" mettiamo la testa sotto il cuscino e speriamo che passi il prima possibile.
dovremmo invece alza' un po' il "livello di scontro".
ma credo che in tal senso ormai siamo svuotati.
spero, in tutti i sensi, di essere smentito.

tu dici che questa rivincita e' tutta ed esclusiva opera della societa' amerigana senza 'condimento' aggiunto? 

[ML]

se la roma vince lo scudetto e Lotito fa la solita campagna acquisti da carciofaro beh, se non ci stanno un par de mila persone che vanno a sradicare villa S.Sebastiano mattone per mattone significa che la Lazio in questa città ha chiuso.
e io, ahimè, non ho grossi dubbi in tal senso.

Quello che posso aggiungere, semmai, è un altro paio di considerazioni.
1) Nel 2000 il malcontento popolare portò all'acquisto simultaneo di Samuel-Emerson-Batistuta con un esborso clamoroso da parte di Sensi; quest'anno il malcontento ha portato alle cessioni di Marquinhos-Lamela-Osvaldo, e se i sostituti si sono rivelati migliori è perché hanno sculato, o ci hanno azzeccato, fai te, ma non certo perché sono andati a rastrellare il meglio del mercato a colpi di milioni. Il malcontento stavolta ha agito solo sulla squadra, mentre 13 anni fa agì anche sulla società. C'entra la crisi economica ma c'entra pure che Pallotta vive a Boston, secondo me.
2) Tu speri ancora di spremere sangue da una rapa. Se la roma vincerà uno scudetto che la Lazio di Lotito non è riuscita a vincere non è perché noi non andiamo a Villa San Sebastiano coi forconi e non è perché la stampa locale non ci considera. E', molto banalmente, perché i fatturati dei due club sono molto diversi. Loro investono decine di milioni in più ogni anno, e anche se ci si mettono di impegno a sbagliare più della metà degli acquisti alla fine qualcuno buono rimane e piano piano la squadra forte prende forma. Io prima che a Villa San Sebastiano andrei sotto Unicredit: è in quelle stanze che si è deciso il destino di roma e Lazio; noi siamo stati messi in liquidazione, loro sono stati mantenuti ad alto livello. Guarda la luna, non guardare Lotito 

[Matita]

se i cani vincono, "noi" mettiamo la testa sotto il cuscino

Te sei sarvato co du virgolette. Se no un "mancoperilcazzo" non te lo levava nessuno.


 

[Boks XV]

ho capito ML però oramai Unicredit è ita, mo' c'avemo Lotito.
se rovinasse come ha fatto Sensi, finisse "sul lastrico" per comprare Ibra e pagargli lo stipendio.
lo so che Franz Kappa non è d'accordo su ciò e mo' me cazzia  ma, vivaddio, se vive 'na volta sola e vedere quelli con lo scudetto e pensare, contestualmente, a un reich millenario della famiglia Lotito ammazzerebbe pure un elefante.
figurate una tifoseria già sfranta de suo.
una tifoseria che ha vinto il derby dei derby e "scusate se disturbamo, eh".
vedi, nell'83 eravamo tornati in A e arrivava Chinaglia coi soldi della Coca-Cola.
quando ci siamo resi conto del bluff, loro avevano già iniziato a smontasse.
nel 2001 c'era comunque Cragnotti e, finchè è durata, la speranza di tornare a vincere.
ma oggi, se questi ricominciano la giostra, tu che visione c'hai del futuro?
Lotito per mille anni.
'na pasticca de cianuro, ve prego. 

Te sei sarvato co du virgolette. Se no un "mancoperilcazzo" non te lo levava nessuno.
 

guarda che io faccio finta de scenne dalla montagna del sapone. 

[ML]

ho capito ML però oramai Unicredit è ita, mo' c'avemo Lotito.

Ma ita de che, stanno tutti qua i pezzi dimmerda che a tavolino hanno deciso che la roma doveva continuare a esistere ad alto livello e la Lazio no. Stanno qua le loro filiali. Tu fai una simpatica battaglia contro i laziali coi figli romanisti. Io, meno simpaticamente, dico che se un solo laziale è ancora correntista Unicredit dovrebbe andare ad ammazzarsi, oppure farsi direttamente l'abbonamento al trigoria. Per coerenza. Uno come Lotito non si sarebbe mai potuto permettere neanche di chiedere il prezzo, della Lazio, se prima loro non ci avessero spogliato e avviato al fallimento. Do cazzo sta Masoni? Do sta Baraldi? Do sta Matteo Arpe? Do sta Profumo? Il giorno che entro nelle brigate biancocelesti vado a prende questi, no Lotito! Lotito è come il calciatore scarso che compri perché non ti puoi permettere di meglio: ha senso infierire su di lui? Un po' sì, perché materialmente è lui che fa delle cagate in campo. Ma la vera colpa è di chi lo ha comprato. Allo stesso modo, prendiamocela pure con Lotito quando fa delle cagate, ma ricordiamoci che se lui è nella posizione di farle è perché qualcuno gli ha servito la Lazio su un piatto d'argento. Forse franz_kapppa potrà correggermi, ma a occhio e croce direi una Lazio meno indebitata dell'Inter attuale, e poco più indiebitata della roma di Rosella Sensi, due società tenute in vita, e pure ad alto livello, dalle banche.

[Pomata]

Per rispondere al nostro scudetto quasi falliscono...

Se vincemo uno scudetto con Lotito, se estinguono

E lo vinceremo, tempo al tempo.

[Matita]

La Lazio stessa è correntista di Unicredit .

[giamma]

Secondo me Unicredit è prigioniera dei tifosi, quelli interni con poteri decisionali e quelli esterni che la manderebbero in rovina se facessero fallì la riomma (o almeno così si dice anche nell'ambiente e qualcuno ne ha paura).
Senza contare, poi, che qualcuno rischierebbe anche penalmente (anche così si dice).

[Zapruder]

Io, meno simpaticamente, dico che se un solo laziale è ancora correntista Unicredit dovrebbe andare ad ammazzarsi, oppure farsi direttamente l'abbonamento al trigoria.

Se esiste ancora la Lazio, lo devi al sig. Geronzi, e a nessun altro.

[ML]

Sei correntista Unicredit eh?
Tana

[Zapruder]

No, ma conosco la storia della Lazio.

[Pomata]

Se esiste ancora la Lazio, lo devi al sig. Geronzi, e a nessun altro.

D'accordo, ma a noi ci hanno smembrato a loro no.

Quindi il Laziale dovrebbe chiudere il contocorrente e mandarli a fare in culo.