Autore Topic: Il Papa Re... Addio Luigi Magni  (Letto 5958 volte)

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Offline Clazia

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Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« : Lunedì 28 Ottobre 2013, 16:46:08 »
Rivisto poco fa.

Uno dei piccoli grandi capolavori di Luigi Magni.

Addio Grande, e grazie.

Se volevo sentimme tranquilla mica che nascevo Laziale.

Take a sad song and make it better.

Giglic

Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #1 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 16:48:33 »
"No, da Voi no" (cit.)

Un film ENORME.
E' il mio preferito, più di "Nell'anno del Signore" e "In Nome del popolo Sovrano".

Manfredi come attore vale 3 Sordi, per me. Peccato il carattere che credo l'abbia reso inviso al 90% dell'ambiente.

Offline cuchillo

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Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #2 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 16:53:20 »
Gigi Magni è stato probabilmente il primo regista che ho conosciuto come tale.
Mi spiego meglio. Quando avevo 5, 6 anni non mi domandavo ancora chi fosse il regista del film che vedevo.
Non so, mi vedevo "Il ladrone", in prima visione e non mi domandavo chi fosse il regista. Vedevo "Ecco noi, per esempio..." e non mi domandavo chi fosse il regista. Il concetto di regista mi era ancora sconosciuto.
Dopo aver visto "Nell'anno del Signore..." mi fu spiegato per la prima volta cosa fosse un regista. E il suo fu il primo nome che appresi.
Poi appresi gli altri nomi: Scola, Risi, Festa Campanile, Corbucci, Monicelli, Lattuada e così via...
E da quel momento, prima di ogni film che cominciavo volevo sapere chi fosse il regista.
Cominciai quindi a scrivermi i film visti con accanto il nome del regista.
Magni arrivò subito a 3 film visti perché dopo "Nell'anno del Signore..." vidi "Arrivano i bersaglieri" e subito dopo il film a episodi "Quelle strane occasioni"...
Con 3 film era in testa! Poi piano piano è stato superato da tanti, anche perché di film non ne aveva fatti tantissimi...

Nel 1997, mi pare, un mio amico mi chiama per dirmi se voglio partecipare a un programma su tale Canal Jimmy condotto da Mita Medici. Era un programma in cui ragazzi universitari o giù di lì incontravano i registi. La volta prima c'era Damiani ma il mio amico non mi chiamò.
Insomma, vado, e mi diverto molto.
Magni era anche un grande intrattenitore. Ci raccontò il suo primo approccio al cinema con la sceneggiatura di "Tempo di villeggiatura".
Lui, in realtà, non ci aveva mai pensato al cinema. Era stato assunto alla torre di controllo di Fiumicino, perché conosceva molto bene l'inglese. Così ci disse. Insomma, lavorava nel settore della sicurezza aeronautica.
Poi cominciò con le sceneggiature.
In realtà, visto che il format prevedeva delle domande, non avevo grandi curiosità, perché te le toglieva lui, prima. Ricordo che gli chiesi solo perché determinati film suoi non passavano praticamente mai in televisione mentre altri venivano trasmessi anche tre/quattro volte all'anno, ma non seppe darmi una risposta, dicendo che dei passaggi televisivi dei suoi film davvero non sapeva nulla.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline cuchillo

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Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #3 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 16:57:19 »
"No, da Voi no" (cit.)

Un film ENORME.
E' il mio preferito, più di "Nell'anno del Signore" e "In Nome del popolo Sovrano".

Manfredi come attore vale 3 Sordi, per me. Peccato il carattere che credo l'abbia reso inviso al 90% dell'ambiente.

Sono molto d'accordo.

La mia classifica è "In nome del Papa Re" primo per ampio distacco, probabilmente l'unico vero capolavoro, poi "Nell'anno del Signore...", poi ci metterei un po' di roba praticamente ex aequo: da "In nome del popolo sovrano" ad "Arrivano i bersaglieri", da "Tosca" a "Scipione detto anche l'africano". Film discreti ma nulla di più.
Ci sono anche un po' di film sbagliati, ma non è oggi il giorno giusto per citarli.
Oggi è il giorno del tributo.   

Circa Manfredi e Sordi, per me già solo accostarli è offensivo. Il rapporto 3 a 1 ci sta. Lo trovo corretto.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Giglic

Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #4 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 16:59:58 »
Sono molto d'accordo.

La mia classifica è "In nome del Papa Re" primo per ampio distacco, probabilmente l'unico vero capolavoro, poi "Nell'anno del Signore...", poi ci metterei un po' di roba praticamente ex aequo: da "In nome del popolo sovrano" ad "Arrivano i bersaglieri", da "Tosca" a "Scipione detto anche l'africano". Film discreti ma nulla di più.
Ci sono anche un po' di film sbagliati, ma non è oggi il giorno giusto per citarli.
Oggi è il giorno del tributo.   

Circa Manfredi e Sordi, per me già solo accostarli è offensivo. Il rapporto 3 a 1 ci sta. Lo trovo corretto.

Che ne pensi di Faustina? (mi sembra si chiamasse così il primo, giusto?)

Offline Clazia

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Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #5 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 17:11:11 »
"No, da Voi no" (cit.)


e nella scena finale diventa "No, a Voi no".

(con un immenso Salvo Randone, com'era immenso del resto, me lo sono goduto tante volte a teatro quando da ragazzina andavo a fare la "clack" pur di vedere attori di quel calibro, e ferma restando la grandiosità di Manfredi, in quel film e non solo in quello)
Se volevo sentimme tranquilla mica che nascevo Laziale.

Take a sad song and make it better.

Giglic

Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #6 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 17:15:30 »
e nella scena finale diventa "No, a Voi no".

(con un immenso Salvo Randone, com'era immenso del resto, me lo sono goduto tante volte a teatro quando da ragazzina andavo a fare la "clack" pur di vedere attori di quel calibro, e ferma restando la grandiosità di Manfredi, in quel film e non solo in quello)

Sei proprio la mia sorellina. Aspettavo la tua schiacciata al mio bagher  :-*

Offline cuchillo

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Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #7 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 17:19:36 »
Curioso, ne parlammo a lungo in quel pomeriggio del 1997.
Commedia agrodolce, un po' stiracchiata ma gradevole. Con un cast molto ben assortito. Fu la prima volta nella storia del cinema italiano che c'era come protagonista femminile una donna nera (Vonetta McGee, tra l'altro al suo esordio).
Di questa cosa andava particolarmente orgoglioso. E anche del fatto che la stessa avrebbe poi fatto una bella carriera.
Strana storia di tombaroli, molto etrusca, direi.
Qualche anno dopo, sempre col povero Enzo Cerusico si tentò un'altra operazione con un "ambiente" simile con l'opera prima del bravo scenografo Mogherini con "Anche se volessi lavorare, che faccio?" ma il risultato fu più modesto, con tutto che "Faustina" non è che fosse 'sto grande film.
Però fu un esordio curioso, soprattutto si pensa al film successivo, "Nell'anno del Signore..." che già solo di cachet agli attori sarà costato 10 volte tanto...
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Giglic

Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #8 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 17:27:06 »
Grazie Cuchi. Corrisponde pressappoco a quel che ne penso io (Film carino, ma nulla più: la difficoltà che avevo a ricordarne il titolo del resto...)
Di quel periodo, non so perché, (forse un filino precedente, fine anni '50?) ricordo "La Nottola" commediola da 4 soldi ma con dei signori attori. Credo lui fosse tra gli sceneggiatori, ma anche qui vado a memoria.

Magni fece lo sceneggiatore anche di "Per Grazia Ricevuta". Ma il Manfredi più bello (perdonate l'OT) è quello, sempre secondo me, de "Il Giocattolo" e di "Cafè Express".

Giglic

Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #9 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 17:34:32 »
Controllato ora su Wikipedia: mamma che gaffe! Il film si chiama "Colpo gobbo all'italiana". Ho confuso la "title song" (che poi era "la nottola di notte" con il titolo del film...
E Magni non c'entra nulla...

Offline giamma

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Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #10 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 19:59:09 »
Ci ho lavorato, ho dato una mano al doppiaggio di "State buoni se potete" in un periodo in cui, col cinefonico di Cinecittà in ricostruzione, c'erano notevoli difficoltà, mi parve persona squisita.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline franz_kappa

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Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #11 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 21:58:20 »
"Perché indugiate tanto, Padre Santo, a taja' er collo ai carbonari Targhini e Montanari?
Er boja aspetta e ce diventa vecchio... E allora, dateje sotto... e bonanotte ar secchio". (vado a memoria, potrei essere stato impreciso nella citazione)

RIP  :(
Buon viaggio, caro Piero.

Offline cuchillo

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Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #12 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 23:38:26 »
"Perché indugiate tanto, Padre Santo, a taja' er collo ai carbonari Targhini e Montanari?
Er boja aspetta e ce diventa vecchio... E allora, dateje sotto... e bonanotte ar secchio". (vado a memoria, potrei essere stato impreciso nella citazione)

RIP  :(

Piccole imprecisioni ma l'insieme "regge"... ;D
Tra l'altro, non sono mai riuscito a capire se in quella scena Pippo Franco (Bellachioma) parla con la sua voce o è doppiato. Mi sembra doppiato ma c'è pure la possibilità che sia la voce sua. Mi tormenta ancora questo dubbio.

In "State buoni se potete" recitavano due bambini che venivano nella mia scuola, un maschio e una femmina.
Il maschio, come ce credeva...C'aveva 7 anni all'epoca e veniva a scuola tutto tronfio per quella particina del menga. Dice pure una battuta, nel film.

"State buoni se potete" a me piace moltissimo. E' uno dei miei film del cuore, pur riconoscendo che non sia un gran film. Ma me lo porto nel cuore.
Ci sono cinque o sei scene che vedo e rivedo all'infinito e non mi stanco mai.
A me, poi, Dorelli m'è sempre piaciuto. E Branduardi, cosa ve lo dico a fare. L'artista vivente che più amo.
Ma tutto il cast è magnifico: Mario Adorf che fa Papa Sisto, Leroy che fa Sant'Ignazio, Vivarelli che fa Carlo Borromeo, Montagnani che fa il calderaro, Rodolfo Bigotti fresco de "La liceale nella classe dei ripetenti" che fa Cirifischio cresciuto, Gianni Musy, "la bella mora" Iris Peynado, Franco Javarone che fa il bargello...Magnifici tutti... 
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline franz_kappa

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Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #13 : Martedì 29 Ottobre 2013, 10:12:05 »
Piccole imprecisioni ma l'insieme "regge"... ;D
Chiedo un po' di indulgenza, sto studiando. "Long way to became a cuchillian" (cit.)

Ecco, in forma corretta, la citazione der 'pigramma' di Pasquino (ho recuperato dai miei appunti...):

"Perché indugiamo tanto, Padre santo?
Volemo sega' er collo ai carbonari Targhini e Montanari?
Er boja aspetta e ce diventa vecchio.
Dateje sotto e... bonanotte ar secchio"
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Er Matador

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Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #14 : Martedì 29 Ottobre 2013, 12:22:19 »
Circa Manfredi e Sordi, per me già solo accostarli è offensivo. Il rapporto 3 a 1 ci sta. Lo trovo corretto.
Il migliore fra gli attori di scuola Nino, il migliore fra i talenti naturali Albertone.
Secondo me non sono neppure confrontabili, se non in termini di gusto personale, per le tipologie troppo diverse di cui erano rappresentanti al massimo livello.
Magni seppe valorizzare Manfredi come pochi altri affidandogli personaggi complessi, di cui solo lui avrebbe saputo mostrare tutte le sfaccettature, e lasciandogli spazio per monologhi indimenticabili.
Questo, forse, è il più significativo per le scelte che sottintende


Scenografia inesistente, primo piano strettissimo, la sola abilità recitativa a reggere il tutto: una sorta di riduzione della Settima Arte ai suoi elementi chimici basilari, affinché nulla rubasse spazio a Nino e alla sua performance.
Una scelta del genere, operata proprio avendo a disposizione un attore di quel livello, presuppone una sensibilità non comune.
Che si riscontra anche in alcune pieghe di In nome del popolo sovrano, per quanto meno organico e maturo rispetto al citato In nome del Papa Re nel quale, davvero, tout se tient.
Mi viene in mente il dialogo in carcere tra il frate barnabita Ugo Bassi (Jacques Perrin) e il conte Livraghi (Luca Barbareschi), col primo che rievoca la partecipazione, anche da parte degli elementi più impensabili, alla difesa della Repubblica Romana.
Oppure la marmorea fierezza con cui Carlo Luciano Bonaparte continua a presiedere i lavori della costituente ("così vedranno che bella Costituzione volevamo fare", declama più o meno Carlo Croccolo), nonostante i Francesi siano alle porte.
Da un lato Magni fotografa la percezione del potere temporale della Chiesa come un greve anacronismo, sottolineandone il carattere popolare, trasversale e non ristretto, per una volta, a un nugolo di patrioti.
Dall'altro indirizza una stilettata micidiale a certe componenti magari nobilissime, ma anche tragicamente velleitarie, del nostro Risorgimento.
Sfumature troppo spesso trascurate dalle versioni "ufficiali", che tentano di razionalizzare i fatti all'interno dei propri schemi sacrificandone la varia e contraddittoria fenomenologia.

Giglic

Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #15 : Martedì 29 Ottobre 2013, 12:43:44 »
Grazie, ErMatador, meriti un applausone.
Sul risorgimento "popolare" piuttosto che "borghese" ci sarebbe da aprire un topic a parte. Hai fotografato i mali del risorgimento, citando uno dei rari casi dove questi mali non c'erano, ossia la Repubblica ROmana (assieme alle 5 giornate di Milano e alla I guerra di indipendenza lato Venezia). Se Mazzini avesse trionfato l'Italia sarebbe stata migliore (sicuramente diversa, secondo me anche migliore), ma Mazzini non ha trionfato, purtroppo...
Domanda per te (e per chiunque voglia rispondere): se Mazzini fosse nato una generazione prima (quella dei Verri, dei Beccaria, etc.) secondo voi sarebbe cambiato qualcosa? Intendo: con un Regno di Savoia debole, e prima che il socialismo rendesse "superata" filosoficamente l'istanza indipendentista (contavano le classi, non la nazionalità: Marx purtroppo ha tolto, e tanto, a Mazzini) poteva avere successo un tentativo di indipendenza Popolare? Io ho una mia idea, ma non mi voglio rispondere addosso  :)

Offline Er Matador

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Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #16 : Martedì 29 Ottobre 2013, 13:13:08 »
Domanda per te (e per chiunque voglia rispondere): se Mazzini fosse nato una generazione prima (quella dei Verri, dei Beccaria, etc.) secondo voi sarebbe cambiato qualcosa? Intendo: con un Regno di Savoia debole, e prima che il socialismo rendesse "superata" filosoficamente l'istanza indipendentista (contavano le classi, non la nazionalità: Marx purtroppo ha tolto, e tanto, a Mazzini) poteva avere successo un tentativo di indipendenza Popolare? Io ho una mia idea, ma non mi voglio rispondere addosso  :)
All'indipendenza Popolare si può arrivare senza tante cose: ma non senza un Popolo, perlomeno nell'accezione che si dà al termine in tale contesto.
L'Italia fu fatta nell'unico modo possibile.
Dopo bisognava fare gli Italiani, e invece...
Qui mi fermo, onde evitare un OT a quel punto incontenibile.

Offline Frusta

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Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #17 : Martedì 29 Ottobre 2013, 13:34:28 »
L'Italia fu fatta nell'unico modo possibile.
Dopo bisognava fare gli Italiani, e invece...
L'Italia fu fatta nel peggiore dei modi: ammazzando il sud; e gli italiani non furono fatti mai.
Certo, l'argomento è complicato assai da trattare, soprattutto alla luce dell'apologia che in un secolo e mezzo se ne è fatta.
Forse bisognerebbe riscrivere daccapo la storia del risorgimento, ma ormai...
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Boks XV

Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #18 : Martedì 29 Ottobre 2013, 14:55:12 »
romano e romanista anche lui?

Giglic

Re:Il Papa Re... Addio Luigi Magni
« Risposta #19 : Martedì 29 Ottobre 2013, 15:33:26 »
All'indipendenza Popolare si può arrivare senza tante cose: ma non senza un Popolo, perlomeno nell'accezione che si dà al termine in tale contesto.
L'Italia fu fatta nell'unico modo possibile.
Dopo bisognava fare gli Italiani, e invece...
Qui mi fermo, onde evitare un OT a quel punto incontenibile.

Il "popolo", almeno in certi ambienti, esisteva, secondo me. Tu approvi la teoria di Montanelli secondo la quale l'Italia fu fatta nell'unico modo possibile. Io mi permetto di dubitarne, proprio per l'esperienza della Repubblica Romana.
Un concetto "popolare" di nazione era presente sia al Nord (soprattutto in Toscana ed in Lombardia: per il Piemonte Italia voleva dire "conquista", tanto è vero che sia D'Azeglio sia soprattutto Cavour non pensarono mai ad una riunificazione della Penisola, ma solo della parte settentrionale, mentre Venezia era ancora legata alla sua indipendenza, anche se qui moti popolari ce ne furono eccome) sia - e qui è la cosa "stramba", al centro. Roma dopo le invasioni napoleoniche non voleva più il Papa. E questo non era solo l'idea della sparuta borghesia, ma anche del popolo. Ciceruacchio è l'esempio più evidente, ma non il solo. Se tutte queste forze avessero supportato - non tanto militarmente, quanto politicamente - la "repubblica dei briganti", l'idea di Mazzini, a mio modo di vedere, sarebbe diventata realtà.
Ma non andò così, e l'Italia fu fatta dai Savoia, che ebbero "in dono" da Garibaldi (altro eroe popolare, altro che elitario) politico pasticcione ma guerrigliero provetto il sud. Che venne trattato da terra di conquista.
Non si trattava di "fare" gli italiani, quanto di - sempre a mio modo di vedere - non far sentire tutte queste persone piemontesi, una volta falliti i moti del '48.
Il sud, Frusta caro, non fu ammazzato. A quello ci hanno spesso pensato i meridionali stessi, più carnefici di se stessi che vittime di qualcosa di altro. Basti pensare a Pisacane, alla rivolta del '99 dove i popolani festeggiavano (chissà poi perché) l'impiccagione dei rivoltosi con canzoni del tipo "allu sonu de li violini sempre morte a li giacobbini". Garibaldi fu visto non come un signore che gli portava l'indipendenza, ma come un padrone che ne scacciava un altro. I Savoia hanno fatto con il Sud quello che facevano i Borbone, con la differenza che non avevano i preti a far star calma la popolazione. La fola del "tesoro saccheggiato" di francheschiello è una fola, appunto. Lui e la sua diletta consorte (sorella della Sissi cinematografica, e come quella ignorante e leggerina) scapparono con il tesoro prima a Roma e poi in Baviera, ed il tesoro finì nella tasche del papa e di cecco beppe. Il primo lo usò per foraggiare il brigantaggio, il secondo se lo godette alla faccia della cognata. Per dire chi erano i regnanti di Napoli prima dei Savoia: ebbero una sola figlia, malaticcia, che credendo di guarirla le immersero per sei ore nel vino caldo a tre mesi. Morì il giorno dopo. E stiamo parlando del 1863, non del medioevo.

Un'ultima cosa: la prima legge discussa nel parlamento del regno unificato, il 17 marzo 1861 (VIII legislatura e non prima: anche questi sono i segni di una conquista e non di un'unificazione) era una legge federale che dava ampia autonomia a 6 "macroregioni" - le chiameremmo così oggi, in realtà erano pressappoco i vecchi stati) che avrebbe consentito non l'imposizione delle leggi savoiarde a tutti, ma una transizione molto più dolce. Fu presentata da due futuri primi ministri, Farini e Minghetti, ma Cavour stesso la affossò (in questo una tantum concorde con Mazzini) per la paura che una nazione appena costruita potesse disintegrarsi sotto la spinta dei regionalismi, molto più solidi storicamente parlando.  Per me, un altro grande errore.

Insomma, Un'idea popolare di unificazione c'era, ma il risorgimento fu realizzato tramite conquista. Se è vero che era l'unico modo possibile, è altrettanto vero che è l'origine di tutte le nostre tare come "cives"