Autore Topic: Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo  (Letto 35759 volte)

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Brocchi 63

Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #140 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 13:09:31 »
Certo che trovare uno che ti dà 35 bombe per Marquinhos è come trovare la marmotta che incarta la cioccolata o vedere l'asino che vola.
Tuttavia non credo che sia tutta farina del pur bravo Sabatini, ma anche l'allenatore c'ha messo del suo, per esempio impedendo le cessioni di Pijanic e Borriello ed avallando quella di Lamela, mentre Osvaldo ormai era bruciato in quell'ambiente ed anche lì il ricavato è stato notevole.
Comunque le chiacchiere sarebbero state a zero se Klose anzichè pizzicare quella palla col ginocchio l'avesse messa dentro risprofondandoli nel dramma post 26/V.
Purtroppo la Dea Eupalla non ha voluto fosse così.

Moooolto presto...

 8) 8) 8)

Zorba, in amicizia, basta co ste faccine. Ormai in questo argomento si rifiuta pure il Pomata di metterle.

Zapruder

Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #141 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 13:17:27 »
Certo che trovare uno che ti dà 35 bombe per Marquinhos è come trovare la marmotta che incarta la cioccolata o vedere l'asino che vola.

Beh, in Ligue1 sta facendo il panico...

Brocchi 63

Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #142 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 13:19:03 »
Sculetta anche lì ?

Offline Whistle

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #143 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 14:35:30 »
Certo che trovare uno che ti dà 35 bombe per Marquinhos è come trovare la marmotta che incarta la cioccolata o vedere l'asino che vola.

Quella é chiaramente opera di Unicredit.
Mazzetta internazionale, non c'é altra spiegazione.

CP 4.0

Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #144 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 15:03:03 »
Lo penso anch'io, come scritto ieri.
Il 6 gennaio si decide il campionato, come successo nel 2003-'04.
...

Ne parlammo già della befana prossima ventura, anche se senza il riferimento al passato :)

Offline NoSurrender

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #145 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 15:55:49 »
io ti quoto, mi piace leggere 'ste cose, fanno bene.
quello in grassetto, pero', e' il punto dove tutti noi sbatteremo. sappiamo benissimo che a lotito della depressione dei tifosi e della roma che vince lo scudetto non je ne po' frega' de meno. lui guarda solo il bilancio . quindi tutti i discorsi che facciamo, anche i piu' belli tra i quali il tuo, non possono sortire nessun effetto concreto perche' nel laziale c'e' la consapevolezza che anche di fronte al nostro piu' grande eventuale dolore sportivo la societa' non sara' animata da voglia di riscatto e investimentii, anche perche' non puo' ( la finezza e' stata mettercelo con la sicurezza di 20 anni di mediocrita' garantiti ). e' un circolo vizioso, io non sogno perche' so' che non devo sognare.
capito come stamo messi ?

Perfetto.

Nell'anno del loro ultimo scudetto noi lo avevamo appena vinto, eravamo comunque fortissimi, potevamo sperare di rivincere a breve.
Eppure ho sofferto, eh?
Ma questo loro eventuale scudetto sarebbe insopportabile proprio perché avremmo la certezza dell'impossibilita di un nostro riscatto.
"No retreat, baby, no surrender"


Pomata

Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #146 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 15:59:42 »
Perfetto.

Nell'anno del loro ultimo scudetto noi lo avevamo appena vinto, eravamo comunque fortissimi, potevamo sperare di rivincere a breve.
Eppure ho sofferto, eh?
Ma questo loro eventuale scudetto sarebbe insopportabile proprio perché avremmo la certezza dell'impossibilita di un nostro riscatto.

Ma anche no.

Offline BobLovati

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #147 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 16:13:12 »
mi chiedo ( da 8pagine8 ) dove si siano nascosti quegli splendidi scaramantici che, se ti azzardavi a dire che la Lazio dopo qualche ora avrebbe vinto la sua partita, intervenivano con autopompe, scale ed idranti   ::)

O quelli delle brigate anti-quà e/o anti-là

Sia ben chiaro: me ne rallegro; solo che non capisco perché abbiano abbandonato la strada del tremore   :D
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline MagoMerlino

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #148 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 16:17:34 »
mi chiedo ( da 8pagine8 ) dove si siano nascosti quegli splendidi scaramantici che, se ti azzardavi a dire che la Lazio dopo qualche ora avrebbe vinto la sua partita, intervenivano con autopompe, scale ed idranti   ::)

O quelli delle brigate anti-quà e/o anti-là

Sia ben chiaro: me ne rallegro; solo che non capisco perché abbiano abbandonato la strada del tremore   :D
Ottimo, vuol dire che si sta cominciando a lavorare, se non bene, visti i risultati, meglio.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

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Offline franz_kappa

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #149 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 16:36:08 »
Ma questo loro eventuale scudetto sarebbe insopportabile proprio perché avremmo la certezza dell'impossibilita di un nostro riscatto.
Attenzione, amica mia! Stai commettendo, tuo malgrado, un errore cruciale.  ;)

La Lazio, per come la vedo io, NON DEVE misurarsi con la xxxx sul piano dei risultati. Loro sono nati come un progetto studiato a tavolino, come una costruzione artificiale destinata a contrastare lo strapotere dei club del Nord, in linea con la tradizione imperiale della Roma dei Cesari il cui nome usurpano indegnamente, avendolo rapito alla città. Ebbene, se l'obiettivo era quello, registro a distanza di oltre 85 anni un TOTALE fallimento.

La Lazio nacque invece, ben prima di loro, da un moto di libertà e si configura come strumento per consentire alle persone, agli atleti, di cimentarsi, di affermarsi, di competere in dispute sportive. Una società che permettesse a podisti prima e calciatori poi (e rugbisti, cestisti, nuotatori, pallanuotisti e così via...) di praticare l'attività sportiva.

Questi eravamo più di un secolo fa quando siamo nati e questi, in fondo, siamo ancora.
Col tempo la 'ragione sociale' è cambiata e dopo il - fallito - tentativo di assimilazione del 1927 siamo rimasti unici, tra i maggiori club romani, a contendere alla xxxx il primato cittadino nello sport più popolare.

Spesso ci siamo riusciti ma molte volte non siamo stati in grado di assolvere a quella missione. Anche quest'anno, ahinoi, potremmo fallire nell'obiettivo naturale di contrastare la xxxx. Se ciò avverrà non sarà certo venuta meno la nostra ragione d'essere: che non è quella di rispondere inderogabilmente vittoria su vittoria (visto che non giochiamo ad armi pari: a parità di condizioni la xxxx fattura più della Lazio e può contare su appoggi, di varia natura, neanche lontanamente comparabili), sebbene questo sia quanto di più auspicabile.

La Lazio - nei confronti della xxxx - vince per il semplice fatto di esserci, di esistere. E ogni qual volta ribadiamo la nostra esistenza, ogni qual volta li costringiamo a ingoiare un po' di veleno (o tantissimo veleno, come successo lo scorso 26 maggio) con le nostre vittorie, dirette contro di loro o indirette, assolviamo a uno dei nostri scopi fondamentali.

Speriamo, mi pare ovvio, che dalla prossima giornata la xxxx inizi a perderle tutte e che la Lazio, contestualmente, le vinca tutte. Immagino che ciò non avverrà, purtroppo.
E così in occasione del derby di ritorno (che, spero, sarà giocato dai nostri al massimo delle loro possibilità. Poi vada come dovrà andare. Non è detto che questo basterà per vincere né posso accettare, in partenza, che si pianifichi una scientifica e violenta aggressione fisica degli avversari. Giochiamo al calcio e non 'a calci'...) potremo nuovamente riaffermare, in loro presenza, in mondovisione, che il calcio, a Roma, siamo noi tanto quanto loro. Noi prima di loro, a dire il vero.

E riaffermeremo che, qualsiasi cosa accada, scudetto o meno, nel 2014-15 si dovranno ancora confrontare con la Lazio. E così sarà in eterno, a Dio piacendo.
Buon viaggio, caro Piero.

Giglic

Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #150 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 16:39:41 »

La Lazio - nei confronti della xxxx - vince per
il semplice fatto di esserci, di esistere.

Come dice un mio amico nel ramo bilanci: "SPENDING OVATION"

Offline Trilux

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #151 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 16:44:40 »
Nell'assai  tristo periodo che da laziale sto vivendo, sovente mi rammento di una epica giornata di stadio di 30 anni fa. Si giocava un Lazio-Reggiana di serie B mentre in quel di Genova, la squadra satanica conquistava lo scudo. La Lazio pareggiò 3 a 3. Ero in curva nord a  tifare (ah, beata gioventù), come ogni domenica, come in ogni serie, come sempre...All'uscita dello stadio sentii i primi clacson dei trogloditi. Poi, l'incoscienza mi portò a prendere il mitico 121, l'autobus di linea che dallo stadio portava alla stazione termini. Il tragitto del macilento bus (mettevano sempre i mezzi più scassati su quella linea) ebbe qualche "leggero" inconveniente. Infatti, passando per Villa Borghese fummo accerchiati dai barbari con sciarpe e bandiere giallorosse che ci tirarono di tutto: sassi, aste di bandiere, tondini di ferro, etc etc. A distanza di 30 anni mi ricorso ancora perfettamente di un signore sui 50 anni,  ben pettinato, in giacca e camicia bianca, che sradicò un alberello appena piantato per lanciarlo sui finestrini dell'autobus. L'autobus, ormai senza vetri, i cui frammenti  eran sparsi per tutto il tragitto, arrivò a stento al capolinea, imbottigliato tra centinaia di macchine da dove spuntavano bipedi subumani dal volto cianotico e gole infiammate. Resistemmo e, miracolo, nessuno di noi restò ferito. A Termini tranquillamente presi l'autobus che mi riportò a casa, con tanto di sciarpa della Lazio al collo e lo sguardo fiero di chi, di fronte a loro, non abbasserà mai la capa. Tanto la vita è na rota...

Offline NoSurrender

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #152 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 16:45:16 »
Attenzione, amica mia! Stai commettendo, tuo malgrado, un errore cruciale.  ;)

La Lazio, per come la vedo io, NON DEVE misurarsi con la xxxx sul piano dei risultati. Loro sono nati come un progetto studiato a tavolino, come una costruzione artificiale destinata a contrastare lo strapotere dei club del Nord, in linea con la tradizione imperiale della Roma dei Cesari il cui nome usurpano indegnamente, avendolo rapito alla città. Ebbene, se l'obiettivo era quello, registro a distanza di oltre 85 anni un TOTALE fallimento.

La Lazio nacque invece, ben prima di loro, da un moto di libertà e si configura come strumento per consentire alle persone, agli atleti, di cimentarsi, di affermarsi, di competere in dispute sportive. Una società che permettesse a podisti prima e calciatori poi (e rugbisti, cestisti, nuotatori, pallanuotisti e così via...) di praticare l'attività sportiva.

Questi eravamo più di un secolo fa quando siamo nati e questi, in fondo, siamo ancora.
Col tempo la 'ragione sociale' è cambiata e dopo il - fallito - tentativo di assimilazione del 1927 siamo rimasti unici, tra i maggiori club romani, a contendere alla xxxx il primato cittadino nello sport più popolare.

Spesso ci siamo riusciti ma molte volte non siamo stati in grado di assolvere a quella missione. Anche quest'anno, ahinoi, potremmo fallire nell'obiettivo naturale di contrastare la xxxx. Se ciò avverrà non sarà certo venuta meno la nostra ragione d'essere: che non è quella di rispondere inderogabilmente vittoria su vittoria (visto che non giochiamo ad armi pari: a parità di condizioni la xxxx fattura più della Lazio e può contare su appoggi, di varia natura, neanche lontanamente comparabili), sebbene questo sia quanto di più auspicabile.

La Lazio - nei confronti della xxxx - vince per il semplice fatto di esserci, di esistere. E ogni qual volta ribadiamo la nostra esistenza, ogni qual volta li costringiamo a ingoiare un po' di veleno (o tantissimo  che, qualsiasi cosa accada, scudetto o meno, nel 2014-15 si dovranno ancora confrontare con la Lazio. E così sarà in eterno, a Dio piacendo.

Vabbè, di fronte ai fiumi di retorica mi arrendo.
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Offline AutumnLeaves

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #153 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 16:58:50 »
Vabbè, di fronte ai fiumi di retorica mi arrendo.

Offline AutumnLeaves

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #154 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 17:04:17 »
Ma anche no.
Eccerto. Stanno tutti a aspettà a noi e le nostre faraoniche ed oculate campagne acquisti dall'anno prossimo in poi.
Infatti, dopo sto scudetto de stemmerde, sempre ipotizzando che si fermino qui, secondo te noi se magnamo le strisciate. Come no. Avoja.
Il dramma vero è che prima che uno scudetto esca dall'asse torino-milano ad eccezione dell'intrusione dei sacchidemmerda, passano normalmente 12 anni. Senza contare i tentativi (fallimentari) dei ciucci e della viola.
Al massimo potremo aspirare, in Italia, ad una Tim cup ogni tanto.
Questo è. Punto, fine, stop.

Offline The Loner

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #155 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 17:08:13 »
Come dice un mio amico nel ramo bilanci: "SPENDING OVATION"

Bravissimo Franz, e bravo anche Giglic che l'ha citato.

Offline franz_kappa

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #156 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 18:00:51 »
Vabbè, di fronte ai fiumi di retorica mi arrendo.
Mi spiace che tu scriva questo, visto che mi conosci. E sai che non assumo posizioni strumentali, qua sopra. Dove ho sempre scritto quello che pensavo e dove continuerò a esprimermi in tal modo. Per rispetto verso me stesso e verso chi mi legge, che non merita studiata finzione.

Non è una posizione retorica, la mia. E' l'oggettiva fotografia della realtà, che pure i laziali non amano: ad oggi non possiamo promettere che la Lazio sarà in grado di ribaltare la paventata vittoria della xxxx.

Talvolta - e lo dico con profondo rispetto verso te, verso una persona stimabile come ML e verso AutumnLeaves e chiunque altro la vive come loro - mi sembra di confrontarmi con degli adulti che, irragionevolmente, non sembrano disposti in alcun modo ad accettare quello che sta accadendo.

La dinamica, estremizzando un po', è quella del rifiuto della realtà, all'insegna della rampogna: "Ma come fate, o folli che non siete altri, a non rendervi conto di quello che accade? Questo andamento della xxxx ci fa star male, ci peggiora l'umore e non capiamo come voi possiate viverlo serenamente!!!".

Posto che sereni, oggi, lo sono davvero in pochi tra i laziali, a una posizione del genere non è facile replicare, visto che non ci sono argomenti oggettivi per tranquillizzare altri laziali.
Non è possibile assicurarli che la xxxx non vincerà lo Scudetto (evento temo anzi probabile, ad oggi, con buona pace di chi dopo ogni vittoria li vede sempre più vicini all'inizio del crollo. Mah...) né, tantomeno, garantire loro che la Lazio, il prossimo anno o negli anni a venire, reagirà per compensare lo smacco. Mi sento anzi di prevedere che non avverrà nulla di tutto ciò, purtroppo. Felice di essere smentito, chiaramente.

Se frequento questo spazio e condivido la passione per la Lazio lo faccio con l'intenzione di confrontarmi in maniera serena, appassionata e, per quanto possibile, oggettiva: allo stato, dunque, non trovo un argomento oggettivo in grado di tranquillizzare il laziale.

La xxxx forse vincerà quest'anno e si ripeterà negli anni a venire e la Lazio, magari, non vincerà nulla per i prossimi dieci anni. Come rendere dunque accettabile, senza suicidi collettivi, questo ipotetico scenario estremo?

Forse, penso io, richiamando, come ho provato a fare, quei principi fondanti cui, ritengo, ci dovremmo sempre richiamare. Ricordando cosa siamo, da dove veniamo e dove andremo e, soprattutto, perché NOI esistiamo e esisteremo sempre indipendentemente da loro.
E questo non è, per come lo vivo io, un vuoto esercizio di retorica. Te lo garantisco.  ;)
Buon viaggio, caro Piero.

Offline NoSurrender

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #157 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 18:21:59 »


Non è possibile assicurarli che la xxxx non vincerà lo Scudetto (evento temo anzi probabile, ad oggi, con buona pace di chi dopo ogni vittoria li vede sempre più vicini all'inizio del crollo. Mah...) né, tantomeno, garantire loro che la Lazio, il prossimo anno o negli anni a venire, reagirà per compensare lo smacco. Mi sento anzi di prevedere che non avverrà nulla di tutto ciò, purtroppo. Felice di essere smentito, chiaramente.

Se frequento questo spazio e condivido la passione per la Lazio lo faccio con l'intenzione di confrontarmi in maniera serena, appassionata e, per quanto possibile, oggettiva: allo stato, dunque, non trovo un argomento oggettivo in grado di tranquillizzare il laziale.

La xxxx forse vincerà quest'anno e si ripeterà negli anni a venire e la Lazio, magari, non vincerà nulla per i prossimi dieci anni. Come rendere dunque accettabile, senza suicidi collettivi, questo ipotetico scenario estremo?

Forse, penso io, richiamando, come ho provato a fare, quei principi fondanti cui, ritengo, ci dovremmo sempre richiamare. Ricordando cosa siamo, da dove veniamo e dove andremo e, soprattutto, perché NOI esistiamo e esisteremo sempre indipendentemente da loro.
E questo non è, per come lo vivo io, un vuoto esercizio di retorica. Te lo garantisco.  ;)

Per te non sarà vuoto esercizio, ma è retorica.

Comunque non ho detto che sia una posizione strumentale. E' una posizione rassegnata, ok, perfetto.
Per te è consolatoria, per me, no.
Siamo tutti diversi, grazie a Dio.
Sono felice per te, che la vivi così.
Te lo ripeto, di fronte ad un'argomentazione di questo tipo mi arrendo.
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Offline franz_kappa

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #158 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 18:42:24 »
Te lo ripeto, di fronte ad un'argomentazione di questo tipo mi arrendo.
Non capisco... Ti arrendi (smentendo il tuo nick...  :P) rispetto a cosa?
Ti ritieni non compresa nel tuo attuale stato d'animo?
Oppure mi ritieni incapace di comprendere le tue, rispettabili, ragioni?

Guarda che, giusto per essere chiari, attualmente non sono né rassegnato né consolato. Mi rode, anzi, abbastanza. E tremo all'idea di quello che ritengo accadrà senza che io possa fare alcunché per impedirlo.
Però ne prendo atto, semplicemente.
E tento di ricordare a me e a chi vuole condividere il suo stato d'animo perché tifiamo Lazio e COSA è, per noi, la Lazio.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline NoSurrender

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #159 : Lunedì 28 Ottobre 2013, 18:56:26 »
Mi arrendo nel senso che non argomento più perché quando si provano emozioni diverse o, pur provando simili sentimenti, c'è un diverso meccanismo di difesa, è inutile confrontarsi ancora.

Non posso che prendere atto che i tuoi meccanismi di difesa (razionalizzazione, idealizzazione,intellettualizzazione) o quelli di altri qui sopra (negazione, rimozione) funzionano meglio dei miei.

Io al massimo arrivo alla regressione (infantile) ...

Si scherza, ovviamente, dato che non parliamo di inconscio, ma un fondo di verità c'è, nel senso che evidentemente alcuni di noi sono più fragili e meno consolabili da argomentazioni varie.

Attenti, voi, però, che poi la necessità di elaborazione del lutto (per tornare all'inizio del topic) vi si presenterà tutta insieme, eh?  ;)

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