Autore Topic: Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo  (Letto 35671 volte)

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Offline ML

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Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« : Lunedì 21 Ottobre 2013, 14:17:20 »
Sono sinceramente stupito. E preoccupato. A parte un messaggio privato di No Surrender (che abbraccio) non riesco a ritrovare nei laziali che conosco - di persona o virtualmente - il mio stato d'animo di oggi. Ieri è stata scritta una pagina drammatica di questo campionato: perché è vero che non s'è mai visto un campionato finito a ottobre, ma neanche s'è mai vista una squadra che vince le prime otto e poi lo perde. Ormai non c'è più neanche l'appiglio del vantaggio esile, ché 5 punti all'ottava sono parecchi. Quello che realisticamente ci aspetta, nei prossimi sette mesi, è una doccia scozzese di speranze e disillusioni, poiché da un lato le merde non hanno la forza per vincere lo scudetto con tante giornate d'anticipo, e dunque ogni tanto inciamperanno, ma dall'altro l'hanno già opzionato, anche grazie a una pochezza avversaria forse senza precedenti. A meno di un miracolo ci aspettano sette mesi di cavalcata più quattro di festeggiamenti. Un anno intero da vivere in apnea, proprio nel momento in cui la Lazio sta cambiando pelle e paga il prezzo del rinnovamento con inevitabili alti e bassi, più bassi che alti per il momento.

Il mio stato d'animo è di tristezza, sgomento, rabbia. Vorrei aver sofferto ieri tutto quel che c'era da soffrire e invece so che non è così. Che siamo solo all'inizio. Dell'amaro calice abbiamo bevuto appena un sorso. Mi farebbe bene sapere di non essere solo, in un momento del genere, e invece più parlo, più leggo, e più capisco di essere veramente solo come un cane. Solo col mio malessere cosmico. Ci sono quelli che vivono fuori Roma e fondamentalmente se ne fottono, e non fanno nulla per nasconderlo, e si divertono pure a infierire sulla mia sofferenza. Ci sono i veri sportivi, che in fondo il calcio è un gioco e se alla fine avranno meritato gli batteremo le mani come è giusto che sia. Ci sono gli ottimisti a buffo, quelli che sicuramente andrà tutto bene, quelli che quando ti molla l'amore delle tua vita ti dicono "vedrai che chiusa una porta si apre un portone", te lo dicono cinque minuti dopo e tu vorresti mettergli le mani addosso, prenderli a calci nel culo mentre li insulti; ottimisti prima della stagione, e mi va bene, ottimisti dopo il derby, quando già s'era capito che aria tirava, ottimisti nel giorno in cui Juve e Napoli cedono di schianto, ottimisti fino all'ultimo e se va male ottimisti per l'anno prossimo. Io ho il sospetto che non soffrano, questi ottimisti: tanto l'amore della tua vita ha mollato te, tanto sei te quello che dello scudetto delle merde lo vive come una malattia terminale. Gli ottimisti a buffo, che odio porca puttana... Poi ci sono quelli che se la prendono con la Lazio, come se la Lazio non avesse fatto tutto quello che doveva appena cinque mesi fa, quando il calcio sembrava finito dopo la nostra vittoria definitiva. Come se i 24 punti le merde li avessero conquistati interamente contro di noi. Ok, abbiamo perso un derby perché avevamo tutti meno fame, tifosi e squadra: ma che gusto c'è a vincere se per un attimo, per qualche mese ogni 10 anni, non ti metti tranquillo a goderti la vittoria? Gli ottimisti a buffo e i perennemente insoddisfatti, quelli sempre con la bava alla bocca, sono solo le due facce di una stessa medaglia: sono talmente fissati sulla loro mentalità da perdere il contatto con il reale; gli ottimisti non soffrono per le sconfitte, i pessimisti non godono per le vittorie. E in momenti del genere sono molesti entrambi. Infine ci sono gli egocentrici. Quelli che adesso stanno male non tanto perché la roma è prima, ma soprattutto perché avevano sbagliato la previsione. Se io fossi così ora dovrei essere al settimo cielo... Meno male, tutto sommato, che non sono così. Meglio stare da cani che essere costretto a inventare paradossi - tipo che era meglio perdere il 26 maggio (cosa che nessuno ha mai detto, nessuno ha mai pensato, nessuno arriverà mai a pensare neanche se le merde dovessere infilare un filotto di cinque scudetti più due Champions) - solo per sentirsi migliori, perché evidentemente sentirsi migliori è sufficiente ad allontanare il rodimento di culo. Beati voi, tutti quanti.

Beati voi ma non mi siete per niente d'aiuto. Beati voi ma mi fate lo stesso effetto dell'edicolante che se la ride, delle radio romaniste, dei titoli del Corriere dello Sport. Con le radio ho smesso da un mese, nelle pagine sportive dei giornali ormai salto regolarmente il calcio, e adesso dovrò interrompere pure col forum. Torneranno tempi migliori, la vera lezione da imparare è che loro hanno accettato la sconfitta di maggio senza minimizzarla (gliene va dato atto) e dopo aver elaborato il lutto l'hanno trasformato in energia. Questo è quello che dobbiamo fare, nei prossimi mesi. Non nasconderci dietro a un vuoto ottimismo o a una nobile sportività. Non scaricare la nostra frustrazione sulla Lazio o su pezzi della Lazio. Non correggere il tiro nei pronostici puntellando coi numeri il facile senno di poi. Dobbiamo farci tornare la fame, la voglia di calcio, di Lazio e di vittoria. Diamogli un senso, almeno, a questa montagna di merda. E speriamo di risentirci presto.

Pomata

Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #1 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 14:26:37 »
Nosurrender, devi fare gli straordinari :D

Comunque rispetto il tuo dolore, ma il lutto celebriamolo a maggio.

Offline MCM

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #2 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 14:30:53 »
Fa tutto parte del circo di sfottò folkloristici che è normale due tifoserie rivali si fanno a vicenda vero?
No perchè se invece sei serio ti dò il numero del mio analista.

Pomata

Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #3 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 14:32:49 »
Fa tutto parte del circo di sfottò folkloristici che è normale due tifoserie rivali si fanno a vicenda vero?
No perchè se invece sei serio ti dò il numero del mio analista.

Ha già quello di Nossur...solo che lei è impegnatissima con se stessa :D

Dai su ML, da parte mia non aprirò più topic che, come dice merlino, portano jella.

ThomasDoll

Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #4 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 14:45:05 »
Parliamo di eventi che non siamo in grado di controllare: tutto il dolore del mondo non gli impedirebbe di vincere, se ce la fanno sul campo. Non sembra calzare, a prima vista, il paragone del 2001, quando VOLEVANO farli vincere, se non per l'effetto scatenante legato a un nostro trionfo. Non calza nemmeno quello dell'83, che era l'inevitabile epilogo di una superiorità netta. Questo 2013 è senza paragoni, perché manca, appunto, l'antagonista, mancano per il momento gli aiuti del burattinaio e manca anche la grande squadra. Mi viene in mente l'Inter-record di Trapattoni, che un po' fece una cosa enorme lei e un po' si giovò della mancanza di avversari. Non essendo eccelsa né in quantità né in qualità e avendo abituato tutti a saper inventare sempre nuovi raffinati modi di fallire gli obiettivi, la roma non si può considerare già campione, ma certo è favorita. Tenere i nervi saldi o finire travolti dall'angoscia non cambia niente. Siamo osservatori. Non ci possiamo fare un cazzo, se non sperare.
Purtroppo la storia dice che a un trionfo loro non segue mai una grande reazione nostra, ma forse questo si deve al fatto che loro non vincono mai un cazzo. Speriamo l'epilogo sia questo anche quest'anno. Di più non si può fare.

Offline Matita

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #5 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 14:51:37 »
E' una questione di tempistica.
Sono una peersona che manco quando se la rompe la "capoccia" se la fascia, figuramose co 7 mesi d'anticipo, ma coe detto capisco il tuo stato d'animo. Ma non riesco a credere che uno che il 26 Maggio era allo stadio pronto a tutto , oggi sia diventato cosi'.
No,ML caro , sei solo* oggi come lo eri alle elementari e superiori , in classi con tanti di loro e pochi di noi , ma sono sicuro non ti sei mai fatto mettere da un lato. E non ci credo lo farai oggi (sempre co 7 mesi d'anticipo).
Io andrei a rileggere cosa si scriveva il 25 di Maggio per capire che in fondo o ingigantiamo tutto , perchè allora eravamo anche disposti a barattare 10 scudetti loro pur di vincere  e oggi invece si rivedono certi baratti.
Allora delle due l'una, o vale sempre o non vale mai.
Io come te alla battaglia finale ci sono stato e sono tornato con la testa del nemico. Fortunatamente si parla di sport e qualora dovesse accadere un contrario piu' o meno simile, come i tuoi timori stanno costruendo , io la mia testa non andro' a consegnargliela , ma me la dovranno staccare , ovviamente dopo avermi preso.
Anche a me rode il culo , solo che cerco di non farlo trasparire , non sono scaramantico ne ossessionato.
Il mio "sticazzi mmerde" sara' tanto piu' vigoroso e di valore tanto quanto avranno loro in dote , dallo "zeru" ad "altro".
Ma qui stiamo gia' a Maggio,mentre tra una settimana alle 17.00 è buio. I conti non tornano.
Eppoi ogni cosa e ciclica, ora gli va tutto bene. . .

*Come sempre se sei della Lazio.
Si er papa te donasse tutta Roma
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Offline pizzeman

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #6 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 14:53:49 »
ML sta soffrendo. E si capisce bene perchè.
Aveva questo incubo a giugno e adesso lo vede materializzarsi.
Starei come lui, stessi a Roma, credo.
Invece posso guardare con distacco il dolore, come se vedessi mio cugino che sta per perdere la mamma, il mio dolore per la perdita di una zia non sarà mai paragonabile al suo. E me ne rendo conto.
Gli do la mia solidarietà, anche perchè ha fatto un'analisi lucidissima.
Il problema non è la Lazio, è che quelli stanno facendo qualcosa di inimmaginabile.
Qualcosa che se dovesse andare a buon fine sarebbe disastroso per la Lazio.
E di questo pochi se ne rendono conto.
Ma la Lazio e i laziali non possono farci niente.
intanto s'è rotto totti, e domenica di nuovo tutti sul trespolo.
Non il nome dietro, ma il simbolo davanti.

Offline MagoMerlino

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #7 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 14:55:13 »
Credo ci siano molte persone a cui rode tremendamente il culo. Anche qui sul forum, è che ancora sono devoti alla propria coerenza e tutto sommato sperano che il momentaccio passi (sono illusi, lo so....).
Di certo non credo che interrompendo col forum tu possa risolvere qualcosa. Anzi. In certi casi può essere utile continuare a confrontarsi anche con chi la pensa diversamente. Magari hanno ragione loro (non ci credo ma lo scrivo lo stesso...).
Bisogna ricompattarci e fare fronte (sono illuso, lo so....). Sono convinto che Pazzini segnò quei gol perchè noi tutti, dopo mesi di errori, cominciammo, volenti o nolenti (....) a fare le cose giuste, a remare tutti per lo stesso verso.
Molti lo sanno, molti non lo ammetteranno mai. Parecchi lo negheranno sempre.
Di certo non è estraniandosi dalla lotta che si trova la soluzione.
Incazzati, ma insieme a quanti sono incazzati come te.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

ThomasDoll

Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #8 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 14:55:56 »
ML è un caro amico. Pensa però di soffrire solo lui, e non è così. E' umano, ma non è così.

Offline Matita

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #9 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 14:59:53 »

Bisogna ricompattarci e fare fronte (sono illuso, lo so....). Sono convinto che Pazzini segnò quei gol perchè noi tutti, dopo mesi di errori, cominciammo, volenti o nolenti (....) a fare le cose giuste, a remare tutti per lo stesso verso.


Comincia a scrivere ESATTAMENTE cosa si deve fare.
Ai tempi di pazzini io ero come oggi,  per dire, va bene ?
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Offline The Loner

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #10 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 15:03:41 »
Tante belle parole, ma io, sinceramente, non riesco a trovarne il senso.
Sarà sicuramente un mio limite.
Capirei una cosa del genere a febbraio o a marzo, con i luridi primi con 15 punti sulla seconda. Non a metà ottobre, con 30 partite ancora da giocare.
5 punti di vantaggio sono parecchi? Alla penultima giornata magari, non adesso. Un pareggio e una sconfitta e i 5 punti sono ripresi.
Riguardo quelli che vivono fuori Roma, sarebbe bello non generalizzare, per cortesia.
Io vivo fuori Roma, ma io NON me ne fotto. Al contrario. Ci sto male, anzi, malissimo. Roma è la mia città.
Ma che faccio?
Mi impicco già oggi a un albero, tanto accadrà l'irreparabile, per cui meglio togliersi il pensiero e farlo subito?
Vado a trigoria imbottito di tritolo e mi faccio esplodere, muoia The Loner e tutti i trigorioti...?
Dai su...capisco tutto e tutti, ma ci vorrebbe un minimo di equilibrio.
Mia modestissima opinione, eh?

Offline cuchillo

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #11 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 15:04:31 »
Come ha detto Dario Bersani a David Rossi la mattina del 27 maggio dopo l'editoriale di apertura di quest'ultimo: "Hai parlato con la mia bocca".

Non ho molto da aggiungere al post di ML. Io sono lui.
Diciamo che l'unico tratto distintivo sono i festeggiamenti. Ecco, quelli mi "toccano" di meno. Se vivessi a Zurigo, non cambierebbe granché, in me.

Troverò (oramai parlo all'indicativo futuro, manco al condizionale presente) più insopportabile il Panini 2015 in edicola con la foto di De Rossi, per dire e, più in generale il "4" accostato alla voce roma in fatto di scudetti.
Perché poi io vado alla sostanza sportiva, poco m'importa dei festeggiamenti.

Esco poco la sera, compreso quando è festa
Diciamo che le piazze invase dalla monnezza è il dato che meno rileva ai miei occhi.
Per me je possono pure dà foco a 'sta città, per quanto la trovi insopportabile.
Come se non c'avessi provato a trovare lavoro all'estero o a Parma, nella peggiore delle ipotesi.
Ma non ce l'ho fatta. Per adesso.

Penso che debba succedere qualcosa di clamoroso, adesso però. Prima di Natale.
Un paio di crociati che partono (dico due nomi: Strootman e De Rossi), guai muscolari a raffica, squalifiche esemplari, roba così.
In totale mancanza di antagoniste (tanto da farmi tifare per il Milan di Birsa o l'Inter di Jonathan, a questo sono ridotto) l'unica roccia cui aggrapparsi sono cinque o sei sventure una dietro l'altra, che si consumino in fretta, prima che sia troppo tardi.

Comunque, voglio mantenere ancora un brandello di lucidità e aspettare il prossimo lotto di partite.
Dico che se il distacco resta questo fino a Natale su un paio di squadre, la speranza ce l'avrò ancora. Quello che io temo è che la forchetta possa, invece, allargarsi e che - Iddio non voglia - se Juve e Napoli vanno avanti in CL, molto probabilmente, si giocherà a non farsi male per i primi 3 posti e nulla di più.
A Juve e Napoli di arrivare seconda e terza va più che bene, se avranno drenato tanti danari dalla CL, metti dovessero arrivare fino alle semifinali. 
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline franz_kappa

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #12 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 15:12:23 »
Caro ML, se mi leggi rifletti su quanto scrivo: nella solitudine non c'è salvezza, non c'è ristoro, non c'è rifugio.
Non ci lasciare, perché questo è il momento di stringersi e compattarsi e non certo, se permetti, quello di isolarsi.

Non mi permetto di dire che non stai bene. Registro, da quello che scrivi, che stai vivendo un profondo malessere. Lo rispetto e lo comprendo. Anche perché la penso come te: credo che la xxxx vincerà il campionato e la cosa non può rendermi felice. E non trovo affatto le tue parole avventate. Siamo solo a ottobre, vero. Ma alcuni di noi (me e te e forse anche cuchillo, se ho capito come la pensa) credono di intuire sin da ora come andrà a finire. Felicissimi (ridicolo eufemismo) di sbagliare, evidentemente.

Ma credo che solo il confronto, continuo, quotidiano, incessante tra noi - inclusi i più molesti, pedanti e irritanti (che qualcosa di buono da dire lo hanno sempre. E se non ce l'hanno c'è sempre l'ignora utente, che minimizza i contrasti) - possa aiutarci a vivere o, meglio, sopravvivere.

Se sono diventato un laziale migliore e, in piccola parte, una persona migliore, lo debbo anche al costruttivo confronto che ho avuto modo di stabilire in 14 anni di forum della Lazio (Lazionet e ora Biancocelesti) con una comunità di persone piacevoli e in alcuni casi semplicemente eccezionali, cui mi accomuna di base l'amore per la Lazio ma anche, spesso, una comune visione del mondo o, almeno di certe cose del mondo.

Siamo sempre assieme, ormai da una vita, nei momenti felici e vogliamo isolarci ora?
Delittuoso, semplicemente.
Torna presto a scrivere, dunque. Sono certo troverai qualcuno che saprà raccontare il tuo stesso stato d'animo. E ti sentirai meno solo nel sopportare il peso del nostro attuale malessere di tifosi della Lazio.

Postilla: in questo momento, per me e per alcuni di noi, ci sarebbe un solo modo per non soffrire. Non essere della Lazio. O, peggio, essere della xxxx. Visto che le due opzioni NON ESISTONO, semplicemente, io arrivo a scrivere che - consapevole di scivolare nella melensa retorica. Però sono sincero - sono felice di essere quello che sono stato, che sono e che sarò. Anche se oggi esserci significa prepararsi all'infausto evento.
Ecco dunque che esistere, esserci, "restare vivi" come scriveva oggi l'ottimo Frank 73, sia l'unica, inevitabile, risposta.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Frank 73

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #13 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 15:17:57 »
Starei come lui, stessi a Roma, credo.

Non sono d'accordo col fatto che un laziale lontano da Roma soffra meno.
Ho quarantanni e per i primi venti la Lazio l'ho vissuta lontano da Roma, anche se le domeniche ero sempre presente allo stadio.
Da ventanni sono a Roma e quindi la vivo in città.
Gli anni '80 romanisti li ho vissuti lontano da Roma, il 2001 a Roma.
Non ho trovato alcuna differenza, ci ho sofferto (tanto) allo stesso modo, ma ho cercato sempre (a quelli) di non farglielo vedere.
La sofferenza uguale deriva dal fatto che il dispiacere era per la Lazio, per la quale lo scudetto della parte avversa era un colpo, una sconfitta nell'ambito della rivalità che ci divide.
Sentirla in modo diverso per il fatto che viviamo a Roma vuol dire che non soffriamo tanto (o non solo) per la Lazio (che è la stessa, sia che abitiamo a Garbatella, sia che dimoriamo sulle isole Figi), quanto per noi stessi e per i nostri rapporti interpersonali (con quelli).
Insomma... ce sfottono, ce cojonano, ce deridono, ecc.
Certo mi scoccia, ma a me se la Xxxxx vince lo scudetto dispiace soprattutto per la Lazio, che perde un colpo rilevante nell'eterna sfida con l'antagonista cittadina, e quindi ci soffro maledettamente. Ma ci soffrirei anche se abitassi su un atollo sperduto.
Che fare allora? Che rimedi abbiamo per evitare il lutto?
Io ne ho solo uno, mostrare di essere vivo. E quindi non vedo l'ora di andare allo stadio a vedere Lazio-Cagliari.
"Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio" (S. Cragnotti)

Offline Reflexblue

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #14 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 15:18:59 »
Hai toccato un tema a me caro: la solitudine del laziale. Ti capisco, ti sono vicino e quoto tutto l'intervento tranne l'ultimo capoverso perché un loro trionfo non cambierà il corso del nostro futuro. La reazione dovrebbe, in primis, partire dall'alto e noi non abbiamo le risorse (non solo economiche) per allestirla e concretizzarla.
Tra l'altro ho l'impressione che tu stia mitizzando un evento, il 26 maggio, che hai eletto a simbolo della loro rinascita e che consideri il propellente mentale della loro straordinaria cavalcata. Secondo me, invece, è solo una delle tanti componenti del loro successo.

Ieri ho scritto che della stagione della Lazio ormai non me ne frega un cazzo, però ero allo stadio il giorno di Lazio-Reggiana (avevo però solo otto anni, quindi è più che altro un merito da ascrivere a mio padre), di Lazio-Fiorentina, di Lazio-Napoli. Ci sarei stato anche contro l'Udinese se non l'avessero anticipata per motivi di ordine pubblico.
Insomma, ognuno ha il proprio carattere e la propria sensibilità. Io penso che, comunque vada, continuerò a seguire il forum e a confrontarmi con gli altri.

Zapruder

Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #15 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 15:22:09 »
Bah.

Stiamo parlando di calcio, è sempre il caso di ricordarlo.

Invece mi tocca leggere che

tanto sei te quello che dello scudetto delle merde lo vive come una malattia terminale.

E' un tuo modo di vivere certe situazioni. Ma immagino riesca a renderti conto, sia pure in questa fase di scarsissima lucidità, che non puoi certo pretendere che ci sia una sola persona, al mondo, che trovi condivisibile una visione come questa. Questa, come il resto del tuo delirio.

A te non serve una pausa dal forum, ma proprio dal calcio. Il concetto di tifo e rivalità cittadina mi pare esserti sfuggito parecchio di mano. Forse è addirittura il caso di cancellare questo topic penoso.

Offline SAV

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #16 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 15:28:17 »
Daje, ML!
Non ti buttare giù, cazzo!
Questa giornata calcistica è stata devastante, ma per fortuna il campionato è veramente lungo.
Abbiamo perso un campionato con 7 punti di vantaggio a 7 giornate dalla fine, in cui l'avversario era uno dei Milan più sgangherati degli anni 90 e loro non possono perdere un campionato con 5 punti di vantaggio a 30 giornate?
Non mi considero un "ottimista a buffo" e forse neanche ottimista, ma non sono certamente pessimista cosmico.
Credo che bisogna essere semplicemente realisti e il realismo vuole che non ci si può fasciare la testa con tanto anticipo.
Se poi vinceranno lo scudetto, sarà drammatico (credo che quell'estate del 2001 sia stata la peggiore della mia vita... lo so... ho fortunatamente avuto una vita serena senza troppi drammi...), ma fino a che non succede, voglio almeno sperare che tutto vada per il verso giusto.
Quindi forza Udinese!  Forza Juve e Forza Napoli!

ThomasDoll

Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #17 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 15:28:47 »
Lungi da me voler eccedere con la retorica, ma ragazzi, nel corredo del laziale deve esserci la forza di affrontare un momento come questo. Se si sceglie una squadra che ha una nemica mortale si accetta il fatto di poter vivere un momento come questo. Non è come essere juventini con questo Torino. Non è come essere del Genoa o della Samp. Potremmo avvicinarci con interisti e milanisti, che sanno che l'altra prima o poi vincerà. Ma anche per loro è più facile, perché succede spesso. Noi abbiamo una rivale che vince raramente, come noi del resto. Bisogna conviverci, e quando questo accade bisogna sapersi piegare senza spezzarsi. E aspettare la rivincita. Non c'è altro modo. 

Offline disabitato

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #18 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 15:36:26 »
Alla dinamo a questo punto basta un andamento rejano (1,80 punti/partita) per vincere lo scudo con la pipa in bocca.

Grattateve, fate come ve pare, ma a meno di un tracollo "LazioStyle 2013" (circa un punto a partita) dovuto a rosa corta, infortuni o qualche manna dal cielo che li spazza via, non vedo come possano perdere questo scudetto.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline franz_kappa

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Re:Il lutto: come lo stiamo vivendo e come dovremmo elaborarlo
« Risposta #19 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 15:38:09 »
[...]
Bisogna conviverci, e quando questo accade bisogna sapersi piegare senza spezzarsi. E aspettare la rivincita. Non c'è altro modo.
Qualcuno, un po' di tempo fa, associò ai laziali una proprietà fisica particolare, che ben s'attaglia al tuo auspicio ("flectar non frangar"): la resilienza.
Però, mannaggia, non riesco proprio a ricordare chi fosse l'autore di quel post...  8)
Buon viaggio, caro Piero.