Autore Topic: Lazio d'attacco, Petko ridisegna l'assetto tattico  (Letto 692 volte)

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Lazio d'attacco, Petko ridisegna l'assetto tattico
« : Giovedì 10 Ottobre 2013, 14:12:36 »
www.ilmessaggero.it



Vladimir Petkovic sta cambiando pelle alla Lazio. Una squadra diversa alla quale l’allenatore cerca di conferire una nuova fisionomia e un nuova identità di gioco, proiettata verso il futuro, grazie agli innesti di giovani di talento. I nomi tanto sbandierati dalla società, in sede di mercato, che potrebbero diventare importanti. Così quella che, nella trasferta di Coppa, sembrava una formazione sperimentale ha trovato sorprendente conferma in campionato. Una piccola rivoluzione tattica, auspicata da più parti e sponsorizzata dalla stessa dirigenza. La necessità di un mutamento di rotta nasce dalla difficoltà nel segnare gol, dall’assetto a una punta diventato scontato, dal mancato acquisto di un attaccante di spessore internazionale. Un problema emerso già nella passata stagione e accentuato dall’assenza di un calciatore duttile come Mauri, in grado di assecondare Klose.

 TROPPI FANTASISTI
 Gli infortuni di Radu e del tedesco, e i risultati non in linea con le aspettative, hanno indotto il tecnico ad affrettare i tempi del cambiamento. Petkovic, abbandonando il caro e collaudato 4-1-4-1, ha deciso di varare un assetto più offensivo proponendo l’inedito 4-3-3. Per farlo ha lanciato nella mischia i ventenni Anderson, Perea, Keità, oltre a Onazi. Talento, freschezza e velocità al servizio della squadra per compiere un salto di qualità che comunque non c’è ancora stato. Almeno nei risultati. Ma il futuro è già cominciato. Negli ultimi 2 incontri l’allenatore ha potuto effettuare esperimenti tattici interessanti e vedere all’opera quegli elementi che non aveva potuto utilizzare prima. Avrà la possibilità di insistere con questo modulo anche nelle prossime partite, fino a quando non torneranno disponibili gli infortunati. Alla luce delle prime indicazioni appare evidente come nell’organico ci siano tanti trequartisti o mezze punte e pochi attaccanti di ruolo: Hernanes, Ederson, Anderson, Keita, lo stesso Perea. Difficili farli coesistere, anche nel 4-3-3, alcuni sembrano anime gemelle e questo rischia di creare equivoci e di complicare il lavoro del tecnico. Molta qualità e fantasia ma pochi che vedono la porta. La sensazione è che Anderson, per incidere con le sue notevoli doti, debba muoversi più nel cuore della manovra e non sacrificarsi in compiti di copertura. Parla lo stesso linguaggio calcistico del Profeta ma la convivenza tattica è tutta da verificare. A Petkovic il compito di trovare gli equilibri giusti, per non rinunciare agli elementi di maggior spessore qualitativo.

 DUE PUNTE
 I giovani dovranno sfruttare al massimo i prossimi impegni per inviare altri segnali forti e convincere l’allenatore a continuare con la rivoluzione e la linea verde. Sarà interessante vedere le scelte che effettuerà il tecnico quando potrà contare nuovamente sia su Radu, che su Klose. Con loro due titolari, Lulic dovrebbe tornare a centrocampo Anderson e Perea in panchina. Ma, proprio in funzione del cambiamento, il condizionale è d’obbligo in quanto esiste la concreta possibilità che Klose e Perea possano anche giocare insieme, in modo da rendere più fisico e incisivo un attacco che fatica e segnare. Un giovane rampante al fianco di un campione.

 IL RUOLO DI ANDERSON
 La Lazio a 2 punte potrebbe davvero rappresentare la grande novità tattica, con Candreva più centrocampista che attaccante. Ma Petkovic dovrà trovare la collocazione ad Anderson e, considerando Hernanes un titolare quasi intoccabile, il talentuoso brasiliano potrebbe entrare in ballottaggio con Perea come spalla di Klose. La presenza di numerosi calciatori, dalle caratteristiche simili, non facilita il compito del tecnico che ha persino la possibilità di proporre un assetto con 2 trequartisti alle spalle di Klose. Tanti dubbi che saranno dissipati nelle prossime gare in una Lazio che, però, già guarda al domani.

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