Autore Topic: Lazio, profondo rosso  (Letto 593 volte)

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Lazio, profondo rosso
« : Mercoledì 9 Ottobre 2013, 13:40:09 »
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Bilancio chiuso per la prima volta con una perdita di 5 milioni E nell’ultima campagna acquisti Lotito ne ha spesi altri 23



Allarme rosso. Per la prima volta da quando c'è Claudio Lotito alla guida, la Lazio chiude un bilancio in passivo. Per la precisione, stando alla nota riportata dalla società biancoceleste, l'esercizio 2012/13 - chiuso lo scorso 30 giugno - fa segnare un risultato netto negativo di 5.39 milioni di euro e non più un utile di 0.1 milioni, comunicato lo scorso 21 settembre al termine della riunione del Consiglio di Gestione.

Cosa è cambiato? Perché i conti della Lazio sono in rosso? La risposta è fornita dalla stessa società biancoceleste. «Il Consiglio di Gestione ha modificato il progetto di Bilancio sulla base di un'indicazione della Società di Revisione che, per quanto opinabile, ha ritenuto di dover seguire per motivi prudenziali». Di cosa si tratta? Semplice: venti giorni fa il Consiglio di Gestione aveva inserito nel bilancio la cessione di Libor Kozak all'Aston Villa, una plusvalenza da oltre 6 milioni di euro formalizzata però dalla Lazio a inizio settembre. L'operazione è stata trasferita, come naturale, al primo trimestre dell'esercizio 2013/14, lasciando il bilancio biancoceleste in rosso.

Fatta la necessaria premessa, è giusto approfondire il primo dato negativo della Lazio da nove anni a questa parte. Un «rosso» per la verità annunciato, perché nel corso della stagione il bilancio biancoceleste non aveva mai presentato il segno più: 5.02 milioni di perdita nel primo trimestre diventati 6.56 nella semestrale chiusa al 31 dicembre; e poi ancora meno 2.9 milioni di euro nel terzo trimestre. Un trend che la Lazio non è riuscita ad invertire, chiudendo in rosso dopo gli utili record delle ultime due stagioni (4.22 milioni di euro nel 2011/12, addirittura 9.98 nel 2010/11).

Entrando nello specifico, sui conti biancocelesti pesano i costi extralarge: 114.5 milioni di euro, in crescita del 19 per cento rispetto alla stagione precedente. Sulla cifra incidono naturalmente gli oltre 64 milioni destinati agli stipendi dei «dipendenti» (+18 per cento), in particolare dei 45 calciatori pagati dal presidente Lotito. I costi extralarge annullano la contemporanea crescita dei ricavi - da 95.5 a 109.8 milioni di euro (+15 per cento) - garantita per intero dall'incremento dei proventi incassati dalle tv (64.4 per cento dei ricavi totali), da 55 a oltre 70 milioni.

Dato il quadro appena esposto, la domanda è inevitabile: per quale motivo nell'ultima campagna acquisti Lotito ha speso 23 milioni di euro (incassandone solo una decina), dimenticando la trattativa Yilmaz sfumata al fotofinish? La risposta è racchiusa in altri numeri. Nel prossimo bilancio la Lazio potrà aumentare ancora il fatturato, grazie ai maggiori introiti in arrivo dalla Uefa per i quarti raggiunti in Europa League (circa 8 milioni a fronte dei 6 milioni incassati nella stagione precedente), alla vittoria della Coppa Italia (5 milioni) e alla Supercoppa (1.8 milioni). Ma soprattutto il monte ingaggi risulterà ridotto grazie alla partenza di Zarate (12.26 milioni risparmiati). Ecco perché, nonostante il rosso, Lotito non è preoccupato dal primo bilancio negativo.

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