Autore Topic: La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta  (Letto 4458 volte)

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ThomasDoll

Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #40 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 13:47:37 »
Il giocatore in questione (modesto a mio parere) era (è) Foggia.

Uno che in carriera poteva fare molto di più.
A proposito di giocatori modesti, ma tra gol annullati validi, pali e traverse, quanti gol poteva fare Amarildo l'anno che è stato da noi? Secondo me almeno 18...

Offline Andre

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Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #41 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 14:38:55 »
se non ricordo male prese tanti legni quanti i gol segnati
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Zapruder

Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #42 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 14:44:08 »
C'ho rimuginato per anni, e mi sono convinto del fatto che lo scudetto del '99 svanì soprattutto nel secondo tempo del derby di ritorno. All'intervallo eravamo 2-0 per i suini, a quel punto si doveva ragionare: non perdiamo da quattro mesi, abbiamo ancora 4 punti sulla seconda, lasciamo scorrere la partita senza altri danni, chi se ne frega del derby. Invece andammo di rosicata e Nesta e Mihajlovic si fecero inutilmente espellere, sommando le loro squalifiche a quelle di Negro e Pancaro, e preparando così nel peggiore dei modi la partita con la Juventus.

Offline cuchillo

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Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #43 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 14:47:25 »
Eh, sì, Amarildo prese un po' di legni.
Soprattutto, ricordo una traversa e un palo contro la Cremonese, alla terza d'andata.
Sembrava non dovesse mai arrivare il primo gol.
Poi arrivò una doppietta alla quinta contro il Lecce in cui annichilimmo la squadra di Mazzone che di tutta risposta, nell'intervista post-partita disse che Moriero era più forte di Di Canio. Per carità, non che Di Canio abbia fatto una carriera sensibilmente migliore di quella di Moriero (il salentino ha fatto anche un po' di partite in nazionale) ma come classe pura il divario è rimasto anche dopo. 
E comunque se Di Canio andò alla Juve e Morierò solo 3 anni dopo al Cagliari un motivo ci sarà pure stato.
La sera a "Goal di notte" andarono Gregucci e un emozionatissimo Nardecchia.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline cuchillo

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Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #44 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 15:01:15 »
C'ho rimuginato per anni, e mi sono convinto del fatto che lo scudetto del '99 svanì soprattutto nel secondo tempo del derby di ritorno. All'intervallo eravamo 2-0 per i suini, a quel punto si doveva ragionare: non perdiamo da quattro mesi, abbiamo ancora 4 punti sulla seconda, lasciamo scorrere la partita senza altri danni, chi se ne frega del derby. Invece andammo di rosicata e Nesta e Mihajlovic si fecero inutilmente espellere, sommando le loro squalifiche a quelle di Negro e Pancaro, e preparando così nel peggiore dei modi la partita con la Juventus.

E' chiaramente il più grande rammarico. Nesta, passi. Era un ragazzo, sentiva la partita. Si prese 3 giornate, poi ridotte a 2 per aver poi detto bastardo a Borriello (così si disse) cui poi, pentitosi, strinse la mano prima di uscire dal campo. Ma a Sinisa non ho mai perdonato quel rosso da cretino per la scaramuccia con Paulo Sergio. A parte che oggi, grasso che cola se ti danno il giallo per una scaramuccia come quella.

Alla fine del primo tempo, l'unica speranza era che nessuno perdesse la testa. Credo che un tecnico più malizioso di Eriksson avrebbe fatto di tutto per far capire ai suoi ragazzi che non era il caso di rischiare anche la partita successiva. Non andò così.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Brocchi 63

Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #45 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 15:45:32 »
Tra i derby ricordo una traversa di Dezotti in un derby che finì 0-0 (quell'anno vinse lo scudetto l'inter del Trap. 1989 ?)

Zapruder

Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #46 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 15:46:36 »
Va detto che andammo tutti allo stadio con una strana inquietudine, per via della solita rimonta milanista: sotto 0-1 in casa col Parma, strapazzati in lungo e in largo, pescarono un autentico jolly con Maldini e poi vinsero la partita. A quel punto era chiaro chi fosse l'unica reale rivale per quello scudetto. Dopo il primo tempo, tutti pensavamo a come poter evitare la probabile sconfitta, non agli sviluppi futuri. Stessa cosa, probabilmente, accadde anche alla squadra: per questo dico sempre che, nel 10% di possibile valore aggiunto dell'allenatore e nel 5% del nome che ti porti dietro, una quota va anche alla capacità di rimanere impermeabile all'ambient(on)e che ti circonda. Ma noi all'epoca non avevamo né il 5% - di cui invece usufruiamo in parte oggi, proprio per effetto di quegli anni - né tutto il 10 di Eriksson: anche se va detto che perfino uno come Capello si rammaricò di non aver potuto vincere lo scudetto del 2002 - quando i suini erano nettamente i più forti di tutti, a differenza dell'anno precedente - perché "in questa città non si può vincere due volte di seguito".

Vabè. Morirò col peso di quel campionato sulla panza, non mi passerà mai. 

Brocchi 63

Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #47 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 15:51:55 »

C'ho rimuginato per anni, e mi sono convinto del fatto che lo scudetto del '99 svanì soprattutto nel secondo tempo del derby di ritorno. All'intervallo eravamo 2-0 per i suini, a quel punto si doveva ragionare: non perdiamo da quattro mesi, abbiamo ancora 4 punti sulla seconda, lasciamo scorrere la partita senza altri danni, chi se ne frega del derby. Invece andammo di rosicata e Nesta e Mihajlovic si fecero inutilmente espellere, sommando le loro squalifiche a quelle di Negro e Pancaro, e preparando così nel peggiore dei modi la partita con la Juventus.

Bah, non lo so se era scontata la sconfitta. Ricordo solo che sul 2-1 ci fu una palla che attraversò tutto lo specchio della porta senza che nessuno riuscì a buttarla dentro (Gazza e Lombardo, vado a memoria). Ero al bar del paese con mio cognato ed un altro amico laziale, tirai i moccoli a grappoli, poi al gol del defecato uno sparuto gruppo di tifosi suini ci prese riccamente per il culo insieme a tifosi occasionali milanisti (disinteressati, eh?).
Durò fino a quando il mio amico non cominciò a far roteare le sedie ...

Zapruder

Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #48 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 15:55:15 »
In ogni caso, provi a riprenderla, ma senza rischiare di aggravare la situazione. Non era la finale secca di Champions o il classico inutile derby salvastagione: c'erano altre sei fondamentali partite, dopo quella.

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Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #49 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 15:58:55 »
Beh quello è palese che ci misero in seria difficoltà per la prossima partita coi gobbi, con una difesa completamente inventata. Mettici pure la cazzata di Marcheggiani ed ecco che il mediasetlanum ci recuperò 6 punti secchi.


Vabè. Morirò col peso di quel campionato sulla panza, non mi passerà mai. 

quello ed anche il 72/73 che ebbi modo di vivere scientemente, truffa a favore dei gobbi inclusa.

Offline Baruch

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Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #50 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 16:18:13 »
A posteriori molto peggio quella prestazione di Nesta rispetto a quella dell'1-5. Tra l'altro quei così non vincevano un derby in casa da 22 anni

Offline cuchillo

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Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #51 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 16:19:38 »
Bah, non lo so se era scontata la sconfitta. Ricordo solo che sul 2-1 ci fu una palla che attraversò tutto lo specchio della porta senza che nessuno riuscì a buttarla dentro (Gazza e Lombardo, vado a memoria). Ero al bar del paese con mio cognato ed un altro amico laziale, tirai i moccoli a grappoli, poi al gol del defecato uno sparuto gruppo di tifosi suini ci prese riccamente per il culo insieme a tifosi occasionali milanisti (disinteressati, eh?).
Durò fino a quando il mio amico non cominciò a far roteare le sedie ...

Gazza? Oddiomio...Se n'era annato da 4 anni... ;)
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Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #52 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 16:32:09 »
Gazza? Oddiomio...Se n'era annato da 4 anni... ;)

Boh andavo a memoria. Uno dei due sicuramente era Lombardo, E ricordo nitidamente quella palla che poteva valere il 2-2.

Offline Baruch

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Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #53 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 17:03:32 »
L'altro era Vieri

Offline DinoRaggio

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Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #54 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 20:12:48 »
Gazza? Oddiomio...Se n'era annato da 4 anni... ;)

E perché, Borriello invece...  :P  ;D
E' chiaramente il più grande rammarico. Nesta, passi. Era un ragazzo, sentiva la partita. Si prese 3 giornate, poi ridotte a 2 per aver poi detto bastardo a Borriello (così si disse)
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline cuchillo

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Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #55 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 20:24:41 »
Tra l'altro, Borriello arbitrò Lazio-Reggina.
Un posto nel nostro cuore dovrebbe averlo, così come Panzino.
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Offline cuchillo

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Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #56 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 20:29:58 »
Tra i derby ricordo una traversa di Dezotti in un derby che finì 0-0 (quell'anno vinse lo scudetto l'inter del Trap. 1989 ?)

Non fu una traversa ma una parata di Peruzzi dopo 10 secondi dall'inizio della partita. Poi non ci furono più occasioni fino alla fine, da una parte e dell'altra. Qualche parata di Fiori ma roca roba alla fin fine.
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Offline ML

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Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #57 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 20:33:44 »
Tra l'altro, Borriello arbitrò Lazio-Reggina.
Un posto nel nostro cuore dovrebbe averlo, così come Panzino.

Anche perché i due rigori di quel giorno furono un chiaro risarcimento per Juve-Parma, come la disputa del secondo tempo di Perugia.

Offline cuchillo

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Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #58 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 20:52:16 »
Il primo, per me, c'era...Tra l'altro, a chi non ha ricordato il fallo di Scorsa in Lazio-Foggia? (Quanti segnali, quel giorno...)

Il secondo, un tuffo triste di Pancaro.  :D
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Re:La fortuna di un giocatore, la fortuna di una squadra ovvero i legni della porta
« Risposta #59 : Giovedì 10 Ottobre 2013, 20:53:49 »
Non fu una traversa ma una parata di Peruzzi dopo 10 secondi dall'inizio della partita. Poi non ci furono più occasioni fino alla fine, da una parte e dell'altra. Qualche parata di Fiori ma roca roba alla fin fine.

Ricordavo parte alta della traversa ma mi fido di più dei tuoi ricordi  ;D