Autore Topic: Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković  (Letto 2122 volte)

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Offline AlenBoksic

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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #1 : Lunedì 7 Ottobre 2013, 21:47:40 »
Grandissimo eroe del 2000.
Grazie di tutto

Offline Andre

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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #2 : Lunedì 7 Ottobre 2013, 21:56:12 »
Ricordo lo stupore quando parti un siluro a Piacenza che mi fece restare di stucco
da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline MCM

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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #3 : Lunedì 7 Ottobre 2013, 22:37:34 »
Giocatore ENORME

Offline MCM

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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #4 : Lunedì 7 Ottobre 2013, 22:43:36 »
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Offline carpelo

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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #5 : Martedì 8 Ottobre 2013, 11:04:22 »
Un grandissimo!
Quanto mi sarebbe piaciuta un'amichevole Lazio-Inter per salutarlo.

Offline disabitato

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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #6 : Martedì 8 Ottobre 2013, 11:05:02 »
un grande!
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Offline AlenBoksic

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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #7 : Martedì 8 Ottobre 2013, 14:12:38 »
Quanto mi sarebbe piaciuta un'amichevole Lazio-Inter per salutarlo.

Magari un bel triangolare al Marakana.
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Offline AlenBoksic

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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #8 : Sabato 12 Ottobre 2013, 07:35:10 »
C’è un pallone, che rimbalza fra sentimento e ricordo, fra amore e scaramanzia, fra speranza e paura, fra gioia e dolore, costruito per fare la spola dall’Italia alla Serbia e viceversa, chiuso in una valigia.Non lo so, in questo momento, mentre ne scolpisco il ricordo, se riuscirò mai a scriverne la storia completa, sua e dei protagonisti che gli sono stati intorno, che non l’hanno mai colpito a pedate, quel pallone... E se, questa cosa, al pallone avrà fatto piacere. So soltanto che è una storia che dovrà essere raccontata, prima o poi, per non mandarla persa, insieme a mille altre, negli anfratti della memoria. Ma intanto, c’è quel pallone...
Marko era in sala operatoria.C’eravamo abbracciati, con la dottoressa Anna Locasciulli del San Camillo di Roma. Era un abbraccio rassegnato, triste, solitario e finale, quello che precede la sconfitta ineluttabile che sta per prendere il posto della speranza che stava per realizzarsi. Era stato trovato un donatore di midollo compatibile... speranza bloccata da un destino beffardo e cinico, proprio all’arrivo della notizia.Marko aveva avuto una emorragia cerebrale, per mancanza di piastrine. Troppe erano state le trasfusioni, si cercava di fargliene, ormai, solo di essenziali.Troppo indebolito il suo organismo, quella mattina Novka mi telefonò, in preda alla follia... Marko era crollato a terra, in strada, sembrava morto.In quella sala operatoria avrebbero tentato l’impossibile, ormai si era davanti all’epilogo, ma nessuno aveva il coraggio di pronunciarle, quelle parole... “E’ finita...”.No, non poteva essere finita e allora avanti col cercare quanti più donatori di sangue e piastrine possibili, avanti con i turni in ospedale a fianco alla mamma, saremo in tanti, sempre presenti.In uno di quei momenti, drammatici e strazianti, arrivò una telefonata... Era un amico di Marko, un calciatore serbo molto famoso che era andato a trovarlo il giorno del suo compleanno, in ospedale, promettendogli che gli avrebbe presto mandato anche un pallone. Marko aveva conosciuto Deki un pomeriggio di sole, quando andammo a seguirne gli allenamenti e poi nello spogliatoio, a fare foto, a ricevere magliette, a sorridere, felici...Ma quella volta, sembravano proprio sbagliati tutti i tempi, come dire... No, fermo, Deki, sei in fuorigioco!Ma il regalo era ormai arrivato al San Camillo, Deki ci avvisava che un suo amico stava lì, fuori dell’ospedale, col compito di consegnare quel regalo, adesso così  assurdo...Non riuscì ad aggiungere altro.Andammo, Novka e io, abbracciati verso l’uscita.Marko era in sala operatoria e non si poteva davvero fare altro che aspettare quelle parole... che nessuno aveva il coraggio di pronunciare. Ma nemmeno si poteva stare a subire passivamente. Così, Novka pregava.Ad alta voce, ma pregava. Non un dio o, forse anche quello... lei pregava Marko, lo chiamava dal suo cuore, gli diceva di continuare a lottare. Era una litania dolce e discreta, che spezzava il silenzio del dramma, litania sacra, di mamma che non può accettare, dopo tanto lottare, che tutto vada a perdersi così.Arrivammo all’uscita dell’ospedale, fuori in strada. Giuseppe, l’amico di Deki ci consegnò il regalo per Marko.In quel momento, presi quel pallone fra le mani e lo guardai... C’era una strana atmosfera, come se proprio in quel momento stesse per iniziare una partita di calcio, fra la vita e la morte...Un pallone, quel!, Pallone... regalo di vita, simbolo di gioia e gioco, contro quella tragedia che stava per compiersi.Tornammo in corsia, col Pallone fra le nostre mani.Da quel momento, come per incanto, poco alla volta Marko si riprese.Quel Pallone fu l’unica cosa ammessa dalla dottoressa sul comodino durante il trapianto di midollo, che avvenne due mesi dopo. E continuò a starci, ogni volta che Marko ebbe bisogno di tornare per le visite di controllo. Chiuso in valigia, quella del bagaglio a mano, che non si sa mai... il Pallone, quel! Pallone... ci fu sempre.A ormai quattro anni dal trapianto, Marko, che quest’anno diverrà maggiorenne, tornerà per i controlli.Il 5 di Febbraio, festeggia un altro compleanno, Marko. Insieme a quel Pallone... “Inconsapevole del tempo ormai prossimo alla fine, in pieno recupero, lanciato in contropiede, il calciatore Serbo ha beffato con un delizioso pallonetto il portiere...”Come fosse il destino di Marko messo davanti la porta della vita, a bloccarla.
Davvero un gran goal, quella volta, Deki!


http://unsorrisoperognilacrima.blogspot.it/2013/10/dejan-stankovic-campione-della.html
Voglio 11 Scaloni

Offline The Loner

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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #9 : Sabato 12 Ottobre 2013, 12:59:30 »
Bello leggere queste cose.
Fra i tanti che non ce la fanno, c'è qualcuno che invece ce la fa.
Come Marko.
Grazie, Alan.

Paolo

Offline Er Matador

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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #10 : Sabato 12 Ottobre 2013, 17:14:39 »
Ne ho un ricordo molto diverso dal vostro.
Elemento dalle potenzialità fisiche, tecniche e tattiche mostruose.
Poteva diventare un fenomeno, è rimasto solo un ottimo giocatore.
Motivo? I suoi limiti di uomo, che quel bavoso "finalmente all'Inter" riassume in maniera lapidaria.
Per me è uno che giocato nella Lazio, facendoci sognare ma senza mai ripagare fino in fondo le aspettative create dal suo talento.
Nulla di più.

Offline AlenBoksic

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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #11 : Sabato 12 Ottobre 2013, 18:45:08 »
"Finalmente qui - ha detto Stankovic -, non c'è altro da aggiungere. E' stata dura, avevo una grandissima voglia di arrivare all'Inter e adesso devo dire un grazie alla Lazio che mi ha fatto diventare un giocatore e un uomo". E il grazie alla Lazio si è concretizzato anche in una rinuncia in denaro per poter far avere ai biancocelesti la cifra voluta.

L'ultima volta l'ho visto giocare è stato a Catania l'anno scorso, credo sia stata la penultima apparizione con l'inter: entrò nell'intervallo sul 2 0 per i padroni di casa, si mise in mezzo e dettò legge alla faccia dei vari Lodi e Almiron. Finì 2 3
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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #12 : Sabato 12 Ottobre 2013, 19:53:56 »


Fino a 25' è roba nostra
 8)
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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #13 : Sabato 12 Ottobre 2013, 21:51:00 »
Motivo? I suoi limiti di uomo, che quel bavoso "finalmente all'Inter" riassume in maniera lapidaria.

C'è da dire che la settimana prima di passare all'Inter, sfoderò una sontuosa partita proprio contro i nerazzurri, con un gol ed una traversa.

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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #14 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 13:20:21 »
CALCIOMERCATO STANKOVIC MIHAJLOVIC LAZIO INTER /- Dejan Stankovic si gode i primi giorni da calciatore ritirato. Il leggendario ex centrocampista serbo, intervistato da 'Sky Sport24', ha parlato dei suoi piani per il futuro: "Per ora mi riposo. Aspetto Sinisa Mihajlovic: vedrò cosa farà lui. E' un bravo allenatore, simpatico, con un carattere molto duro. Se si fermerà in Nazionale gli darò una mano, vedremo come: mi piacerebbe aiutare la Nazionale serba".
PARTITA D'ADDIO - "Non sono riuscito a piangere, ma avevo le lacrime. Sapevo che sarebbe stata l'ultima volta..."
LAZIO E INTER - "Entri nella storia facendo il 'Triplete'. Il debutto con i biancocelesti è stato bello: ho fatto subito gol. Ci sono passaggi nella vita importanti, anche se i gol non sono belli sono comunque di grande valore. Più forte la Lazio degli invincibili o l'Inter del Triplete? Bella domanda... due belle squadre. Noi con la Lazio abbiamo vinto poco rispetto a quanto dovevamo.

Offline Er Matador

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Re:Venerdì Serbia Giappone addio al calcio di Stanković
« Risposta #15 : Lunedì 21 Ottobre 2013, 20:42:42 »
Il leggendario ex centrocampista serbo
[OT]Per pura curiosità: se l'estensore dell'articolo si fosse riferito a Pelé o Cruyff, come li avrebbe definiti?
Forse citandoli solo per nome, avendo esaurito in anticipo gli aggettivi.
Nessuno nega che il serbo sia stato un buon giocatore: ma "leggendario" appartiene a un'altra dimensione.
E presuppone, fra l'altro, una minima presa di distanza cronologica dai fatti, giusto per creare quell'alone di mito che mal si addice alla cronaca contemporanea.
Bastava un po' di sobrietà nella scelta delle parole: la norma, almeno quando esisteva il giornalismo.[/OT]