Autore Topic: Paolo Di Canio  (Letto 3242 volte)

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Offline SAV

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Re:Paolo Di Canio
« Risposta #40 : Martedì 8 Ottobre 2013, 11:31:14 »
mi capitò di guardare la top 100 dei calciatori del campionato inglese degli anni 90... beh, Di Canio è all'8° posto. Posizione altissima e di assoluto livello. Là era amatissimo e stimatissimo. Calcisticamente e sportivamente, niente da dire. Unica macchia lo spintone all'arbitro ai tempi del Celtic Sheffield Wednesday (ma la simulazione dell'arbitro è evidente, ed inoltre c'è chi impunito ha fatto quasi di peggio). Con noi in campo sempre il massimo, a partire dai due derby, anche se ha giocato in 2 "piccole" Lazio. Il suo problema, con noi e per noi, intesi come Lazio, è che Di Canio sia dotato dell'uso della parola...

Offline Drenai

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Re:Paolo Di Canio
« Risposta #41 : Martedì 8 Ottobre 2013, 11:36:43 »
io devo dare atto a di canio di avermi smentito sul piano calcistico. quando lotito lo fece tornare io lo ritenevo ormai finito e disapprovai l'acquisto. sto parlando solo di fattori tecnici, non mi è mai importato nulla di quello che pensano i calciatori fuori dal campo. e invece mi sbagliavo perchè giocò due ottime stagioni, contribuendo al massimo delle sue possibilità. in alcuni momenti era chiaramente il nostro miglior calciatore pur avendo 37 anni.
"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird

Offline Fabio70rm

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Re:Paolo Di Canio
« Risposta #42 : Martedì 8 Ottobre 2013, 12:55:23 »
Calcisticamente parlando non si può non riconoscere due derby vinti alla stragrande e un contributo determinante per la salvezza del 2004.

Extra campo invece...lasciamo perdere va...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Brocchi 63

Re:Paolo Di Canio
« Risposta #43 : Martedì 8 Ottobre 2013, 12:59:04 »
Sempre convinto che nel 2004-2005, se non ci fossero stati lui e Rocchi, saremmo scesi in B già a dicembre.
Non perchè ci mancavano gli uomini ma perchè ognuno tirava per la sua strada

malacarne

Re:Paolo Di Canio
« Risposta #44 : Martedì 8 Ottobre 2013, 13:19:25 »
Sempre convinto che nel 2004-2005, se non ci fossero stati lui e Rocchi, saremmo scesi in B già a dicembre.
Non perchè ci mancavano gli uomini ma perchè ognuno tirava per la sua strada

Anche i Filippini furono determinanti.

Brocchi 63

Re:Paolo Di Canio
« Risposta #45 : Martedì 8 Ottobre 2013, 13:21:15 »
Esatto, ma il collante era lui, non certo altri.

ThomasDoll

Re:Paolo Di Canio
« Risposta #46 : Martedì 8 Ottobre 2013, 13:31:12 »
I Filippini, con Papadopulo che li mandava in campo, erano la prima ragione per cui si rischiava la retrocessione. Calciatori troppo scarsi per la Lazio, ancorché grandi lottatori. In campo poteva andarne al massimo uno, schierarne due ci abbatteva come livello tecnico di venti punti. Quel campionato fu assurdo, le squadre teoricamente coinvolte nella lotta per la salvezza erano una quindicina e il papa ci guidò come fossimo una squadra da salvezza, quando avevamo elementi troppo superiori a quelli delle altre coinvolte. E' anche vero che nel medesimo gorgo s'invischiò addirittura la roma, quindi  lasciamo stare certe rimembranze, anche perché sennò risorgono alla memoria le telefonate che il presidente faceva pe' riccomannasse...
Vi ricordo che la Lazio aveva a disposizione Peruzzi, Oddo, Zauri, Giannichedda, Siviglia, Couto, Di Canio, Dabo, Rocchi, Liverani, Cesar, più Sereni, Negro, Talamonti, Pandev Muzzi, Simone Inzaghi fino a gennaio, Bazzani. Oltre a quei due pipponi dei filippini, ovvio. 
Squadra da salvezza? Non credo proprio, i guasti prodotti da Caso e la mentalità sparagnina di Papadopulo, semmai. I due Filippini con chiunque altro avrebbero fatto solo panchina, con tutta la simpatia del mondo.

Offline maxilotte

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Re:Paolo Di Canio
« Risposta #47 : Martedì 8 Ottobre 2013, 13:42:22 »
I Filippini, con Papadopulo che li mandava in campo, erano la prima ragione per cui si rischiava la retrocessione. Calciatori troppo scarsi per la Lazio, ancorché grandi lottatori. In campo poteva andarne al massimo uno, schierarne due ci abbatteva come livello tecnico di venti punti. Quel campionato fu assurdo, le squadre teoricamente coinvolte nella lotta per la salvezza erano una quindicina e il papa ci guidò come fossimo una squadra da salvezza, quando avevamo elementi troppo superiori a quelli delle altre coinvolte. E' anche vero che nel medesimo gorgo s'invischiò addirittura la roma, quindi  lasciamo stare certe rimembranze, anche perché sennò risorgono alla memoria le telefonate che il presidente faceva pe' riccomannasse...
Vi ricordo che la Lazio aveva a disposizione Peruzzi, Oddo, Zauri, Giannichedda, Siviglia, Couto, Di Canio, Dabo, Rocchi, Liverani, Cesar, più Sereni, Negro, Talamonti, Pandev Muzzi, Simone Inzaghi fino a gennaio, Bazzani. Oltre a quei due pipponi dei filippini, ovvio. 
Squadra da salvezza? Non credo proprio, i guasti prodotti da Caso e la mentalità sparagnina di Papadopulo, semmai. I due Filippini con chiunque altro avrebbero fatto solo panchina, con tutta la simpatia del mondo.

Scusate l'OT, ma vi ricordate i drammi in radio per il mancato riscatto dei Filippini? D'altronde al loro posto prendemmo due pippe, Behrami e Mudingay...

ThomasDoll

Re:Paolo Di Canio
« Risposta #48 : Martedì 8 Ottobre 2013, 13:47:48 »
(e anche la carriera fatta dopo aver lasciato la Lazio, vogliamo ricordarla?)

Offline SAV

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Re:Paolo Di Canio
« Risposta #49 : Martedì 8 Ottobre 2013, 13:48:26 »
Vi ricordo che la Lazio aveva a disposizione Peruzzi, Oddo, Zauri, Giannichedda, Siviglia, Couto, Di Canio, Dabo, Rocchi, Liverani, Cesar, più Sereni, Negro, Talamonti, Pandev Muzzi, Simone Inzaghi fino a gennaio, Bazzani. Oltre a quei due pipponi dei filippini, ovvio. 
Squadra da salvezza? Non credo proprio, i guasti prodotti da Caso e la mentalità sparagnina di Papadopulo, semmai. I due Filippini con chiunque altro avrebbero fatto solo panchina, con tutta la simpatia del mondo.

D'altronde, l'anno dopo prendemmo praticamente solo Behrami, Mudingayi, Stendardo, Tare e Cribari (più Mauri a gennaio) e arrivammo sesti facendo un ottimo campionato (poi vanificato dalla farsa di calciopoli...).

Scusate l'OT, ma vi ricordate i drammi in radio per il mancato riscatto dei Filippini?

Su Lazionet c'era un utente che scassava costantemente la minkia con la storia dei leoni filippini...  Mi pare non fosse italiano anche se scriveva molto bene... Come si chiamava?

Offline cuchillo

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Re:Paolo Di Canio
« Risposta #50 : Martedì 8 Ottobre 2013, 13:53:27 »
L'anno 2004-'05 fu molto particolare, come è stato ricordato.
Con 43 punti il Bologna è retrocesso, per dire.
La quota-salvezza fu molto alta, non come quella degli ultimi anni.
Se pensiamo che, proprio dopo una vittoria a Bologna a sette giornate dalla fine, eravamo addirittura settimi.
Qualche buontempone, addirittura, ipotizzò un aggancio al sesto posto, che voleva dire UEFA.
Per certi versi, ricordò il campionato dei -9 dove tra retrocedende e promovende c'erano solo 10 punti di distacco a fine campionato. E' vero che c'erano 2 punti per vittoria ma era egualmente un distacco ridicolo.
La vera mazzata del campionato 2004-'05 fu la sconfitta di Lecce in stile Tenerife, non solo nel punteggio. Solo che quella volta il Maestro stava sull'altra panchina...
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Brocchi 63

Re:Paolo Di Canio
« Risposta #51 : Martedì 8 Ottobre 2013, 13:53:43 »
I Filippini, con Papadopulo che li mandava in campo, erano la prima ragione per cui si rischiava la retrocessione. Calciatori troppo scarsi per la Lazio, ancorché grandi lottatori. In campo poteva andarne al massimo uno, schierarne due ci abbatteva come livello tecnico di venti punti. Quel campionato fu assurdo, le squadre teoricamente coinvolte nella lotta per la salvezza erano una quindicina e il papa ci guidò come fossimo una squadra da salvezza, quando avevamo elementi troppo superiori a quelli delle altre coinvolte. E' anche vero che nel medesimo gorgo s'invischiò addirittura la roma, quindi  lasciamo stare certe rimembranze, anche perché sennò risorgono alla memoria le telefonate che il presidente faceva pe' riccomannasse...
Vi ricordo che la Lazio aveva a disposizione Peruzzi, Oddo, Zauri, Giannichedda, Siviglia, Couto, Di Canio, Dabo, Rocchi, Liverani, Cesar, più Sereni, Negro, Talamonti, Pandev Muzzi, Simone Inzaghi fino a gennaio, Bazzani. Oltre a quei due pipponi dei filippini, ovvio. 
Squadra da salvezza? Non credo proprio, i guasti prodotti da Caso e la mentalità sparagnina di Papadopulo, semmai. I due Filippini con chiunque altro avrebbero fatto solo panchina, con tutta la simpatia del mondo.

Fu un campionato altamente schizzofrenico il nostro dove si alternavano vittorie e sconfitte a mazzi; in particolare ricordo che dopo il 2-1 di Bologna la squadra praticamente si sedette inanellando sconfitte in serie (Juve ed udinemerda in casa, Lecce in trasferta dove prendemmo tre gol in venti minuti, interrotte solo dal derby farsa); e ringraziamo Iddio che l'arbitro non vide il fallo di mano di Zauri contro la Fiorentina, altrimenti saremmo sprofondati nel baratro.

Offline franz_kappa

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Re:Paolo Di Canio
« Risposta #52 : Martedì 8 Ottobre 2013, 14:29:56 »
Su Lazionet c'era un utente che scassava costantemente la minkia con la storia dei leoni filippini...  Mi pare non fosse italiano anche se scriveva molto bene... Come si chiamava?
Mi hai fregato sul tempo, volevo anche io citare il mitico LoroBorici. Era (o perlomeno si spacciava per) albanese e un suo mantra era il mancato riscatto dei "leoni Filippini".  ;D
Ah, che ricordi...
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Reflexblue

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Re:Paolo Di Canio
« Risposta #53 : Martedì 8 Ottobre 2013, 15:10:16 »
L'anno 2004-'05 fu molto particolare, come è stato ricordato.
Con 43 punti il Bologna è retrocesso, per dire.
La quota-salvezza fu molto alta, non come quella degli ultimi anni.
Se pensiamo che, proprio dopo una vittoria a Bologna a sette giornate dalla fine, eravamo addirittura settimi.
Qualche buontempone, addirittura, ipotizzò un aggancio al sesto posto, che voleva dire UEFA.
Per certi versi, ricordò il campionato dei -9 dove tra retrocedende e promovende c'erano solo 10 punti di distacco a fine campionato. E' vero che c'erano 2 punti per vittoria ma era egualmente un distacco ridicolo.
La vera mazzata del campionato 2004-'05 fu la sconfitta di Lecce in stile Tenerife, non solo nel punteggio. Solo che quella volta il Maestro stava sull'altra panchina...

La roma, che in classifica arrivò ottava quindi in posizione di apparente tranquillità, si salvò il culo alla penultima giornata vincendo a Bergamo -l'Atalanta grazie a Rossi e Makinwa disputò un girone di ritorno strepitoso- dopo essere stata presa a pallonate per tutta l'incontro. Fu la partita del grandissssimo arbitro.
All'ultima avevano il Chievo, altra compagine palesemene invischiata nella lotta. Avessero perso, come meritavano, a Bergamo, la sfida con i clivensi avrebbe assunto contorni drammatici. Altro che il nostro Palermo-Lazio.

Offline Er Matador

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Re:Paolo Di Canio
« Risposta #54 : Martedì 8 Ottobre 2013, 16:13:33 »
I Filippini, con Papadopulo che li mandava in campo, erano la prima ragione per cui si rischiava la retrocessione. Calciatori troppo scarsi per la Lazio, ancorché grandi lottatori. In campo poteva andarne al massimo uno, schierarne due ci abbatteva come livello tecnico di venti punti. Quel campionato fu assurdo, le squadre teoricamente coinvolte nella lotta per la salvezza erano una quindicina e il papa ci guidò come fossimo una squadra da salvezza, quando avevamo elementi troppo superiori a quelli delle altre coinvolte. E' anche vero che nel medesimo gorgo s'invischiò addirittura la roma, quindi  lasciamo stare certe rimembranze, anche perché sennò risorgono alla memoria le telefonate che il presidente faceva pe' riccomannasse...
Vi ricordo che la Lazio aveva a disposizione Peruzzi, Oddo, Zauri, Giannichedda, Siviglia, Couto, Di Canio, Dabo, Rocchi, Liverani, Cesar, più Sereni, Negro, Talamonti, Pandev Muzzi, Simone Inzaghi fino a gennaio, Bazzani. Oltre a quei due pipponi dei filippini, ovvio. 
Squadra da salvezza? Non credo proprio, i guasti prodotti da Caso e la mentalità sparagnina di Papadopulo, semmai. I due Filippini con chiunque altro avrebbero fatto solo panchina, con tutta la simpatia del mondo.
Premesso che ai Filippini sono rimasto affezionatissimo, soprattutto per via del 5 gennaio 2005, credo sia un po' sbrigativo liquidarli in blocco.
Antonio vantava un repertorio un po' meno monocorde e venne impiegato assai bene dal Papa, che ne valorizzò fra l'altro le doti negli inserimenti offensivi: il gol segnato di testa all'Inter, e da un giocatore con quella statura, testimonia una situazione tatticamente felice.
Emanuele, con tutto l'affetto, oltre la duttilità, la corsa e l'agonismo non andava proprio.
È vero che alla loro compresenza in campo sono legati ricordi tecnicamente imbarazzanti, come la gara di Siena coi gemelli sulle due esterne di centrocampo.
Ma non sottovaluterei affatto il loro contributo in quella stagione, segnata per la Lazio dal contraccolpo psicologico del ridimensionamento.
Da un lato si finiva per ritenersi più scarsi di quanto si fosse; dall'altro mancava completamente l'approccio mentale per affrontare quella lotta salvezza in cui si era sprofondati.
I Filippini, che col Brescia avevano invece maturato parecchia esperienza in quella zona della classifica, contribuirono a colmare almeno in parte tale lacuna: il che li rende assai importanti nell'economia di quella difficile e contraddittoria stagione.
Quanto alla loro mancata conferma: li avrei voluti ancora un po' con la nostra maglia, sia per ragioni affettive sia perché due jolly come loro servono - come tappabuchi, intendo - in qualsiasi organico.
La società pensò, probabilmente, che due generosi e ormai 32enni non avessero più molto da dare sul piano atletico.
Il loro dopo-Lazio ha avallato in pieno tale valutazione.
E altri casi, come quelli di Giannichedda e di Fernandone - altro mantra invocato per mesi quando lo lasciammo a spasso, prima che si accasasse al Parma come cavallo (zoppo) di ritorno -, confermarono l'eccellente tempismo di Lotito nel capire quando un giocatore aveva finito la benzina.
Dote un po' appannata con gli anni, purtroppo...

Brocchi 63

Re:Paolo Di Canio
« Risposta #55 : Martedì 8 Ottobre 2013, 16:27:16 »
All'ultima avevano il Chievo, altra compagine palesemene invischiata nella lotta. Avessero perso, come meritavano, a Bergamo, la sfida con i clivensi avrebbe assunto contorni drammatici. Altro che il nostro Palermo-Lazio.

se non ricordo male i veronesi di quartiere presero un palo quasi allo scadere (non seguii molto quella giornata, era la comunione di mia figlia. Ricordo solo che quando mi dissero che perdevamo 3-1 col Palermo non chiesi altri risultati e mi rifugiai nel vermentino  :D)

Offline MCM

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Re:Paolo Di Canio
« Risposta #56 : Martedì 8 Ottobre 2013, 16:37:24 »
Premesso che ai Filippini sono rimasto affezionatissimo, soprattutto per via del 5 gennaio 2005, credo sia un po' sbrigativo liquidarli in blocco.
Antonio vantava un repertorio un po' meno monocorde e venne impiegato assai bene dal Papa, che ne valorizzò fra l'altro le doti negli inserimenti offensivi: il gol segnato di testa all'Inter, e da un giocatore con quella statura, testimonia una situazione tatticamente felice.
Emanuele, con tutto l'affetto, oltre la duttilità, la corsa e l'agonismo non andava proprio.
È vero che alla loro compresenza in campo sono legati ricordi tecnicamente imbarazzanti, come la gara di Siena coi gemelli sulle due esterne di centrocampo.
Ma non sottovaluterei affatto il loro contributo in quella stagione, segnata per la Lazio dal contraccolpo psicologico del ridimensionamento.
Da un lato si finiva per ritenersi più scarsi di quanto si fosse; dall'altro mancava completamente l'approccio mentale per affrontare quella lotta salvezza in cui si era sprofondati.
I Filippini, che col Brescia avevano invece maturato parecchia esperienza in quella zona della classifica, contribuirono a colmare almeno in parte tale lacuna: il che li rende assai importanti nell'economia di quella difficile e contraddittoria stagione.
Quanto alla loro mancata conferma: li avrei voluti ancora un po' con la nostra maglia, sia per ragioni affettive sia perché due jolly come loro servono - come tappabuchi, intendo - in qualsiasi organico.
La società pensò, probabilmente, che due generosi e ormai 32enni non avessero più molto da dare sul piano atletico.
Il loro dopo-Lazio ha avallato in pieno tale valutazione.
E altri casi, come quelli di Giannichedda e di Fernandone - altro mantra invocato per mesi quando lo lasciammo a spasso, prima che si accasasse al Parma come cavallo (zoppo) di ritorno -, confermarono l'eccellente tempismo di Lotito nel capire quando un giocatore aveva finito la benzina.
Dote un po' appannata con gli anni, purtroppo...

Concordo in toto!

Offline SAV

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Re:Paolo Di Canio
« Risposta #57 : Martedì 8 Ottobre 2013, 16:48:46 »
E altri casi, come quelli di Giannichedda e di Fernandone - altro mantra invocato per mesi quando lo lasciammo a spasso, prima che si accasasse al Parma come cavallo (zoppo) di ritorno -, confermarono l'eccellente tempismo di Lotito nel capire quando un giocatore aveva finito la benzina.

Mentre per Couto il mancato rinnovo fu una scelta di Lotito, Giannichedda si era già accordato con la Juve moggiana vanificando i tentativi del patron di rinnovargli il contratto.

Offline cuchillo

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Re:Paolo Di Canio
« Risposta #58 : Martedì 8 Ottobre 2013, 17:04:30 »
D'accordo con ErMatador sui due gemellini Filippini.
Tra l'altro, prima che arrivassero, si diceva che quello più qualitativo fosse Emanuele.
Se non ricordo male, però, Emanuele si fece male col Metalist non prima, però, di aver fornito un meraviglioso assist a Rocchi per il gol che sbloccò la partita.
Pare che quell'infortunio ne condizionò la stagione.
Antonio lo considero uno dei 3 elementi più importanti di quella salvezza insieme a Peruzzi e a Rocchi.
Di Canio mi piacque decisamente di più l'anno successivo. Il primo anno potrei stimare in 7/8 le partite giocate ad alto livello. Molto meglio con Delio, più continuo e risolutivo, nonostante il tabellino dei gol dica altro. E' pur vero, però, che il primo anno batteva i rigori, l'anno dopo cominciò a tirarli Oddo.
Su azione furono 3 il primo anno e 5 il secondo. 
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Zapruder

Re:Paolo Di Canio
« Risposta #59 : Mercoledì 9 Ottobre 2013, 21:14:23 »

prima della sua morte -dopo, francamente, non ricordo ma temo di sì- c'era chi arrivava a chiamarlo il giocatore della Massese o la riserva di Anastasi.
altro che se abbinano Chinaglia ai casalesi...

Temi male. Gli unici, dopo la morte di Chinaglia, a tirargli ancora i piedi, so' stati quelli der dodiscesimo in campo, con uno striscione commemorativo sul genere "nonostante tutto... ciao Giorgio", o qualcosa così. Capito? "Nonostante tutto". Questo è il ricordo che lo stadio ha dedicato a Chinaglia appena morto. Per fortuna ci pensò LA LAZIO, come sempre, con quella bella partita contro la Bruscolottese. E ancora recentemente qualcuno ha affermato di essere nei guai "per colpa di Chinaglia". Tanto non può rispondere...

Tutte visioni personalistiche. A me, invece, interessa solo LA LAZIO, rispetto alla quale anche Chinaglia è nulla: vale per quello che ha dato alla Lazio: più di chiunque, alla pari con Mancini, da calciatore (sempre a mio avviso), meno di chiunque dopo. E comunque "ex centravanti della Massese" e "riserva di Anastasi" sono dati di fatto, non insulti.