Autore Topic: L'eccidio di Lampedusa  (Letto 6697 volte)

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Giglic

L'eccidio di Lampedusa
« : Venerdì 4 Ottobre 2013, 13:57:16 »
L'odio per il "diverso" è, in generale, paura. Non paura del "diverso", ma paura di noi stessi. Di non saper fronteggiare una situazione che non rientra nei nostri schemi mentali. L'odio leghista, quello razzista, quello xenofobo, anche quello delle "anime pure" contro leghisti, razzisti e xenofobi, sono tutti figli di questa paura. Non se ne può uscire, se non rompendo gli schemi ed accettando la nostra paura. Una volta accettata, il discorso/dialogo/integrazione può ripartire. E ripartire su basi migliori, perché accettare se stessi (questo vuol dire essere consapevoli di avere paura) è una maniera per essere migliori, più consapevoli della nostra forza come singoli e come comunità, e quindi in grado non solo di accettare il "diverso", ma di vedere anche che poi tanto "diverso" non è. Al loro posto, avremmo probabilmente fatto le stesse scelte (anzi, le abbiamo fatte, un secolo fa, mica poi tanto tempo).

Ma se una comunità ha paura e rigetta (come abbiamo visto, non solo metaforicamente) ciò che è al di fuori delle nostre consolanti ma inutili White Fences, si mette in una condizione di chiusura. Hai voglia, allora, a chiedere aiuto. A chi? Ad un'Europa che (giustamente, a mio modo di vedere) non può e non vuolecorrere in soccorso di una nazione che ha la Bossi Fini tra le proprie leggi? Ad una Chiesa che solo ora, e molto timidamente, sta accettando il discorso laico della non predominanza di una cultura sull'altra (come se poi ce ne fossero, di diverse culture: la Cultura è una sola, ed è la conoscenza di noi stessi e del mondo. E' il pensiero, ossia la declinazione della cultura, che ha assunto diverse sfaccettature, ma che non possono che essere solo parziali)? Oppure ad una politica che noi italiani per primi non riusciamo a cambiare con i sistemi che pur abbiamo a disposizione, e che non siamo MAI, nella nostra storia capaci di fare una rivoluzione?

Risposte non ne ho. Ho solo un grande senso di vuoto, e di ammirazione per chi, PRIVATAMENTE, fa miracoli con queste persone.

Offline Clazia

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Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #1 : Venerdì 4 Ottobre 2013, 14:40:29 »
...
Hai voglia, allora, a chiedere aiuto. A chi? Ad un'Europa che (giustamente, a mio modo di vedere) non può e non vuolecorrere in soccorso di una nazione che ha la Bossi Fini tra le proprie leggi?
...

Condivido moltissimo quello che dici Amico caro, salvo quanto ri-citato:  l'Europa dovrebbe dare l'aiuto a prescindere, perchè il vero destinatario dell'aiuto stesso non sarebbe l'Italia  - con una legge orribile, convengo, e che grida vendetta al Cielo, anche giuridicamente parlando per il suo contrasto con il Codice della Navigazione - ma quei poveri disperati che in Italia ci arrivano.

E, peraltro, assai spesso ci arrivano con l'intento di solo passarci, per poi, appunto, andarsene nel resto dell'Europa.
Se volevo sentimme tranquilla mica che nascevo Laziale.

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Offline benvolio

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Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #2 : Venerdì 4 Ottobre 2013, 14:59:29 »
Caro Cesare di risposte forse non ce ne sono. Oppure si e solo, come giustamente dici, sul versante culturale. E lì probabilmente fra 50 o anche meno anni si vedranno i migranti morti del canale di Sicilia come martiri di una nuova umanità quella che, usando fuori contesto (ma poi non troppo) le parole dell’internazionale di Fortini, “fu vinta e vincerà”.
Ho sentito poco fa il discorso di Alfano in Parlamento, accorato ed istituzionale, non c’è che dire, ma privo di  svolta culturale di  sguardo prospettico, di  apertura mentale che un ceto politico dovrebbe sempre avere e poi nutrire. Arroccati a difesa dell’estrema frontiera, un tempo il check point Charlie, dice Alfano, ora Lampedusa. Ma allora la domanda che viene da ribaltargli è: perché seguivamo con le lacrime agli occhi le picconate al Muro del novembre’89, perché gioivamo col ragazzo a cavallo del manufatto che gridava alla ragazza di là dal check point “vieni!!! Ti porto a ballare ad ovest!!!”? ed ora invece invochiamo dall’Europa solo un aiuto per i pattugliamenti e i respingimenti? Perché sia pure inconsciamente accettiamo supinamente il ruolo di vopos che non ci appartiene affatto ma che la Bossi Fini ci sta cucendo indegnamente addosso?
Poi ho sentito Crocetta ribadire, forse per puro calcolo politico chissà, che bisogna cambiare approccio e che la legge sulla clandestinità deve diventare una legge ed una politica europea sull’asilo politico, sul transito dei migranti e sulla loro accoglienza.
Non so, nulla è facile in questi momenti ma mi è sembrato di stare dalla parte di Crocetta senza se e senza ma

Offline carpelo

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Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #3 : Venerdì 4 Ottobre 2013, 15:17:42 »
Le nostre lacrime di coccodrillo finiranno per asciugarsi ancora una volta. Del resto, se sono vere quelle di oggi, allora vuol dire che non si è pianto abbastanza per tutte le quotidiane tragedie che il mare ci ha portato in questi ultimi decenni.
Come al solito non ho una soluzione, mi interrogo su quanto non siano ipocrite o addirittura strumentali le reazioni di chi è chiamato a fare qualcosa davvero.
Io penso che oltre ad intervenire su quello che noi (inteso come Italia ed Europa) potremmo fare o far meglio, bisogna onestamente ragionare anche con la controparte che in questo caso è sull'altra sponda del Mediterraneo.
Dovrebbero prendersi delle responsabilità anche le nazioni da cui partono queste imbarcazioni e su questo l'Europa e l'Italia dovrebbero lavorare. La maggior parte dei poveri migranti è gente ingannata, quasi prigioniera di criminali senza scrupoli ed è vittima di un vero e proprio mercato della morte.
Certo vanno riviste le nostre leggi e politiche sui flussi migratori, ma questa gente non va messa in mano di criminali.

CP 4.0

Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #4 : Venerdì 4 Ottobre 2013, 16:06:02 »
non credo proprio che l'europa non aiuti l'Italia perche' c'e' il papa o la Bossi-Fini.

casomai perche' e' un paese dove un impreditore, e come tutti gli imprenditori bello zuzzurellone, e' stato eletto Primo Ministro dopo 6 mesi dalla sua scesa in campo, ed oltre le battute di Benigni su quanta ne doveva fare con tutti quei fogli accanto quando fece l'annuncio, in ricordo di suo padre che prendeva un paio di fogli di giornali quando doveva 'scendere al campo', non si e' andati.

finendo comunque come si e' finiti.

colpa solo del ceto politico? si metterebbe in dubbio che in Italia ci sia democrazia.

PS: la tragedia a cui penso si riferisca il topic non dovrebbe essere attribuita ad eventuali 'anime con le braccia chiuse'. ha radici che vanno ben aldila' l'accogliere o meno chi e' in situazioni estremamente disagiate. semmai e' il 'voler veramente comprendere e cambiare' il nostro coivolgimento in quelle condizioni che determinano certe situazioni estremamente disagiate ad dover essere sotto esame.

Offline Clazia

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Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #5 : Venerdì 4 Ottobre 2013, 17:45:52 »
non credo proprio che l'europa non aiuti l'Italia perche' c'e' il papa o la Bossi-Fini.

casomai perche' e' un paese dove un impreditore, e come tutti gli imprenditori bello zuzzurellone, e' stato eletto Primo Ministro dopo 6 mesi dalla sua scesa in campo, ed oltre le battute di Benigni su quanta ne doveva fare con tutti quei fogli accanto quando fece l'annuncio, in ricordo di suo padre che prendeva un paio di fogli di giornali quando doveva 'scendere al campo', non si e' andati.

finendo comunque come si e' finiti.


l'Europa non aiuta l'Italia - ed in realtà non aiuta gli immigrati, e quelli che tentano di immigrare in Europa - non per "sanzionarci" per certe nostre leggi astruse e manco per certi pregressi nostri governanti, vabbè, un parolone - ma perchè in realtà non percepisce il problema come, appunto, un problema "suo.
Anzi, rischia quasi di essere una rogna, tutta sta gente che arriva per mare che anzichè annegare, o se gli dice culo sopravvivere e però marcire in qualche campo d'accoglienza nel sud dell'Italia, poi invece, va a sape' come, valica i confini italiani  e gli va in giro per i freschi verdi prati di germania, o francia, o norvegia e così via.

Sentivo poco fa su sky di una nave incaricata dal Frontex, norvegiese, che si limita ad osservare, ma col caxxo che interviene se vede l'imbarcazione con i profughi, che se intervenisse dovrebbe portarseli in norvegia. No, li guarda e basta. E sto Frontex costa pure, eh.

Lungi da me difendere senza motivo questo nostro Paese, ahinoi spesso, troppo spesso di merda, ma, francamente, a me pare che la cosiddetta Europa Unita per questo aspetto si stia comportando in maniera vomitevole. E a sto giro non per colpa della lassativa bossi-fini, e manco perchè avevamo un pupazzo simil satrapo  al governo.

Semplicemente per Europeo "cazzipropriologismo", nel senso, paradossalmente, nazionalistico della locuzione.

Secondo me.
Se volevo sentimme tranquilla mica che nascevo Laziale.

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malacarne

Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #6 : Venerdì 4 Ottobre 2013, 18:48:43 »
Ho ormeggiato in porti del terzo mondo ed ho assistito a scene di degrado che senza dubbio fanno tutt'altro effetto viste dal vivo che non in televisione.
Vedevo un ragazzino o una ragazzina vestiti di stracci e seduti a terra e pensavo "Porca miseria, se potessi me li caricherei a bordo e me li porterei in Italia".

Le persone che sono morte nel naufragio (che non sono le prime e non saranno neanche le ultime temo) erano probabilmente un tempo come i ragazzini che ho visto con i miei occhi.
D'altra parte quelli che ho visto potrebbero anche fare la stessa fine.
Io stesso se fossi nato li avrei potuto fare la stessa fine.

Perchè parlare di lutto NAZIONALE?
In un barcone di gente che affonda nel mare della disperazione io ci vedo qualcosa che va oltre il termine "nazionale", non trovate?
È l'icona della ricerca di una vita migliore, di una mano protesa verso un appiglio che non trova e che scivola via via giù nelle sabbie mobili. Io ci vedo qualcosa di mondiale in questo.

E comunque sulla xenofobia io penso sempre che i media abbiano il loro peso specifico.
Sui crimini si fanno spesso due pesi e due misure, a seconda di chi li commette proviene da Tunisi o da Bologna ed il messaggio che passa è quello che è.

D'altra parte però io sono comunque contro l'ingresso "libero", una regolamentazione ci DEVE essere. Ma non per un discorso di Patria, tradizioni o xenofobia e altre cose simili.
Non è un fatto di "Perchè farli entrare?" o "Perchè NON farli entrare?" ma di "QUANTI ne possiamo accogliere?".
Più sono e meglio è ovviamente, ma se si sfora di gran lunga si prende un disperato e lo si trapianta qua nella stessa identica situazione.
E si sa che un disperato non è nè buono nè cattivo, è solo pronto a tutto.
E via allo sfruttamento di ogni genere e - haimè - alla criminalità che di certo non ci è mai mancata.
Aggiungiamoci poi il comportamento dei media cui alludevo prima ed ecco che la distinzione "Noi bravi - Voi no" è fatta.
L'Italia ha un ruolo particolare vista la sua posizione geografica e probabilmente, come è stato osservato, il resto dell'Europa lo vede come un problema non suo.
Il fatto che si sia un po' soli a fronteggiare gli sbarchi non vuol dire però che vadano fatti entrare tutti.
Pattugliamenti, soccorsi e via dicendo si, ma anche riaccompagnamento.
Per quanto dispiaccia non ci si può caricare sulle spalle una cosa che da soli non si può tenere.

Offline Andre

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da qualche parte la Lazio è in vantaggio (V.)

Offline Frusta

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Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #8 : Venerdì 4 Ottobre 2013, 23:20:05 »
[/i]
L'odio per il "diverso" è, in generale, paura. Non paura del "diverso", ma paura di noi stessi. Di non saper fronteggiare una situazione che non rientra nei nostri schemi mentali. L'odio leghista, quello razzista, quello xenofobo, anche quello delle "anime pure" contro leghisti, razzisti e xenofobi, sono tutti figli di questa paura. Non se ne può uscire, se non rompendo gli schemi ed accettando la nostra paura. Una volta accettata, il discorso/dialogo/integrazione può ripartire. E ripartire su basi migliori, perché accettare se stessi (questo vuol dire essere consapevoli di avere paura) è una maniera per essere migliori, più consapevoli della nostra forza come singoli e come comunità, e quindi in grado non solo di accettare il "diverso", ma di vedere anche che poi tanto "diverso" non è. Al loro posto, avremmo probabilmente fatto le stesse scelte (anzi, le abbiamo fatte, un secolo fa, mica poi tanto tempo).

Ma se una comunità ha paura e rigetta (come abbiamo visto, non solo metaforicamente) ciò che è al di fuori delle nostre consolanti ma inutili White Fences, si mette in una condizione di chiusura. Hai voglia, allora, a chiedere aiuto. A chi? Ad un'Europa che (giustamente, a mio modo di vedere) non può e non vuolecorrere in soccorso di una nazione che ha la Bossi Fini tra le proprie leggi? Ad una Chiesa che solo ora, e molto timidamente, sta accettando il discorso laico della non predominanza di una cultura sull'altra (come se poi ce ne fossero, di diverse culture: la Cultura è una sola, ed è la conoscenza di noi stessi e del mondo. E' il pensiero, ossia la declinazione della cultura, che ha assunto diverse sfaccettature, ma che non possono che essere solo parziali)? Oppure ad una politica che noi italiani per primi non riusciamo a cambiare con i sistemi che pur abbiamo a disposizione, e che non siamo MAI, nella nostra storia capaci di fare una rivoluzione?

Risposte non ne ho. Ho solo un grande senso di vuoto, e di ammirazione per chi, PRIVATAMENTE, fa miracoli con queste persone.

Penso che limitarsi a condannare il razzismo generato dall'odio per il "diverso" o dalla "paura" così come tu la intendi  non serva a mettere a fuoco il problema.
Per un Paese, scegliere di accogliere o respingere un barcone di immigrati non dipende dal suo essere o non essere "razzista", ma dal futuro che, scegliendo di ospitarli, ritiene di offrirgli.
Il rischio, concreto al punto da essere considerato praticamente una certezza, è che si tratterà, nella migliore delle ipotesi, di un futuro da lavoratori/schiavi in nero, o da bassa manovalanza per la malavita nella peggiore.
Un rischio che alcuni paesi (magari per inadeguatezza o semplicemente obtorto collo come il nostro) scelgono di correre, ed altri no.
Gli altri, magari, preferiscono darsi delle leggi, cosa che noi non abbiamo saputo fare; ed infatti hanno ragione a dire che l' Italia non ha mai gestito il problema dei migranti (essersi semplicemente limitati a criminalizzati con la Bossi-Fini, infatti, non significa aver provato a gestirlo) e che andare a tirare delle reti sui nostri confini non serve a nulla se NOI non abbiamo MAI provato a darci una politica adeguata per affrontare il problema.
E per capire cosa intendo per "politica adeguata" basta dare un'occhiata a nord dei nostri confinì, laddove, senza prendere provvedimenti eclatanti (se vuoi possiamo parlare di Germania o di Olanda, giusto per fare qualche esempio pratico) si stanno chiudendo a riccio lasciando filtrare solo quel poco di immigrazione che effettivamente serve. Ed infatti è per quei provvedimenti (e non per quel che dice la Kyenge, che è incompetente e lo dimostra ogni volta che apre bocca) che si illude chi pensa che chi arriva sia soltanto "di passaggio" (e si illude pure l'immigrato che arriva qui pensandolo): d'ora in poi chi arriverà non potrà fare altro che fermarsi qui.
Per la gioia di chi gli sarà sopra nella catena alimentare: dagli scafisti agli schiavisti, passando dagli affittuari in nero ed ai boss malavitosi, fino ad arrivare alla carità pelosa di chi magari sta già mettendo a bilancio i loro voti.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Clazia

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Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #9 : Venerdì 4 Ottobre 2013, 23:24:46 »


Perchè parlare di lutto NAZIONALE?
In un barcone di gente che affonda nel mare della disperazione io ci vedo qualcosa che va oltre il termine "nazionale", non trovate?
È l'icona della ricerca di una vita migliore, di una mano protesa verso un appiglio che non trova e che scivola via via giù nelle sabbie mobili. Io ci vedo qualcosa di mondiale in questo.




che Dio o chi per Lui - secondo me Lei, ma questa è un'altra storia -  ti benedica.

Mi ricordi i miei vent'anni.

Grazie, per essere la attestazione vivente di sensibilità, ancora esistenti,  di questo genere.


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Offline BobLovati

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Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #10 : Sabato 5 Ottobre 2013, 12:30:27 »
vero malacarne, vero; qualche anno fa, ero ancora in Spagna.
Lì le imbarcazioni ( pateras, le chiamano in Spagna ) necessarie sono molto più piccole vista la distanza dal Marocco ( dai 3 ai 15km. a secondo del luogo di partenza ); il governo chiese aiuto all´UE, visto che erano ancora in atto gli sbarchi dall´Albania in Italia, e che il fenomeno era in chiaro, evidente, inarrestabile aumento.
I cosiddetti paesi ricchi, che qualcuno a volte chiama " civili " ( Francia-Germania-Danimarca-Olanda ), dissero che ognuno doveva " grattarsi le proprie rogne (cit) ".
Ora, sembra, fanno finta di aver capito, che si potrebbe fare qualcosa ecc. ecc.

Era allora che, appena iniziati i primi massicci arrivi dall´Albania, in vece di fare gli accordi per far pagare le tasse in maniera univoca, si doveva immediatamente creare una polizia di frontiera europea, visto che, con l´accordo Schengen, quella doganal/finanziaria era già in atto.

V  E  R  G  O  G  N  A

per i cosiddetti paesi civili, che alcuni credono (per non averci vissuto) siano migliori di noi   
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Eagles71

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Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #11 : Sabato 5 Ottobre 2013, 12:50:52 »
è una vergogna per tutta l' umanità, lo ha scritto giustamente e bene malacarne sopra, ma non ci vedo nessuna differenza in termini di civiltà a quello che succede ad esempio via terra al confine fra Mexico e USA
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline Er Matador

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Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #12 : Domenica 6 Ottobre 2013, 18:22:28 »
Francamente non capisco come si possa ancora parlare dell'immigrazione come di un fenomeno spontaneo, persino fatale e dettato da una non meglio definita Storia.
Il suo iter è noto: si comincia disseminando nei Paesi d'origine l'illusione che in quelli di arrivo i soldi si trovino letteralmente per strada, uno scempio al quale spesso contribuiscono anche i connazionali già emigrati.
Si raccolgono, per garantire il viaggio, cifre incompatibili con lo status di povero (con buona pace della favoletta di chi fugge "dalla miseria e dalla disperazione").
Si prosegue con una via Crucis fino al porto di imbarco, durante la quale i futuri clandestini - se ci arrivano, beninteso - vengono vessati e taglieggiati, non certo ad opera di "bianchi", con una ferocia da far impallidire il peggior razzista del cosiddetto mondo sviluppato.
Da lì si salpa, sappiamo verso quale ventaglio di destini.
Sbarcando sulle coste una quantità di persone che nessuno Stato e nessuna società, per quanto efficienti, sono in grado di metabolizzare a quei ritmi.
C'è una parola che tiene insieme tutto questo: ORGANIZZAZIONE. Ferrea, spietata, senza confini.
E della stessa risma è quello che, al netto delle varie e infami rendite di posizione lungo tutto il percorso, si staglia come il vero obiettivo di questa nuova Tratta dei Negri: indebolire i popoli del Vecchio Continente - e quello italiano in particolare, in quanto il più temuto come competitor -, in maniera propedeutica e parallela al loro annientamento per via finanziaria.
Diluendone identità e presenza sul territorio.
Togliendo loro, in maniera troppo rapida, abitudini e punti di riferimento consolidati.
Abbrutendoli nella paura e nell'insicurezza, che ne accentuano la già claustrofobica vocazione al particulare, per bloccare alla radice quel percorso di consapevolezza e critica che porta a formulare domande scomode.
"Educandoli" a condizioni salariali, contrattuali e di sicurezza continuamente al ribasso, imposte sul campo come nuovi standard massacrando in tal senso la manodopera straniera.
Siamo di fronte, insomma, non ai diritti di chicchessia, ma ad un'invasione pianificata e a un genocidio strisciante di cui questi poveretti, sia pure involontariamente, rappresentano la soldataglia.
Attacchi al cospetto dei quali si matura il diritto e il dovere di difendersi.
Rimangono due vergogne intollerabili in questa vicenda.
La prima è il fatto che a pagare - quando pagano - siano solo i clandestini, comunque colpevoli di un reato gravissimo e di un attentato alla sicurezza del Paese, mentre la testa del mostro e i suoi basisti italiani non vengono neppure sfiorati.
La seconda è l'atteggiamento della Sinistra, e non solo quella "moderata" col suo partito lustrascarpe della finanza globale.
Entrambi gli occhi chiusi di fronte agli oggettivi effetti antisociali dell'immigrazione - che ricadono, come sempre, soprattutto sui ceti deboli - e vaporose astrattezze da salotto come unico approccio alla materia, a sottolineare la totale perdita di contatto con la quotidianità dei poveri di casa nostra.
Di una Sinistra vicina ai problemi reali - e lo scrive uno che difficilmente la voterebbe - c'è un bisogno drammatico in questo Paese.
Sull'utilità di quella attuale, invece, meglio stendere un velo pietoso.

Pomata

Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #13 : Domenica 6 Ottobre 2013, 18:36:30 »
Francamente non capisco come si possa ancora parlare dell'immigrazione come di un fenomeno spontaneo, persino fatale e dettato da una non meglio definita Storia.
Il suo iter è noto: si comincia disseminando nei Paesi d'origine l'illusione che in quelli di arrivo i soldi si trovino letteralmente per strada, uno scempio al quale spesso contribuiscono anche i connazionali già emigrati.
Si raccolgono, per garantire il viaggio, cifre incompatibili con lo status di povero (con buona pace della favoletta di chi fugge "dalla miseria e dalla disperazione").
Si prosegue con una via Crucis fino al porto di imbarco, durante la quale i futuri clandestini - se ci arrivano, beninteso - vengono vessati e taglieggiati, non certo ad opera di "bianchi", con una ferocia da far impallidire il peggior razzista del cosiddetto mondo sviluppato.
Da lì si salpa, sappiamo verso quale ventaglio di destini.
Sbarcando sulle coste una quantità di persone che nessuno Stato e nessuna società, per quanto efficienti, sono in grado di metabolizzare a quei ritmi.
C'è una parola che tiene insieme tutto questo: ORGANIZZAZIONE. Ferrea, spietata, senza confini.
E della stessa risma è quello che, al netto delle varie e infami rendite di posizione lungo tutto il percorso, si staglia come il vero obiettivo di questa nuova Tratta dei Negri: indebolire i popoli del Vecchio Continente - e quello italiano in particolare, in quanto il più temuto come competitor -, in maniera propedeutica e parallela al loro annientamento per via finanziaria.
Diluendone identità e presenza sul territorio.
Togliendo loro, in maniera troppo rapida, abitudini e punti di riferimento consolidati.
Abbrutendoli nella paura e nell'insicurezza, che ne accentuano la già claustrofobica vocazione al particulare, per bloccare alla radice quel percorso di consapevolezza e critica che porta a formulare domande scomode.
"Educandoli" a condizioni salariali, contrattuali e di sicurezza continuamente al ribasso, imposte sul campo come nuovi standard massacrando in tal senso la manodopera straniera.
Siamo di fronte, insomma, non ai diritti di chicchessia, ma ad un'invasione pianificata e a un genocidio strisciante di cui questi poveretti, sia pure involontariamente, rappresentano la soldataglia.
Attacchi al cospetto dei quali si matura il diritto e il dovere di difendersi.
Rimangono due vergogne intollerabili in questa vicenda.
La prima è il fatto che a pagare - quando pagano - siano solo i clandestini, comunque colpevoli di un reato gravissimo e di un attentato alla sicurezza del Paese, mentre la testa del mostro e i suoi basisti italiani non vengono neppure sfiorati.
La seconda è l'atteggiamento della Sinistra, e non solo quella "moderata" col suo partito lustrascarpe della finanza globale.
Entrambi gli occhi chiusi di fronte agli oggettivi effetti antisociali dell'immigrazione - che ricadono, come sempre, soprattutto sui ceti deboli - e vaporose astrattezze da salotto come unico approccio alla materia, a sottolineare la totale perdita di contatto con la quotidianità dei poveri di casa nostra.
Di una Sinistra vicina ai problemi reali - e lo scrive uno che difficilmente la voterebbe - c'è un bisogno drammatico in questo Paese.
Sull'utilità di quella attuale, invece, meglio stendere un velo pietoso.

Nel fondo, concordo, ed è per questo che non confido più nel sistema.

Offline Frusta

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Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #14 : Domenica 6 Ottobre 2013, 20:57:52 »
(...)
Di una Sinistra vicina ai problemi reali - e lo scrive uno che difficilmente la voterebbe - c'è un bisogno drammatico in questo Paese.
Sull'utilità di quella attuale, invece, meglio stendere un velo pietoso.
Concordo praticamente su tutto quello che scrivi, anche se, più che di una "sinistra vicina ai problemi reali" questo Paese avrebbe semplicemente bisogno di politici presentabili, scelti (ed è purtroppo quello che di cui avremmo più bisogno) da elettori presentabili.
Se poi vogliamo proprio tirare in ballo la sinistra, ebbene quella che abbiamo è la più grossa iattura che potesse capitarci, perché, e mi riferisco per carità di patria esclusivamente al problema che stiamo esaminando, se il metodo per risolverlo si chiama Kyenge&Boldrini allora stiamo veramente in alto mare. Su un barcone con Schettino a fare da scafista, per giunta.
Purtroppo i politici impresentabili (l'ultimo politico degno di questo nome che abbiamo avuto è stato Craxi, ma non mi dilungo altrimenti andrei troppo O.T) che abbiamo, oltre a non saper governare, non sanno nemmeno copiare, perché se fossero stati non dico intelligenti, ma almeno minimamente furbi, invece di propinarci quell'aborto della Bossi-Fini, avrebbero gettato un'occhiata oltreconfine e copiato quello che facevano lì.
Ed allora magari avrebbero scoperto per esempio quello che ti succede in Germania(*) quando sei un "migrante" e decidi di entrare.
Se non sei cittadino della UE, succede che se non hai un permesso di soggiorno non puoi fare nulla, ma proprio nulla. Niente contratti di luce, gas, acqua, niente anmeldung e quindi niente scuola per i figli, il che significa che appena li beccano per la strada e non sono a scuola, i servizi sociali se li prendono. E appena i tuoi figli dicono dove abiti e non risulta niente in comune, ti rispediscono da dove sei venuto (che non deve essere necessariamente al tuo paese di origine)
Ma non solo: senza "anmeldung", non hai "krankenkasse". E senza una "krankenkasse", gli ospedali vi curano, ma poi vi fatturano direttamente a nome vostro. E se scoprono che non hai "anmeldung", che non sei un turista e non hai nessun tipo di visto, ti rispediscono da dove sei venuto.
Se poi provi ad entrare nel "sottobosco" dei "nonesistenti" prima o poi la polizia ti becca, mediamente, entro 4-5 mesi, e ti rispedisce da dove sei venuto.
E' brutale? E' immorale? E' incivile?  Non lo so.
Di certo è più civile che fornire manodopera in nero a chi che paga tre lire i raccoglitori di pomodori clandestini o affittare a un occhio della testa dei tuguri in cui non dormirebbe il mio cane, o fornire manovalanza alla malavita, o poveracci al racket dell'accattonaggio, della prostituzione eccetera.
(Perché questa è la fine che fanno quelli che il duo Kyenge&Boldrini vorrebbe accogliere a braccia aperte, eh?)
P.s.
E pure per i cittadini UE l'ambiente comincia a farsi difficiluccio, perché così come si sono chiusi i battenti per la manodopera a scarsa specializzazione (non esistono più i lavori "che i tedeschi non vogliono più fare" da quando con il minijob hanno saturato quel tipo di mercato) si stanno chiudendo anche quelli per il fabbisogno di manodopera specializzata, per via del nuovo programma della Merkel, condiviso in gran parte con la SPD. Del quale finiremo col parlare anche qui, prima o poi.

(*)
Spiacente, ma non sei autorizzato a visualizzare il contenuto degli spoiler.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Giglic

Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #15 : Lunedì 7 Ottobre 2013, 07:09:07 »
Tutto giusto, amico caro. Tanto più che la Germania ha più migranti di noi.

Ma hai trascurato un piccolo particolare: come ottenere il permesso di Soggiorno in Germania ed in Italia.
Se io ci voglio "provare" in Germania, da migrante turco (mi sembra siano 3,5 milioni, li) è vero o no che ho 3 (vado a memoria, potrebbero essere addirittura 6) mesi di tempo per trovare un lavoro? E' vero o no che se un tedesco mi offre del lavoro in nero il primo che va in galera è lui?
No, perchè i fatti vanno detti tutti. QUelli che dici tu, verissimi, sono solo una parte.
Del resto, credo che i migranti siano di più in Germania anche per un altro motivo: li tratta meglio.

Si dira: ma noi siamo un porto di mare, da noi transitano e non si fermano, essendo l'imbocco per questi poveri disgraziati. Anche qui, vero fino ad un certo punto. La Spagna, con il suo essere veramente contigua all'Africa ha più ingressi di noi.

Insomma: l'unica nostra difficoltà, su cui l'Europa aiuta poco, è vero, del resto ripeto: perchè aiutare un paese che dopo che ha raccolto i sopravvissuti con i pescherecci ha dato avvisi di garanzia ad entrambi per aver violato la Bossi Fini (dicendo quindi ai pescatori che se rispettano il codice del mare hanno il peschereccio sequestrato?) è la vastità delle coste, che rende difficile il controllo.

Tu te la prendi con la Kyenge e la Boldrini (che se fosse per loro ci sarebbero le puttane ed i malfattori per strada: te lo dico nel remoto caso ti fosse sfuggito: ci sono adesso con la Bossi Fini. Non ancora nel futuro. Del resto, se tratti alla stessa maniera il clandestino che vende chincaglierie sulla spiaggia e quello che spaccia, meglio la seconda: si rischia lo stesso e si guadagna di più), ovvio che sono migliorabili (soprattutto la prima, dalla quale ho sentito più omelie che da un parroco in chiesa; la seconda su queste cose ci ha lavorato, ed oltretutto da presidente della Camera non può fare una legge), ma in questo momento non mi sento di addossare loro responsabilità che appartengono ESCLUSIVAMENTE ad una legge assurda.

Persino lo scandalo degli albanesi allo stadio San Nicola  è stato meno peggio di questo olocausto che, inconsapevolmente, stiamo perpetrando. G.A. Stella ha detto che i morti in mare per il viaggio della speranza sono oltre 91 mila. Sicuri che noi, come Italia, non li abbiamo almeno in parte sulla coscienza? Invece che prendere accordi con le nazioni che "ce li mandano", perchè non lo accogliamo con regole certe come in Germania (come giustamente dici tu?)

Te lo dico io perché, almeno secondo me: perchè le regole certe poi, oltre che il migrante, le dovrebbe seguire l'Italiano, cosa a cui è refrattario.

CP 4.0

Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #16 : Lunedì 7 Ottobre 2013, 10:17:12 »
Mi ero ripromesso di scrivere appena trovavo abbastanza tempo che l'argomento non è certo da post mordi e fuggi.

Però il post di giglic, ed in particolare la chiusura, mi spinge a chiedere a chiunque voglia rispondere perché l'Europa, o come la pone Bob i paesi  più civili, dovrebbe sforzarsi ad aiutare, mai inteso dire che sanzioni, un paese i cui cittadini sono così refrattari alle regole da aver avuto tra i primi ministri più longevi due persone, Craxi e Berluska, per cui le regole erano spesso un intralcio.

Offline Frusta

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Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #17 : Lunedì 7 Ottobre 2013, 12:57:56 »
Giglic, hai aperto talmente tanti argomenti che per ognuno ci vorrebbe un topic a parte :)
La Bossi Fini rientra nel novero delle leggi sbagliate, ma non è per punirci della sua esistenza che in Europa se ne fregano dei nostri problemi quanto piuttosto perché giustamente li ritengono dovuti alla nostra insipienza, e quindi non vedono i motivi per cui dovrebbero farsene carico.
La Germania ha più immigrati di noi, verissimo, ed a me piacerebbe averne altrettanti, ma soprattutto piacerebbe avere sia le leggi con cui ne hanno finora regolamentato l'afflusso, sia quelle con cui lo ORA stanno bloccando.
E non stanno facendo sconti a nessuno, nemmeno ai cittadini comunitari: o gli servi, ma devi servirgli davvero o te ne stai a casetta tua, dovunque essa si trovi, tanto in Italia o in Francia, quanto a Istabul o in Katanga: è l'istess.
E lo fanno senza usare nessuna violenza e senza criminalizzare nessuno: semplicemente ti mettono in condizione di andartene, e se ti va di questo argomento possiamo parlarne più approfonditamente.
E' ovvio che la Kyenge e la Boldrini non possono aver colpe dirette di quanto è successo fino ad ora, ma sono i loro "buoni" propositi che promettono bene.
Della Kyenge io e te ne abbiamo già parlato su questo forum: io sostenevo che l'avessero nominata solo perché "quant'è figo avere una negra ad occuparsi dei problemi nei negri, wow!", tu, as usual, dicevi che no.
Stenterai a crederlo ma mi sarebbe piaciuto avere torto. Torto marcio sarebbe stato l'ideale.
Un ministro dell'integrazione dovrebbe occuparsi, lo dice lo stesso significato del termine, di integrare, cioè di rendere omogeno, per una civile convivenza con l'ambiente che lo accoglie, il tessuto composto da etnie diverse.
Sta facendo l'on Kyenge (ammesso che sia possibile con un ministero creato dal nulla e non con un lavoro costante che duri decenni) qualcosa, una cosa qualunque, anche minima, in merito? NO.
Oltre alle omelie pretesche alle quali ti riferisci nada de nada, anzi.
La Boldrini, cioè la dama-di-san-vincenzo della borghesia bene il cui altisonante incarico di portavoce dell’Alto commissariato per i rifugiati (retribuito con ottomila euro mensili+vettura+alloggio+viaggi gratis) era così indispensabile per le sorti dell'umanità da risultare ancora vacante, sarebbe bene che si occupasse dell'incarico che le è stato regalato*, perché i "corridoi umanitari" che auspica farebbero dell'Italia la calamita dell' immigrazione dell'universo munno. I cui problemi, in Europa sic stantibus rebus, sarebbero tutti nostri. Ed, è bene precisarlo, non sarebbero per niente pochi.

*Personalmente della signora Boldrini, cioè di una tizia che sta lì (c'èst la lois du pourcel aussi pour elle) non essendo stata scelta da nessuno se non dal capo di un partitino che rappresenta una minimissimissima ics virgola zero pippe % di elettori, non me ne può fregar di meno, ma è la tipologia umana da essa rappresentata che io disprezzo con tutte le mie forze.
Nel senso che non riesco a trovare niente di più disprezzabile di chi, vedi i preti, trova nel suo "aiutare i poveri" (coi soldi altrui) il sistema per condurre una vita piena di privilegi, e scarica (perché di questo si tratta, eh?) su altri poveri il peso dei "poveri che aiuta".
La vera dimensione dell'inutilità spocchiosa di questa tipologia di parassiti dal cuore tenero l'ha data la stessa Boldrini che
"non immaginava" che in Italia ci fosse una disperazione come quella sulla quale stava aprendo gli occhi in quel momento.
Non immaginavi, eh, porastella? Ma su quale nuvola sei vissuta fino ammò? Pensa ad occuparti di gesta eroiche come quella di far cambiare la dicitura sulla cancelleria della camera da Il Presidente a La presidente, và, che è meglio assai.
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Offline benvolio

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Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #18 : Lunedì 7 Ottobre 2013, 16:06:52 »
Credo che la Boldrini e la sinistra siano l'ultimo dei problemi in questo caso. Nel senso che ho letto qui molti attacchi alla sinistra che posso sottoscrivere tranquillamente, ne ho letti altri che mi sembrano un tantinello strumentali perche' guardano all'immigrazione come una patologia di sistema (sara' pure cosi', non so...) salvo attribuire le cause della patologia tutte alla sinistra, al comunismo, socialismo ecc...
Non credo che di questo conti molto parlare, dicevo.

Dal sito del Min Interno ho visto i finaziamenti europei in materia di immigrazione:
- Fondo per Rifugiati.
Euro milioni 33 milioni circa (+ euro milioni 23 in via d'urgenza) per il periodo 2008/2013.

- Fondo per i rimpatri
Euro milioni 44 circa per il periodo 2008/2013.

- Fondo per l'integrazione
Euro milioni 103 circa per il periodo 2008/2013.

- Fondo per le frontiere esterne.
Euro miloni 211 circa per il periodo 2008/2013.
L'erogazione e' a titolo, spesso, di cofinanziamento e prevede sistemi di controllo.

Ecco sarebbe interessante discutere di questo. Sono congrui questi importi? Come sono stati spesi? Come vengono controllati?

Dall'insieme delle risposte potremmo avere il senso della politica dell'immigrazione, di cosa va e di cosa non va. Ieri a Lampedusa nel Centro c'erano piu' di mille persone (capienza circa trecento) ma non si potevano spostare perche' sono clandestini, pure i bambini. E forse pure perche' non si sa dove mandarli (quanti e come sono i Centri?).

In un servizio di un TG ho sentito quello che spero sia un classico sfondone giornalistico sulla presunta distrazione di una parte dei fondi per motivi bilancistici italiani.

Forse se parlassimo di questo, riusciremmo a capire meglio. Forse.



Offline BobLovati

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Re:L'eccidio di Lampedusa
« Risposta #19 : Lunedì 7 Ottobre 2013, 16:30:42 »
carissimo " er Matador "

anche se in qualche parte, più d´una, sono d´accordo con quanto dici, credo tu abbia esagerato in maniera drammatica; l´Italia da distruggere in quanto competitore ha un sapore santanchistico.
L´organizzazione dell´eccidio credo ( come lo schiavismo della fine ´700 e di tutto l´800 ) credo sia da ricercare in gran parte nei paesi islamici; con quei soldi, magari, finanziano in parte il loro terrorismo.

Quanto alla chiosa finale:

...............................
Di una Sinistra vicina ai problemi reali - e lo scrive uno che difficilmente la voterebbe - c'è un bisogno drammatico in questo Paese.
Sull'utilità di quella attuale, invece, meglio stendere un velo pietoso.


once again, è simpatico sapere che uno che non voterebbe a sinistra neppure se Pietro Nenni, resuscitato, camminasse sulle acque del biondo Tevere, come spesso fanno i votanti di destra, dia la sua ricetta su cosa/come/perché dovrebbe agire la sinistra.
E, come meravigliarsene, hai subito trovato compagnia
  ;D

Anche se benvolio ha fatto un´analisi più vicina alla possibile verità    ;)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”