Autore Topic: Tommaso Maestrelli, l'ultima partita  (Letto 2945 volte)

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darienzo

Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« : Martedì 1 Ottobre 2013, 17:50:27 »
Questo il titolo dello spettacolo che andrà in scena da stasera fino a domenica 13 al Teatro Ghione di Via delle Fornaci.

La vicenda prende spunto dal "ritorno" del Maestro sulla panchina della Lazio due anni dopo la conquista dello scudetto e qualche mese dopo le prime avvisaglie della malattia che lo stroncherà purtroppo in seguito. Precisamente la stagione 75-76, quella che culminerà nella sofferta salvezza di Como.

Sul palco a interpretare Tommaso Maestrelli (Nello Mascia), Giorgio Chinaglia (Massimiliano Vado), Luciano Re Cecconi (Carlo Caprioli), Renato Ziaco (Gino Nardella), attori della Compagnia TeatroGiovane. La mia amica Aglaia Mora recita nella nella parte della signora Lina Barberini Maestrelli.

L'evento è patrocinato da RadioSei, e rivolgendosi al botteghino a suo nome si può ottenere una riduzione sul biglietto.

Sicuramente questa cosa a Gianni Elsner sarebbe piaciuta davvero tanto...


 

Offline Holly

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Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #1 : Martedì 1 Ottobre 2013, 22:19:26 »
Io andrò quasi sicuramente per la pomeridiana del 13 ottobre (sia perché di sera per me è un po' complicato sia perché la pomeridiana domenicale a teatro per me ha molto fascino) approfittando anche della sosta di campionato, sarà l'ultima replica.

Se qualche orger (benintenzionato, naturalmente  ;D ) sarà da quelle parti quel giorno, me lo faccia sapere che ci si incontra per un vin brûlé post spettacolo

darienzo

R: Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #2 : Mercoledì 2 Ottobre 2013, 16:33:28 »

Offline SAV

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Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #3 : Giovedì 3 Ottobre 2013, 09:52:03 »
Visto ieri sera.
Veramente molto bello, con tanti momenti commuoventi.
Gli attori sono tutti bravissimi.
Chinaglia soprattutto sa essere divertentissimo.
Molto bello e soprattutto in grado di riproporre le emozioni dello spettacolo anche l'articolo di Cerracchio linkato da Darienzo.

Offline Drenai

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Re:R: Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #4 : Giovedì 3 Ottobre 2013, 09:57:51 »
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Offline franz_kappa

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Re:R: Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #5 : Giovedì 3 Ottobre 2013, 10:34:14 »
bravo (?  :o) cerracchio. quando ci vuole, ci vuole.
Questo no, Drenai. Questo proprio no.  :(

Su un forum di tifosi della Lazio io non vorrei MAI leggere l'aggettivo "bravo" associato al nome del cerracchio (rigorosamente in minuscolo. In ciò t'applaudo idealmente).

Forse non rammenti che il 2 luglio del 2010, giorno infausto, "Il Messaggero" pubblicò il corsivo, a firma del suddetto, intitolato "Non è un club per giovani" (per chi volesse documentarsi: http://www.biancocelesti.org/solo-lazio/vincenzo-cerracchio-'non-e-un-club-per-giovani'/. Anche se io, sinceramente, sconsiglio una simile lettura) e che si concludeva, oh stolta temerarietà, con questo improvvido vaticinio: "Ma non è di questioni di puntiglio che purtroppo si tratta: piuttosto di un mercato a mosca cieca che renderà la Lazio un insieme di giocatori presi a caso. Tanti da farne due, di squadre. Da iscrivere a un unico campionato, quello della mediocrità senza futuro".

A meno di tre anni di distanza da quel giorno, lo scorso 26 maggio, la Lazio si è aggiudicata una storica Coppa Italia.

Io non dimentico. E non posso, perdonami, accettare che il cerracchio sia definito "bravo" e che ciò venga scritto su un forum dedicato ai tifosi della Lazio. Forse che in Chiesa, ti domando, i ministri di culto lodano satana? Il parallelo non è affatto indebito.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline Drenai

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Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #6 : Giovedì 3 Ottobre 2013, 10:38:17 »
a dire la verità mi sono sentito in dovere di fargli i complimenti proprio perchè sono stato uno dei piu critici nei suoi confronti in precedenza. per rimarcare che non c'è prevenzione sulla persona ma solo divergenza di opinioni.
 ;)
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darienzo

R: Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #7 : Giovedì 3 Ottobre 2013, 11:56:04 »
Restiamo sullo spettacolo però, di Cerracchio dopo esserne stato a fianco durante una cena di LN non posso ora dirne che bene.
Io col mio amico ternano dovrei andarci martedì, sono contento anche per la mia amica che sta riscuotendo pareri molto favorevoli nella parte della Signora Lina

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Offline SAV

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Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #8 : Giovedì 3 Ottobre 2013, 12:41:41 »
Daje, Franz!  Non esageriamo. :D
Cerracchio è un ottimo giornalista e una penna sopraffina.
Ciò non toglie che quel 2 luglio 2010 scrisse una marea di stronzate. 
Figurati se mi permetto di condannare una persona (con cui ho avuto peraltro il piacere di scambiare dei messaggi ai tempi di calciopoli) per quello che scrive in un'occasione...

Offline Holly

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Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #9 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 09:50:12 »
ragazzi, chi si è perso questo spettacolo ha commesso un errore gra-vis-si-mo

prima di tutto, attori ottimi, davvero bravi, i tempi, la pronuncia, le espressioni.... applausi, tanti, meritatissimi

poi la sceneggiatura, un continuo rewind-fast forward che ha reso la storia, di per sé assai semplice, più interessante e coinvolgente; le scenografie ridotte al minimo, spostate dagli stessi attori, erano lo spunto per far volare la fantasia dello spettatore, come per magia sembrava davvero di stare nella sala da pranzo della famiglia Maestrelli, oppure a bordo campo, oppure negli spogliatoi (dove aleggia inconfondibile l'odore di olio canforato... l'hanno detto, lo giuro!), oppure nei tristi corridoi d'ospedale, o ancora sulla spiaggia di Rosa Marina

sono stati tanti i momenti in cui mi sono commossa, e a prendere i fazzoletti alle fine sono state molte persone, c'era un ragazzo davanti a me che piangeva a dirotto, le stesse lacrime di commozione che ho visto negli occhi di Oddi e Wilson invitati sul palco a fine rappresentazione, lo stesso groppo alla gola che avevo io ce l'aveva anche il caro Massimo Maestrelli, anche lui applauditissimo, al quale mi pregio di aver stretto la mano fuori dal Ghione

presenti anche due emozionati Michelangelo Sulfaro e Beppe Materazzi, ritrovarseli accanto come due persone qualsiasi è stato bello; ho tenuto a dire a Toni Malco che canto sempre alla mia bimba "Vola Lazio vola" per evitare nefaste influenze paterne, mi ha detto di non mollare mai...

a completare la bellissima esperienza, l'abbraccio dato al gigante buono Schwitters, alla meravigliosa Gatta e all'infaticabile Isy.... fuori dal teatro ho incontrato pure le tre signore abbonate in Distinti Est proprio davanti a me  :o

finisco questo mio reportage con una domanda che mi assilla da ieri sera: l'attore che interpreta Re Cecconi a un certo punto dice, più o meno, che quella Lazio non era in assoluto la squadra più forte del campionato, ma era la più forte perché era più "squadra" e soprattutto perché c'era Maestrelli a guidarla, secondo voi è vero?

sono contento anche per la mia amica che sta riscuotendo pareri molto favorevoli nella parte della Signora Lina

darienzo, devi assolutamente porgere  i miei complimenti ad Aglaia Mora, un'interpretazione dolcissima e forte insieme, ricordati mi raccomando!

Zapruder

Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #10 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 10:10:09 »
finisco questo mio reportage con una domanda che mi assilla da ieri sera: l'attore che interpreta Re Cecconi a un certo punto dice, più o meno, che quella Lazio non era in assoluto la squadra più forte del campionato, ma era la più forte perché era più "squadra" e soprattutto perché c'era Maestrelli a guidarla, secondo voi è vero?


Dal '73 al '75, i tre campionati in cui la Lazio schierò più o meno la stessa formazione, nessuno ad eccezione della Juventus rimase ai vertici in modo costante come quella squadra. Né il Milan, né l'Inter, né il Napoli, che alternarono in quel triennio buone stagioni - comunque senza vincere - a campionati deludenti.

Stare al livello della Juventus, di quella Juventus-Nazionale, per tre anni, significava essere forti. Molto forti. Di certo il contributo umano e tecnico di Maestrelli fu enorme, ben più del famoso 10%. Purtroppo, fin dalle cronache dell'epoca, andavano di moda l'alzata di spalle e la banalizzazione: nessuno si sforzò di capire realmente, almeno a livello di informazione, cosa fosse quella squadra. Lo capì invece chi di calcio si occupava seriamente, che offrì a Maestrelli la panchina della Juventus e quella della Nazionale: in tempi in cui arrivare a simili scranni era più difficile che essere eletti in un conclave. Fu un gruppo unico e irripetibile, vero. Ma erano forti e giocavano un gran calcio: due cose che dimentichiamo troppo spesso.

Ho riletto una cronaca di un Lazio-Juventus di Coppa Italia, in cui si legge di un Anastasi - ai tempi attaccante molto quotato, tanto che andò ai Mondiali - annientato e annullato da Oddi, in maniera tanto umiliante da costringere il suo allenatore a sostituirlo. Ecco, di uno come Oddi non si parla mai sul piano tecnico, ed era un difensore fortissimo, oggi giocherebbe abbondantemente titolare in qualsiasi squadra italiana, altro che Bonucci e Barzagli, e fatico a trovare cinque squadre in Europa in cui finirebbe in panca. E non andò nemmeno in Germania, scandaloso.

Boks XV

Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #11 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 10:49:09 »
Dal '73 al '75, i tre campionati in cui la Lazio schierò più o meno la stessa formazione, nessuno ad eccezione della Juventus rimase ai vertici in modo costante come quella squadra. Né il Milan, né l'Inter, né il Napoli, che alternarono in quel triennio buone stagioni - comunque senza vincere - a campionati deludenti.

Stare al livello della Juventus, di quella Juventus-Nazionale, per tre anni, significava essere forti. Molto forti. Di certo il contributo umano e tecnico di Maestrelli fu enorme, ben più del famoso 10%. Purtroppo, fin dalle cronache dell'epoca, andavano di moda l'alzata di spalle e la banalizzazione: nessuno si sforzò di capire realmente, almeno a livello di informazione, cosa fosse quella squadra. Lo capì invece chi di calcio si occupava seriamente, che offrì a Maestrelli la panchina della Juventus e quella della Nazionale: in tempi in cui arrivare a simili scranni era più difficile che essere eletti in un conclave. Fu un gruppo unico e irripetibile, vero. Ma erano forti e giocavano un gran calcio: due cose che dimentichiamo troppo spesso.

Ho riletto una cronaca di un Lazio-Juventus di Coppa Italia, in cui si legge di un Anastasi - ai tempi attaccante molto quotato, tanto che andò ai Mondiali - annientato e annullato da Oddi, in maniera tanto umiliante da costringere il suo allenatore a sostituirlo. Ecco, di uno come Oddi non si parla mai sul piano tecnico, ed era un difensore fortissimo, oggi giocherebbe abbondantemente titolare in qualsiasi squadra italiana, altro che Bonucci e Barzagli, e fatico a trovare cinque squadre in Europa in cui finirebbe in panca. E non andò nemmeno in Germania, scandaloso.

tanto per dare una misura, di quanto fosse forte quella squadra nel suo complesso, basti pensare che il primo anno arrivò a contendere lo scudetto fino a cinque minuti dalla fine del campionato nonostante Chinaglia, il suo centravanti, uno dei più forti attaccanti della storia del calcio italiano, l'uomo che l'anno successivo con 24 reti avrebbe letteralmente e furiosamente trascinato la Lazio al suo primo storico scudettto, mise a referto il "misero" bottino di dieci gol, rigori compresi.

Zapruder

Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #12 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 11:21:45 »
tanto per dare una misura, di quanto fosse forte quella squadra nel suo complesso, basti pensare che il primo anno arrivò a contendere lo scudetto fino a cinque minuti dalla fine del campionato nonostante Chinaglia, il suo centravanti, uno dei più forti attaccanti della storia del calcio italiano, l'uomo che l'anno successivo con 24 reti avrebbe letteralmente e furiosamente trascinato la Lazio al suo primo storico scudettto, mise a referto il "misero" bottino di dieci gol, rigori compresi.

C'è un'intervista in cui Chinaglia attribuisce l'esiguo bottino (ma manco tanto esiguo: dieci gol dell'epoca, nel campionato più stitico della storia della serie A, ne valgono 18 al giorno d'oggi, esclusi gli ex autogol)  ai compiti da centravanti tattico che gli chiedeva Maestrelli: non aveva tutti i torti, il Maestro, se riuscì a fare 43 punti proveniendo dalla B e a lottare fino alla fine contro la Juventus finalista di Coppa Campioni e il Milan vincitore di Coppa Coppe: di questo atteggiamento tattico, da vero calcio totale, beneficiò soprattutto la solidità difensiva. L'anno dopo, Chinaglia fece il centravanti vero, la squadra giocò molto più in sua funzione, giocatori come Nanni furono più sacrificati in copertura: ma la musica non cambiò. C'era gente di grande qualità, là in mezzo, e c'era un'idea di gioco del tutto nuova: la Lazio fu il primo tentativo di rottura, riuscito, rispetto alla rigidità del calcio di Herrera e Rocco, che pure aveva fatto le fortune di clubs e Nazionale.

Fosse capitato sull'altro lato del Tevere, quel mezzo miracolo sportivo, quel concorso felicissimo di abilità e casualità, oggi avremmo i calendari col 1974 come anno di partenza, invece di quello della nascita di Cristo: nelle scuole sarebbe obbligatoria la recita a memoria di tutti i tabellini delle partite, i corsi degli allenatori a Coverciano tratterebbero solo il "calcio totale" di Maestrelli, essendo vietato per legge ogni altro modo di disporre i calciatori in campo.

Ma per fortuna, quella storia l'ha raccontata la Lazio. E, a pensarci bene, non poteva essere altrimenti.

Brocchi 63

Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #13 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 11:29:36 »
Di quella squadra ho un ricordo immaginifico. la prima ad esportare il modello Ajax  di moda in quel periodo.
Un portiere saracinesca, un terzinaccio che non mollava l'uomo (Petrelli) ed uno che avanzava (Martini; scandaloso all'epoca pensarlo) diventando un centrocampista aggiunto. Tantissima qualità nei centrali Wilson che era uno al quale non ricordo un intervento scomposto che fosse uno. Su Oddi, giocatore tuttora sottovalutato, nell'economia di quella squadra, al pari di Nanni, si è già pronunciato Zapruder. Dalla cintola in giù c'era l'imbarazzo della scelta. dal fosforo di Frustalupi al furore agonistico di Re Cecconi, dal Garlasca al talento di D'Amico.
Il Dio era un argomento a parte,  da goleador a trascinatore, era il Maestrelli in campo.
Il Maestro era un altro argomento a parte; riuscì a creare un collante tale che fece di quegli undici uomini, i più forti d'Italia. Se erano i più forti non sò, ma credo che il mix tra modulo di gioco e unione tra di loro (in campo perchè fuori si scannavano) fece si che lo diventassero.

ThomasDoll

Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #14 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 11:37:21 »
La Lazio del 72/73 subì appena 16 gol, in quel momento seconda di sempre dopo il Cagliari campione del 69/70. Il punto di forza era la difesa. Inserendo D'Amico e cambiando un po' le cose arrivò lo scudetto e si beccò qualche gol in più, ma per almeno due anni si trattò di una squadra impenetrabile. Nel 72/73 Nanni e Garlaschelli timbrarono il cartellino 7 volte a testa, scusate se è poco...

Offline BobLovati

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Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #15 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 12:01:57 »
La Lazio del 72/73 subì appena 16 gol, in quel momento seconda di sempre dopo il Cagliari campione del 69/70. Il punto di forza era la difesa. Inserendo D'Amico e cambiando un po' le cose arrivò lo scudetto e si beccò qualche gol in più, ma per almeno due anni si trattò di una squadra impenetrabile. Nel 72/73 Nanni e Garlaschelli timbrarono il cartellino 7 volte a testa, scusate se è poco...

va ricordato che in quegli anni il campionato era a 16 squadre/30 partite; che ad ogni modo, fatta la media sulle 38 partite odierne darebbe un totale di circa 20-21 gol subiti. Incredibile ...

Anche se nel 2012-13 e 2010-11 la Juve ne ha subiti proprio 24 e nel 2011-12 addirittura 20 !   
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline salasso

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Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #16 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 12:07:25 »
io ci sono stato venerdì sera
spettacolo veramente splendido molto coinvolgente e coommovente
attori tutti bravi ma sopprattutto l'attrice che ha interpretato la moglie di Maestrelli

mi sono commosso.

per Holly
secondo me è vero che quella Lazio forse non era all'epoca la squadra più forte del campionato ma quandio entravano in campo erano "squadra" un blocco unico, durante la settimana era diverso.
il lupo non potrà mai volare
all'altezza dell'aquila

Zapruder

Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #17 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 12:08:53 »
La Lazio del 72/73 subì appena 16 gol, in quel momento seconda di sempre dopo il Cagliari campione del 69/70. Il punto di forza era la difesa. Inserendo D'Amico e cambiando un po' le cose arrivò lo scudetto e si beccò qualche gol in più, ma per almeno due anni si trattò di una squadra impenetrabile. Nel 72/73 Nanni e Garlaschelli timbrarono il cartellino 7 volte a testa, scusate se è poco...

Che poi, tre dei 16 furono subìti nel recupero Milan-Lazio: partita sospesa all'80' sull'1-0 per il Milan. Pulici ci smadonna ancora, perché Wilson e compagni fecero di tutto per ottenere la sospensione... Ma nel recupero andò peggio, e lui rovinò in parte quell'eccezionale score incassando tre gol in una volta. Un gol incassato ogni tre ore, fantastico, non si passava manco a catenate.

Brocchi 63

Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #18 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 12:10:27 »
La Lazio del 72/73 subì appena 16 gol, in quel momento seconda di sempre dopo il Cagliari campione del 69/70.

schierando il Mario Facco terzino, classico anello debole di quella difesa.

Brocchi 63

Re:Tommaso Maestrelli, l'ultima partita
« Risposta #19 : Lunedì 14 Ottobre 2013, 12:14:27 »
Dubbio amletico su quella stagione. Ricordo che stavo randagiando per le vie del quartiere con un amico Laziale il giorno di Torino-Lazio, radiolina sintonizzata su "tutto il calcio ...", e il cronista parlò di quasi gol di Moschino, nel senso che la palla aveva superato il portiere, ma la  corsa verso la rete era stata frenata da una pozza d'acqua.
Qualcuno ricorda una situazione di questo genere?