www.lalaziosiamonoi.itMissione fallita per la Lazio Campione d'Italia a cui non riesce l'accoppiata Scudetto-Supercoppa; vince la Juventus con le reti di Gerbauto e Donis allo scadere. Buona la partenza dei biancocelesti che, però, vanno in svantaggio a causa della rete di Gerbauto. Al 66' Keita riaccende la speranza, ma Donis, al 90' gela gli spettatori dell'Olimpico. Niente vendetta per i biancocelesti che, dopo la debacle della prima squadra, perdono ancora una volta contro la Vecchia Signora.
FORMAZIONI - La Lazio si presenta con il solito 4-3-3 con Lombardi e Keita larghi sugli esterni a sostegno della punta centrale Tounkara, unica sorpresa Silvagni al posto di Oikonomidis. La Juventus risponde con un modulo speculare; mister Zanchetta si affida ai titolarissimi per cercare di conquistare il trofeo.
PRIMO TEMPO - Parte forte la Lazio di Alberto Bollini, ma sono i bianconeri a rendersi pericolosi con Donis che arriva sul fondo e mette in mezzo un cross rasoterra, Strakosha smanaccia e la difesa biancoceleste libera l'area. Passato lo spavento i biancocelesti riprendono a macinare gioco; all'11' è Lombardi a sfiorare il gol, poi sono Tounkara e Elez a far tremare la retroguardia bianconera, ma il risultato non si sblocca. Lazio che si fa preferire sotto il profilo del gioco, i ragazzi di Bollini pressano a tutto campo: proprio da un'azione di disturbo di Tounkara nasce un'opportunità per Crecco che lascia partire un bolide di sinistro, la palla sibila vicino al palo di Vannucchi. Come per la Lazio il pericolo corso scuote i bianconeri che alzano il baricentro e si affacciano dalle parti di Strakosha, inoperoso fino a quel momento, prima con Ceria e poi, al 33', per l'inaspettato vantaggio: ancora Ceria, spina nel fianco laziale, sull'out di sinistra serve Gerbaudo che in girata trafigge Strakosha. Tutt'altro che impeccabile la marcatura di Elez che si lascia anticipare dal suo diretto avversario. I ragazzi di Bollini accusano il colpo, la Juventus prova a legittimare il vantaggio, rendendosi pericolosa in più di un'occasione, ma il numero uno albanese dice no. Il primo tempo termina sul punteggio di 1-0 per la Juventus, brava ad approfittare degli sbandamenti difensivi dei biancocelesti.
SECONDO TEMPO - Subito una novità per i Campioni d'Italia: al posto di Silvagni entra Oikonomidis. La Lazio prova ad alzare i ritmi, i bianconeri sembrano controllare senza particolari affanni. Quando scatta l'ora di gioco Keita protesta per un contatto dubbio in area, l'arbitro lascia giocare scatenando le ire del pubblico. E' proprio l'ex blaugrana a riconcilare il pubblico con il calcio; non passano neanche sei minuti e l'uomo più atteso, il giocatore capace di spostare gli equilibri in campo prende palla, supera un paio di avversari e, con un cucchiaio delizioso, mette a sedere il portiere. Uno spettacolo per gli occhi, un gol che da solo vale il prezzo del biglietto. I ragazzi di Bollini avrebbero subito l'occasione di passare in vantaggio ma Serpieri svirgola il pallone e l'occasione sfuma. L'utimo brivido lo regala ancora una volta Keita che, servito in profondità, sfodera un sinistro su cui è bravo il portiere Vannucchi a farsi trovare pronto. Quando il match sembra incanalato verso i supplementari arriva la doccia gelata: ancora Ceria serve in profondità Donis, che di destro trafigge Strakosha. Oltre il danno, la beffa. Keita entra in area e cade, l'arbitro opta per la simulazione e sanziona l'attaccante laziale con la seconda ammonizione. A far festa è la Juventus, la Lazio non può far altro che leccarsi le ferite.