www.ilmessaggero.itIl derby ha confermato l’idea che i biancocelesti hanno grandi difficoltà con le squadre di livello tecnico superioredi Gabriele De Bari
ROMA - Come sale il livello tecnico delle avversarie la Lazio va in difficoltà, e perde. E’ capitato già 3 volte: 2 contro la Juventus e nel derby. Questo dato dovrebbe far riflettere sul valore tecnico e sulle risorse caratteriali di una squadra che sembra destinata a restare ai margini delle posizioni nobili della classifica. Nelle 4 giornate la Lazio ha sconfitto Udinese e Chievo, formazioni alla sua portata: ha fatto il suo, niente di eccezionale. Mentre le aspettative erano di ben altro spessore. E rimangono tali, perché il campionato è appena agli inizi e ci sarà quindi tempo per riprendere quel ruolo che compete al blasone della società e alle ambizioni dei tifosi.
PROBLEMI STRUTTURALI
La preparazione era stata improntata in funzione della Supercoppa ma è stato un flop clamoroso, con una sconfitta pesantissima. Due mesi trascorsi a effettuare esperimenti tattici, con l’innesto di qualche elemento nuovo, che l’allenatore non conosceva. Il gruppo ha faticato a trovare una sua identità e, quando Petkovic si è accorto delle difficoltà, ha preferito tornare all’antico, bocciando quelli che hanno deluso. La Supercoppa doveva rappresentare il traguardo più importante, perché da giocare in gara secca e all’Olimpico. O la squadra ha lavorato troppo, oppure poco altrimenti non si spiegherebbe la mancanza di velocità e di condizione complessiva. Qualcosa non ha funzionato, è fin troppo evidente. L’alibi della stanchezza, per partita di giovedì scorso, non regge: sia perché è stata la prima, sia perché alcuni degli elementi migliori sono stati risparmiati, proprio in funzione della Roma. Purtroppo i problemi strutturali dell’organico sono rimasti irrisolti, nonostante i 28 milioni di euro spesi, senza una logica precisa, in quanto non si è intervenuti né sulla difesa, né sull’attacco.
IL SETTIMO POSTO
Qualcuno, nell’affrontare la nuova stagione, si è lasciato abbagliare dalla Coppa Italia vinta senza tener conto del piazzamento in campionato, che rispecchiava più da vicino la realtà della cifra tecnica biancoceleste. La Lazio di oggi sembra figlia di quella che ha sbandato paurosamente nel girone di ritorno. Petkovic non è ancora riuscito a dare una vera fisionomia, il gioco è diventato un optional, come le occasioni da gol, e sono venute meno anche le certezze più importanti. Klose è irriconoscibile, Hernanes non viene messo al centro della manovra e conferma di avere troppi alti e bassi, la qualità non è lievitata, mancano soluzioni tattiche alternative al brasiliano. La squadra ha dimostrato di poter competere con le avversarie di seconda e terza fascia, però non ha lo stesso passo con le ”grandi”. Ha subito più gol di quanti non sia riuscita a segnarne: altro dato che preoccupa. Non resta che sperare in Anderson e Perea.
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