Autore Topic: Caro diario  (Letto 5090 volte)

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ThomasDoll

Re:Caro diario
« Risposta #20 : Lunedì 23 Settembre 2013, 10:36:49 »
Caro diario, il saggio poeta diceva che c'è sempre un'altra partita, un altro campionato, una nuova sfida eccetera eccetera. Questo ha tenuto in vita i romanisti fino a ieri, questa è la nostra medicina. Quindi guardare avanti, che si profila il Catania, squadra con cui abbiamo sempre litigato. Ci arriviamo messi male, con la difesa in emergenza, l'attacco in condizioni disastrose e il morale fiaccato dalla susta stracittadina. Ci sono i presupposti, insomma, per un giro di boa. Oppure per un giro di chiglia. Da noi vanno di moda due-tre reazioni-tipo: l'opzione manco er sangue m'hai fatto uscì prevale su quelle che cercano malaussène tra i giocatori e l'allenatore. Io propenderei più verso Villa San Sebastiano, se non altro per l'atteggiamento post-mercato, peggio di quello durante il mercato. Ma com'è come non è, forse perché la società non la puoi sostituire, la ricerca delle responsabilità finisce sempre lontana dal centro nevralgico, formidabile nell'appuntarsi i meriti delle vittorie. Tutto molto umano, no? Io intanto mi riconsolo, poi ti dico come.



Offline MagoMerlino

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Re:Caro diario
« Risposta #21 : Lunedì 23 Settembre 2013, 10:47:43 »
 Io propenderei più verso Villa San Sebastiano, se non altro per l'atteggiamento post-mercato, peggio di quello durante il mercato. Ma com'è come non è, forse perché la società non la puoi sostituire, la ricerca delle responsabilità finisce sempre lontana dal centro nevralgico, formidabile nell'appuntarsi i meriti delle vittorie. Tutto molto umano, no? Io intanto mi riconsolo, poi ti dico come.
Sbagliare è umano.
Perseverare diabolico.
E qui si persevera, hai voglia se si persevera.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline NoSurrender

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Re:Caro diario
« Risposta #22 : Lunedì 23 Settembre 2013, 10:59:52 »
Caro diario, il saggio poeta diceva che c'è sempre un'altra partita, un altro campionato, una nuova sfida eccetera eccetera. Questo ha tenuto in vita i romanisti fino a ieri, questa è la nostra medicina. Quindi guardare avanti, che si profila il Catania, squadra con cui abbiamo sempre litigato. Ci arriviamo messi male, con la difesa in emergenza, l'attacco in condizioni disastrose e il morale fiaccato dalla susta stracittadina. Ci sono i presupposti, insomma, per un giro di boa. Oppure per un giro di chiglia. Da noi vanno di moda due-tre reazioni-tipo: l'opzione manco er sangue m'hai fatto uscì prevale su quelle che cercano malaussène tra i giocatori e l'allenatore. Io propenderei più verso Villa San Sebastiano, se non altro per l'atteggiamento post-mercato, peggio di quello durante il mercato. Ma com'è come non è, forse perché la società non la puoi sostituire, la ricerca delle responsabilità finisce sempre lontana dal centro nevralgico, formidabile nell'appuntarsi i meriti delle vittorie. Tutto molto umano, no? Io intanto mi riconsolo, poi ti dico come.

Sono d'accordo su tutto.

Però se non vuoi dirlo al Diario dillo almeno a noi, come ti riconsoli, che io non ci riesco  ;)
"No retreat, baby, no surrender"


Boks XV

Re:Caro diario
« Risposta #23 : Lunedì 23 Settembre 2013, 11:08:23 »
Caro diario, il saggio poeta diceva che c'è sempre un'altra partita, un altro campionato, una nuova sfida eccetera eccetera. Questo ha tenuto in vita i romanisti fino a ieri, questa è la nostra medicina. Quindi guardare avanti, che si profila il Catania, squadra con cui abbiamo sempre litigato. Ci arriviamo messi male, con la difesa in emergenza, l'attacco in condizioni disastrose e il morale fiaccato dalla susta stracittadina. Ci sono i presupposti, insomma, per un giro di boa. Oppure per un giro di chiglia. Da noi vanno di moda due-tre reazioni-tipo: l'opzione manco er sangue m'hai fatto uscì prevale su quelle che cercano malaussène tra i giocatori e l'allenatore. Io propenderei più verso Villa San Sebastiano, se non altro per l'atteggiamento post-mercato, peggio di quello durante il mercato. Ma com'è come non è, forse perché la società non la puoi sostituire, la ricerca delle responsabilità finisce sempre lontana dal centro nevralgico, formidabile nell'appuntarsi i meriti delle vittorie. Tutto molto umano, no? Io intanto mi riconsolo, poi ti dico come.

contributo magnifico.

fortunatamente dopodomani siamo in campo.

Offline ML

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Re:Caro diario
« Risposta #24 : Lunedì 23 Settembre 2013, 13:22:59 »
stesso, identico, stato d'animo.

Anche il mio stato di rosicamento è stato pressoché nullo.

Meno male, va', mi fate sentire meno strano.
Perché è vero che c'è sempre un'altra partita, ma le partite non sono tutte uguali.
Ho perso dieci minuti a cercare un brano di "Febbre a 90°" e non l'ho ritrovato.
Parla di una fotografia in cui si vedono dei tifosi dell'Arsenal esultare per un gol in una inutile partita di campionato pochi giorni dopo la sconfitta dolorosissima in una finale di coppa. Hornby si dice giustamente sconcertato del fatto che sui loro volti non ci sia la minima traccia della sofferenza recentemente patita. Ecco, a me questo tipo di tifoso fa orrore.
E allo stesso modo fa orrore il tifoso che metabolizza con la stessa velocità la vittoria. Non è un problema di vittoria o di sconfitta, quindi, bensì di velocità. Oggi tutto si consuma all'istante, la memoria dura 24 ore e i sentimenti pure, tutto è già vecchio dopo una notte. Un politico può rubare e finire in galera, e dopo poche settimane te lo ritrovi in prima pagina a fare la vittima e fare la morale. Un cellulare che meno di 12 mesi fa costava 800 euro adesso è un ferro vecchio perché sono già usciti due modelli più nuovi. A me questo fa schifo. A voi no? Pensa come state messi.
Le partite non sono tutte uguali. Andremo a Lazio-Catania sperando di vincere, esulteremo e ci incazzeremo come da prassi, magari salterà perfino fuori una partita da ricordare, tipo che perdiamo all'89° e poi la ribaltiamo nel recupero, il calcio è strano e regala emozioni anche quando meno te lo aspetti. Però le partite non sono tutte uguali. Roma-Lazio del 26 maggio non deve essere un ricordo di cui essere prigionieri, perché la vita va avanti, ma non può nemmeno essere trattata come una partita qualunque. L'ho detto altre volte: se avessimo perso non sarei qui a scrivere sul forum, non avrei fatto l'abbonamento, probabilmente la partita di ieri sarebbe stata la prima che avrei guardato della nuova stagione. Da casa, in tv. Il bello di averla vinta è anche concedermi il lusso, per qualche mese dopo 13 anni, di sentirmi con la pancia piena. Il lusso della tranquillità, anche di fronte a un derby perso e anche di fronte a una squadra messa insieme senza né capo né coda. E metto lo stesso i miei 4 in pagella, e dico lo stesso che stavolta Lotito e Tare hanno fatto un pessimo lavoro, ma con tranquillità. Senza livore.
Da un lato mi fa pena chi sta sprecando questa rara occasione di sentirsi tranquillo, per qualche mese, perché chissà quando ricapiterà. Evidentemente per molti il calcio, il tifo ha senso solo per scaricare l'ansia, la rabbia e la frustrazione, e quindi della tranquillità non sanno che farsene. Devono vomitare bile contro il presidente, l'allenatore o l'attaccante anche a Ferragosto, anche dopo le amichevoli. Dall'altro riconosco che questo stato d'animo è pericoloso, perché si trasferisce direttamente alla squadra e le impedisce di dare il suo 100%, qualunque esso sia. La sconfitta di ieri è colpa mia e di quelli come me non meno che dei quattoridici che sono scesi in campo più Petkovic più Lotito più Tare. Me la prendo tutta ma non cambio, perché per avere la bava alla bocca ieri pomeriggio avrei dovuto vivere il 26 maggio come un Lazio-Catania. Non è il mio modo di tifare. Non è il mio modo di vivere.

TheDoctorNesta

Re:Caro diario
« Risposta #25 : Lunedì 23 Settembre 2013, 13:31:00 »
Bravo ML, mi ci ritrovo anch'io ;) Forza Lazio

Offline ML

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Re:Caro diario
« Risposta #26 : Lunedì 23 Settembre 2013, 14:30:00 »
Ho perso dieci minuti a cercare un brano di "Febbre a 90°" e non l'ho ritrovato.

Non mi rassegnavo all'idea:

Ho una fotografia della trasferta contro i QPR, il sabato dopo la tragedia dello Swindon. George Armstrong si sta rialzando, dopo aver segnato il gol decisivo in una partita vinta per 1-0; David Court sta correndo verso di lui, con le braccia in alto in segno di trionfo. In cima alla tribuna si vedono i tifosi dell'Arsenal che risaltano contro la sagoma di un condominio dietro allo stadio, anche loro con le braccia al cielo. Non riuscivo a capire assolutamente niente di quello che vedevo su quella foto. Cosa poteva importare ai giocatori, dopo il modo in cui si erano umiliati (e avevano umiliato me, naturalmente) sette giorni - dico sette giorni - prima? Perché mai un tifoso che aveva sofferto a Wembley quello che avevo sofferto io si alzava per applaudire un gol da niente in una partita da niente? A volte arrivavo a fissare quella foto per minuti interi, in cerca di un qualche segno del trauma della settimana precedente, di una qualche traccia di dolore o di lutto, ma non ne trovavo: a quanto pare tutti, tranne me, avevano dimenticato. Nella mia prima stagione di tifoso dell'Arsenal ero stato tradito da mia madre, da mio padre, dai giocatori e dai tifosi della mia squadra.

ThomasDoll

Re:Caro diario
« Risposta #27 : Lunedì 23 Settembre 2013, 14:41:43 »
Caro diario, il tempo certe volte passa proprio invano. Così all'età mia mi metto a scrivere un diario su un forum di tifosi (e stessi scrivendo solo quello...). Ma non sono quello che sta combinato peggio: pensa che c'è un mio caro compagno di fede che si riconosce nel racconto di sé che fa un bravissimo scrittore, narrando della sua prima finale persa all'età di dodici anni contro una squadra di serie C! A dodici anni ci si sente traditi dagli adulti, siano essi genitori o giocatori, per una sconfitta. Il bimbo commenta caustico le minimizzazioni del padre: cosa me ne frega della sportività? Appunto, cosa ce ne importa a dodici anni? Perché essere tifosi, a vedere bene, crea questo corto circuito mentale: una sospensione del tempo, un'adolescenza protratta, un'insana irrazionalità per la quale chi ha in mano la nostra squadra deve spendere soldi che non ci sono, adottare contromisure tattiche in assenza di giocatori, segnare, parare, dribblare o tirare in porta in assenza di capacità adeguate. Siamo noi, i tifosi, i padroni del calcio! Ma, chissà perché, il calcio non va dove diciamo noi. Io mi sentivo tradito dalla mia Lazio scudettata e post nel 75/76, con Corsini al volante e Brignani in regia. Alla radio ogni volta era una pena, un pareggio si salutava con un sospiro di sollievo. Chinaglia non segnava più e sulla Lazio era sempre più nuvolo. Altri tempi, che non torneranno, vero? 

Offline ML

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Re:Caro diario
« Risposta #28 : Lunedì 23 Settembre 2013, 14:47:55 »
Caro diario, il tempo certe volte passa proprio invano. Così all'età mia mi metto a scrivere un diario su un forum di tifosi (e stessi scrivendo solo quello...). Ma non sono quello che sta combinato peggio: pensa che c'è un mio caro compagno di fede che si riconosce nel racconto di sé che fa un bravissimo scrittore, narrando della sua prima finale persa all'età di dodici anni contro una squadra di serie C! A dodici anni ci si sente traditi dagli adulti, siano essi genitori o giocatori, per una sconfitta.

A me i bambini piacciono*. Non quelli troppo piccoli, che piangono e cacano, e non quelli già grandicelli, che vogliono imitare gli adulti. Mi piacciono i bambini-bambini, perché sono puri, onesti, limpidi. Queste cose si perdono crescendo, la vita ti costringe a tanti compromessi. Ed è giusto così. Ma che cos'è il tifo, se non un ultimo, estremo tentativo di salvare una parte del bambino?

* = Va be' mo' non mi pare il caso di avvisare la polizia postale, eh ;-)

Boks XV

Re:Caro diario
« Risposta #29 : Lunedì 23 Settembre 2013, 14:50:50 »
 Ma che cos'è il tifo, se non un ultimo, estremo tentativo di salvare una parte del bambino?
 

e io devo esse stato un bambino bel cacacazzi se, da stamattina, sono io che sto a pija' pel culo i romanisti.  :D

Offline cuchillo

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Re:Caro diario
« Risposta #30 : Lunedì 23 Settembre 2013, 15:09:00 »
Non è un problema di vittoria o di sconfitta, quindi, bensì di velocità. Oggi tutto si consuma all'istante, la memoria dura 24 ore e i sentimenti pure, tutto è già vecchio dopo una notte.

La velocità è il più grande nemico della democrazia.
Non faccio che parlare di questo tutti i giorni col mio principale collaboratore.
Io non mi faccio inghiottire da tutto questo.
Non a caso ho una memoria da rain man (fosse solo la memoria...).
La memoria disintegra la velocità.
Invidio tanto Massaccesi. Ossia Jooooooe D'Amato.

Offline fish_mark

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Re:Caro diario
« Risposta #31 : Lunedì 23 Settembre 2013, 16:05:58 »

La memoria disintegra la velocità.

Perdonami, ma la memoria non può altro che rallentare la velocità. La memoria è lo scudo che usiamo per difenderci dall'oblio, che però avanza.

La verità è che forse oggi siamo troppo adulti per essere capaci di dare un rilievo epico a certi avvenimenti che pur epici sono. Tutto corre perché la quotidianità inghiotte tutto.

Se vedo oggi un giocatore della Lazio dal vivo, non mi emoziono quasi per niente. Ed invece ancora tremo al ricordo di aver assistito agli allenamenti (al Flaminio) della Lazio allenata da Clagluna, quando partecipo' anche Giorgione: finalmente avevo davanti a me Giordano, D'Amico, Manfredonia, Orsi, Giorgione.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline chemist

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Re:Caro diario
« Risposta #32 : Lunedì 23 Settembre 2013, 16:08:07 »


Se vedo oggi un giocatore della Lazio dal vivo, non mi emoziono quasi per niente. Ed invece ancora tremo al ricordo di aver assistito agli allenamenti (al Flaminio) della Lazio allenata da Clagluna, quando partecipo' anche Giorgione: finalmente avevo davanti a me Giordano, D'Amico, Manfredonia, Orsi, Giorgione.

Forse perche' eri un ragazzino (e dunque impressionabile)?

Offline fish_mark

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Re:Caro diario
« Risposta #33 : Lunedì 23 Settembre 2013, 17:20:37 »
Forse perche' eri un ragazzino (e dunque impressionabile)?

Ma sicuro, vivevo nel sogno e oggi non più. Qualche anno fa a un raduno di un club ho visto Rozenhal e De Silvestri, m'avessi detto Badiani e Saltarelli ...
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Zapruder

Re:Caro diario
« Risposta #34 : Lunedì 23 Settembre 2013, 17:22:59 »
Hornby m'ha sempre saputo di romanista. E le sue vicende da tifoso, rispetto alle nostre, mi sanno di lettura dell'elenco telefonico.

Sia detto col massimo rispetto per chi lo apprezza. Ma dai quali ho letto negli anni cose assai migliori.

Offline ML

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Re:Caro diario
« Risposta #35 : Lunedì 23 Settembre 2013, 17:31:02 »
Hornby m'ha sempre saputo di romanista. E le sue vicende da tifoso, rispetto alle nostre, mi sanno di lettura dell'elenco telefonico.

Sia detto col massimo rispetto per chi lo apprezza. Ma dai quali ho letto negli anni cose assai migliori.

Vabbe', leva Hornby.
Commenta ML, se ti va, che a Hornby gli dà una pista  :D
Sul serio, a te te rode tanto o poco, oggi? E perché?

Offline franz_kappa

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Re:Caro diario
« Risposta #36 : Lunedì 23 Settembre 2013, 17:56:17 »
Vabbe', leva Hornby.
Commenta ML, se ti va, che a Hornby gli dà una pista  :D
Sul serio, a te te rode tanto o poco, oggi? E perché?
Mi posso infilare nella discussione?  ;) Vorrei rispondere alla domanda rivolta a Zapruder.

Sto ancora nervoso, oggi. E mi rode parecchio. Ieri ero nervoso e irritato. Lo sono meno ogni ora che passa ma il rodimento resta.
Di fondo in queste occasioni in cui sono più direttamente esposto a loro, visto che da oltre 10 anni presenzio sempre dal vivo al derby, mi ricordo quanto li odio, quanto li detesto. Lo so, è una cosa brutta. E lo dico senza ipocrisia: ho amici fraterni xxxxnisti avvelenati e quindi non mi piace esprimere odio verso una tifoseria di cui fanno parte anche persone cui voglio bene.

Ma il profondo, irriducibile odio sportivo resta.
La Coppa in faccia è per sempre, chiaro. Ma - visto che parliamo di quanto il tifoso sia 'bambino', in certe manifestazioni - in occasioni come queste, in cui sono costretto a ricordarmi che esistono (non parlo di calcio coi xxxxnisti, non vedo le partite della xxxx, non mi interesso a loro se non quando apprendo che stanno perdendo [e in quei casi gioisco assai, chiaramente]) monta in me l'infantile rabbia nel riscontrare che loro esistono e il mondo non è un bel posto dove vivere visto che ci sono anche loro.

E' un po' stupido, di certo irrazionale, sostanzialmente improduttivo, lo so. Ma è un sentimento che non riesco a non provare. Di derby se ne vincono e se ne perdono, è nelle regole del gioco.
E' proprio il fatto di aver subito la loro invadente, diretta, presenza per quasi due ore della mia vita che mi urta profondamente.

Passerà presto, ovviamente. Dopodomani gioca di nuovo la Lazio e sarò di nuovo lì, al mio posto naturale. E quella di ieri sarà solo una delle tante sconfitte nelle stracittadine vissute in 30 anni di Lazio.
Buon viaggio, caro Piero.

Zapruder

Re:Caro diario
« Risposta #37 : Lunedì 23 Settembre 2013, 18:05:08 »
Vabbe', leva Hornby.
Commenta ML, se ti va, che a Hornby gli dà una pista  :D
Sul serio, a te te rode tanto o poco, oggi? E perché?

Per niente.
Ultimamente vivo male i derby. Mi sento una monnezza nei giorni che lo precedono, lo attribuisco a pensieri vari non calcistici, invece appena finisce la partita sto 'na crema, come dice mio figlio. Quello del rigore di Hernanes, quello vinto col gol di Mauri, quello di Coppa Italia e quello di ieri sono stati una sofferenza bestiale. Quello di Mauri è stato l'ultimo allo stadio e chissà quando ci riandrò, una giornata tremenda.
Ricordo sconfitte veramente traumatiche. Su tutti l'1-2 dell'80 (per una serie di concause) e lo 0-3 del '94. Quelli sono sfregi sull'anima.
Ieri, finita la partita, ci siamo messi a cazzarare coi figli. Tommaso che piangeva a singhiozzi dopo l'1-1 col rigore sbagliato da Hernanes, se la rideva. Forse hai ragione tu, siamo ancora sazi. Però all'intervallo avessi avuto 100 Euro da buttare li mettevo sulla Lazio, e raramente mi sbaglio a leggere le partite, una volta iniziate. Non credo sia stata una questione di testa, insomma: il derby toppato lo vedi da subito.

Offline Drenai

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Re:Caro diario
« Risposta #38 : Lunedì 23 Settembre 2013, 18:35:20 »
tuttaltro. anzi ieri i minuti migliori della lazio sono stati proprio i primissimi.l'approccio alla partita dal punto di vista del campo è stato perfetto. foorse è la cattiveria che è mancata, ma onestamente non riesco ad associarla alla eventuale "sazietà" dei tifosi. chi va in campo non può accampare scusanti simili.
probabilmente una squadra piu cattiva non avrebbe lasciato spegnersi un primo tempo in cui la roma era completamente inoffensiva sullo zero a zero.
"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird

Offline NoSurrender

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Re:Caro diario
« Risposta #39 : Lunedì 23 Settembre 2013, 19:53:45 »
Non mi rassegnavo all'idea:

Ho una fotografia della trasferta contro i QPR, il sabato dopo la tragedia dello Swindon. George Armstrong si sta rialzando, dopo aver segnato il gol decisivo in una partita vinta per 1-0; David Court sta correndo verso di lui, con le braccia in alto in segno di trionfo. In cima alla tribuna si vedono i tifosi dell'Arsenal che risaltano contro la sagoma di un condominio dietro allo stadio, anche loro con le braccia al cielo. Non riuscivo a capire assolutamente niente di quello che vedevo su quella foto. Cosa poteva importare ai giocatori, dopo il modo in cui si erano umiliati (e avevano umiliato me, naturalmente) sette giorni - dico sette giorni - prima? Perché mai un tifoso che aveva sofferto a Wembley quello che avevo sofferto io si alzava per applaudire un gol da niente in una partita da niente? A volte arrivavo a fissare quella foto per minuti interi, in cerca di un qualche segno del trauma della settimana precedente, di una qualche traccia di dolore o di lutto, ma non ne trovavo: a quanto pare tutti, tranne me, avevano dimenticato. Nella mia prima stagione di tifoso dell'Arsenal ero stato tradito da mia madre, da mio padre, dai giocatori e dai tifosi della mia squadra.

Ma non intravedi una differenza tra chi dimentica un evento doloroso grazie alla magia del "c'è sempre un'altra partita" (che poi è quello che io farò mercoledì, seduta sola soletta al mio posto sugli spalti dell'Olimpico, dopo una giornata di lavoro) e chi non soffre di una sconfitta perché conserva a lungo la memoria di una gioia pregressa? E ancora, chi non ce la fa, per carattere, a non soffrire ricordando il bello che è stato, perché il dispiacere o la rabbia o quello che sia sovrastano i sentimenti di felicità.

Sono tutti stati d'animo e, se vogliamo, schemi cognitivi del tutto diversi.

Tutti rispettabili.
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