Autore Topic: Lotito: "Yilmaz non era nei nostri piani, contestazione preventiva è ridicola"  (Letto 716 volte)

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Il numero uno biancoceleste non ha gradito l'ennesima battaglia personale della Curva Nord nei suoi confronti. "I tifosi devono fare i tifosi, a fine campionato, se non sono soddisfatti, possono criticare. Ma farlo ora, quando la squadra sta facendo bene, è ridicolo. Oggi posso dire di essere contento di non aver acquistato il giocatore turco"

ROMA – Due vittorie e una sconfitta contro la Juventus. E' questo il bilancio di questo inizio di stagione della Lazio. Nonostante il terzo posto in classifica ad appena tre punti dal Napoli capolista, però, il pubblico biancoceleste continua la propria personale lotta contro il presidente Lotito contestato anche nella vittoria di ieri contro il Chievo dalla Curva Nord. Un atteggiamento che manda su tutte le furie il numero uno capitolino. "Da quando sono diventato presidente ho fatto un cambiamento di rotta essenziale, ho tolto dalla gestione determinate persone che prima condizionavano l’operato della società – spiega ai microfoni di 'Radio Anch’io Sport' su RadioUno -. I tifosi devono fare i tifosi, a fine campionato, se non sono soddisfatti, possono criticare. Ma la critica preventiva è ridicola. La Lazio non ha venduto alcun giocatore, ha speso 28 milioni e si è ulteriormente rafforzata, creando una squadra con 22 titolari – sottolinea -. E se in passato ci criticavano per il settore giovanile, ora abbiamo il ranking più alto del campionato italiano, precedendo Juventus e Milan. Siamo competitivi – prosegue Lotito – e ci siamo sempre attestati nelle parti nobili della classifica, siamo sempre stati in Europa e siamo arrivati anche in Champions League".
 
QUESTIONE YILMAZ - I tifosi, però, sembrano non avergli perdonato il mancato acquisto di Yilmaz. "Non era nei nostri piani – ammette Lotito -, avevamo già preso Perea, poi abbiamo accettato la possibilità di trattarlo e al termine di una trattativa estenuante avevamo anche trovato un accordo che era pure oneroso. A quel punto l’agente dell'attaccante ha fatto saltare tutto chiedendo una commissione del 10% sullo stipendio totale lordo, circa 2,8 milioni di euro da pagare subito. Abbiamo pure cercato di trovare una soluzione, offrendo 500 mila euro subito e un milione in cinque anni, ma non c'è stato accordo, era un’estorsione. E oggi, a posteriori, dico che ho fatto bene – ribadisce con orgoglio -. Possiamo fare bene in attacco anche senza Yilmaz. Abbiamo preso Perea che è un grande giocatore, è arrivato Felipe Anderson e c'è Keita che è cresciuto nel settore giovanile: presto diventeranno i beniamini del pubblico".
 
LA SETTIMANA DELLA VERITA’ - Per la Lazio sta per iniziare una settimana importante: giovedì l’esordio in Europa League, domenica il derby con la Roma. "Abbiamo due appuntamenti importanti a partire da giovedì e vedremo la tenuta della squadra e l’impatto che avrà in Europa – prosegue Lotito -. Mi auguro che reagisca come ha fatto lo scorso anno quando siamo arrivati fino ai quarti di finale. La squadra ha tutte le potenzialità per confrontarsi alla pari con tutti". Oggi, intanto, sarà allestita la camera ardente per Giorgio Chinaglia, la cui salma è finalmente tornata a Roma. "Ieri suo figlio era al mio fianco e da parte mia c'è stata la testimonianza d’affetto nei confronti dell’uomo – commenta Lotito -. Con Chinaglia ho avuto problemi legati a comportamenti che prescindono dall’uomo, io oggi non potrò esserci, ma ho mandato una delegazione a testimoniare la presenza della Lazio, perché come giocatore è stato un rappresentante importante della nostra storia e abbiamo interesse a preservare questa storia e a tramandarla ai posteri".

CAMERA ARDENTE PER CHINAGLIA - E' stata accolta da un lungo applauso dei suoi tifosi, da tanti flash e telecamere, la salma di Giorgio Chinaglia, giunta poco dopo le 11 nella chiesa di Cristo Re a Roma. L'ex attaccante della Lazio era deceduto a seguito di un infarto il primo aprile scorso a Naples, in Florida, e ieri le sue spoglie sono giunte, dopo un lungo iter burocratico, a Fiumicino. Oltre agli amici ed ex compagni di squadra Pino Wilson e Giacomo Oddi, non è voluto mancare Dino Zoff che, visibilmente commosso, ha sostato in silenzio davanti alla salma. Il feretro è stato avvolto nella bandiera biancoceleste, con sopra adagiata una sciarpa della Lazio, la squadra vincitrice dello scudetto nel 1974 ed accanto una foto di Long John e tanti fiori.

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