Autore Topic: Biava ammette: «Il successo di Coppa ci ha tolto cattiveria»  (Letto 589 volte)

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Biava ammette: «Il successo di Coppa ci ha tolto cattiveria»
« : Sabato 14 Settembre 2013, 11:22:40 »


Biava ammette: «Il successo di Coppa ci ha tolto cattiveria»
(Corriere dello Sport)


Gli occhi della tigre. Era l’espressione coniata da Julio Velasco, all’epoca ct della nazionale italiana di pallavolo, per descrivere la fame e la determinazione dei suoi giocatori. Gli occhi della tigre sono quelli che la Lazio dopo il 26 maggio non ha più avuto e forse era anche naturale che accadesse, perché così raccontano le leggi non scritte dello sport. Ieri lo ha ammesso anche Giuseppe Biava, a cui la sincerità non manca. Troppe feste e un clima di euforia hanno finito per condizionare e addolcire la Lazio. «Le differenze con l’anno scorso? Petkovic era appena arrivato e dovevamo dimostrare qualcosa e siamo partiti più decisi. La vittoria in Coppa Italia ci ha fatto pensare di aver già raggiunto un ottimo livello, ma bisogna ripartire da zero, forse quel match ci ha tolto un po’ di cattiveria. E’ stato un problema di testa. E’ giusto festeggiare all’infinito per i tifosi, ma non per noi, che dobbiamo guardare al futuro. Sicuramente la pausa ci ha aiutato anche a trovare più condizione, anche se quando perdi vuoi recuperare subito». Biava ha grande stima dell’argentino Novaretti, le sue parole dovrebbero valere come una garanzia e anche ieri lo ha difeso intervenendo a Lazio Style Radio. «Novaretti sta facendo bene e si sta inserendo, deve proseguire sulla sua strada, senza pensare a quello che dice la gente». Ci sono state molte riflessioni dopo le brutte sconfitte con la Juve. «Siamo consapevoli delle prestazioni con la Juve, ma bisogna cercare di non ripetere gli errori commessi. Dobbiamo ripartire dalle nostre certezze e dai buoni inizi con i bianconeri e dalla gara con l’Udinese. Le critiche che colpiscono solo un giocatore sono ingiuste, perché si perde tutti insieme».
Biava parte come ogni anno in seconda fila e poi trova il suo spazio. A parità di condizioni fisiche, continua a essere il difensore centrale più affidabile della Lazio. «Il mio obiettivo? E’ sempre lo stesso, anche se sono sempre più vecchio, quando vengo chiamato in causa cerco di essere utile e dare l’esempio ai giovani in campo come fuori, poi le partite che giocherò me le sarò meritate anche se saranno poche. Le possibilità con tre competizioni ci sono per tutti. Abbiamo dato un po’ per scontata la sfida con la Juve, visto che l’anno scorso l’abbiamo sempre messa in difficoltà, e pensavamo fosse ancora così. Invece dovevamo mettere qualcosa in più che non c’è stato. In ritiro abbiamo lavorato di più quest’anno: il preparatore ci conosce e sa quanto può spingere». (f.p.)

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