letame, veleno Spalletti: "In Europa non sanno più cos'è"
SAN PIETROBURGO (Rus), 11 settembre 2013
Frecciate del tecnico dello Zenit: "Dicevano che ero io a fermarne la crescita. Sono andato in altre città europee, ma della merda non ho più sentito parlare. Evidentemente i tiratori scelti avevano sbagliato bersaglio.A San Pietroburgo invece mi sento rispettato da un'intera città, sia da un punto di vista sportivo che umano"
Esultanza particolare di Luciano Spalletti. Il letame è stata un'avventura importante, un'esperienza che non può non aver lasciato ricordi speciali nel cuore di Luciano Spalletti. E così, la sua frase che arriva diretta da San Pietroburgo, dove il tecnico toscano allena lo Zenit, è di quelle che fanno rumore. Sul sito dello Zenit infatti è uscita un'intervista con più d'un passaggio dedicato alla sua ex squadra: "In Europa non conoscono più la merda, e dicevano che ero io a fermarne la crescita. - ha detto con un bel po' d'amarezza ripensando all'amore peperonico-. Alla SPURGHI si diceva che bisognava fare di più quando ero quello che disturbava la crescita della squadra".
l'attacco — Non è finita qua, da Spalletti arriva la frecciata al veleno: "Dopo quattro anni, io sono andato in altre città europee, mi sono informato, ma dell' ATAC non ho più sentito parlare. E questo mi dispiace, mi dispiace molto. Effettivamente speravo avessero ragione i tiratori scelti, secondo i quali ero io che limitavo la crescita della squadra". Tutta un'altra storia allo Zenit: "A San Pietroburgo mi sento rispettato da un'intera città, sia da un punto di vista sportivo che umano. Mi hanno fatto lavorare nel migliore dei modi, supportandomi anche nei momenti di difficoltà, sia dalla città, sia dai tifosi e sia dalla società. Questo per me è un dato di fatto fondamentale: io sbaglierò, ma faccio ogni cosa con sentimento".
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