Ci mancava solo Pupi Avati

[Orazio Scala]

Panza, a me quello che scoccia è che di tante squadre vanno a scassare la minchia sempre alla Lazio.
L' elenco di esempi in cui il laziale è un personaggio negativo che ti potrei fare è piuttosto lungo, cominciando dal ragazzino isterico di Caterina va in Città figlio del fascistone di turno a cui dovendo far indossare una maglia gli hanno messo addosso quella della Lazio per finire col fidanzato stronzo e violento della figlia di Faletti, in notte prima degli esami,  laziale pure quello.
E in mezzo avoja ad esempi, l' ultimo che mi viene in mente è quello di tale Michela Andreozzi che su Sky, durante la serata dedicata agli oscar, parlando di un film messicano intitolato Roma (che non ha niente da spartire con la Capitale, ma parla di un quartiere di Città del Messico che si chiama Colonia Roma) se ne è uscita come i dolori dicendo (ahà ma che risate) che a quel film se ne poteva contrapporre un altro sulla Lazzie con protagonista la domestica ciociara di Chinaglia, il tutto questo mentre la regia mostrava un' immagine con le pecore sotto al colosseo.
Poi, come Avati che chiede scusa dicendo di avere i figli laziali, pure la tizia ha detto che non voleva offendere perché è laziale il fratello.
Ormai è diventata un'abitudine: se c'è da sfottere o da mostrare un personaggio negativo si prende sempre, solo ed esclusivamente il laziale.
Poi ci lamentiamo quando non succede niente se circola la foto di Anna Frank con la maglia biancoceleste mentre si apre il cielo se quattro idioti minorenni ne fanno un uso da minorati con la maglia della roma.
E io de stastoria mi sarei abbondantemente rotto i coglioni.

Perfetto.

Esistono nella produzione artistica nazionale (sì lo so che fa ridere "artistica" associato a Pupi Avati, ma è per capirci) esempi di milanisti, juventini, napolisti, romanisti ecc. "di merda"? A me pare di noi. Ricordate in qualche film un tifoso della Fiorentina maltrattato dal regista?

Dai, su.

Di contro: quanti romanisti ci sono nei film? Miliardi, a dar retta alla cinematografia (che per loro non è l'arma più forte ma è l'unica). Ormai troveremmo normale che in un film sul D-Day gli sbarcati a Omaha chiedessero ai tedeschi prigionieri "sapete che ha fatto aaaa Maggica?"

Hanno rotto le scatole, vanno boicottati il più possibile. E consiglio ad Abatantuono di dissociarsi di corsa, prima che gli accada il peggio.

[Frusta]

L'autore è terzo

Ok, però cominciassero a fare i terzi pure con qualcun altro

[Orazio Scala]

Credo che scocci pure a me, ma è letteratura. Lui sta esprimendo semplicemente il suo estro e noi manco l'abc. L'autore è terzo, i personaggi vivono di vita propria e ...scappano, si sa. La penna gli è partita e nel mazzo lui, l'altro, il personaggio, ha scelto il laziale di merda.

E perché non il negro col ritmo nel sangue, l'ebreo strozzino, la donna ai fornelli, il musulmano coi piedi zozzi, l'indiano che grida "hoka hey!" e si fa sparare addosso come un cretino, i musi gialli a Okinawa, l'italiano mafia pizza e mandolino, il calabrese coi baffi che si esprime solo sparando. Prova a scrivere un libro così. Te la ricordi la scena finale di "Totò a colori", col maestro Tiburzi paralitico e De Curtis che gioca sull'equivoco creato dalla sua menomazione? Prova a girarla oggi, e poi ad invocare "l'arte".

[Panzabianca]

Ecco, quindi per rendere più verosimile l'ambiente romano è necessario ricorrere al cliché del "laziale di mèrda". Il problema -beninteso- non è Pupi Avati (un personaggio che comunque non ho mai amato, sia artisticamente che per il suo ego ipertrofico*). Il problema è che troppo spesso -sia nel cinema che in letteratura- trasformare il laziale in una 'macchietta' è diventato quasi un atto dovuto, pure all'interno di contesti che con la rivalità sportiva non c'entrano nulla.
Pupi Avati ha usato quei termini come se fosse cosa normale, forse pensando di scrivere una cosa 'divertente', e sapendo benissimo che scrivere "romanista di mèrda" sarebbe stato molto più 'impopolare'... Ma si sa, il laziale è brutto, sporco e cattivo, percularlo è trendy, anzi, dà un tocco di sana volgarità popolaresca ad ogni film, libro o programma televisivo.
E io di questo andazzo mi sarei rotto i cocomeri.


* Pupi Avati è un tipo psicologicamente molto 'complesso'. Qui a Bologna molti ricordano quello che combinò agli inizi degli anni '60: Avati suonava come clarinettista in una jazz band, poi fu affiancato da un giovanissimo clarinettista molto più bravo di lui (un certo Lucio Dalla...), e a questo punto Avati perse completamente la brocca, abbandonò la jazz band e si mise a fare il rappresentante dei surgelati Findus. Recentemente ha pure affermato di aver nutrito sogni omicidi nei confronti di Dalla  .
Insomma, Pupi Avati mi ha sempre dato l'impressione di essere un tantinello instabile, un tipo con la sindrome da "Numero uno", e perciò bisognoso di rendersi "simpatico" nei confronti della maggioranza. Quanti danni può fare l'Ego di un uomo...

Grande Leo. Si, la storia della Jazz band la conoscevo e, come sottolinei tu, dà la misura del soggetto.

[Panzabianca]

Ok, però cominciassero a fare i terzi pure con qualcun altro

Attendiamo con fiducia

E perché non il negro col ritmo nel sangue, l'ebreo strozzino, la donna ai fornelli, il musulmano coi piedi zozzi, l'indiano che grida "hoka hey!" e si fa sparare addosso come un cretino, i musi gialli a Okinawa, l'italiano mafia pizza e mandolino, il calabrese coi baffi che si esprime solo sparando. Prova a scrivere un libro così. Te la ricordi la scena finale di "Totò a colori", col maestro Tiburzi paralitico e De Curtis che gioca sull'equivoco creato dalla sua menomazione? Prova a girarla oggi, e poi ad invocare "l'arte".

Si, esatto.
Sono d'accordo.

[Jim Bowie]

No, si trattava di due battute che iniziano e finiscono in quella pagina e non hanno seguito nel resto del romanzo, quindi perfettamente gratuite.
Avati si è scusato con una lettera che riporta il Corriere dello Sport:
"Illustre e caro Presidente Lotito e caro Direttore Zazzaroni, sul suo giornale leggo con estremo rammarico come due brevi battute tratte dal mio romanzo L'archivio del Diavolo, siano state considerate offensive nei riguardi della tifoseria laziale. Non era certamente nel mio intento ferire nessuno, tantomeno i tifosi di una delle squadre che sia per ragioni familiari (i miei figli tifano Lazio da sempre) che per ragioni affettive (sono amico di Pippo Inzaghi e di conseguenza grande estimatore di Simone da anni) considero una delle autentiche realtà ormai indiscutibili del nostro calcio. Con quello scambio di battute fra i guardiani notturni del Ministero di Grazia e Giustizia (scena tra l'altro ambientata nei remoti anni cinquanta) ho inteso dare verosimiglianza a un'interlocuzione corrente, salace e corrosiva, che tutt'ora si può udire in qualsivoglia contesto della Capitale. Probabilmente ho sbagliato, e me ne scuso davvero con Lei e con tutti i tifosi, nel non aver considerato che con quel paio di brevi battute, avrei urtato la sensibilità dei tanti seguaci della Lazio. In attesa dei nuovi goal del grande Ciro Immobile, vi saluto con amicizia. Pupi Avati".

Vabbè, sarà pure come dice lui, ma quello che mi chiedo è perché, dovendo dare della merda ad un personaggio che appare solo in quella pagina e poi non viene nominato più in tutto il resto del romanzo ha dovuto per forza tirare in ballo la Lazio?

I questi pupi-avati, nani-moretti e neri-parenti li darei da magna a Salvatore, il domestico che mi ha mandato Andreotti, invece no s'infilano da tutte le parti.

[Jim Bowie]

Letteratura. L'autore è altro dai personaggi che racconta.
Mah...

Chi ha Avati, ha Avati, ha Avati
Chi fa er dito, fa er dito, fa er dito

Pensando ai Promessi Sposi non si direbbe, in molte parole del Tramaglino, si annidano quelle del Manzoni.

[disabitato]

Giratela oggi questa scena... Arriverebbero i navy seals in due minuti.

[Orazio Scala]

Giratela oggi questa scena... Arriverebbero i navy seals in due minuti.

[Fabio70rm]

Sinceramente hanno rotto.

E avati (si merita la minuscola e non solo per quello che ha scritto) è solo l'ultimo esempio di tutto un movimento che ha rotto i cojoni, abbondantemente.

Si prendessero per il culo i loro beniamini e i loro tifosi!!!

[Panzabianca]

Pensando ai Promessi Sposi non si direbbe, in molte parole del Tramaglino, si annidano quelle del Manzoni.

Facevo ironia

[Whistle]

Perfetto.

Esistono nella produzione artistica nazionale (sì lo so che fa ridere "artistica" associato a Pupi Avati, ma è per capirci) esempi di milanisti, juventini, napolisti, romanisti ecc. "di merda"? A me pare di noi. Ricordate in qualche film un tifoso della Fiorentina maltrattato dal regista?

Dai, su.

Di contro: quanti romanisti ci sono nei film? Miliardi, a dar retta alla cinematografia (che per loro non è l'arma più forte ma è l'unica). Ormai troveremmo normale che in un film sul D-Day gli sbarcati a Omaha chiedessero ai tedeschi prigionieri "sapete che ha fatto aaaa Maggica?"

Hanno rotto le scatole, vanno boicottati il più possibile. E consiglio ad Abatantuono di dissociarsi di corsa, prima che gli accada il peggio.

Parole sante.
Hanno rotto i coglioni. Da anni.
Basta! Non bisogna fargliene passare piú una.

[ThomasDoll]

Un'ultima flebile battuta prima di tacermi sul tema: questa nostra incapacità di distinguere gli attacchi veri da quelli che non lo sono ci penalizza pesantemente, perché quando c'è da reagire ai Barigelli siamo facilmente tacciabili dei piagnoni che se la rifanno con un ottuagenario bolognese che maneggia in modo maldestro un luogo comune. La strategia non può essere il mail bombing qualunque cosa accada, deve essere mirata e in grado di distinguere un fatto grave da un fatto insignificante.
Un libro di Avati viene letto da meno persone di quante non ne guardino un film, che sono tre, e uno è Fabio Fazio.
Un attacco reiterato e continuato da parte di organi di stampa a larga, seppur in restringimento, diffusione, è ben altra faccenda e metterli sullo stesso piano non ci aiuta per niente.
Su certe cose ci si deve incazzare e si deve fare quadrato, su altre si deve ridere, quando non pronunciare il più sonoro degli sticazzi, o ignorare proprio.
Capisco che su questo fronte sarò sempre in minoranza, se non proprio solo, ma metto il messaggio in bottiglia, magari a leggerlo qualcuno si convince che reagire a queste piccolezze ci indebolisce su fronti più importanti e seri.

[Ataru]

io sono andato a leggere la pagina di wikipedia di tal pupi avati, notando di non aver mai letto, visto nè sentito parlare di alcuna delle sue opere. mi beo della mia ignoranza.


per quanto riguarda il personaggio di lorenzo, è talmente becero che le sue battute sulla Lazio, in quel contesto, ci danno onore, dissociandoci da quello stereotipo che può essere associato soltanto ad una categoria di persone. ho sempre apprezzato l'autoironia di guzzanti in questo.

[Jim Bowie]

io sono andato a leggere la pagina di wikipedia di tal pupi avati, notando di non aver mai letto, visto nè sentito parlare di alcuna delle sue opere. mi beo della mia ignoranza.


per quanto riguarda il personaggio di lorenzo, è talmente becero che le sue battute sulla Lazio, in quel contesto, ci danno onore, dissociandoci da quello stereotipo che può essere associato soltanto ad una categoria di persone. ho sempre apprezzato l'autoironia di guzzanti in questo.

Il nostro mortaccilorologo e' un Darwiniano convinto.
L'evoluzione avviene per gradi

[Panzabianca]

Un'ultima flebile battuta prima di tacermi sul tema: questa nostra incapacità di distinguere gli attacchi veri da quelli che non lo sono ...

...Ma fanno comunque volume, estendono, diffondono una vulgata fasulla.

NO, non sono d'accordo, o almeno, non totalmente.

Perché l'onda grossa che ti colpisce è fatta da tante gocce, quelle insignificanti.

Poi, certo, può essere una grande debolezza non già il non saper distinguere (tra merda o più merda) ma l'essere oltremodo suscettibili anche su cose che invece meriterebbero zero attenzione.

Però non è facile, perché tutto può essere usato contro la Lazio e i Laziali.

Dare un segnale di presenza vigile può essere una forza.

[giamma]

Un'ultima flebile battuta prima di tacermi sul tema: questa nostra incapacità di distinguere gli attacchi veri da quelli che non lo sono ci penalizza pesantemente, perché quando c'è da reagire ai Barigelli siamo facilmente tacciabili dei piagnoni che se la rifanno con un ottuagenario bolognese che maneggia in modo maldestro un luogo comune. La strategia non può essere il mail bombing qualunque cosa accada, deve essere mirata e in grado di distinguere un fatto grave da un fatto insignificante.
Un libro di Avati viene letto da meno persone di quante non ne guardino un film, che sono tre, e uno è Fabio Fazio.
Un attacco reiterato e continuato da parte di organi di stampa a larga, seppur in restringimento, diffusione, è ben altra faccenda e metterli sullo stesso piano non ci aiuta per niente.
Su certe cose ci si deve incazzare e si deve fare quadrato, su altre si deve ridere, quando non pronunciare il più sonoro degli sticazzi, o ignorare proprio.
Capisco che su questo fronte sarò sempre in minoranza, se non proprio solo, ma metto il messaggio in bottiglia, magari a leggerlo qualcuno si convince che reagire a queste piccolezze ci indebolisce su fronti più importanti e seri.

Sono pienamente d'accordo, questo sito è accessibile a chiunque e lo riempiamo (me compreso) di romanista demmerda ad ogni pié sospinto.
Mi domando in quanti di quelli che si stracciano le vesti abbiano letto il libro in questione (io certamente no e non ho intenzione di farlo) potrebbe anche essere che la battuta connoti ancor più negativamente il personaggio che la fa, qualcuno si sacrifichi e legga il libro.
Quanto ad Avati nei 25 anni trascorsi nell'ambiente è una delle persone migliori con le quali abbia lavorato, su di lui pende l'infamante accusa di essere uno stracattolico e un uomo vicino alla destra, non lo conosco così bene da poter smentire, ma avendo lavorato sia con lui che con la sua troupe (usa quasi sempre gli stessi spesso anche gli stessi attori) non dava quell'impressione e la maggioranza assoluta dei suoi preferiti era dichiaratamente di sinistra alcuni di estrema.
Avati è colpevole di aver creato una cinematografia bolognese senza baciare le pile ai presunti padroni dello spettacolo (PCI, PDS, Ulivo, PD) come pure Ermanno Olmi dalla sua Bassano, anche lui persona splendida, tra gli splendidi metterei Jacques Perrin e i comunisti Lizzani e Monicelli (però questi ultimi hanno cominciato ben prima della conquista della leader ship rossa sullo spettacolo (1968))
P.S. Neri Parenti è Laziale, è stato a lungo mio compagno di squadra nei campionati di bridge, non fosse stato per Villaggio avrebbe fatto tutt'altra carriera da regista visto che era più orientato verso il cinema colto e qualcosa in tal senso cercava senza successo di fare, anche lui guarda caso senza baciar pile.

[Ataru]

Sono pienamente d'accordo, questo sito è accessibile a chiunque e lo riempiamo (me compreso) di romanista demmerda ad ogni pié sospinto.

e ci mancherebbe altro

infatti non ci si lamenta degli insulti su piscioruggine.org, ma di quelli che arrivano nella comunicazione che non dovrebbe essere partigiana

[Matita]

Mannasseaffanculo Pupi avati

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[leomeddix]

non ci si lamenta degli insulti su piscioruggine.org, ma di quelli che arrivano nella comunicazione che non dovrebbe essere partigiana

Esatto.